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Autore: BlackShadows    06/12/2020    0 recensioni
Sai cosa sono le anime gemelle? E da dove provengono?
Mai sentito parlare del mito degli androgeni?
Si pensa che inizialmente le persone fossero metà uomini e metà donne, e vivessero felici. Gli dei, gelosi, decisero di recidere quel legame e separarli, mandando le due metà in parti lontane del mondo. Da quel preciso momento, le due metà vanno alla ricerca dell’altra per potersi ricongiungere, un po’ come noi oggi cerchiamo l’amore. Credo che le nostre anime siano state sì separate,ma il nostro legame, quello dell’amore, non sia mai stato reciso, come un filo rosso che resta legato al gomitolo e basta riavvolgerlo per ritrovarci.
Harry e Louis, due ragazzi il cui destino è stato scritto nelle stelle e saranno proprio queste a farli incontrare.
Ps. il titolo di ogni capitolo rappresenta la canzone che è consigliabile ascoltare durante la lettura❤️
Genere: Fluff, Romantico, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Silence {Marshmello, Khalid}

 

Ed è risaputo che il passato torni sempre, ma il vero problema è: noi siamo sempre pronti a riaffrontarlo?

 

La risposta è scontata, perché nessuno vorrebbe rivedere i propri demoni tornare alla luce, anzi tutti preferirebbero che restassero lì, sotto la pietra dove erano stati riposti.

 

Ma la maggior parte delle volte non va così, e ci ritroviamo a dover fare i conti con la dura realtà, che sembra voler metterci alla prova ogni giorno di più.

 

Ed Harry la pensava in questo modo, razionalmente un mostro chiuso a chiave in un cassetto non può più uscirne, ma a quanto pare la ragione non serve a niente, e questo trova sempre il modo di riuscirci.

 

Quel mostro che per tanto tempo l'aveva tormentato era tornato a galla, e non era stato capace di tenerlo a bada per molto.

 

Lui era tornato e adesso non sapeva più come avrebbe fatto ad andare avanti.

 

Sappiamo già che il passato di Harry non fu uno dei migliori per svariati motivi, ma il puzzle che lo compone è vasto, e noi siamo sicuri di conoscerne tutti i pezzi?

 

"Ma ciao Harry Styles, da quanto tempo, è un piacere rivederti."

 

"T-tu...."

 

"Bhe, volevo farti una sorpresa e a quanto pare, vista la tua espressione, ho raggiunto il mio obiettivo."

 

"C-che d-diavolo ci f-fai t-tu qui?"

 

"Oh, non avevi smesso di balbettare, Darling?

 

"Darling", può sembrare un semplice appellativo certo, magari anche con una connotazione positiva, ma stavolta era tutt'altro.

 

Una semplice parola, composta da sette lettere agli occhi di tutti, ma che in Harry riusciva a far riemergere ricordi, sentimenti ed emozioni che probabilmente, per la sua salute mentale, sarebbe stato meglio non richiamare alla memoria.

 

Dopo lo shock iniziale, cercando di riacquistare un po' di coraggio Harry disse:

 

"Hai p-perso la possibilità d-di chiamarmi c-così molto t-tempo fa"

 

"Non credo proprio piccoletto, non mi sembra il contratto sia mai scaduto."

 

"Non è più v-valido ormai, e non s-siamo neanche più ad Holmes Chapel."

 

"Eh no bimbo, il contratto termina quando lo decido io e al momento non c'è alcuna firma che ne determini la fine."

 

"D-devi lasciarmi in p-pace, non sono più n-niente per te."

 

"Invece sei molto di più di quanto credi. Pensi mi abbia fatto piacere sapere del tuo trasferimento?"

 

"N-non mi interessa la t-tua opinione."

 

"Dovrebbe invece, sai tutti quelli che ti conoscono pensano tu sia andato via per coronare i tuoi sogni scolastici, ma nessuno ha mai sospettato ci fosse anche un altro motivo sotto vero?"

 

"S-smettila a-adesso."

 

"Sarebbe un peccato se tutti venissero a conoscenza del tuo segreto, vero piccolo Harry?"

 

Il minore era sul punto di esplodere, le lacrime minacciavano di uscire, ma non voleva dargli questa soddisfazione, non ancora una volta.

 

Si pentì di non essere andato con Zayn e Louis, almeno avrebbe ritardato questa tortura di qualche ora, cosa non da poco per il suo stato mentale.

 

"Che cosa d-diavolo vuoi a-ancora da me?" disse Harry esasperato.

 

"Non penso sia questo il tono da usare con me ragazzino, o devo rinfrescarti un po' la memoria per caso?"

 

Ed Harry pensò a tutto quello che aveva dovuto subire negli anni precedenti, e si rese conto che mai avrebbe voluto rivivere quei momenti.

 

Non sarebbe più rimasto in silenzio, quest'ultimo lo inghiottiva già da troppo tempo.

 

Per farlo però aveva bisogno di cambiare, di essere più forte, o almeno provare a dimostrarlo dall'esterno, nonostante dentro non sarebbe rimasto altro che un'anima fragile.

Quindi perché non cominciare da adesso? 

 

"Ti ho detto, che alle tue regole non ci sto più." rispose Harry cercando di darsi un tono risoluto.

 

"Ah bene, vedo che abbiamo cacciato fuori il caratterino. Devo però farti notare che non ti servirà a nulla contro di me, darling."

 

"Non chiamarmi in quel modo."

 

"Altrimenti? Ti ricordo che qui il coltello dalla parte del manico non sei tu ad averlo, o mi sbaglio?

Il tuo segreto, che come ben saprai mi riguarda, è nelle mie mani, e potrei distruggerti da un momento all'altro."

 

"Perché? Perché cazzo sei tornato? Perché mi hai seguito? Perché devi continuare a rovinare la mia fottuta vita? Non ti basta quello che hai già fatto? Non vedi che sono distrutto? Non lo vedi cazzo?" 

 

Si sfogò, rilasciò fuori tutte quelle domande che si portava dentro già da molto tempo e forse si sentì più libero per un istante, ma durò molto poco.

 

"Hey calma dolcezza, cosa sono tutte queste domande? Non ti ho mai fatto del male, al massimo solo del bene, non ricordi? Non dirmi che hai dimenticato tutto?"

 

Dimenticare...magari si potessero eliminare certi ricordi pensò Harry, sicuramente la sua anima sarebbe stata meno infranta.

 

"Vorrei tanto, con tutto il cuore, ma Dio non mi ha ancora dato questo potere."

 

"Non dovresti dire certe cose sai? Chi c'era quando ne avevi bisogno? Chi ti ha aiutato quando tu e la tua famiglia eravate sull'orlo del lastrico? Tuo padre per caso? No di certo, visto che vi ha abbandonato come nulla fosse, come se valeste meno di zero."

 

"Ci avrai anche aiutato, ma hai ottenuto qualcosa in cambio, no? Anzi forse più di qualcosa, visto che non potrò mai più averla indietro, non pensi anche tu?"

 

"Non era così importante credimi, ci sono cose di più valore nella vita."

 

"Tipo cercare di non essere denunciato? Sai anche in passato vi meditai, ma forse ero troppo debole o troppo ingenuo per farlo, ma non ti assicuro che anche adesso andrà così."

 

La figura cominciò ad avvicinarsi lentamente ad Harry, la cui corazza temporanea cadde in un istante, nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli del suo tormento più grande.

 

Il minore indietreggiò finché non si ritrovò spalle al muro, e cominciò a schiacciarsi contro la parete, quasi a diventare un tutt'uno con essa.

Non voleva stargli vicino, non voleva essere toccato, non ancora, non di nuovo.

 

"Perché ti allontani da me? Non vuoi onorare i vecchi tempi? Provare le stesse emozioni?"

 

"Vuoi sapere che emozioni provo nei tuoi confronti? Ti accontento subito: disgusto, schifo, ribrezzo."

 

Il volto dell'altro parve assumere una smorfia di stupore, probabilmente non si aspettava una risposta del genere, ma c'è sempre una prima volta no?

 

E le sue ipotesi vennero consolidate quando un pugno andò a sbattere contro muro, appena di fianco alla testa di Harry. 

 

Il minore, spaventato, lanciò un urlo, non molto virile, ma l'altro riuscì tempestivamente a coprirgli la bocca con una mano ed attutire il rumore.

 

Durante tutto il discorso però, i due non si accorsero del ritorno di Louis e Zayn nella camera accanto.

 

Così d'improvviso:

 

"Harry sei in camera? Tutto bene lì dentro?" 

 

Ed Harry riconobbe quella voce, sapeva a chi appartenesse: Louis.

 

"Non una parola, intesi?" disse l'uomo.

 

Avrebbe tanto voluto urlare e chiamare aiuto, ma come sempre non potè far altro che restare in silenzio.

 

Silenzio, quel dannato niente.

 

Silenzio, così assordante a volte, così ricco di significato delle altre. 

C'è chi ci rimane volontariamente e chi è costretto a restarci.

E fa male vero?

 

Di solito è anonimo.

 

Ma il suo silenzio aveva un nome:

Stanley Lucas.

 

   
 
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