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Autore: Leatessa    11/12/2020    0 recensioni
POSTATO CAPITOLO 28
Dalla storia:
“Possibile che nella nostra famiglia, nessuno e sottolineo nessuno, sia in grado di comportarsi normalmente? Chi ha avuto questa idea? Io non intendo partecipare … non contate su di me …”.
Quelle furono le ultime parole famose di Albus Potter. Ovviamente, come giusto che fosse, prese parte all’iniziativa.
Quella domenica mattina, Rose lo buttò giù dal letto di malagrazia. Lo spinse sotto la doccia e tra una lamentela, un Merlino e un Salazar invocati a pieno Impeto riuscì a trascinarlo al villaggio.
-Lily, quindici anni di astuzia e prodigi, innamorata e senza freni darà inizio alla rivoluzione. Jim e Al aiuteranno il padre e la sua squadra di Auror nelle missioni più disperate. Il resto della combriccola sarà lì a dare una mano, l'amicizia riuscirà a tenerli tutti uniti?
La paura costringerà vecchi nemici e muovi amici a riunirsi ad uno stesso tavolo, per risolvere una serie di gialli che sconvolgeranno l'intero mondo magico!
Buona lettura...
{Capitoli:Prologo/Intro/Alla scoperta dei Black/Le disavventure di Lily&Tunia/La terrorista/Segreti di Famaglia/Le scelte sbagliate}
Genere: Avventura, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius, Teddy/Victorie
Note: Lime | Avvertimenti: Incest, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'FORBIDDEN lOVE '
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Il ritorno ... giusto in tempo per la fine del 2020!
Per essere onesta non capitavo qui per sbaglio bensì ero super convinta di postare il capitolo successivo, i capitoli (risata malvagia) ...
Ero, esatto!
Per sbaglio, ho cancellato la storia collegata, che si dia il caso contenesse pezzi mancanti molto importanti.
Per questo motivo dovrete aspettare un altro po' per i capitoli veri e propri, non che questi non lo siano, sia chiaro.
Sono mini-capitoli che posterò proprio qui, senza creare altre storie e collegamenti! E' passato un po' di tempo e non ricordo tutto sul funzionamento del sito (povera me!!) ...
Perdonatemi e in caso vogliate cruciarmi fatelo pure ... nelle recensioni! Vi aspetto lì! Baci Lea  







IL SEGRETO DELLE GEMELLE WEASLY
 
Ricorreva l’inverno a cavallo tra la fine
del 2015 e l’inizio del 2016.
Hogwarts era allegramente in festa,
la neve era padrona delle lande scozzesi
da settimane e
gli studenti gioivano irrequieti
per l’inizio del nuovo anno.
Non tutti gli studenti…
 
 
Molly Weasley aveva quindici anni e mille grilli per la testa.
Molly Weasley voleva conquistare la sua indipendenza, voleva distinguersi dalla massa e da lei, la sua sorella gemella, Lucilla – detta Lucy – Weasley.
Ad onor del vero due gemelle così diverse nella famiglia Weasley non si erano mai viste, parola di nonna Molly.
Sua nonna, nei momenti nostalgici – durante le feste, come si suol dire – rimembrava ricordi dei suoi fratelli maggiori Gideon e Fabian Prewet. Gemelli. Era un vizio di famiglia. Raccontava di come entrambi fossero stati smistati a Grifondoro, delle innumerevoli punizioni, del coraggio che li contraddistingueva, della loro ultima battaglia contro sei agguerriti Mangiamorte, in cui avevano avuto la peggio. I gemelli Prewet erano nati ed erano morti insieme, sorridendo narrava la leggenda di famiglia.
Concluso il racconto sui fratelli, iniziava la novella dei gemelli Weasley. Fred e George. Unici, inimitabili, irraggiungibili. Chi mai avrebbe avuto l’audacia di eguagliarli?
Molly più ci pensava e più non riusciva a spiegarsi quale tara genetica si erano beccate lei e la sorella.
Diverse. Era il più facile degli aggettivi, il più rapido e il meno offensivo che le veniva in mente per descriverle.
Ma, bisogna iniziare dal principio, per spiegare nel modo più adeguato, il disaggio che attanaglia il cuore della giovane Molly.
 
Cinque anni prima, il primo di settembre, erano state smistate in case differenti. Eresia.
Per ben due motivi: primo, nessuna delle due indossava i colori rosso e oro. Tipici della sua famiglia da secoli; due, Lucy Weasley, era la stata la prima della sua famiglia a finire a Corvonero, peggio, perché non c’è mai fine alla disperazione, Molly, era stata la prima della sua famiglia ad essere smistata a Serpeverde. Da lei in poi, la vecchia generazione ci avrebbe fatto il callo a vedere i propri figli vestire verde e argento.
 
Corvonero e Serpeverde. Torre e sotterranei. Intelligenza e furbizia.
Non centravano nulla una con l’altra.
Almeno era quello che Molly credeva.
Perché nella realtà dei fatti, le gemelle, si somigliavano.
Tutte e due avevano ereditato il buonsenso dal padre. Una ferrea disciplina e la malsana idea che tutte, proprio tutte, le regole di Hogwarts andassero sempre rispettate. Conti di ciò, erano rispettivamente il prefetto di Corvonero e il prefetto di Serpeverde.
Da entrambi i genitori, avevano ereditato la pazienza, la costanza e la perseveranza negli studi. In cinque anni non avevano mai preso un’insufficienza e, come tutti si auguravano, avrebbero ghermito a fine anno il massimo dei GUFI, con il massimo dei voti. Record che nemmeno Hermione Granger era riuscita a raggiungere, avendo abbandonato Divinazione alla fine del terzo anno.
 
Erano simili o erano diverse?! Si assomigliavano solo nell’aspetto o anche caratterialmente. Molly continuava a pensarci. Voleva creare una netta distinzione. Per essere libera dalle consuetudinarie convenzioni.
Per questo motivo aveva preso una decisione. La prima di innumerevoli.
 
“Ho controllato la lista degli studenti che rimarranno a scuola a per Natale. Hai firmato anche tu! Non torni a casa?!”. Victoria Weasley, Prefetto del sesto anno di Grifondoro, l’aveva raggiunta in biblioteca. Mancavano rispettivamente due giorni alla partenza e sfortunatamente, era stata sgamata troppo presto.
“Rimango qui per le vacanze, i genitori di Mildred vanno in vacanza e le faccio compagnia!”. Non era assolutamente vero. I genitori di Mildred, come da tradizione, non si sarebbero spostati dall’Inghilterra. La notte del 24 avrebbero preso parte alla festa di Natale del San Mungo, essendo loro i diretti discendenti di Mungo Bonham, fondatore del sopracitato Ospitale.
“Quindi hai deciso di passare le vacanze con Mildred invece che con la tua famiglia?”. Sua cugina Victoria aveva, in cuor suo, l’innata capacità di farsi bellamente detestare. Il suo tono di voce, il modo in cui si atteggiava e quello sguardo di sfida che lanciava a chiunque non fosse d’accordo con le sue idee. Molly, da anni, si domandava come quel caro ragazzo di Teddy riuscisse a starci assieme.
“Non è la fine del mondo, cugina.  Ci vedremo a gennaio e nessuno ci resterà veramente male della mia assenza. E, per la cronaca, non sono affari tuoi!” Berciò Molly in faccia a sua cugina. Raccolse i suoi libri e si ritirò nella sua sala comune. Vicky non fece in tempo a controbattere. La guardò sgusciar via dalla biblioteca ammutolita.
 
Nessuno le avrebbe fatto cambiare idea. Sarebbe rimasta al castello. Da sola. A rimuginare in santa pace sui suoi pensieri. Fine della storia, per come la vedeva lei.
 
E così era successo. Due giorni dopo, sua sorella e tutti i suoi cugini avevano lasciato Hogwarts, muniti di guanti, sciarpe e berretti, lì osservò salire sulle carrozze che li avrebbero trasportati in stazione. Era finalmente sola. Con sé stessa.
 
Molly, nel periodo natalizio, meditò su stessa e sul significato della sorellanza con Lucy. Poche persone al mondo potevano vantare un tale privilegio. Una sorella gemella. Colei che ti conosce dalla nascita. Con cui hai condiviso tutto e condividerai tutto. Una parte di te. L’altra metà del tuo astro.
I sentimenti di Molly erano oltremodo contrastanti. Non voleva rinunciare al suo sogno né ferire Lucy.
 
In cuor suo, nel bene o nel male, era una Serpeverde.
La notte del primo di gennaio la passò a rimirarsi allo specchio. Identiche. Stessa carnagione diafana costellata di lentiggini, naso piccolo e appuntito, occhi grandi ed azzurri, sopracciglia sottili dello stesso colore dei capelli, rosso. Capelli rossi. Molto rossi. Lisci e lunghi fino alla vita. Lì stava l’unica differenza. Sin da piccole, per distinguerle, sua madre aveva optato per la più semplice della soluzione: la frangetta. Molly Weasley aveva la frangetta. Lucy no. Le sfiorava di poco gli occhi e la innervosiva un minuto sì e l’altro pure. La maggior parte del tempo la portava indietro con una pinza o un cerchietto ma, continuava a tenerla. Era la differenza.
 
Fu così che avvenne. Rimirandosi allo specchio e toccandosi ripetutamente la frangetta. Molly sguainò la bacchetta e la punto su di sé. “Diffindo”. L’incantesimo tagliuzzante strappò via i capelli di Molly. Delicatamente, ciuffo dopo ciuffo, guidato dalla bacchetta, creo la disuguaglianza.
Ad opera conclusa, Molly, rintanata nel suo baldacchino verde e argento, pianse lacrime amare tutta la notte.
Negli anni successivi, nel raccontare la storia, l’ultima parte verrà orgogliosamente tagliata e Molly racconterà solo la conclusione del suo problema adolescenziale e, di come Lucy, anche quella volta l’aveva salvata.
 
Il ritorno a scuola della sua famiglia Molly voleva, in tutti modi, evitarlo. Purtroppo quando vivi in un collegio e sei costretta a mangiare e cenare in una grande sala comune, il tuo desiderio è irrealizzabile. In aggiunta, lei era un Prefetto e, come tale era stata gentilmente mandata dalla Preside alla stazione di Hogsmeade ad accogliere e scortare gli studenti più piccoli. Tra questi, e bene ricordare, quell’anno ne faceva camerativamente parte James Sirius Potter. Primino dei Grifondoro che non vedeva l’ora di rientrare al castello per combinare l’ennesimo disastro.
Fu proprio lui, che pieno di curiosità dopo averla vista in lontananza, grido ai quattro venti quanto orribili fossero i suoi capelli: “Buon Godric Molly ma cosa hai combinato? Ti è saltato un calderone dritto in faccia? I tuoi capelli sono così indecenti che se ti metessi in testa della bava di troll faresti più figura!”.  Molly avrebbe tanto voluto afferrarlo per la collottola e immergerlo nel lago nero per ore o meglio lanciarlo dalla torre di astronomia ma, aimè, le buone idee sono le prime ad essere fermate sul nascere. “James Potter vieni subito qui e guai a te se osi ripetere codeste parole, sono stata chiara?”. Molly Weasley era terrificante, più del solito con quei capelli, fu l’unico pensiero di James. Scappò via alla velocità di un boccino, non si sarebbe fatto acchiappare dalla più cattiva delle sue cugine e, Molly lo sapeva bene quanto fosse scaltro e pieno di invettiva per evitare di finire nei guai.
 
Il rientro del suo ingombrante parentato era avvenuto nel peggior modo possibile, per la cronaca dei fatti. Victoria non le cacciava gli occhi di dosso. Sembrava spiritata e pronta a scoppiare come un calderone a fiamma troppo alta. Louis le aveva fatto i complimenti, le aveva dato una pacca sulla spalla e si era accomodato vicino a sua sorella al tavolo dei Corvonero.
Roxenne, dodicenne problematica, per come la vedeva lei. Le era saltata addosso dicendole quanto fosse figo e alla moda il taglio di capelli. Chiedendole di farlo anche a lei appena avesse avuto un momento libero.
Fred II e James, non le avevano guardata per tutta la cena, il loro più grande pensiero era rivolto allo scherzo ai danni dei Serpeverdi del primo anno. Ovviamente.
Dominique, dal tavolo dei Corvonero, era intenta a rabbonire gli animi dei due cugini. Non voleva di certo finire in punizione dopo solo un paio d’ore dal rientro!
Lucy la osservò allungo per tutta la cena. Prima del dolce le fece il consueto cenno – vediamoci dopo cena al solito posto – e come se nulla fosse immerse la sua forchetta nella crostata di mirtilli, mangiandola a pieno gusto.
Molly non capiva. Possibile che non fosse cambiato nulla? Possibile che nessuno avesse capito le sue intenzioni?
 
Molly finì la cena e come stabilito raggiunse la loro stanza segreta. Terzo corridoio del sotterraneo Ovest, quarta porta a sinistra dopo la statua diroccata di Tormund il Folletto.
Lucy la raggiunse poco dopo. Pensierosa. Non le diede modo di parlare e trafelata mise sottosopra la stanza alla ricerca di solo Salazar sapeva cosa. Venti minuti dopo, cinque kili di polvere sparati in aria, occhi rossi e starnuti dovuti a quest’ultima, Lucy teneva in mano un libro. Custodia in pelle rossa e rifiniture in oro. Sembrava fosse nuovo di zecca. Molly non l’aveva mai visto. “È il libro di testo di incantesimi a Durmstrang. Hanno un programma leggermente più avanzato del nostro e qualche mese fa avevo pensato di incorporare il loro programma al nostro!” disse a mo’ di scuse sedendosi accanto a lei.
“Mi stai dicendo che non avrei dovuto usare l’incantesimo Diffindo per tagliarmi i capelli?” cinguettò in direzione di sua sorella, portandosi la gamba destra al petto.
“Beh, sono certa che avresti potuto trovare di meglio ma … non me ne intendo di taglio e parrucco vario. Sono molto brava in altri generi di incantesimi!”. Dicendo quelle parole, osservò attentamente l’indice del libro. Una volta trovato l’incantesimo che cercava sfoglio fino alla pagina in questione. Molly osservava le parole e non ci capiva nulla. Era certa fosse scritto in bulgaro o in russo e, si chiese quando sua sorella avesse imparato un’altra lingua, ad esclusione del francese basilare che la zia Fleur sin da piccole cercava di inculcare nelle loro teste.
“Dovresti tradurmelo, di grazia! Da quando conosci un’altra lingua? Bulgaro, russo che roba è”
 
“Da quando ho un amico di penna a Durmstrang. Impossibile che tu non lo sappia! Ho parlato di Franz per tutta l’estate. Ed è tedesco non bulgaro … lasciamo stare …useremo questo incantesimo.”
Molly non capiva dove Lucy voleva andare a parare. Non ricordava che avesse mai parlato di Franz ed era sconcertata che sua sorella conoscesse il tedesco. Quando era successo? Quando era nato quel divario tra loro? Molly non sapeva darsi una risposta. Non quella sera.
“Perché dovremmo fare un incantesimo? Non ho intenzione di far tornare i miei capelli lunghi. È stata una scelta ponderata.”. lo disse convinta. Occhi negli occhi con la gemella. E Lucy, sorrise. Le prese la mano e la bacio. Come quando erano piccole e Molly finiva nei guai e Lucy correva a salvarla. Lucy l’avrebbe aiutata sempre. Non sarebbe mai andata via, qualsiasi cosa fosse successa.
 
“I tuoi capelli resteranno così. Questo è un incantesimo particolare, di alto livello. È un incantesimo di fiducia. Molly, da sorella a sorella, sei straordinaria. La migliore in difesa contro le arti oscure e in trasfigurazione. Le tue pozioni sono fantastiche e sei l’unica del corso che riesce a stare dietro a professore Ruff. E Rowena mi fulmini ma Storia della Magia è soporifera, ci vuole una pazienza straordinaria per riuscire ad imparare tutte le guerre dei folletti senza inventarsi le date e i nomi dei generali.” Risero entrambe pensando a quanto fossero disastrosi i compiti in classe dei loro compagni. Storia della Magia non avrebbe mai smesso di mietere vittime.
“Cosa intendi per incantesimo di fiducia?!”. Molly ne era curiosa.
“Faremo un incantesimo che ci legherà. Può sembrare un po’ tetra come idea ma così facendo saremo di supporto l’una a l’altra, anche se dovessimo trovarci ai lati opposti del globo. C’è un prezzo da pagare …ti fidi di me?”.
Molly si fidava di Lucy. Non poteva essere il contrario. Non si sarebbe mai fidato di nessun’altra persona come di sua sorella. Annuì.
Acconsentì a quella pazzia. Non chiese se l’incantesimo sfociasse nelle arti oscure. Che tipo di prezzo avrebbero pagato né se fosse presente qualche postilla – sia mai ci fosse qualche raccomandazione in merito – a fondo pagina.
Lucy tirò fuori la bacchetta dai capelli - la stava utilizzando come fermaglio -, le afferrò la mano e Molly ebbe la brutta impressione che si stessero immischiando in qualcosa di troppo grosso per loro. La presa delle loro mani era identica a quella, che solitamente, veniva messa in atto per lanciare un voto infrangibile. E lei, a quindici anni, non era psicologicamente pronta a tale eventualità.
“Lucy … sai cosa stai facendo? O ti stai buttando alla cieca?”
Lucy non rispose, puntò la bacchetta e nel più completo silenzio una fune di un’arancione brillante avvolse le loro mani. Molly non sentì l’incantesimo. Lucy sapeva già utilizzare i non verbali?
La fune scomparve velocemente come era arrivata. Sembrava non fosse cambiato nulla eppure, Molly, aveva una strana sensazione all’altezza dello stomaco. “Quindi? Cosa è successo?”. Chiese dubbiosa, sperando vivamente di entrare a conoscenza delle informazioni di base.
 
“La senti? Si irradia nei nostri corpi. La nostra linfa vitale.” Molly aveva un leggero senso di nausea ma annuì fiduciosa. Lo sguardo di sua sorella non ammetteva repliche.
“Cosa abbiamo dato in cambio di questa linfa vitale?” era terrorizzata dallo scoprire la risposta.
 
“Il prezzo sono i nostri capelli. I tuoi capelli non allungheranno più mentre i miei allungheranno per entrambi. Porterò io il tuo fardello, sorella. Mi farò carico del tuo desiderio perché sono la tua metà speculare. Qualsiasi cosa tu stia pensando, la sto pensando anche io. Lo senti? Siamo ad un livello superiore adesso…”
 
Molly Weasley, quella sera, ebbe due conferme sconcertanti. La prima, per importanza, era l’enorme potere di sua sorella. La sua follia negli occhi e il disperato bisogno di essere aiutata. Molly, la furba Serpeverde, era stata raggirata da sua sorella. Lucy aveva colto il suo momento di debolezza e aveva agito. Le aveva fatto carico del suo fardello. Del suo potere e del disagio che provava tutti i giorni della sua vita a non saperlo gestire.
La seconda, che non avrebbe mai rivelato ad anima viva, era il coraggio che era nato in lei. Il coraggio di sostenere Lucy nella sua battaglia.
Perché la verità era una e una soltanto. Non erano mai state uguali e mai lo sarebbero state. Ora Molly lo sapeva. Ora, da quel giorno, non l’avrebbe più dimenticato.

 
 

 
 
   
 
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