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Autore: Black Nana    09/12/2020    0 recensioni
Questa raccolta partecipa alla challenge delle parole intraducibili,attraverso cui saranno descritte situazioni interessanti ed inattese per le coppie più amate di Fairy Tail e non solo. L'amore è composto da vari aspetti non solo quello tra uomo e donna, ma anche quello tra fratelli o tra madri e figli. Ed è in nome di esso che i fili saranno mossi andando in parte a collegare le varie one shot che vi proporrò.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard/Erza, Mavis, Mavis Vermilion, Natsu/Lucy, Ultear
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Cwtchà Abbraccio affettuoso che diviene un porto sicuro 

Per lei quella era una missione come un’altra. Il loro obbiettivo era recuperare la chiave di Zeref nascosta all’interno del villaggio e recuperare quanto più materiale possibile. Essere una donna e possedere il potere che aveva lei la mettevano in una posizione non semplice da gestire. Lei era la favorita del master nonché sua personale allieva. Hades l’aveva presa con sé che era soltanto una bambina e l’aveva resa una donna raffinata e crudele insegnandole anche a dominare il suo immenso potere. Per lei oltre che un maestro e un leader era un grande padre per cui provava un profondo rispetto.  

L’arco del tempo era stato il dono che Purehito aveva scelto per quella ragazzina talentuoso e una volta completo le avrebbe permesso di cambiare la storia e ricongiungersi a sua madre. Riuscendoci sarebbe stata perfino in grado di riportarla in vita ma ciò che le premeva maggiormente era la vendetta.  

Ultear Milkovich era una donna dai molteplici talenti a cominciare dall’eccellente padronanza della tecnica di sua madre di cui aveva studiato ogni particolare portandola alla massima espressione con il Rosen Kronen per poi trovarne la contromisura più efficace attraverso l’arco del tempo. Quest’ultimo era ciò che più la affliggeva. Il tempo trascorso come cavia di master zero, per la cui morte in futuro avrebbe gioito, ma soprattutto quello con sua madre e che ella aveva preferito concedere ai suoi rimpiazzi. La sua abilità più sviluppata era anche quella di maestra dell’inganno, infatti la magia di possessione e dominio unita a quella della mutazione erano doti con cui aveva arricchito l’arte illusoria appresa direttamente dal master. Egli l’aveva resa una donna affascinante e di gran classe ma soprattutto le aveva insegnato a sfruttare pienamente le sue grandi doti magiche affinchè nessuno potesse rivaleggiare con lei in modo che potesse divenire sua erede un giorno. Come una sirena col suo canto ammaliava i marinai ella con la sua magia era capace di manipolare le menti a suo piacimento. Così aveva fatto con quel ragazzino alla Torre del Paradiso, al quale aveva fatto credere di essere Zeref offuscandogli la mente. Lo stesso avrebbe fatto in futuro con uno dei due allievi di sua madre. Colui che assetato di vendetta contro il colpevole della morte di Ur aveva il cuore debole sarebbe stato una pedina perfetta nei suoi piani. Al momento opportuno avrebbe giocato quella carta. Prima però doveva mandare avanti il suo alfiere ovvero Gerard. Ben presto sarebbero stati compagni nel Consiglio della Magia e il piano di Hades avrebbe iniziato il suo compimento. 

La missione si era rivelata soddisfacente. I suoi beceri sottoposti di Grimoire Heart avevano portato il solito caos con devastazioni inutili, ma alla fine avevano recuperato tutto ciò di cui avevano bisogno. Era stata compiuta una vera strage, anche se era stato lasciato qualche superstite. Tra di essi una piccola bambina dai corti capelli rosa e gli occhi verdi con delle enormi cuffie nelle orecchie, la quale aveva incontrato il suo sguardo. “Per caso hai visto la mia mamma e il mio papà? Mi mancano tanto e mi sento molto sola. Vorrei tanto rivederli.” “Piccina cara, mi duole dirtelo ma io non li ho visti. Purtroppo loro non ci sono più.”. Poche parole erano bastate per scatenare il pianto della bimba. Senza pensarci troppo la strinse a sé come faceva sua madre prima di abbandonarla. Avrebbe continuato a percorrere il sentiero della vendetta, ma non sarebbe più stata sola. Ur dall’inferno avrebbe visto sua figlia dimostrarsi una madre migliore di quanto lei non fosse stata. Da quel momento la bambina di nome Meredy divenne sua figlia. Nei suoi occhi aveva colto una scintilla ed una sete di vendetta che l’avrebbero resa sua degna erede. 

Master Hades era rimasto stupito dal gesto della sua favorita, ma quando aveva intuito il potenziale magico della bambina decise di istruirla personalmente come aveva fatto con la madre adottiva anni prima. La lost magic più adatta a Meredy era decisamente quella del link sensoriale. Con lei nella sua gilda aveva radunato sette maghi dalle doti eccezionali per poter formare una squadra d’elite. Grazie ad essi avrebbe raggiunto il mondo superiore della magia e risvegliato Zeref dal suo sonno.   

Meredy non avrebbe mai scordato l’abbraccio improvviso di Ultear. La donna con voce dolce e sicura la invitò a venire con lei promettendole che mai sarebbe stata sola al suo fianco. Da quel momento a seguire si sarebbe presa cura di lei come una madre. La bimba al tempo era ignara di aver accettato di unirsi all’assassina della sua famiglia, ma in futuro l’avrebbe perdonata per i suoi peccati. Quell’abbraccio per lei era stato un porto sicuro in una notte di tempesta. Stretta tra le braccia di sua madre si sentiva protetta. La magia link sensoriale che le era stata insegnata dal master, le aveva permesso di comprendere meglio le emozioni umane e conseguentemente quelle di Ultear. 

Dopo averle confessato il suo più grande peccato, la figlia di Ur non si sarebbe mai aspettata una reazione positiva dalla sua vittima. Invece con suo grande stupore lei aveva scelto di perdonarla restandole accanto perché erano una famiglia e senza sua madre si sentiva vuota. Non era colpa loro se la via dell’odio ne aveva contaminato il cammino. Meredy ogni qualvolta si sentiva sola o sconfortata correva tra le braccia di sua madre per sentirsi più forte. D’altro canto anche per la figlia di Ur abbracciare la ragazza che aveva cresciuto con amore costituiva un rifugio nei momenti in cui si sentiva nuovamente vicina alle tenebre. Sebbene fosse ormai una donna adulta tenerla stretta a sé la faceva sentire sempre serena, proprio come quando da bambina si rifugiava nell’abbraccio materno dopo un incubo. Il tempo tanto caro ad Ultear non avrebbe mai scalfito il rapporto intercorrente tra lei e sua figlia. Nemmeno il suo sacrificio aveva impedito alla sua bambina di cercarla e soprattutto di studiare un rimedio che annullasse gli effetti di Last Ages e le restituisse la vita che si era guadagnata.  

 

   
 
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