Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Duchessa712    07/12/2020    2 recensioni
(Seguito di Spring will come again)
Rickon e Shireen si amano di un amore impossibile, un amore bambino, che è dolce come un sogno e ha i giorni contati.
Amano le storie tragiche e impossibili, quelle d'amore finito in tragedia.
Amano il Principe Drago e la sua Lady Lyanna. Amano i Leoni dell'Ovest.
Si amano per gioco e per necessità e perché lo vogliono davvero, ma quando i sogni si infrangono la realtà fa ancora più male
Genere: Hurt/Comfort, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Past and present and memory'
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Shireen si perde nei meandri della sua mente con la stessa facilità con cui lascia che i suoi piedi la conducano nelle cripte, fra le statue di morti che sono una compagnia migliore dei vivi.
I segni sulla pelle sono diventati quasi impercettibili, il dolore è un marchio di fuoco nella sua mente, l'umiliazione è una canzone che suona di sottofondo, una litania che alimenta la rabbia e il rancore e la fiducia tradita.
Non ha più incontrato il suo sguardo, si tiene a debita distanza dalle sue mani e quando sono nella stessa stanza fugge nel Parco degli Dei, dove anche se è Primavere la neve resiste, tenace, una leggera patina di bianco in un mondo di verde smeraldo.
Nessuno le ha fatto domande sul perché stia sempre zitta, sugli abiti scuri che ha iniziato a indossare, sulle lacrime che a tradimento le bruciano gli occhi. Sulle mani che tiene strette a pugni e le palpebre socchiuse, lo sguardo del cacciatore, dell'assassino.
Una sera, a cena, si è trovata con un coltello tra le mani. Ne ha studiato la lama argentea, il manico finemente lavorato. Si è messa a pensare se sarebbe stato meglio uccidere lui o se stessa e lo ha poggiato sui polsi, appena una lieve pressione che non ha portato a nessuna conseguenza.
Lo ha rimesso al suo posto e ha fatto finta di niente, anche se di notte è fuggita tra gli Alberi Diga e ha osservato le foglie rosse illuminate dalla luce argentea della luna.
Le è sembrato di sentire i fantasmi dei suoi antenati, degli Stark Protettori del Nord, dei Lord e delle Lady. Si è sentita piegare dal peso delle loro sconfitte e dei loro sbagli. C'era la sagoma aggraziata di Sansa, quella strisciante di Arya che passava da un'ombra all'altra. C'era Lyanna che rideva e piangeva e aveva in testa una corona di rose blu.
Ha sentito i Lupi ululare, il loro richiamo fender l'aria scura della notte, un canto che l'aveva riaccompagnata fin nella sua stanza, a tempo con i suoi passi leggeri sulla terra fredda.
Il mattino dopo le lenzuola erano macchiate di fango come tempo prima lo erano state di sangue. Ha studiate quelle macchie e non ha chiuso gli occhi, non ha fatto finta che Rickon fosse accanto a lei.
Il solo pensiero di averlo anche solo voluto la disgusta e quasi ringrazia Violet, che con il suo arrivo le ha aperto gli occhi.

Benjen guarda il futuro rimodellarsi davanti ai suoi occhi, sfaldarsi e ricomporsi sempre e costantemente. Vede le lacrime, i segni sulle braccia di Shireen, le ferite della preda braccata. Vede gli occhi spettrali di suo fratello, vuoti, privi di qualsiasi luce, la colpa dell'assassino pentito. Vede Violet, con il ventre gonfio, una nuova generazione di Stark, un nuovo erede. Vede i suoi occhi brillare, i capelli sciolti danzare sulla sua schiena, il sorriso illuminare il castello.
La più bella menzogna che sia mai stata scritta, ecco cos'è la vita che stanno vivendo. Un palcoscenico su cui si recitano ruoli che non si conoscono e si proclamano parole che si incastrano tra la gola e il cuore, che inciampano tra i denti.
Intanto lui vede e immagina tutti i modi in cui questa storia può finire bene o male, e sembra che nella sua mente non ci sia posto per nient'altro se non il sangue che prima o poi scorrerà a fiumi, ancora, a imbruttire il candore del Nord.
Sarà così che finirà l'eredità di Sansa Stark, con una brutta parodia della Guerra del Trono, dell'amore sbagliato dei Lannister, dell'arroganza propria degli uomini che credono sempre di essere nel giusto? Con le promesse infrante che danno inizi ad ogni guerra, con la corona di rose tra i capelli della fanciulla sbagliata?
Sono destinati ad essere solo questo, loro, le brutte copie di chi è venuto prima di loro, grande nel male e nel bene ma comunque degno di essere ricordato?
-Sei pensieroso. Rifletti su ciò che la Principessa ti ha portato via? -.
È ancora crudele Shireen, in maniera più incauta eppure così fragile, così giusta.
-Il Trono non è mai stato pensato per me-
-Come lui non è mai stato pensato per me-.
Non lo chiama nenache più per nome.
-Cos'è successo? - le chiede dolce e lei sente la gola chiudersi per la nausea. Dolce come Rickon quando le metteva sul capo una corona di rose e le prometteva che il mondo sarebbe stato loro per farne ciò che volevano.
-Ha preso ciò che gli spetta di diritto, o ciò che crede spettargli di diritto, come fa ogni uomo da milioni di anni-. Come Aerys e Rhaella, come Robert e Cersei.
-Ti ha...? -
-Si-.
Benjen non respira, spalanca gli occhi e la bocca incredulo perché se Rickon è sempre stato impetuoso non ha mai oltrepassato i limiti, o meglio, li ha sempre oltrepassati ma senza fare del male a nessuno, men che meno a Shireen. Perché Shireen è sempre stata dalla sua parte e non c'è mai stato il bisogno di ritenerla una nemica.
Lei sorride dolce, scosta i capelli scuri che scendono giù lungo la schiena e si confondono con l'abito nero.
È il sorriso dei disperati, quello che dura poco, che fa spalancare la bocca in un quarto di luna perfetto, che brilla sempre meno delle lacrime negli occhi. Ti stringe il cuore e ti fa sentire impotente, incapace, e allora Benjen le prende la mano e la tira a sé con delicatezza, le fa poggiare la testa contro la sua spalla, una posizione scomoda, perché Shireen è più alta di lui, ma è il meglio che riescono a fare, e lei si aggrappa alla sua giacca, digrigna i denti per non piangere, trema sconvolta da quella lotta che la sta logorando.
Lui la stringe, immobile, piano, e può quasi capire perché Rickon ne sia innamorato.
   
 
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