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Autore: Sangue negli occhi    12/12/2020    1 recensioni
Dal testo: "Hermione detestava il venerdì.
Sembrava che tutti percepissero l’aria frizzantina del weekend e si sentissero autorizzati a fare ciò che volevano, senza tener di conto niente e nessuno.
Arricciò il naso sentendo l’ennesimo grido in Sala Comune e sperò intensamente che Ginny avesse terminato di occupare la loro stanza per potercisi rifugiare nel più completo silenzio."
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Hermione detestava il venerdì.
Sembrava che tutti percepissero l’aria frizzantina del weekend e si sentissero autorizzati a fare ciò che volevano, senza tener di conto niente e nessuno.
Arricciò il naso sentendo l’ennesimo grido in Sala Comune e sperò intensamente che Ginny avesse terminato di occupare la loro stanza per potercisi rifugiare nel più completo silenzio.

-‘Mione- il mugolio di Ron attirò la sua attenzione e si voltò verso di lui
Se ne stava seduto sul tappetto con una pergamena in mano, gli occhi allucinati e una guancia sferzata da una macchia di inchiostro.
-Che c’è, Ron?- domandò alzo gli occhi al cielo 
-Non è che potresti controllarmi il compito di Pozioni?- 
Fece per aprire bocca ma lui si avvicinò e le si mise in ginocchio davanti.
-Ti prego ‘Mione, hai visto anche tu che l’ho fatto da solo- un mugolio disperato -sono qui da due ore-  

E’ il minimo indispensabile, Ronald.

Lo pensò ma evitò accuratamente di farglielo presente, osservando come i suoi occhi, dettati dalla stanchezza, stessero diventando piuttosto lucidi.
-Dammi qua- borbottò allungando la mano
Il suo sguardo si fece adorante e per poco non la soffocò tra le sue braccia.
-Grazie ‘Mione sei la mia cogn…- lo interruppe facendosi rossa in viso
-Non dirlo Ronald o giuro su Merlino che ti faccio evanescere il compito!- 
Lui si zittì passandole la pergamena con un sorriso enorme.
-Approposito- si frugò velocemente tra le tasche e ne tirò fuori un biglietto stropicciato piegato più volte su se stesso -questo è per te-
Hermione lo afferrò con la fronte corrucciata.
-Cos’è?- 
-Non ne ho idea- si grattò la mascella e la fissò con le spalle alzate -me lo ha consegnato un ragazzino del Primo Anno chiedendomi di dartelo- 

-Chi ha consegnato cosa?-
-Da quando fai il gufo, RonRon?- 

Le voci dei gemelli si sovrapposero mentre si accomodavano sul divano su cui era seduta Hermione.
Fred, più vicino a lei, si sporse per baciarle teneramente la guancia fissandola allo stesso tempo come fosse un dolce delizioso pronto ad essere mangiato.
-Che cos’è?- le indicò il foglietto e lei scosse la testa 
-Non saprei- rispose dedicandogli intanto un sorriso
Fred si rivolse nuovamente a Ron.
-Quindi?- 
-Aprilo Hermione, vi ho già detto che non so cosa sia-
-Chi è il ragazzino che te lo ha dato?- insistette mentre George, al suo fianco, si copriva la bocca tentando di trattenere una risata
-Will…Will Bu..Bi- balbettò -non me lo ricordo- si arrese alla fine facendo alza gli occhi al cielo a Fred
In silenzio Hermione lo aprì delicatamente.

“Se leggi questi versi
Dimentica la mano che li scrisse:
t’amo a tal punto
che non vorrei restar
nei tuoi dolci pensieri,
se il pensare a me
ti facesse soffrire. -C


-Shakespeare- mormorò Hermione sbattendo le palpebre confusa
Fred le prese il foglietto dalle mani e lesse avidamente.
Più leggeva e più il suo viso assumeva lo stesso colore dello stemma della sua Casa.
-C. Chi miseriaccia è C?- domandò più a se stesso che ad altri mentre George osservava con interesse la vena sul collo del gemello che oulsava pericolosamente
-Non farti mangiare dal mostro verde Freddie- lo rimproverò sogghignando
L’altro non rispose, facendo capire quando la situazione fosse grave.
Camuffando una risata con un colpo di tosse George si alzò.
-Vado da Angelina, ci vediamo dopo fratello- schioccò un bacio sulla testa di Hermione tanto per far indispettire maggiormente il fratello -a dopo Prefetto-Perfetto-
Si allontanò mentre Ron spalancava le braccia offeso.
-Io non esisto?- 
Fred alzò lo sguardo su Hermione che nel mentre aveva ripreso in mano la pergamena di Ron e la osservò, completamente disinteressata da quel foglietto che a lui faceva tanto prudere le mani. 
-Chi sarebbe C?- le domandò ancora una volta
Hermione alzò gli occhi al cielo con un sorrisetto sulle labbra.
-Non saprei, Fred. Esistono centinaia di ragazzi ad Hogwarts il cui nome inizia per C- 
Lui continuò a fissare il foglietto per qualche istante, finché Hermione non si decise a prenderglielo tra le mani e lanciarlo nel fuoco.
-E’ una sciocchezza, Fred. Sarà uno stupido scherzo…-
-O qualche ragazzino del Primo Anno invaghito della migliore amica di Harry Potter- sogghignò Ronald
Hermione puntò la bacchetta al compito di Ronald e quest’ultimo capendo l’antifona si alzò di scatto borbottando scuse senza senso e sparendo in una manciata di secondi.
Rinfonderata l’arma e il compito si avvicinò a Fred che guardava corrucciato il fuoco e gli passò una mano tra i capelli per poi posarsi sulla guancia.
-Non essere sciocco, da quando Fred Weasley teme la concorrenza?-
Ammettere di avere una paura fottuta di perderla non sarebbe stato virile, tantomeno dirle che non si sentiva alla sua altezza e che già immaginava il giorno in cui lei avrebbe trovato un cervellone perfetto e avrebbero dato vita a tanti secchioni Grifondoro.
Eppure sotto sotto lui si immaginava già il loro futuro.
Al di la di ogni paranoia o paura lui vedeva una loro famiglia, dei loro bambini con masse indomabili di capelli rossi, una casa in centro, lui a gestire un negozio con George ed Hermione a dettar legge al Ministero.
-Non temo nessuno, io sono Fred Weasley!- borbottò per poi passarsi una mano sugli occhi e appoggiarsi a lei che, voltata verso di lui, gli fece poggiare il capo sul suo petto baciandogli la testa.
-E’ una sciocchezza- insistette lei -e poi cosa dovrei dire io del tuo fanclub che va in giro con delle spille su cui c’è una foto dove sei mezzo nudo?- 
Lui alzò gli occhi e la guardò con un sorriso malandrino e una scintilla divertita negli occhi.
-Non dirmi che il Prefetto-Perfetto è gelosa?-
Hermione sentì le guance scottare e si affrettò a scuotere la testa.
-Non sono affatto gelosa perché so che, almeno per te, nessuna può competere con me- mormorò con un sorriso soddisfatto
Lui la guardò deliziato, ah, la sua donna.
-Presuntuosa- le sussurrò prima di baciarla
Ricambiò quel contatto con il cuore che le martellava nel petto.
Non si sarebbe mai abituata. Ogni volta che lui la baciava o sfiorava il suo corpo percepiva un vuoto allo stomaco e la mente svuotata da ogni pensiero razionale. 
Nascose poi il volto nell’incavo del suo collo inspirando il suo profumo e lasciandole un dolce bacio sulla scapola.
Lei se lo strinse addosso.
-Andiamo in camera tua, Granger- il lamento di lui uscì ovattato dal maglione di Hermione
-Ci sono Harry e Ginny- sbuffò lei
Fred si scostò leggermente guardandola male.
-Non li lascerai fare certe cose nel nostro letto, mi auguro-
Hermione rise baciandolo sulla guancia.
-Dovevano chiarire alcune cose, mi sono raccomandata-
In quel preciso istante i suddetti comparvero in Sala Comune con le mani intrecciate e il solito sorriso.
Ginny si avvicinò a loro alzando gli occhi al cielo.
-Quando le lascerai un po’ di tempo per la sua migliore amica?- domandò al fratello 
Di tutta risposta il gemello si alzò tirandosi dietro delicatamente Hermione.
-M a i- sillabò alla sorella che alzò il dito medio nella sua direzione
-Osa possiamo andarcene- mormorò lui baciandole il collo
Hermione rise e annuì.
 
//
 
Si stropicciò gli occhi mentre il torpore del corpo caldo accanto a lei le riscaldava le membra.
Poggiò il capo sul petto di Fred che le baciò la testa continuando la lenta carezza che stava dedicando alla sua schiena.
-Io ancora non capisco una cosa- cominciò lui
Lei si issò su un gomito per riuscire a guardarlo in viso e dopo un bacio dispettoso lui la fissò serio.
-Chi sarà C?-
-Fred Weasley!- 
 
  
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