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Autore: Verotod    05/12/2020    0 recensioni
“Ciao a tutti” disse come sempre Melissa entrando in palestra, i ragazzi dell’agonismo erano già lì e saltavano al trampolone con il loro allenatore Andrea a guardarli. Melissa li raggiunge per scambiare qualche parola in attesa dell’inizio dell’allenamento.
Ore e ore di allenamento, amicizie nate tra le mura della palestra, la passione per uno sport spettacolare come la ginnastica artistica, questo è lo sfondo della storia di cinque ragazzi o forse di due in particolare.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Venerdì mattina ore 7.00 la squadra maschile, Andrea e Melissa sono in stazione pronti per partire in direzione Firenze dove si disputerà l’ultima prova del campionato di serie A. La sera prima in palestra al termine dell’ultimo allenamento, le piccole agoniste avevano fatto un grosso in bocca al lupo ai ragazzi e avevano salutato la loro allenatrice, Melissa infatti doveva recarsi a Firenze in qualità di collaboratrice della federazione ginnastica con la società organizzatrice della gara. Le prime ore di viaggio trascorsero in silenzio, tutti erano troppo assonnati e preferirono isolarsi ascoltando la musica e guardando dal finestrino la città scappare via. Arrivati a destinazione lasciarono i bagagli nelle loro stanze e si recarono subito al palazzetto dove Melissa sembrava essere la persona più attesa della giornata; appena arrivata venne rapita dal presidente. La ragazza volava già da ore avanti indietro per il palazzetto indirizzando le squadre, coordinando lo staff e dando annunci al microfono; a Nicola era sempre piaciuto sentirla parlare al microfono soprattutto quando in gara annunciava il suo turno. I ragazzi ne approfittarono per fare un breve allenamento nella palestra warm up dove Melissa sfrecciava per consegnare documenti e chiamare gli atleti sotto gli occhi attenti delle squadre GAM, sguardi che era difficile non notare. La ragazza riuscì a farsi concedere 10 minuti di pausa, cedette il microfono e si recò in palestra di riscaldamento dove sapeva che avrebbe trovato i suoi amici liberi da Andrea intenti a fare un po’ di streatching; si avvicinò e crolló seduta a terra esausta. “Ti hanno concesso addirittura una pausa?” esortí ironico Matteo “visto! Grandi conquiste” rispose Melissa, “a proposito di conquiste, hai scelto di lá?” disse scherzosamente Tommaso, Melissa esitò qualche secondo confusa ma ancora prima che potesse rispondere Nicola disse infastidito “oh no aspetta di vedere anche la serie A, lì ci sono i suoi preferiti” “ma di cosa state parlando?” chiese a qual punto la ragazza sempre più confusa. “Meli non te ne sei accorta? Mentre facevi avanti e indietro tutta la GAM della serie B nazionale sbavava, comprensibilmente” spiegò Tommaso, “Oddio tommi mi sembra esagerato, avrai beccato gli unici due morti di figa” “o no fidati non esagera” intervenne Giacomo “non ci ho fatto caso e non li ho neanche guardati i ragazzi, comunque chi sarebbero i miei “preferiti” della serie A, sentiamo?” rispose finalmente a tono Melissa “domani non arriva il tuo caro Ludo?” risposte ancora scocciato Nicola “non ti avrà avvisato per farti una sorpresa” continuò in modo ironico. Ludovico era un giovane ginnasta della nazionale GAM, stessa età di Melissa, molto talentuoso e per cui ginnaste e fan impazzivano, alle varia gare lui e Melissa avevano fatto amicizia e da allora i ragazzi insistevano che lui fosse interessato ,soprattutto Nicola. A Melissa non sembrava neanche così tanto un bel ragazzo, simpatico ma troppo sicuro di sè e farfallone per i suoi gusti. La ragazza cambiò espressione, tirò un occhiataccia a Nicola, si alzò e sorridendo verso gli altri tre disse “penso che i miei 10 minuti siano finiti, ci vediamo dopo” e andandosene mandó un bacio in direzione di Tommaso. I ragazzi si rividero a cena dove la tensione tra Melissa e Nicola era palpabile, nessuno dei compagni aveva avuto il coraggio di parlarle con lui della sua reazione (un pochino eccessiva) forse perché tutti sapevano cosa l’aveva procurata o forse perché sapevano molto bene che questo avrebbe solo peggiorato la situazione. Melissa parlava sorridente con tutti gli altri a tavola nonostante sapesse di dover affrontare il discorso con Nicola perché lui non l’avrebbe mai fatto e perché domani avrebbero avuto prova podio e non poteva permettersi che lui avesse altro per la testa; finita la cena mentre tornavano nelle loro stanze anche i ragazzi implorarono Melissa di parlare con l’amico per le stesse ragioni. Nicola era in stanza e aspettava che i compagni lo raggiungessero, sentí chiudersi la porta alle sue spalle, “Tommi posso usare la presa vicino al letto?” chiese ma girandosi vide che in stanza con lui non c’era Tommaso “ah sei tu” disse con tono deluso “controlla l’entusiasmo” ribattè Melissa. Iniziarono minuti di silenzio tombale e imbarazzante, da fuori i ragazzi con l’orecchio appoggiato alla porta attendevano ansiosi la riconciliazione e non solo magari. “Posso sapere qual è il problema?” esortí Melissa consapevole che il ragazzo non avrebbe detto nulla, “non c’è nessun problema” rispose lui “quindi la scenata di oggi in palestra era normale?” chiese “scenata addirittura, ho fatto un commento come tutti gli altri” commentò “la differenza è che gli altri erano ironici e divertiti dall’accaduto, tu invece eri infastidito oltre ad avermi descritto come se usassi queste occasioni solo per rimorchiare ginnasti famosi; io non ho fatto caso a quello che è successo pomeriggio ma a patto che sia accaduto, puoi non condividere gli apprezzamenti delle squadre GAM, puoi pensare quello che vuoi sul mio aspetto e puoi far vedere a tutti tante ginnaste più belle ma non ti permetto di descrivermi come qualcosa che non sono” Melissa fece un respiro, aveva detto tutto senza pause e il ragazzo sembrava essere stato investito dal suo fiume di parole immobile in mezzo alla stanza. Ci fu ancora qualche minuti di silenzio, Nicola prese fiato e cercò di fare il suo discorso il meglio possibile anche perché era piuttosto sicuro che la ragazza avrebbe potuto tirargli un schiaffo da un momento all’altro se avesse detto qualcosa di sbagliato. “Meli... non mi permetterei mai di descriverti così, ti conosco bene, troppo bene, so meglio di tutti quanto tu non sia quel tipo di persona; il mio intento non era quello con le mie parole, in realtà non so neanche bene quale fosse, sono uscite di colpo senza pensarci, tipico mio lo sai sto cercando di migliorare, quando le sensazioni diventano troppo forti perdo il controllo e faccio queste cazzate, sarai anche stufa delle mie scenette da ragazzino.” “Se capissi il perché delle tue scenette da ragazzino forse ne sarei molto meno stufa” disse la ragazza con il sorriso prima che Nicola potesse finire il suo discorso “nonostante questo posso sopportare di non saperlo ma non posso sopportare di stare così con te”. Il ragazzo si avvicinò e la strinse in un lungo abbraccio, mentre erano vicini come se qualcun altro potesse sentirlo o forse come se così non fosse come dirglielo realmente, le sussurrò nell’orecchio “condivido ogni apprezzo di oggi, non troverei ginnasta più bella”.
   
 
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