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Autore: _L_Black_    08/12/2020    0 recensioni
James e Lily Potter sono morti, lasciando dietro di loro la disperazione e la gioia per una guerra finita.
Ma quella notte, anche un'altra famiglia fu spezzata dai seguaci del Signore Oscuro.
Sirius Black è ad Azkaban e sua moglie brutalmente uccisa dai mangiamorte, lasciando la loro unica figlia in mano agli ultimi parenti rimasti.
Orion e Walburga Black.
Alyssa Black crescerà con gli ideali della purezza, con una voce dentro di lei che urla "libertà" e la voglia di scoprire cosa sia davvero successo quella notte.
La guerra l'aspetta e Alyssa è pronta a combatterla per i suoi ideali.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Orion Black, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 29

GRANDE EVENTO DURANTE IL TORNEO TREMAGHI!
È ufficiale, le voci che giravano ormai da mesi tra i corridoi di Hogwarts si sono rivelate realtà. La famigerata scuola di Magia e Stregoneria, che già ospita il famoso Torneo Tremaghi, organizzerà un'amichevole di Quidditch. Hogwarts contro Beauxbatons-Durmstrang. La squadra straniera sarà capitanata da Jean Marc Dubois, noto cercatore della sua scuola e il suo vice sarà Branimir Iarcenko. Si attende la formazione di Hogwarts anche se una voce attendibile afferma che sarà Alyssa Sophie Black, nota per essere la figlia dell'ormai famoso pluriomicida e nipote dell'aristocratico Orion. Continuate a leggere la Gazzetta del Profeta per ulteriori informazioni. 

Rita Skeeter

Ogni copia della Gazzetta del Profeta aveva stampata la sua foto durante l'ultima partita di Quidditch a cui aveva preso parte. Non sapeva neanche dell'esistenza di quella sua immagine e quando si era ritrovata in prima pagina assieme alle foto dei due ragazzi di Durmstrang e Beauxbatons, le era preso un colpo. Le era venuto spontaneo alzare lo sguardo prima su Branimir poi su Jean Marc e lo stesso avevano fatto loro, come a darsi forza a vicenda per esser finiti così facilmente sotto i riflettori. Doveva essere una partita amichevole, senza spettatori e giornalisti, eppure Rita Skeeter era riuscita a scoprire tutto e a pubblicarlo in prima pagina. Dal tavolo dei professori vide chiaramente la McGranitt imprecare davanti alla sua copia della Gazzetta, prima di riprendere contegno e tornare seduta in modo composto, anche se Alyssa poté notare lo sguardo furente che la donna lanciò al preside. Dal tavolo di Grifondoro si levò un grande applauso quando la ragazza si alzò per avviarsi nell'aula di Incantesimi. Harry la guardò comprensivo, sicuramente lui capiva cosa stesse provando la giovane Black ma non si fermò a parlare, si limitò a fare un inchino giocoso ai suoi compagni prima di uscire dalla Sala Grande con passo deciso. Lavanda la seguì e così fece anche Hermione, sorpresa quanto tutti di quell'articolo che doveva rimanere segreto.
-Come diavolo ha fatto a scoprirlo?!- sbottò Alyssa, quando fu fuori dalla Sala. Si appoggiò al muro e guardò le due ragazze davanti a lei.
-Effettivamente lo hai saputo solo ieri, mi sembra strano- rispose Hermione, portandosi la mano al mento con fare pensante.
-Forse i due ragazzi delle scuole estere hanno vuotato il sacco-  ipotizzò Lavanda.
-Non credo, erano sorpresi quanto me quando si sono ritrovati in prima pagina- rispose Alyssa, sconsolata. -Adesso più che mai mi devo muovere a formare la squadra e la McGranitt mi ha detto chiaramente che non posso scegliere né Harry né tantomeno Cedric. Lasciatemi morire nel lago nero- disse in preda alla disperazione. 
-C'è sempre Cho Chang- disse Hermione, con fare comprensivo.
-Hermione perdonami ma c'è un motivo se Corvonero non vince mai una coppa di Quidditch- rispose Lavanda, dando voce ai pensieri dell'amica. 
Alyssa si ricompose non appena alcuni studenti uscirono dalla Sala Grande e la salutarono entusiasti. Rispose con un sorriso e si chiese se gli altri avevano notato che la sua non era altro che calma apparente. Hermione e Lavanda la guardarono in silenzio, non sapendo minimamente cosa fare per aiutare la loro amica. Nel frattempo, un leggero colpo di tosse fece voltare le tre ragazze all'unisono verso la porta della Sala. Theodore era a pochi passi da loro e aveva lo sguardo fisso su Alyssa, la ragazza notò subito una copia de La Gazzetta del Profeta che fuoriusciva dalla tasca interna della toga, il suo volto si contrasse in una smorfia a quella vista e fece segno alle sue amiche di avviarsi in aula. 
-Non fare troppo tardi Vitious odia i ritardatari- esclamò Hermione mentre si avvicinava a Harry e Ron. 
-Si, si- rispose Alyssa, cantilenando mentre guardava Theodore avvicinarsi a lei. 
Il ragazzo le sorrise e si appoggiò con la spalla al muro, continuando a guardare la ragazza, che di tutta risposta lasciò subito cadere quella maschera di sicurezza che aveva indosso da quando era uscita dalla Sala Grande. Theodore poteva leggere nei suoi occhi la preoccupazione per tutta quella pressione che le stavano mettendo addosso ed era sicuro che non sapeva da dove iniziare. 
-Beh direi che da adesso dovremmo chiamarti Capitano, sbaglio?- disse per sdrammatizzare. 
Di tutta risposta la ragazza gli diede un pugno sulla spalla e si staccò dal muro per avviarsi in aula. Theodore la seguì pur sapendo che doveva andare a Erbologia ma sentiva di non doverla lasciare sola. 
-Devo preparare una squadra da zero e ho poco tempo. In più i migliori cercatori non li posso scegliere perché non devono essere sobbarcati di lavoro superfluo- disse sconsolata prima di voltarsi verso il ragazzo. -Non ti azzardare a consigliarmi Draco perché sai anche tu che la sua tecnica di gioco si chiama Lucius Malfoy e il suo conto in banca alla Gringott- 
Theodore scoppiò a ridere di gusto ma non le rispose, sapendo che la ragazza aveva un po' di ragione. Draco non era proprio scarso ma sicuramente non poteva essere scelto per una partita così importante. 
-E se organizzi una selezione?- le propose mentre salivano i gradini che portavano al piano in cui si trovava l'aula di Vitious. 
-Dopodomani devo fare il primo allenamento e non ho tempo di fare le selezioni. Silente mi ha dato carta bianca ma la McGranitt non vuole che io scelga tutta la squadra di Grifondoro- rispose Alyssa, guardandolo affranta. 
-E ha ragione, in tutte le squadre ci sono ottimi giocatori, devi ammetterlo- disse Theodore con sguardo ammonitore. 
Alyssa annuì sconsolata mentre arrivavano davanti la porta dell'aula di incantesimi. Sapeva che Theodore aveva ragione ma non aveva proprio idea di come venire a capo dei suoi problemi. Il ragazzo guardò l'ora e si prodigò a salutarla con un veloce bacio a fior di labbra per poi voltarsi e tornare indietro verso la serra numero 3. Alyssa lo guardò andar via prima di entrare in aula.
 
***

La voce si era sparsa rapidamente per tutto il castello e ad ogni suo passaggio, gli studenti la salutavano calorosamente, augurandole di vincere per il buon nome della scuola. Rispondeva a tutti con gentilezza e rimase sorpresa quando persino Astoria Greengrass le fece i suoi complimenti. 
Lavanda non l'aveva lasciata un solo momento, intuendo il disagio che la sua amica poteva avere e anche Theodore, per quanto avessero orari differenti, faceva in modo di accompagnarla per non lasciarla in preda a studenti fin troppo entusiasti della partita imminente. Dal canto suo Alyssa era taciturna, si trovava in svantaggio, a causa della perdita dei due migliori cercatori della scuola e anche se non conosceva gli studenti stranieri, sapeva che qualsiasi sua mossa sarebbe finita su tutti i giornali. La cosa che le mise più ansia addosso, fu che la notizia era arrivata anche al numero 12 Grimmauld Place e suo nonno non ci aveva pensato un solo attimo a prendere i biglietti della partita per lui e il signor Nott. 
Ma soprattutto, Orion aveva deciso di portare il cane alla partita. 
Tutta questa pressione addosso non faceva altro che farla sentire a disagio e sembrava che nessuno se ne accorgesse a parte i suoi amici. 
Continuò a rimuginare sui suoi problemi da neo-capitano anche durante l'ora di Difesa Contro le Arti Oscure, rimanendo in silenzio a discapito delle altre volte in cui poneva domande su domande. Non si era neanche resa conto del tempo che passava, tanto che sussultò quando la campanella decretò la fine dell'ora. Ci mise poco a maturare l'odiosa consapevolezza di dover chiedere gli appunti riguardanti la lezione a Hermione. 
-Ci vediamo lunedì- esclamò con tono scontroso Moody. 
Gli studenti si limitarono ad annuire e a raccogliere velocemente i loro averi per poter uscire di corsa da li. Theodore e Lavanda si fermarono ad aspettare Alyssa ma prima che potessero dire o fare qualcosa, Moody parlò. 
-Black voglio parlarti- disse in tono sbrigativo. -Da soli- continuò, assottigliando lo sguardo verso i due intrusi. 
Theodore e Lavanda si guardarono confusi ma non dissero nulla, salutarono velocemente e uscirono dall'aula come avevano fatto gli altri.
Il professore e la giovane studentessa rimasero da soli, nella stanza era calato un silenzio imbarazzante almeno per la ragazza, che guardava l'uomo rimettere in ordine alcune pergamene sul tavolo senza degnarla di uno sguardo. Alyssa si mise meglio la tracolla sulla spalla e attese in trepidazione che l'uomo parlasse. 
-Sei diventata capitano della squadra di Hogwarts, congratulazioni- disse finalmente l'uomo, senza guardarla e con un tono che non lasciava presagire nessun altro tipo di complimento. 
Alyssa annuì scettica. -Grazie- 
-Tuttavia durante le mie lezioni, il Quidditch e tutto il resto deve rimanere fuori, è chiaro?!- Moody alzò la voce, facendola sobbalzare.
Alyssa sgranò gli occhi e l'imbarazzo le fece colorare di un leggero rosso le sue guance.
-Mi scusi professore, non volevo assolutamente essere scortese- esclamò la ragazza, guardandolo con serietà e ignorando la fitta appena avuta alla bocca dello stomaco. 
-Non si tratta di scortesia nei miei confronti, Black! Si tratta del tuo futuro, fuori dalle aule puoi pensare a tutto ciò che vuoi ma qui dentro- disse, allargando le braccia come a indicare le pareti attorno a loro. -Devi pensare a ciò che sarai fuori da Hogwarts-
-Non accadrà più- disse la ragazza con fermezza.
Moody la guardò negli occhi per poi sbuffare con fare nervoso, mentre cercava qualcosa tra le scartoffie che si ritrovavano di fronte a lui.
-Ecco, tieni- disse il professore, porgendole un foglio di pergamena ripiegato in modo quasi millimetrico.
Alyssa lo prese e guardò il professore confusa prima di spostare gli occhi sulla pergamena ben piegata, appena passatole. 
-Ma...?- 
-Quando la leggerai, scoprirai i pregi e i difetti di ognuno di loro. Beauxbatons è furba, ha messo in gioco Julie Durand e Camille Mercier come cacciatrici, due ragazze che sono state scelte per entrare nelle Sirènes de Normandie. Un caso? Non credo. E anche Durmstrang non scherza, quel Branimir Iarcenko non è altro che il braccio destro di Krum. Un battitore con i fiocchi che in coppia con Ivanov sono imbattibili- lanciò un'occhiata alla porta e abbassò il tono di voce. -Jean Marc Dubois è una riserva nella formazione della nazionale francese, lo sapevi?- al cenno negativo della ragazza, l'uomo continuò. -La verità, è che questa partita era stata già decisa prima dell'inizio della scuola, Black!- disse, mantenendo un tono basso ma deciso. -Non devi farti trovare impreparata! Sei in difetto vista la perdita dei due migliori cercatori ma non devi demordere, potrai puntare su altre strategie. L'importante è che tu scelga bene-
Alyssa ci mise qualche secondo, prima di comprendere a pieno dove il professore volesse arrivare con quel suo monologo. Non si era mai interessata alla Coppa FIR, complice il fatto che quel campionato fosse poco sentito tra gli studenti di Hogwarts. 
Guardò l'uomo in volto, ignorando l'occhio di vetro che la scrutava come fosse impazzito. 
-Con questo discorso, cosa mi vuole dire, professore?- chiese con tono deciso.
L'uomo fece un ghigno furbo e si sporse in avanti, piegandosi sulla scrivania in modo da esserle più vicino. 
-Scegli le strategie in base a ciò che c'è scritto li sopra, signorina Black. Penso che Diggory potrebbe darti una mano-
-Perché lui e non Harry?- chiese circospetta.
-Perché Diggory ha già risolto l'enigma dell'uovo. Potter ancora no- le disse, mantenendo il tono di voce basso. -Lasci che Potter si preoccupi di cose più importanti di una stupida partita di Quidditch, e pensi a tenere a bada Iarchenko e Dubois. So che si stanno già allenando di sera. Lontano da occhi indiscreti-

***

Alyssa Sophie uscì dall'aula con ancora in testa le ultime parole che le aveva rivolto il professore. Possibile che avessero già deciso tutto prima dell'inizio della scuola? Strinse le dita attorno alla pergamena ben nascosta nella tasca interna della tunica e si avvicinò frettolosamente a Theodore, che l'attendeva appoggiato al muro. 
Appena la vide si staccò dalla parete e le andò incontro. 
-La tua amica è scappata a pranzo perché oggi Divinazione inizia prima. Chissà cosa ci trova in quella materia, pensa che anche Draco l'ha scelta quest'anno ci credi?- disse sorridendole divertito dall'immagine del suo amico intento a fare il cartomante per i vicoli di Diagon Alley. 
Il sorriso però scomparve, quando vide il volto serioso della sua ragazza. Dietro di lei, Moody uscì dall'aula, sbattendo la porta. Theodore spostò lo sguardo prima sull'uomo, intento ad andarsene, poi su Alyssa. 
-È successo qualcosa?- chiese. 
Un gruppo di studenti passò accanto a loro e la mano della ragazza andò a stringere con un gesto automatico la pergamena ben nascosta. Un dettaglio che a Theodore non passò inosservato.
-Alyssa, cos'è successo?- chiese, guardandola negli occhi.
Gli studenti salutarono la giovane Black con l'epiteto di "Capitano", a cui lei rispose con un cenno della mano, per poi prendere Theodore da un braccio e trascinarlo in uno sgabuzzino. Il ragazzo la guardò confuso ma non disse nulla, lasciansosi trasportare nello stanzino. Appena furono dentro, Alyssa chiuse la porta a chiave con un colpo di bacchetta e si voltò verso Theodore. Solo allora aprì la toga e afferrò la pergamena per porgergliela. 
Theodore guardò prima lei poi la pergamena, afferrandola senza pensarci due volte. 
-Ma che diavolo...?- esclamò non appena lesse le prime righe. Alzò gli occhi su Alyssa in attesa di una spiegazione.
-Formazione, pregi e difetti della squadra avversaria- gli spiegò spicciola, tenendo un tono di voce basso per non farsi sentire dall'esterno. -Devo preparare la formazione in base a questo e non so davvero da dove iniziare!- esclamò Alyssa, portandosi una mano tra i capelli. -Moody mi ha consigliato di parlare con Diggory per una consulenza sulla formazione della squadra ma a me quello che preoccupa è il cercatore- disse mentre si appoggiava al muro. -Sia la Chang che Malfoy non sono adatti per giocare contro Dubois. Lo sapevi che è nelle riserve della nazionale francese?! Te lo immagini Malfoy a farsi fregare da Dubois sotto gli occhi di tutti?! E ovviamente la colpa cadrà su di me-
Theodore ascoltò pazientemente le preoccupazioni della ragazza in silenzio. Mentre lei proseguiva il suo monologo, il ragazzo continuava a leggere la pergamena, tutte le informazioni erano così dettagliate che s'immaginò Moody trascriverle con ardore. Tutto ciò che ad Alyssa potesse essere utile, era scritto li e forse questo fece pensare al ragazzo che ci fosse qualcosa sotto.
-Perché?- chiese Theodore, non appena Alyssa finì di parlare.
Alyssa lo guardò confusa. -Perché cosa, scusa?-
Theodore le porse la pergamena, indicandola con un cenno del capo. -Perché darti queste informazioni, perché vuole aiutarti in questo modo!-
Alyssa si prese qualche secondo per rispondere, tempo in cui guardò il ragazzo davanti a sé. Poche volte aveva visto Theodore così preoccupato e in quel momento non capiva affatto il motivo di ciò. Corrugò la fronte confusa e si staccò dalla parete per avvicinarsi a lui.
-Mi spieghi il problema?- disse la ragazza.
Theodore scosse il capo. -Qual è il problema? Per prima cosa è barare e per seconda cosa, non è strano che ti aiuti? Chi è lui?-
-Stanno barando anche loro, scegliendo casualmente dei giocatori di Quidditch a livello agonistico!- ribatté Alyssa, alzando il tono di voce. -E poi Theo, sai benissimo che Moody non è altro che uno dei migliori Auror in circolazione!-
-Non è questo il punto, Aly- sbuffò Theodore, portandosi una mano tra i capelli, visibilmente esasperato. -Dov'è la sua convenienza nell'aiutarti? Se lo beccano barare rischia il posto e lo sai che quella cattedra è maledetta! Dovresti rifiutare-
-Sei serio? Da quando in qua un serpeverde dice di seguire le regole? Anche loro stanno barando, Theo!- rispose Alyssa con veemenza.
-Punto primo, ti sorprenderà sapere che non tutti i serpeverde sono dei truffatori come pensate voi e, se accetti quell'aiuto, confermerai la mia ipotesi sugli stereotipi di casate- esclamò Theodore, tenendo i punti detti con la mano. -Punto secondo, tu sei brava, Alyssa! Non ti serve questa stupida pergamena, sono informazioni che puoi trovare benissimo da sola, senza aiuti da un uomo al quanto discutibile-
La ragazza fece per parlare ma si ammutolì, rendendosi conto che le parole proferite da Theodore non fossero poi così errate. 
Vedendo che Alyssa non proferiva risposta, Theodore continuò. -Butta questa pergamena, Alyssa. Sono dei giocatori a livello agonistico, ti basta sapere questo- 
Seguì un momento di silenzio, rotto solo dalla campanella che segnava la fine del pranzo. Theodore guardò la ragazza, sicuro che dentro di lei fosse iniziata una battaglia su cosa fosse giusto fare. Sapeva che tra la pressione dei compagni e quella data dai professori, una via d'uscita semplice e regalata su un piatto d'argento era allettante.
-Però non la buttare- disse Alyssa. -Tienila tu- 
Theodore le sorrise e le si avvicinò, posò le labbra sulla fronte della ragazza per darle un bacio mentre s'infilava la pergamena nella tasca interna della toga. -Va bene, la terrò io. Ma dopo la partita la brucerò- 
Alyssa sorrise e annuì sollevata. -Andiamo, forse riusciamo ancora a trovare dei sandwich- 
Theodore annuì  e Alyssa si voltò verso l'uscita, puntò la bacchetta contro la serratura e la porta si aprì di scatto. Uscì ed aspettò fuori che il ragazzo la seguisse. Theodore fece per camminare ma un capogiro lo costrinse ad appoggiarsi al muro accanto a sé e ad accasciarsi a terra come privo di forze.
-Theo...?- esclamò la ragazza, preoccupata. Si avvicinò velocemente a lui e gli prese il volto tra le mani, tastandolo per sentire se avesse la febbre. -Stai male? Ti porto da Madama Chips?- 
-No...- disse il ragazzo, sbattendo le palpebre più volte. -Ho...Ho solo avuto un capogiro, sicuramente è perché mi hai costretto a stare qui a parlare di Quidditch piuttosto che andare a pranzo- disse ridacchiando per tranquillizzarla.
Alyssa gli lanciò un'occhiataccia e lo afferrò dal braccio per aiutarlo ad alzarsi. Theodore si fece aiutare e insieme uscirono dallo sgabuzzino per dirigersi verso le scale. La ragazza non smise un momento di stringere il braccio del giovane, neanche quando ormai si era ripreso del tutto. Theodore fu costretto a usare la forza per poter tornare ad utilizzare il braccio in totale autonomia.
In Sala Grande gli elfi stavano ancora sparecchiando la tavola, per cui riuscirono ad afferrare dei tramezzini dal tavolo di Grifondoro prima che questi scomparissero. Mangiarono di fretta, senza parlare e stando ben attenti a non farsi udire da Gazza, che adorava mettere in punizione gli studenti che gironzolavano fuori orario. 
Theodore finì in due morsi il suo tramezzino e si allungò verso la ragazza per darle un bacio prima di salutarsi. -Ci vediamo dopo okay?-
Alyssa annuì, guardandolo apprensiva. -Sicuro di non voler andare da Madama Chips?- 
-Ma sì te l'ho detto, era solo un capogiro- 

***

Si era ritrovata con 5 punti in meno per Grifondoro e un tema in più rispetto agli altri ma non se ne preoccupò. Non le era un problema studiare più degli altri e sapeva che quei punti li avrebbe ripresi con lo stesso tema richiestole. Durante la lezione aveva rimuginato su tutto ciò che aveva scoperto e sulle parole di Theodore "Sono dei giocatori a livello agonistico, ti basta sapere questo". Sapeva di non avere molta esperienza su come si metteva su una squadra e questa consapevolezza l'aveva portata a fare una decisione importante. 
Avrebbe messo da parte l'orgoglio e avrebbe chiesto aiuto ai capitani delle squadre di Quidditch di Hogwarts.
Per questo erano seduti attorno alla cattedra di Pozioni, l'unico luogo in cui nessuno delle scuole rivali o qualsiasi altro orecchio indiscreto avrebbe messo piede. Complice il fatto che Piton incuteva timore anche a Karkaroff. Alla sua destra sedeva Cedric Diggory, che sorrideva a Cho Chang, seduta proprio di fronte al ragazzo mentre un giovane Higgs guardava la scena disgustato. Alla sua sinistra sedeva Harry in qualità di capitano di Grifondoro, incarico che non era ancora ufficiale ma che sarebbe divenuto tale alla fine di quell'anno. Come ovvio, anche lui era impegnato a guardare la Chang con occhi più simili a cuoricini che al solito verde smeraldo. Alyssa si mise in piedi e prese la parola.
-Sapete il perché vi ho...- 
Cho la interruppe con un gesto della mano, un comportamento che diede fastidio alla giovane Black, la quale non riuscì a nascondere facilmente la sua irritazione. 
-Prima che parli, Black, volevo dirti subito che non ti farò da cercatrice- disse Cho, guardandola con sufficienza. -Non mi presterò a questa farsa, preferisco spendere il mio tempo per studiare-
Alyssa sbatté le palpebre più volte spaesata. Non si sarebbe di certo aspettata un'affermazione del genere da lei, che faceva di tutto per farsi notare dalle persone. 
-Oh povera Black. Come farà senza di te- disse Higgs, guardando la Chang con sarcasmo.
Alyssa represse un ghigno divertito e scosse il capo, visibilmente sollevata di non dover trovare delle scuse per dirle che non la voleva come cercatrice.
-Oh beh...se non te la senti- esclamò Alyssa con la sua migliore espressione dispiaciuta. -Spero che tu potessi aiutarmi a trovare degli ottimi giocatori- 
-Ma certo- le disse con un sorriso da salvatrice della patria. Alyssa già s'immaginava che quella conversazione sarebbe stata oggetto di scherno nei suoi confronti appena usciti da lì. -Farei di tutto per ehm...aiutarti-
-Sentito Black?- esclamò Higgs, che doveva aver avuto lo stesso pensiero. -Fortuna che c'è lei- 
-Okay ragazzi calmiamoci- prese la parola Cedric, non mancando di trucidare con lo sguardo Higgs. -Siamo qui per un motivo ed è quello di non far vincere le scuole avversarie- 
Fu la prima volta durante quella riunione, in cui tutti si trovarono concordi.
-Odio quella Delacour- disse Cho sprezzante. 
-Perché è più bella di te? Deve darti davvero sui nervi- ghignò Higgs. -Ma concordo, i tipi di Durmstrang sono dei cavernicoli. Uno ha provato a baciare la piccola Greengrass e voglio dargli una lezione- 
Dei giovani purosangue, Alyssa aveva sempre apprezzato quel modo di fare. Erano odiosi con gli altri ma tra di loro si davano sempre una mano e quando era ragazzina le dispiacque non essere entrata nella cerchia. Si ridestò dai suoi pensieri quando Cedric le fece cenno di iniziare sul serio la riunione.
-Bene- disse guardandoli tutti uno ad uno. -Devo preparare una squadra e, per quanto io ami il Quidditch, so di non sapere da dove iniziare. Soprattutto dopo quello che ho scoperto- fece un sospiro e continuò. -Cio che vi dirò adesso deve rimanere dentro queste mura- disse, abbassando il tono di voce.
I ragazzi la guardarono incuriositi dalle sue parole e Alyssa fece un respiro profondo prima di continuare. -La squadra avversaria è piena di giocatori professionisti. Le due cacciatrici francesi dopo la scuola giocheranno nelle Sirènes de Normandie, il cercatore è nelle riserve della nazionale Francese e anche i ragazzi di Durmstrang non scherzano- disse, omettendo il modo in cui aveva scoperto tutto ciò.
-Ma è impossibile- disse Harry. -Di questa partita non se ne sapeva nulla fino a qualche settimana fa-
Gli altri annuirono alle parole del giovane Potter e Alyssa fece un altro respiro profondo. -A quanto pare solo Hogwarts non ne era al corrente. Davanti a questa innocente partita hanno scelto me, non immaginandosi che alcuni dei giocatori gareggiano nella coppa FIR-
-Coppa FIR?- chiese Harry confuso.
Higgs roteò gli occhi, infastidito dall'ignoranza di Harry. -La Coppa FIR, la coppa Francia, Italia e Regno Unito, si gioca ogni inverno. Tre squadre per paese giocano contro le avversarie straniere, si decide chi gioca a giugno, quando i vari tornei sono finiti e si scelgono le tre migliori squadre anche se negli ultimi periodi per la Francia giocano sempre le stesse- spiegò, spicciolo. -Comprendo il tuo problema, Black- disse, guardandola. -Per questo ti propongo Urquhart come portiere- 
-Anche Stebbins è bravo come portiere- ribatté Cho, guardando Alyssa.
-Oh andiamo!- esclamò Higgs. -Black tu sei una cacciatrice, dimmelo tu, è più facile fare goal con Urquhart o con Stebbins?- 
-Stebbins- rispose senza pensarci e si maledì per la sua velocità nel rispondere, quando vide il volto rabbioso di Cho e quello soddisfatto di Higgs. 
Cedric guardò i due e alzò gli occhi al cielo divertito. Mentre Harry fissò truce Higgs per il suo modo di fare, così serpeverde. Alyssa dal canto afferrò la piuma posta accanto all'inchiostro, la intinse di quest'ultimo e scrisse il nome di Andrew accanto alla dicitura "portiere".
-Consiglio di prendere i battitori in coppia. È un ruolo dove i due devono avere chimica e conviene scegliere chi ha già giocato insieme- disse Harry, guardandola.
Alyssa annuì alle sue parole. -Si, pensavo infatti di scegliere i gemelli Weasley, voi cosa ne pensate?-
Nessuno ebbe da ridire per la sua scelta, perciò continuò, visibilmente contenta di non dover discutere troppo. -Okay ora ci servono due cacciatori- 
-I cacciatori sono tre!- esclamò Cho, con saccenza. -Vuoi essere tu una di loro?!- disse con tono accusatorio, come se lei non potesse fare altro che scegliere chi giocava.
Alyssa non fece in tempo a rispondere perché Higgs sbuffò.
-Ma è seria?- chiese sarcastico, guardando Alyssa. -Ora capisco perché siete finiti in ultima posizione l'anno scorso- continuò, spostando lo sguardo su Cho.
-Okay adesso calmiamoci- disse Cedric, prima che Cho afferrasse la propria bacchetta per puntarla su Higgs. -Lei è costretta a giocare, Cho. È stata scelta dalla scuola-
Cho annuì imbarazzata dalla sua uscita a dir poco stupida. Era troppo presa a prendersela con la Black che si era dimenticata come si faceva il capitano -Ho capito. Beh in tal caso Belby è la persona che fa per te-
-Finalmente hai detto una cosa sensata- si complimentò Higgs. 
Alyssa camuffò una risata con un colpo di tosse e Higgs la guardò con soddisfazione.
-Si, Belby è un buon giocatore- disse Cedric, facendole segno di scrivere il nome sulla pergamena. 
-Nella squadra sbagliata- borbottò Higgs.
Alyssa scrisse il nome di Belby vicino alla parola "cacciatore 2". Alzò nuovamente lo sguardo sui presenti per continuare la scelta dei componenti.
-Ti manca un cacciatore- esclamò Harry, fissando la pergamena. 
-In realtà volevo chiedere a Terrence- disse Alyssa, guardando il diretto interessato.
Higgs la guardò sorpreso, non immaginandosi che scegliesse proprio lui. La cosa lo sorprese ancor di più quando i presenti annuirono, soddisfatti della scelta di Alyssa. 
-Scrivi il mio nome sulla pergamena, Black- disse Higgs, con tono trionfante.
Alyssa gli sorrise e scrisse il nome. -Bene, abbiamo il portiere e i due cacciatori. Manca il cercatore- 
-Malfoy è libero, no?- disse Cho poco convinta. 
-Tu lo sceglieresti?- rispose Higgs con una smorfia.
-Eppure tu lo hai fatto, Higgs- esclamò Harry, facendo ridacchiare Cedric e Cho.
-Tieni a mente queste parole, Potter. Firebolt nuove di zecca- rispose Higgs con un sorrisetto.
Alyssa alzò gli occhi al cielo affranta. Certo, erano riusciti a trovare quasi tutta la squadra ma il ruolo del cercatore era così importante e decisivo, che non poteva darlo al primo che capitava.
-Io ho una persona in mente che sarebbe perfetta- disse Cedric sorridendo.
-Chi?- chiesero in coro i presenti.
-Premetto che non ha mai preso parte a nessuna partita, quanto meno non contro di voi ma vi assicuro che le volte in cui abbiamo giocato insieme beh...ho perso tutte le volte- disse, leggermente imbarazzato. 
-Si, ma chi è?- chiese Alyssa, trepidante.
Tutti guardarono Diggory, troppo curiosi per sbattere le palpebre. Cedric li guardò uno ad uno con un sorriso di quelli che avrebbe steso qualsiasi ragazza ai propri piedi ma le due presenti, erano troppo interessate al nome che doveva pronunciare.
-Megan Jones- disse Cedric, trionfante.

***

Notturn Alley era esattamente come se la ricordava. Lugubre e sporca. Nulla a che vedere con lo sfarzo a cui era stato sottoposto per tutti i mesi appena passati. Camminava sopra i ciottoli sudici, giusto un paio di volte aveva rischiato di scivolare ma aveva ripreso il suo cammino come nulla fosse accaduto. Ai lati della strada, schiere di prostitute e di venditori di firewhisky annacquato provavano a tentarlo con la loro merce e per un attimo, alla vista di quella bellissima ragazza dai capelli argentei e il succinto abito viola ci aveva quasi pensato di far tardi all'appuntamento. Farò le mie cose dopo aver visto quella maledetta, pensò accelerando il passo verso il Rutto di Rospo.
Quel pub lo aveva sempre accolto nei momenti peggiori della sua vita e il ricordo di una delle ultime volte in cui vi entrato fece capolinea nella sua mente.
-Regulus sicuro di star bene?- chiese il ragazzo, fissando il suo Odgen Stravecchio, non avendo il coraggio di guardare il ragazzo seduto davanti a lui.
-Si, perché me lo chiedi?- rispose Regulus, senza guardarlo. Forse non aveva il coraggio di farlo.
-Ti ho detto che tuo fratello diventerà padre e ti sei ammutolito- disse dopo aver preso un lungo sorso di whisky. 
Sentiva di aver sbagliato a dirglielo ma in fondo perché non avvisarlo? Non si parlavano da anni, perché questa informazione lo doveva indurlo a farlo proprio ora? Queste sue domande avevano ovvie risposte, eppure gli occhi azzurri di Regulus si fecero più spenti.
-Non è mio fratello e quell'essere che nascerà dalla sua unione con la Moldian non sarà affatto mio nipote- esclamò prima di alzarsi per uscire dal pub.
Le urla di maghi ubriachi lo ridestarono da quel ricordo apparentemente innocuo ma che, lui sapeva, in quella conversazione forse un qualcosa aveva convinto Regulus a tradirli. Il suo volto si piegò in una smorfia ed entrò nel Rutto di Rospo a passo svelto. Vide la donna seduta ad un tavolo in disparte e le si avvicinò a passo svelto, ignorando le occhiate dei pochi maghi non ubriachi del tutto.
-Allora?- chiese la donna, senza guardarlo.
-Gliel'ho data- disse l'uomo, con tono basso. -La pergamena è nelle sue mani. È solo questione di tempo prima che l'incantesimo faccia effetto- fece una pausa per ordinare un Odgen Stravecchio e tornò a guardare la donna seduta davanti a lui. -Non vedo l'ora di vederla cadere e diventare un semplice vegetale- continuò, ghignando.
-E quei due battitori?- chiese la donna con tono di chi non voleva essere lì in quel momento. 
-Per loro farò un semplice imperius e vedrai come la costringeranno fuori dallo stadio. Ma a quel punto calcolo che l'incantesimo sulla pergamena l'avrà stesa e portata in infermeria, da lì la farò uscire e ci vedremo nella Foresta Proibita. Più leggerà le informazioni e più perderà l'uso dei suoi arti- disse soddisfatto. -Anzi, grazie di avermi passato questo incantesimo- 
-È francese- disse la donna, visibilmente annoiata. -Ricorda il piano, se riesce ad arrivare alla partita, lei deve cadere dalla scopa fuori dallo stadio e quell'imbecille di Minus la porterà da me- 
-Esattamente cosa dovremmo fare con lei?- chiese l'uomo, mentre il cameriere lasciava l'Odgen sul tavolo. Fece per afferrare la bacchetta e puntarla sul sudicio cameriere ma la donna gli fece cenno di toglierla.
-È sordo, lascialo perdere- gli spiegò con fare spicciolo. -E comunque- disse per tornare al discorso principale -Non la voglio tra i piedi, Barty- 
-Non mi hai detto cosa dobbiamo farci- ribatté Barty, guardandola. 
La donna ci pensò su, forse per scegliere con giudizio le parole da proferire e alzò finalmente lo sguardo su di lui. 
-La voglio trovare prima che lei trovi me- disse con sicurezza e terminò il suo firewhisky. -È tutto chiaro?- 
-Tutto chiaro, Grace- 


ANGOLO AUTRICE

Eccoci qui, finalmente ce l'ho fatta. Mi è stato difficile scrivere questo capitolo, complice il lavoro e complice il fatto che avevo perso un po' di ispirazione ma finalmente eccolo qui. Due appunti, la coppa FIR è totalmente di mia invenzione, diciamo che mi è venuta in mente pensando alla nostra Champions League mentre su Notturn Alley io me la immagino proprio con prostitute e gente losca in giro, insomma la rendo più spettrale nella mia testa. Il Rutto di Rospo non esiste nel mondo della Rowling, l'ho inventato io. 

Spero vi sia piaciuto, lasciatemi un commento.

Al prossimo capitolo,

_L_Black_
  
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