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Autore: Iron_Captain    04/12/2020    2 recensioni
[Sly Raccoon ]
[Sequel de: Recuperare l'amore perduto]
Dopo essere finalmente riuscito a localizzare Sly, Bentley si prepara a riportarlo a casa, nella propria epoca, insieme a dei vecchi alleati...senza immaginare minimamente di arrivare a vivere un'avventura oltre la loro immaginazione.
Vecchi e nuovi amici...e vecchi e nuovi nemici si faranno vivi in questa avventura di proporzioni epiche.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Capitolo 3

Il commissario di polizia Carmelita Montoya Fox aveva ancora una volta catturato un altro pericoloso criminale in circolazione: si chiamava Samantha Le Fojes, era un puma, ed era coinvolta nel cosiddetto traffico della prostituzione. Non era soltanto un'ottima intermediatrice con i boss malavitosi e i locali che facevano richiesta di giovani e belle ragazze coinvolte, o che sceglievano di entrare, nel giro; era anche maledettamente brava a ricattare gli altri, ed aveva anche conquistato il grado di cintura nera nel karate. Per riuscire ad acciuffarla, aveva impiegato tutte le energie e la forza fisica che possedeva per riuscire a stenderla, rischiando di dire per sempre addio ad alcuni arti del proprio corpo e alla coda…ma ad avere la peggio era stata proprio Samantha: l'azzuffata con quella volpe le aveva procurato tre costole rotte, il polso destro rotto, un occhio nero, numerosi lividi, qualche dente caduto, e un gran dolore alla mandibola. Anche Carmelita non era uscita tanto indenne…ma si sentiva meglio della criminale.
“Quando uscirò di qui, ti verrò a cercare, dannata volpe poliziotta.” la minacciò il puma femmina.
Senza scomporsi minimamente, Carmelita la fulminò con uno sguardo altrettanto minaccioso.
“Se non vuoi che ai tuoi crimini aggiunga anche minaccia a un pubblico ufficiale, è meglio che rimani in silenzio.” fu la risposta della volpe, che oltre ad avere una gran voglia di continuare a gonfiarla di botte avrebbe voluto che fosse condannata all’ergastolo: quando era sotto copertura aveva avuto modo di vedere in che modo trattava e torturava quelle povere ragazze, di cui la maggior parte di loro avevano soltanto 18 anni, o meno. Se fosse dipeso da lei, le avrebbe anche negato il diritto di avvalersi di un avvocato e l’avrebbe messa in una cella d’isolamento per tutta la durata della sua pena.
Una volta che la porta a sbarre si aprì, Carmelita, insieme a due guardie, portarono la criminale dentro la sua cella, che si trovava in uno dei tanti corridoi a due piani in cui si trovavano in entrambi i lati le numerose celle, nelle quali erano imprigionate le delinquenti, poiché si trattava di un carcere femminile. Dopo averla rinchiusa, la volpe venne accompagnata dalle guardie verso l'uscita.
“Ecco a lei, commissario.” disse l’addetto all’accoglienza, un'iguana verde femmina, mentre diede a Carmelita dei fogli da firmare.
Una volta fatto ciò, la predatrice fece per andarsene; ma quando vide un rettile di sua conoscenza che si trovava su una sedia a rotelle, si fermò per rivolgergli la parola.
“Dimmi che non sei venuto qui per incontrarmi e insistere su quell’argomento.” disse il canide con tono serio quando Bentley fu vicino a lei.
“Sono qui per vedere Penelope, e non mi aspettavo di incontrarti.” fu la risposta della tartaruga.
Il commissario lo squadrò, dopodiché parlò di nuovo.
“Ci sono novità riguardo la ricerca di lui?”
La tartaruga scosse la testa e la abbassò.
“Sto facendo di tutto per trovarlo.” si limitò a dire Bentley.
Nonostante fosse dispiaciuta di sentire quella risposta, Carmelita non lo diede a vedere, dal momento che non le piaceva mostrare le proprie fragilità.
“Tienimi aggiornata sui futuri sviluppi.” disse infine la volpe prima di avviarsi verso l’uscita.
Anni fa aveva dato anima e corpo per acciuffare quel procione e la sua banda; ma da quando erano accaduti quegli eventi legati ai viaggi nel tempo, in cui era stata trascinata insieme a Sly e al resto della banda, aveva deciso di sospendere la caccia e le ostilità nei loro confronti: con Sly era accaduto anche prima, circa qualche anno fa, quando aveva deciso di interrompere per un periodo la sua carriera di ladro e si erano messi insieme. Il loro rapporto era andato abbastanza bene, nonostante Carmelita, nel profondo, aveva capito che il procione non era effettivamente cambiato…ma oltre a mentire a lei, aveva mentito anche a se stesso. Nonostante fosse arrabbiata e ferita da lui, sentiva la sua mancanza e gli voleva bene.
Dopo aver visto la commissaria Fox andarsene, Bentley rivolse l’attenzione all’addetta dell’accoglienza e le consegnò i propri documenti, che aveva falsificato talmente bene da riuscire a superare qualsiasi controllo in ogni posto.
“Sono qui per vedere Penelope.”
Dopo aver fatto il controllo, l’iguana li riconsegnò alla tartaruga.
“Vada pure, signor Vander.”
A quel punto il rettile si diresse nella stanza degli incontri. Era enorme, con un lungo banco che separava la stanza, e sopra di esso c'era un lungo pezzo di vetro talmente alto da impedire a chiunque di oltrepassarlo, alternato da alcune piccole colonnine della stessa altezza e che davano modo di garantire un po’ di privacy nei colloqui tra i detenuti e i visitatori. Bentley notò che quel giorno non c’erano altri visitatori, ed era consapevole di essere probabilmente l’unico animale che andava a trovare ogni giorno la propria amata rinchiusa in prigione.
Ad un tratto, alle spalle del bancone, davanti a sé, comparve un coccodrillo con la divisa blu della polizia che camminò fino a raggiungere una delle postazioni centrali.
“Ricordati: hai solo dieci minuti.”
“Lo so bene, Michelle. Non fai altro che dire la stessa cosa ogni giorno.”
Non appena Bentley riconobbe la voce della detenuta, si affrettò ad andare a sedersi sulla sedia ribassata di fronte al banco; dopodiché la rialzò. Nel momento in cui raggiunse la cima poté finalmente vedere, dall’altra parte del vetro, la propria amata con la divisa arancione che avevano i detenuti.
“Penelope.”
“Ben…tesoro mio.” disse la topolina rosa, che essendo abituata a chiamare la tartaruga con il suo vero nome, finiva per dimenticarsi spesso che era ricercato dalla legge; e poiché non sapeva quale nome falso usava quando si vedevano, si limitò a chiamarlo “tesoro mio".
“Stai bene?”
“Si, sto bene…e non c'è bisogno che mi vieni a trovare ogni giorno con il pensiero che mi sia accaduto qualcosa.” rispose Penelope, che nonostante era felice di vedere il proprio amato, era allo stesso tempo scocciata. “Capisco che tu sia preoccupato per me, ma non ce n’è bisogno: mi trovo in un carcere ben curato, e le guardie sono gentili e disponibili. Sto bene…”
“Io voglio che tu stia bene e a tuo agio, ma soprattutto che ritorni presto da me! E sto anche cercando un avvocato abbastanza bravo e coraggioso che possa prendere le tue difese!”
Penelope sospirò.
“Devi stare tranquillo!...Vedrai che presto o tardi avrò un avvocato che riuscirà a difendermi; e poi sto facendo la brava, perciò potrei anche ricevere uno sconto di pena per questo…” provò a tranquillizzarlo il roditore.
“Io ti voglio al mio fianco…Non riesco a stare senza di te!” disse la tartaruga sconvolta, finendo per appoggiare la propria mano sinistra sul vetro.
Anche la topolina toccò il vetro con la mano destra per far sì che i loro palmi potessero combaciare su entrambe le estremità.
“Da quanto tempo non dormi e passi tutto il tuo tempo al computer?”
Bentley scosse la testa.
“Ho perso il conto…” ammise il rettile, che aveva al centro dei propri pensieri riavere indietro il proprio migliore amico, e la propria amata.
Il roditore scosse la testa e sospirò.
“Apprezzo tutto quello che stai facendo per me, amore mio, ma non è necessario: io sto bene, e le guardie mi trattano bene, e oltretutto mi sto comportando bene. Non c’è bisogno che fai i salti mortali per farmi stare meglio, o per procurarmi un avvocato che riesce a fare miracoli impossibili…”
“Io non voglio vederti un minuto di più rinchiusa in questa prigione!” esclamò Bentley.
A quel punto Penelope sbuffò, e assunse un’espressione severa, come se fosse stata offesa.
“Quando alla fine avevo deciso di seguirti, sapevo bene che alla fine avrei dovuto scontare in prigione la mia pena; era logico. E se ho deciso di tornare con te in Francia è perché ti amo, e ho scelto di affrontare insieme a te le difficoltà per avere la possibilità di ricominciare tutto da zero; e avere la possibilità di cambiare vita e avere una famiglia, un giorno...”
In quel momento sopraggiunse la guardia che aveva accompagnato Penelope al colloquio.
“Il tempo a disposizione è finito.”
La topolina rosa rivolge rapidamente lo sguardo verso il coccodrillo femmina, e si limitò ad annuire.
“Vedrai che si risolverà tutto: devi solo avere pazienza e fede. Non devi diventare matto. Ti amo.”
Dopo aver sentito ciò, Bentley vide la propria amata andare via, accompagnata da quel coccodrillo femmina. Dopo aver abbassato anche lui la sedia per raggiungere il pavimento, la tartaruga fece per andarsene via; continuava a sentirsi in colpa per le condizioni del roditore, che nonostante fosse giusto che scontasse la sua pena per i crimini che aveva commesso, era però consapevole del fatto che era stato a causa della propria ambizione per la scienza e dell’egoismo personale se Penelope lo aveva tradito ed era diventata latitante. Nonostante fosse riuscito a riappacificarsi con lei, adesso si trovava in prigione, e non c’era giorno in cui non si dava da fare per cercare di aiutarla e liberarla dalla detenzione. Lo faceva pensando agli errori che aveva commesso: e questa volta si era prefissato l’obiettivo di rimediare ai torti che le aveva inflitto.
I pensieri rivolti verso la propria amata, e a come liberarla di prigione con mezzi legale, il rettile si ritrovò fuori dal carcere senza neanche rendersene conto. Improvvisamente sentì un suono che lo riportò alla realtà. Quando prese quello che sembrava essere un mini tablet, la tartaruga fu sorpresa e felice di vedere ciò che credeva non si sarebbe mai realizzato: era riuscito a localizzare Sly. Mentre si affrettò a tornare di corsa a casa, prese il proprio cellulare e chiamò a Carmelita.
“Che c'è Bentley?”
“L'ho trovato! Affrettati a venire da me.”
Dopo aver detto ciò, chiuse la chiamata e si diresse verso la fermata dell’autobus.

Angolo Autore
Perdonate il mio ritardo nell'aggiornamento di questa fanfiction, ma avevo avuto qualche problemino a proseguirla. Ora che ho trovato il modo, ho approfittato per aggiornarla, ed ho intenzione di portarla a termine.
Perdonate la lunga attesa, e buona lettura.

   
 
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