Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: kiki0101vitto    04/12/2020    0 recensioni
YoongixJimin
Jimin un ragazzo che frequenta l'ultimo anno la scuola si trova ad affrontare ogni giorno la sua disabilità di non vedente. Si sente intrappolato in un mondo di cui a solo il vago ricordo.
Disperato e dopo l'ennesimo caso di bullismo, Jimin riesce a trovare conforto nella musica di un pianista che intrattiene i suoi ospiti nel piccolo cafè accanto alla sua scuola.
Riuscirà Yoongi a salvare Jimin e a farlo evadere dalla vita in cui è stato costretto ?
/scene di sesso🔞 e di bullismo.
se non ti piace non leggere. /
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Park Jimin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Jimin era un ragazzo solare, allegro, che amava la vita e i colori che essa portava con se, era di una famiglia benestante e per questo  i genitori erano spesso fuori per lavoro e lo lasciavano con i servi di casa, ma nonostante questo Jimin amava la sua famiglia.

Purtroppo non aveva  amici perchè non poteva uscire spesso , i suoi  genitori erano stati chiari : quando loro erano  assenti non poteva uscire dal grande giardino di casa , ma questo non aveva impedito a Jimin di fare amicizia con il figlio del giardiniere che ogni girono si presentava per prendersi cura delle innumerevoli piante insieme al figlio Taehyung e al suo cagnolino bianco.

Jimin e Tae a quel tempo avevano 8 anni e era stato molto facile per i due fare amicizia essendo gli unici bambini presenti in casa ma sapevano entrambi che fra di loro c'èra un legame molto più stretto che sarebbe durato anche in futuro,  a volte litigavano perchè l'amico si era  voleva uscire per andare al parco a giocare ma Jimin con la sua gentilezza gli ricordava che  non transigeva alle regole imposte e alla fine si ritrovavano a correre per i lunghissimi corridoi di quella immensa abitazione o per il giardino.

Un anno dopo.

Il 13 ottobre  per il  compleanno di Jimin, i suoi genitori decisero di portarlo a festeggiare in un lussuoso  ristorante che si trovava alle pendici di una montagna, quel giorno però pioveva a dirotto , le strade erano strette e il cammino poco illuminato, Jimin stava guardando le stelle che già erano presenti ma un improvvisa frenata lo fece cadere dal sedile per finire rannicchiato sul pavimento della costosa auto, alzò lo sguardo verso sua madre per chiamarla ma l'unica cosa che vide furono delle luci abbaglianti  poi solo il suono di un clacson.

Ora Jimin ha 17anni , abita in un piccolo e buio appartamento  vicino a una zona malfamata , non aveva più il grande giardino , ne i servi e nemmeno i ricchi vestiti

era da solo  

senza più genitori

cieco .

 

i suoi genitori erano morti in quel maledettissimo 13 ottobre e ormai l'unico  che gli era rimasto vicino era  Taehyung .

\\\\

Jimin's pov

-Jiminnie , sbrigati  che senno si fa tardi a scuola e io ti mollo qui!!- mi stava urlando Tae dalla cucina.

Era il mio ultimo anno scolastico e stavo già facendo tardi il primo giorno di scuola, sentì un forte rumore e mi affrettai ad uscire dalla stanza per capire cosa era successo, ma appena uscito i miei piedi andarono a scontrarsi contro qualcosa e caddi per terra.

Incominciai a tastare l'oggetto che cingeva le mie gambe e capii subito che si trattava dello zaino di Tae, portava ancora il portachiavi con l'orso che gli avevo regalato quando eravamo piccoli, quando non ero ancora ci vedevo.

All'improvviso delle grandi mani mi sollevarono e mi misero seduto sul pavimento.

-Quante volte ti ho detto di non spostare nulla ! Se gli cambi posso non riesco a capire dove si trovano Tae-Tae.- Lo rimproverai

-Dai scusa , andiamo che è tardissimo .-

Prendemmo l'autobus e visto che non c'era posto, così aveva detto Tae ,  ci aggrappammo a uno dei tanti pali che vi erano in cima per sorreggersi ma io tenevo stretta nella mia mano un pezzo della maglia del mio amico e con l'altra mi misi le cuffie, la musica camuffava le allegre risate dei ragazzini, i discorsi senza senso dei vecchietti e le lamentele degli adolescenti,

uno spintone mi fece cadere una cuffia e così dovetti tornare alla realtà .

Il mio strano sesto senso incominciò a manifestarsi, non era un super-potere, ne una vocazione di spiriti maligni, ma solo un sesto senso che sviluppai subito dopo l'incidente, i dottori dissero che il mio cervello aveva cercato un modo di tappare il vuoto lasciato dalla mia vista.

Ogni volta che qualcuno si avvicinava a me potevo sentire i suoi pensieri più profondi, sentivo freddo se era maligna o aveva cattive intenzioni, caldo se era un'anima pura.

Il mio uomo sconosciuto, mi aveva casualmente spinto dopo aver notato la mia disabilità e cercò di rubarmi il portafoglio che tenevo nella tasca posteriore dei pantaloni, cattivi pensieri, odio e solitudine portava con se, per fortuna feci in tempo a nascondermi fra le braccia di Tae che era vicino a me sperando che , avendo assistito alla scena potesse proteggermi ero più che sicuro che in quei luoghi affollati lui mi tenesse d'occhio.

Arrivati a scuola e io e Tae ci siamo dovuti separare perché nonostante frequentavamo lo stesso anno eravamo in due classi diverse.
Molte volte pensavo a un Taehyung adulto con lineamenti più mascolini e i suoi capelli castani che ricadevano sulla sua fronte, pensavo a come era la mia scuola, un bus o al cagnolino di Tae , purtroppo mi era solo possibile immaginare queste cose, perchè i miei ricordi rimangono al me di nove anni.

"Spesso mi ritrovo a pensare di essere intrappolato in questa finzione creata da me, in questa menzogna, come una prigione da cui non riesco più ad evadere, vorrei ritornare al me di prima perchè questa oscurità sta diventando troppo grande e mi sta inghiottendo."

Ormai ricordo poco di come è fatta la vita, l'unica cosa che percepisco sono i pensieri negativi dei miei compagni di classe ogni volta che entro in questa stanza sento una carica di pensieri negativi da farmi venire la pelle d'oca .

Mi prendono a calci, mi buttano a terra e mi deridono, pensando che io non possa vedere nulla ma si sbagliano  le loro anime sono molto visibili ai miei occhi, anime perdute, solitarie e impaurite in cerca di sentirsi migliori delle nullità che sono  e il loro modo per sentirsi così è picchiare una nullità come me che ormai ha perso tutto.

\\

Alla pausa pranzo aspetto che Tae mi venga a prendere e andiamo a mangiare nel cortile della scuola, mi piace tanto sentire il sole che picchia sul mio volto e il rumore delle foglie degli alberi che si muovono.

-Quei bastardi hanno osato ancora picchiarti ! Se solo fossi in classe con te!-

Feci finta di nulla e mi sdraiai sulle sue gambe e mi feci accarezzare i capelli in modo lento ma ripetitivo, sentivo che stava ancora mugolando qualcosa sul fatto che gliel' avrebbe fatta pagare e io scossi fortemente la testa.

Non volevo che si facesse male anche se ero sicuro che Tae era più muscoloso di me e più forte volevo proteggerlo,  a modo mio.

 

   
 
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