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Autore: PattyOnTheRollercoaster    22/08/2009    4 recensioni
Kim: quando conobbi Robert lui era solo un punto in più sulla mia lista. Il punto numero sei, se vogliamo essere precisi. Ma il corso degli eventi è stato leggermente diverso di come me l'ero immaginato. Tutto cominciò quando saltai sul sedile posteriore della sua limousine.
Rob: ultimamente mi capitano cose strane, e non mi fido più delle persone come una volta, quindi, lo ammetto, me la feci quasi addosso quando una ragazza s'intrufolò nella mia macchina. Ma è stato un bene, perchè dopo tanto casino, posso dirmi con sicurezza un uomo felice.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo quattro: Nel quale ci si bagna

Rob
Dopo che mi fui ripreso aiutai Kim a lavare i piatti e a mettere tutto a posto. In alcuni punti della bocca sentivo ancora un leggero pizzicore. Dopo il disastro del riso Kim non lo volle assaggiare, così lo lasciammo lì, incapaci di buttarlo via.
“Hai qualcosa da fare domani?” chiese Kim guardandomi di sbieco  mentre strofinava con vigore un piatto.
“No nulla, che io sappia” risposi.
“Dovresti comprarti un agenda, sai?”.
Sospirai. “Lo so”.
“B’è comunque, se ti va, potresti accompagnarmi al mare”.
“Domani? Si. Fa parte delle cose da fare nella lista?”.
“Esatto. Però volevo andarci stasera. Anche ora” disse Kim tutta contenta.
Non mi ci volle più di un secondo per decidere. “D’accordo”. Cominciai a pensare che forse Kim, nonostante fosse saltata nella mia macchina, era una persona davvero affascinante. Io non avevo mai creduto all’amore a prima a vista, quindi questa, o era mera attrazione fisica, o era quello.
Finimmo di mettere a posto la cucina e uscimmo. “Tu non hai la macchina?” chiese Kim.
“Si, ma non mi piace molto guidare. E’ solo per necessità. Odio il traffico”.
“Allora guido io. Se partiamo ora quanto potremmo metterci ad arrivare al mare?”.
“Un po’” risposi.
“Ti da fastidio? Potremmo anche andare domani” propose Kim.
“No, fa niente. Andiamo”.
Salimmo in macchina e il viaggio iniziò. Accendemmo la radio ma continuavamo a cambiare stazione per vedere se c’era qualche canzone che valeva la pena di ascoltare. Dopo mezz’ora ci rinunciammo; possibile che alla radio o parlino o mandino in onda canzoni orribili? Arrivammo al mare molto tardi, verso mezzanotte e mezza. Kim parcheggiò vicino alla spiaggia e scese dall’auto. Era raggiante.
Non si vedeva quasi niente. Le uniche fonti di luce che c’erano venivano dai lampioni della strada. In giro c’era ancora parecchia gente però.
“Cosa prevede la lista?” chiesi.
“Prevede” disse lei tirando fuori dalla tasca il pezzetto di carta, “passeggiare in riva al mare al tramonto. Hm … non ricordavo la clausola del tramonto. L’abbiamo mancato”.
“Potremmo però restare qui fino all’alba. E’ una cosa simile”.
“Giusto. Andiamo” disse Kim. Scendemmo in spiaggia e ci togliemmo le scarpe, lasciandole vicino ad un castello di sabbia mezzo distrutto. Avevo dei pantaloni lunghi, così me li tirai su fin sopra al ginocchio, invece Kim aveva su dei pantaloncini che arrivavano a metà coscia.
La sabbia era umida e fredda sotto i piedi però non mi dispiaceva per niente la sensazione che dava. Quando entrammo in acqua invece ci scaldammo leggermente, perché era piacevolmente tiepida. Le onde erano molto piccole e s’infrangevano piano sulla riva. Kim osservava la vastità dell’acqua, come se non avesse mai visto nulla di più bello.
Improvvisamente presi con le mani chiuse un po’ d’acqua e la lanciai addosso a Kim. “Hey!” protestò lei sorridendo. Cominciammo a schizzarci d’acqua come due bambini. Eravamo entrambi buoni combattenti e finimmo col bagnarci tutti e due. Trascinai Kim fuori dall’acqua.
“Perché non facciamo un bagno?” chiesi.
“Si hai ragione! E’, tipo, il cliché dei cliché fare il bagno di notte al mare ” disse lei sfilandosi le scarpe.
Mi tolsi maglietta e pantaloni e Kim fece lo stesso. Nonostante sembrasse così poco femminile sotto i larghi abiti che indossava, forse anche a causa dei capelli tagliati corti, era molto bella. Era davvero magrissima, forse troppo, salutarmente parlando, però aveva un’eleganza che si trova raramente nelle persone. Inoltre le sue forme erano delicate ma sinuose, cosa che non si notava normalmente. La sua pelle era bianca come la neve e contrastava con i capelli nerissimi. Si lo so, sembra che sto descrivendo Biancaneve però … ci va molto vicino.
Corremmo verso l’acque e, quando ero arrivato più o meno alle ginocchia, mi immersi completamente. Nuotai un po’ e, quando tornai su, vidi emergere anche Kim.
“E’ stata una buona idea” mi disse nuotando.
“Già. Ho già fatto il bagno di notte al mare, è sempre bellissimo”.
“Io è la prima volta che vengo al mare” disse lei.
“Sul serio? Non ci sei mai mai mai venuta?” chiesi esterrefatto.
“Mai mai mai” confermò lei scuotendo la testa. “Andiamo dove non si tocca”.
“Dobbiamo stare attenti però a non perdere di vista il castello di sabbia dove abbiamo lasciato le cose” osservai dando un’occhiata alla riva.
“Ok”.
Ci avviammo sempre più in fondo e, ad un certo punto: “Io non tocco” disse Kim.
“Io si. Però solo con le punte”.
“Allora continuiamo”. Ci spingemmo ancora un po’ più in là, dove non toccavo. “E’ un po’ inquietante” disse Kim, “Siamo in mezzo al mare, dove non tocchiamo, e la corrente potrebbe spingerci ovunque. Potrebbero anche esserci dei pesci strani”.
Sorrisi. “I pesci non ti faranno nulla. Hanno più paura loro di te. E comunque siamo vicini alla riva, se la corrente si fa più forte possiamo sempre tornarcene indietro”.
“Se lo dici tu” disse Kim.
Ad un tratto si immerse e, sotto all’acqua, mi tirò per un braccio facendomi segno di scendere. Io mi immersi. Sotto l’acqua riuscivo a scorgere pochissimo la figura che era Kim. In superficie qual cosina si vedeva, grazie alla luce lunare, ma sotto non si distingueva quasi nulla. Sentii delle mani che mi cercavano e così presi quelle di Kim fra le mie. Sentii le sue mani che percorrevano le mie braccia e, lentamente, mi abbracciò. Il suo tocco era reso delicato dall’acqua. La strinsi anch’io e tornammo in superficie.
Senza smettere di abbracciarmi Kim disse: “Grazie per tutto quello che fai. Sei gentile”.

Kim
Mi sentivo al sicuro. Era molto strano. In genere non mi fidavo subito delle persone, mi ci voleva molto tempo per instaurare una vera amicizia. Però con Robert era diverso. Era talmente aperto, e a volte così ingenuo, tanto che sembrava un bambino. Non si poteva non fidarsi di lui. Era cristallino, un diamante.  
“Io …” disse Robert, “siamo arrivati in un punto dove tocco” disse guardandosi indietro.
“La corrente devi averci riportati indietro” dissi guardando oltre la sua spalla la spiaggia. “Ecco il castello di sabbia” dissi indicando un punto alla nostra destra.
“Ci siamo spostati” disse Robert. Sentii i piedi toccare qualcosa e, inizialmente, pensai fosse un pesce. “Tocco anch’io” dissi poi.
Robert si strinse ancora a me. Sentii che posava il viso nell’incavo del mio collo. Improvvisamente slacciò il nostro abbraccio, prese il mio viso fra le mani e mi baciò.
Fu improvviso. Fu immediato.
Intenso.
Caldo … poi finì.
Robert, veloce come prima, si staccò da me, lasciandomi andare il viso. Sembrava anche lui leggermente stupito di quello che era appena successo.
“Ah … scusa. Non dovevo. Forse hai anche un fidanzato, io non lo so”. Non mi guardava più in faccia e continuava a passarsi una mano sui capelli, appiattiti dall’acqua.
“Non ho nessun fidanzato, se è questo che ti preoccupa” dissi con un leggero sorriso, stringendomi nelle spalle, divertita dalla sua reazione. “Piuttosto sarebbe terribile scoprire che tu ne hai uno”.
“Un fidanzato?” chiese lui alzando lo sguardo, “No nessun fidanzato” disse sorridendo e scuotendo la testa. “Nemmeno una fidanzata, se lo vuoi sapere”.
“Anche se ce l’avessi non mi interesserebbe granché” dissi cingendo le spalle di Robert. Non erano esageratamente larghe. Aveva un fisico asciutto, non troppo muscoloso. Proprio come piaceva a me. Inoltre, aveva dei capelli fantastici, in fondo capivo perché continuava a toccarseli. Anche io lo avrei fatto se fossi stato in lui. “A proposito, tu non lo sai, ma anche questo può essere considerato un punto della mia lista” dissi.
“Ah invece lo so. Tutte le ragazze vogliono stare con Robert” disse lui posando le sue grandi mani sulla mia schiena e facendo aderire i nostri corpi.
“No, tutte le ragazze vogliono avere una passionale storia d’amore”.
“Aah” esclamò lui. “Capito” disse. Ancora, si avvicinò al mio viso e mi baciò.

Rob
Eravamo di nuovo sulla spiaggia. Dopo essere usciti eravamo andati a prendere le nostre cose e, in qualche modo, avevamo cercato di asciugarci. Ci eravamo rimessi i vestiti ma tutti e due avevamo delle chiazze di umido sul pantaloni e Kim anche sulla maglia.
Tornammo alla macchina, dove Kim segnò altri due punti sull’ormai famigerata lista e poi la lasciò sul cruscotto.
Ormai erano le due passate, ma c’erano alcuni negozi che ancora erano aperti. Si vede che quello era un posto per turisti. Trovammo un signore molto gentile che ci vendette una coperta, nonostante stesse ormai chiudendo il negozio, e tornammo in spiaggia. Stendemmo la coperta a terra e ci sdraiammo. C’erano un sacco di stelle in cielo, per quanto non ci facessi molto caso in quel momento, sentendo affianco a me la presenza di Kim. Mi sentivo come se fossi alla mia prima cotta adolescenziale.
Restammo così sdraiati a parlare guardando il cielo. Dopo un po’, quando la gente fu del tutto sparita, mi girai di lato e poggiai una mano sul ventre di Kim. Mi chinai a baciarla ancora una volta.
Era come se fosse la prima volta che facevo cose del genere. Mi sentivo agitato e il mio cuore batteva così forte che pensavo sarebbe scoppiato.
Kim mi guardava negli occhi. Mi passò delicatamente una mano sul viso, sfiorò i miei occhi chiusi, le mie labbra e arrivò al petto. Poi, con tocco delicato, mi sfilò la maglia. Improvvisamente, non so bene come, mi ritrovai sotto di lei. Le sfilai a mia volta la maglietta ancora umida, ricominciando a baciarla. Improvvisamente mi ricordai che eravamo in spiaggia.
Presi un lembo della coperta e lo portai sopra di noi.
Restammo intrappolati lì dentro. C’era buio, frenesia e ansiti. E faceva anche parecchio caldo.




Ed ecco il quarto capitolo. Un po' corto, lo so. Aspettate frementi, mi raccomando, perchè nel prossimo capitolo scopriremo che cosa nasconde Kim, il motivo della sua lista! Andare a vivere fuori New York? Che cavolata! La lista ha un significato ed uno scopo ben preciso! Ed ora, i recensitori:

Satyricon: hey grazie mille per i complimenti! Sono contenta che la mia fic sia divertente. ^^ B'è, ovviamente  Kim nasconde qualcosa, altirmenti che fic sarebbe? :D Come ho già detto, aspetta il prossimo capitolo per scoprire di che cosa si tratta. Al prossimo capitolo! ^^

Nymph: grazie mille per la recensione e i complimenti. A dir la verità non so a chi di preciso mi sono ispirata per il personaggio di Kim, ma se dovessi dire a chi somiglia di più, direi che somiglia al personaggio di Juno (che potrai conoscere nel film intitolato, appunto, Juno). Poi, b'è, devo ammettere di aver messo molto di me nel suo personaggio, sia per quanto riguarda il carattere che i suoi gusti e le sue particolarità, anche se le ho un po' ingigantite per farle adattare meglio ad una storia. Spero di essere stata esauriente ^^ ciao e grazie ancora!

Xx_scritrice88_xX: i tuoi dubbi verranno chiariti ma non cantare vittoria troppo presto! Quello che Kim ci svelerà nel prossimo capitolo è una cosa molto triste, anche se non definitiva. Mamma mia quanto sono enigmatica! XD Ora vado a nascondermi, nel caso Rob stia venendo a cercarmi con un coltello per averlo pure fatto bagnare nell'oceano! XD Anche se, diciamolo, dovrebbe ringraziarmi per quel che gli ho fatto fare in questo capitolo. Ma che poVcello! XDD

ilachan89yamapi: he lo so la lista sarebbe d'obbligo. Te scherzi ma anche io ho la mia lista delle cose da fare almeno una volta nella vita! ^^ Realizzare quelle cose è sempre molto divertente, e anche molto stupido! Ma con gli amici ci si diverte a fare cose stupide, no? Grazie per la recensione ^^

E ora un grazie a tutti coloro che hanno messo la fic fra i Preferiti e le Seguite. Siete molti più di quanti mi aspetassi. Se devo essere sincera non credevo che BOOM! avrebbe avuto tutto questo successo! Grazie mille ragazzi, davvero, siete magnifici! ^^
Un sincero grazie by
Patty.
   
 
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