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Autore: Exentia_dream2    11/12/2020    2 recensioni
Questa storia partecipa al contest “Di prompt stilistici e figure retoriche” indetto da fefe.7/Futeki sul forum di EFP. Dal testo: Succede da un po', in realtà, che lui non riesca a fare a meno di sentire la sua voce, di guardarla mentre si morde il labbro per preparare una pozione eccezionale.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Se non mi ami tu, non sarò mai amato.

 Se non amo te, non amerò mai.

Samuel Beckett.
Your Flavor.
 
Lo guarda da lontano e dentro le si spezza qualcosa.

Chissà che sapore hai, si è chiesta un giorno, quando lui teneva il mento poggiato sul palmo della mano e sembrava voler essere in qualsiasi posto ma non lì dov'era.

Adesso lo sa: Draco ha il sapore amaro delle verità scomode, delle crudeltà mai urlate, di tutto ciò di cui ha sempre avuto bisogno senza mai esserne stata consapevole.

《 Non provare a essere gentile con me, Granger 》le dice senza alzare lo sguardo, le dita strette attorno alla piuma e le labbra dritte.

Hermione scuote leggermente la testa, i capelli le ricadono in avanti catturando i raggi deboli del sole di Dicembre che entra dai vetri della finestra.

Draco solleva leggermente gli occhi, li ferma sui capelli della Grifondoro e pensa che siano troppo lunghi, troppo crespi, eppure… eppure prova una fastidiosa sensazione allo stomaco quando si rende conto di volerci mettere le mani dentro.

《 Non lo faccio apposta 》si giustifica lei, quasi come se la sua gentilezza fosse davvero una colpa.

《 Allora non salutarmi, non augurarmi il buongiorno. Non parlarmi. 》

Succede da un po', in realtà, che lui non riesca a fare a meno di sentire la sua voce, di guardarla mentre si morde il labbro per preparare una pozione eccezionale. 

Gli sembra così diversa da quando non ha più quel maledetto suicida di Potter e quel pezzente di Weasley a farle da scudo. 

Sembra quasi fragile.

Draco, a volte, vorrebbe soltanto stringerla forte per vedere quanto resiste prima di frantumarsi o, forse, per scoprire quanto tempo impiega lui ad andare in mille pezzi.

Anche adesso che la guarda con il solito disprezzo: vorrebbe che le si squarciasse la pelle solo per guardarla dentro.

《 Ti è chiaro, eh? 》le chiede.

E lei, lei che è sempre pronta a rispondergli a tono e che ama avere l'ultima parola, sembra semplicemente aver perso la voglia di parlare.

Hermione poggia rumorosamente sul tavolo il libro che poco prima teneva tra le mani, sfiora la pagina dell'indice in punta di dita e, quando trova l'argomento che le interessa, sfoglia in fretta le pagine.

Ha le sopracciglia sollevate, la bocca che si muove al suono silenzioso delle parole che sta leggendo, le ciglia lunghissime a fare ombra sugli zigomi e la solita espressione saccente da so-tutto-io.

Vorrebbe strappargliela a morsi e, poi, magari, baciarla dovunque. 

Respira veloce, Draco se ne accorge da come il suo petto va su e giù.

La vede mentre si strofina gli occhi, i residui del mascara colato in piccole scie e allunga una mano per toccarla.

Hermione, però, si ritrae come si fosse ustionata a quel contatto appena accennato.

《 Perché lo hai fatto? 》

Glielo chiede perché ha bisogno di sapere, di capire quel bacio che lei gli ha rubato durante il turno di ronda di una settimana prima: lui l'aveva allontanata spingendola e lei aveva fatto un altro passo in avanti.

《 Perché mi sento sola 》mente.

Mente perché non può dirgli la verità, perché tutte le cattiverie che lui le ha detto se le sente ancora sulla pelle, anche se fanno meno male.

Mente perché, in fondo, di quello che è successo anni prima, non gliene importa niente e perché, forse, si è innamorata di lui in un modo che non riesce a comprendere.

Chiude il libro, un tonfo sordo che lo fa tremare.

《 La biblioteca non è di tua proprietà, sanguesporco, dovresti portar rispetto per chi sta cercando di studiare. 》

Hermione si ferma al centro del corridoio creato dagli scaffali, si guarda intorno e scopre che, a parte loro due, non c'è proprio nessuno lì dentro.

《 Non è nemmeno tua 》gli dice, le spalle dritte e il mento alto, in quella fragilità di vetro che la fa sembrare aggressiva.

E lui, lui che è sempre troppo teso, troppo serio, adesso sorride.

Sorride perché ha capito che lei, la forza di combattere, non l'ha persa.

Lo vede adesso, mentre lei continua a fissarlo in attesa di una sua risposta e, forse, già pronta a prepararne un'altra.

Draco non risponde, continua a sorridere e sembra una statua di marmo perfettamente levigata e lei sente le mani prudere per la voglia di dargli un pugno sul naso, come ha fatto al terzo anno o, forse, per il desiderio di toccarlo.

《 Non… non ti è piaciuto? 》chiede con voce piccolissima, quasi avesse paura che a dirle forte, quelle parole, potessero far crollare l'intera scuola.

《 Vieni qui 》Draco è in piedi, sembra che il mondo gli appartenga anche quando prova a togliersi la maschera di sempre.《 Per favore, vieni qui. 》

Lei si avvicina piano, paura e coraggio che si fondono a ogni suo passo e solleva un po' la testa per poterlo guardare negli occhi.

《 Sì che mi è piaciuto 》le dice.

Hermione si solleva sulle punta e gli sfiora i capelli, quei capelli che sembrano filigrana d'oro e polvere di luna.

Draco glielo chiede di nuovo, proprio come ha fatto quella notte al terzo piano, proprio come ha fatto poco prima:《 Perché lo hai fatto? 》

Lei accenna un sorriso e lui ha di nuovo voglia di prenderla a morsi. 

Chissà che sapore hai, si è chiesto qualche mese fa e, adesso lo sa: Hermione ha il sapore di tutto ciò che lo spaventa, che gli stritola le viscere e lo fa imbestialire come un matto.

《 Perché io e non qualcun altro? 》chiede ancora.

Hermione si morde l'interno della guancia, vorrebbe dirgli che non c'è mai un perché a spiegare certe cose, che l'amore succede anche a due come loro.

Lo guarda mentre si appoggia al tavolo della biblioteca e nasconde le mani, quelle mani che lei vorrebbe addosso.

《 Perché tu sei tu 》gli dice e trema.

Trema perché lui adesso è troppo vicino, trema perché quasi riesce a vedergli la trama della pelle, trema perché ha paura che lui possa riderle in faccia e lei muore dalla voglia di sentire com'è la sua risata.

Draco, invece, se la stringe addosso, talmente forte che Hermione spera di potergli entrare dentro, nello spazio tra il cuore e le costole.

Angolo Autrice:

Sono dovute delle spiegazioni per questa storia: è nata in dieci minuti, ispirata da una bellissima immagine che ho trovato sul web.

Spero sia chiaro che è ambientata al settimo anno, seguendo l'idea della Rowling di Harry e Ron che non tornano a Hogwarts.

Spero vi sia piaciuta.

A presto.
   
 
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