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Autore: Spensieratezza    13/12/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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“Noooooooo. Nooooo. Noooo.”
“Schhhh. È tutto a posto, sono io qui con te.”
“Non è vero. Tu non ci sei, non sei reale. Io sono SOLO.”
“No…non lo sei.” Disse Sam, alzando il petto solo per poterlo guardare. “Non lo sei mai stato, neanche quando non ci eravamo ancora incontrati. Non sei mai stato solo, c'è stata solo l’attesa affinchè noi arrivassimo da te.”

Adam lacrimava ancora.
“Mi sono sentito sempre non voluto.”
“Allora..rifletti su questo..quando ti abbiamo conosciuto, io e Dean abbiamo capito che eri il fratellino che volevamo..che ci era stato negato.” Gli accarezzò una spalla con il dito.
“Lo dici solo perché siamo in un buco.”
“No, lo dico solo perché non avrei mai avuto il coraggio di dirlo, se fossi stato su.”

Si abbracciarono.
“Mi dispiace di averti trascinato qui Adam.”
“A me non dispiace di essere qui. Tu mi hai strappato da Michael.” Disse lui.
 
 
POV ADAM  
 
 
È stato brutto essere separato dai miei fratelli, quando quella porta si era chiusa davanti di me, mi sono sentito perso, ma poi ho accettato di essere preso da Michael. Quando mi ha costretto a lottare contro Sam, mi sono sentito morire. Ogni parte di me desiderava non farlo.

Quando poi siamo caduti nel buco, continuavo a piangere, avevo delle vere e proprie crisi isteriche e Sam mi rincuorava, quando i fantasmi del passato mi venivano a prendere. Spesso avevo degli incubi, sognavo di essere non voluto da entrambi i miei genitori, sognavo che John mi dicesse che non ero figlio suo, che c’era stato uno sbaglio. Sognavo di essere abbandonato in una strada buia. Tutte le mie paure nascoste nei reconditi della mia anima, venivano fuori. Forse per l’influenza malvagia di Lucifero. Forse perché nonostante fossimo nella gabbia, respiravamo l’aria dell’inferno, che ci rimandava alle nostre angosce più profonde.

Sam mi cullava e mi abbracciava, mi donava il suo calore e affetto, io mi sentivo ritemprato come se ricevessi nuova energia vitale, ma per quanto ne fossi sollevato, più energia ricevevo io, più sembrava perderne Sam.
Era devastato, era smarrito, perso. E sono sicuro sentiva la mancanza di Dean.

Non era giusto che io potessi godere del privilegio della sua compagnia e Dean ne fosse escluso.
Sono io il terzo incomodo.
 
 
 
*  
 
Sam era in ginocchio davanti alla sala adibita a chiesetta, all’interno del monastero.
Pregava.

Adam capiva perché lo faceva. FUORI era tutto così frenetico, dovevano pensare a sopravvivere, a lottare, a proteggere le persone, a proteggersi dal diavolo e dagli altri, ma una volta che tutto era finito, lì dentro tutto aveva un’altra risonanza. Lì dentro, avevi tempo per pensare e ti si rovesciava addosso tutto. L’esistenza degli angeli, di Satana, il fatto che avevi combattuto delle entità primordiali, benefiche e malvagie e ti sentivi piccolo e insignificante davanti a tali eventi. Erano stati coraggiosi, ai limiti dell’incoscienza, ma quando le luci del palcoscenico si spengono, torna la paura, torna quella sensazione di limitatezza, ti senti per quello che sei, un moscerino, davanti a figure di un certo calibro.
“Sam..vieni via..”

“No…non ho finito di pregare..” disse Sam.
Adam accelerò il passo e lo trascinò su.
“Non hai bisogno di pregare.  Hai salvato il mondo, sei un EROE, cosa di questo non ti è chiaro??”
“Ma ho disobbedito! Come Dean! Abbiamo disobbedito! Avremmo dovuto essere i tramiti, combattere il diavolo!”
Adam lo guardò perplesso.
“Sei pentito della tua scelta?”

“Neanche per un secondo! Ma..temo per le nostre anime! Adam..siamo dei semplici essere umani..siamo stati arroganti..abbiamo pensato di essere imbattibili..ci siamo messi contro gli ANGELI..e ora marciremo qui..e quando moriremo..quale sarà il destino nostro? Di certo non finiremo in Paradiso.”
Adam boccheggiò per un momento, poi gli diede un sonoro ceffone.
“Ma cos..Adam..”

Sono tuo fratello minore! E sono terrorizzato! Dovresti essere tu a rassicurare me!"
Sam allora si rese conto di quanto fosse stato egoista.
“Adam..scus..”
“No. NO.” disse Adam, scostandolo e scappando via, lasciandolo solo.
Sam crollò in ginocchio con la testa tra le mani.
 
 
 
 
*

Adam tornò altre volte a guardare Sam.
Sam che aveva smesso di pregare, ma che guardava il mondo dalle finestrelle.
Non ce l’aveva più con lui, un giorno gli era arrivato alle spalle e l’aveva abbracciato.
Sam aveva ricambiato e si erano stretti forte.

La prima volta che Adam vide Lucifer e Michael abbracciarsi si stranì moltissimo, quando li vide poi un’altra volta baciarsi, si accasciò al muro.
Era già strano vedere due angeli baciarsi, ma se si trattava di loro, era quasi pazzesco, surreale.
Eppure uno strano moto di amore lo pervase. Era bello, vedere due angeli, volersi bene.

Non sapeva cosa significava quando un angelo AMAVA, ma ebbe l’impressione che la gabbia fosse più luminosa e calda, finora aveva conosciuto l’ombra e la luce, ma ora sentiva altre vibrazioni.
Era abituato che una delle due distruggesse l’altra, non c’era luce se c’era il buio e viceversa, ma loro due avevano portato la cosa a un altro livello di vibrazioni.

Adam non avrebbe mai pensato che potessero coesistere.
Che la luce potesse rischiarare l’ombra, illuminandola, e che l’ombra potesse cullare la luce.
Gli sembrava quasi di vedere queste rappresentazioni come fisiche.
La sagoma di Lucifer era d’un tratto impermeata di NERO, ma non sembrava più malvagia, era più come se avesse una mantella nera che gli copriva il corpo e tutto attorno delle goccioline e formicolii fosforescenti come puntini di luce a luccicarle.

Invece da parte di Michael, era luminescente come fosse fatto di ORO, ma allo stesso tempo, abbracciato e cullato da Lucifer, si poteva intravedere un’aurea nera che però non era terribile ma affascinante in un certo qual modo come una rosa nera, bella e intrigante, seducente.
Erano la luce e la ombra che si erano abbracciate e si erano perdonate.
Adam riuscì infine a vedere anche quelli che credette essere i loro veri volti.

Michael e Lucifer erano molto simili, almeno come colori, ma Michael aveva i capelli più lunghi, sembrava un gladiatore ma dal viso e occhi gentili.
Di certo non come la sua fama l’aveva fatto conoscere.
Lucifer era diverso dal suo tramite, era simile, ma allo stesso tempo diverso. I suoi occhi erano una pozza blu di un colore primordiale che i mari e i laghi avevano dimenticato e che non avrebbero mai conosciuto, il suo viso e le sue fossette l’aria di chi non ha conosciuto neanche un’ombra di malvagità.
E mentre restavano abbracciati, si sussurravano racconti e ricordi di un tempo dimenticato, storie di persone e animali che Adam non avrebbe mai conosciuto e non avrebbe mai capito.

Pianse, il loro amore era commovente e struggente, si chiese per la prima volta se dopotutto gli angeli fossero così. Erano talmente speciali che qualunque fosse il loro peccato, qualunque fosse il crimine di cui si erano macchiati, meritassero di essere perdonati a prescindere, perché se una creatura può illuminare e far risplendere le tenebre più oscure, forse merita di essere perdonata.
 
Voleva parlare di tutto questo con Sam, ma le vibrazioni che lui gli mandava inconsapevolmente, lo frenavano.

Sam si era chiuso in sé stesso e sembrava non vedere gli angeli, come se fossero invisibili per lui, tanto che a un certo punto si domandò se non fossero solo allucinazioni della sua mente, visto che li vedeva sempre quando erano da soli.
Sam piangeva e anche se non glielo diceva, anche se s sforzava di essere forte e rincuorarlo – almeno siamo insieme, ti voglio bene – Adam capiva che la separazione da Dean lo aveva scosso nel profondo, tutto a un tratto, allora, la prospettiva di dirgli dei due angeli gli sembrava incredibilmente assurda.

Non era giusto che Sam dovesse sapere che i due angeli erano FELICI, quando lui non poteva esserlo. Era convinto che questa notizia non potesse fargli del bene e temeva anzi una possibile rappresaglia contro gli stessi.
“Non vedo più Lucifer e Michael, non li sento più combattere. Sono morti?”
“Speriamo.” Disse Adam con un sorriso, sentendosi un po' in colpa.
 
 
 
Sam aveva infine visto quello che era inevitabile. Lucifer e Michael stretti in un abbraccio avvolgente, mentre dormivano a terra.
Era corso da Adam.
“Ho appena visto Lucifer e Michael. Non crederai a quello che ho appena visto.”
Adam atterrito aspettò la notizia.
“Loro due, che dormono, abbracciati.”
Adam deglutì.

“Tu lo sapevi, vero? In tutto questo tempo, sei stato strano. Lo sapevi..ecco perché non li sentivo più combattere.”
“Mi dispiace..”
“Perché non me l’hai detto? Se hanno fatto pace, è una cosa buona no?”
“S-Sam..non hanno solo fatto pace. Loro..h-hanno una storia.”
“Hanno..COSA?”

“Si baciano..si..beh, e fanno anche ALTRO, e quando accade quello, si rendono impossibili da vedere, ma si capisce che...”
“Adam, stai attento a quello che dici..”
“LO FANNO, Sam. Punto. Credo..che si amino.”
“è impossibile, loro si odiano.”
“A volte l’odio nasconde l’amore.”
“Perché non me l’hai detto?”
“Credevo avresti sofferto.”
“Cosa?? Stai scherzando? Perché avrei dovuto.”

“Loro hanno l’un l’altro, e sono fratelli…mentre tu sei stato separato dal tuo. Non volevo che li guardassi, pensando che tu invece sei stato separato da tuo fratello.”
Sam deglutì.
“Sono stato separato da un fratello.
Si abbracciarono.
“Sono stato un pessimo fratello, ma adesso non devi più essere forte per me, adesso lascia che sia io a sostenere te.”
 


Purtroppo ad un certo punto Lucifer mise gli occhi su Sam.
Sentiva percepire dentro di lui delle emozioni sopite e forse le poteva sentire perché lui era il tramite.
“Avverto dei sentimenti STRANI in questo ragazzo. Sam..sentimenti CURIOSI.”

“Hanno qualcosa a che fare con suo fratello Dean?” chiese Michael.
Lucifer si voltò atterrito.
“Come fai a saperlo?”
“Sono stato dentro Adam e ho avvertito lo spettro di una discussione curiosa con Zaccaria.”

“Quella larva angelica..? Cosa avrà potuto mai trovare da discutere con quel ragazzino?”
“Qualcosa di interessante..” disse Michael.
Quando Michael gli riportò cosa aveva sentito, Lucifer era sbalordito.
“Sì..sembra coincidere..infatti quello che ho captato io, è un sentimento d’amore che sembra sconfinare anche l’amore fraterno..forse c’è anche una traccia di lussuria..”

“Credevo che gli umani non nutrissero certe pulsioni per i propri consanguinei.”
“Infatti molti non lo fanno, e i pochi lo nascondono, a quanto pare è considerato..IMMORALE..pomiciare con persone della propria famiglia.” Disse sottolineando la parola.
Michael sorrise imbarazzato  e si voltò.
Lucifer gli mise un braccio attorno al collo.
“Che c’è? Noi non siamo come LORO.”

“Ma in questo sì. Forse gli somigliamo più di quanto pensiamo.”
Lucifer tolse subito il braccio da Michael.
“Scusa, non volevo offenderti.”
“Sono il DIAVOLO, niente può offendermi.”
“Potrai pure essere il diavolo, ma rimarrai sempre mio fratello.”
“Eppure volevi UCCIDERMI.”
“Non so se l’avrei fatto alla fine..” disse lui, abbassando lo sguardo.

Lucifer lo studiò. “Forse tutto questo è servito a noi per ricordarci quali fratelli eravamo.”
“Ne sono felice.”
“Bene, forse è il momento di ricordare anche a Sam quale fratello avrebbe potuto essere.
“Lucifer, che cosa vuoi fare??”
“Cambiargli le prospettive. Niente di malvagio.”
“E di DOLOROSO?”
Lucifer aveva sorriso.

“Non può esistere consapevolezza senza dolore. Una delle leggi più importanti di nostro padre.”
Michael si era morso il labbro e Lucifer lo guardò incuriosito.
“Ma dai..ti sei affezionato al ragazzo, dopotutto?”

Ma Michael rispose con un'altra domanda.

“Credi che la compassione per il dolore, sia essa un atto d’amore?”
Lucifer lo guardò spalancando gli occhi, poi allungò un dito verso Michael che non si scostò.
Lucifer gli accarezzò uno zigomo con gentilezza.

“Sei bello, Michael..” disse solenne.
Il dito di Lucifer brillava di pulviscoli dorati, mentre Lucifer si allontanava, Michael si chiese se forse vediamo negli altri la magia che essa stessa è in noi.
 
 
 
Sam cadeva a velocità supersonica, i ricordi della gabbia e ricordi che non ricordava di aver mai vissuto, lo tempestavano, erano così furiosi, come essere inghiottiti in un vortice di uragano, come viaggiare attraverso nel tempo, milioni e milioni di viaggi temporali.
E poi alla fine cadde nella gabbia.
Sam non riusciva più a distinguere la realtà, non riusciva a capire se era davvero arrivato nella gabbia ora o se non era altro che un altro ricordo.
 
Finalmente ti sei svegliato.” Disse Lucifer.
Sam lo guardò basito. Svegliato?

Adam in un angolo lo guadava terrorizzato.
“Sam..”
“Adam..”
Adam corse da lui  e lo abbracciò.
“Che ci fai qui? dovresti essere su, ti avevano tirato fuori.”
“Sono venuto a prenderti, guarda l’uscita, Adam, vieni via con me.”disse Sam indicando un fascio di luce come una finestra in alto, Adam la guardò con meraviglia.
“No, è un trucco.” Disse Lucifer a bocca aperta.

Adam felice allungò la mano e Adam la strinse, felice.
Entrambi si sollevarono di due metri, come spinti da una forza invisibile, Lucifer però afferrò il braccio di Adam e si mise a ridere.
 
“Non capisci, Sam? è stato tutto un SOGNO. Voluto da me. Niente di tutto questo è stato reale, io ti ho fatto credere che sei riuscito a fuggire. Non ti sei mai mosso da qui e il ragazzino..è impazzito come te.”
“Piantala, Lucifer! Lascia andare i due umani!” aveva detto Michael, scacciando la mano di Lucifer.
“Tu non immischiarti, Michael!”

“Ti sei divertito abbastanza, loro non appartengono a questo posto.”
“Ah sì eh? Magari non ci appartengono, ma lo MERITANO, per averci intrappolati qui!!”
“Allora se la pensi così, perché mi hai fatto andare via??” chiese Sam.
Lucifer si voltò verso di lui.
“Sai una cosa, Lucifer? Io RICORDO!”

Ti strapperò quei ricordi dal cervello!!”
“Perché dovresti privare qualcuno della parte più bella di te? Per il diavolo, dovrebbe essere qualcosa che vale la pena di cui essere ricordato..”
Lucifer si bloccò.
“In fondo..perfino il diavolo, desidera essere ricordato per qualcosa di BELLO, dopo tanto tempo passato a essere disprezzato.”

“Stai dicendo cose senza senso..la gabbia ti ha fatto uscire di testa.”
“Io ricordo, Lucifer..ricordo..le tue ali..”
Lucifer boccheggiò e i suoi occhi divennero ancora più azzurri.
“Credetti di averlo solo sognato, quando Castiel e Crowley mi riportavano su, credetti di aver solo immaginato quel baluginio bianco appena dietro le tue scapole come pulviscoli al sole..”

Sam si lasciava sostenere da Castiel e da Crowley, con l’equilibrio di un ubriaco, la stanza ovattata, ma in mezzo a quell’ovatta, e in mezzo un bagliore di lucidità, intravide quel bagliore argenteo dietro le scapole da Lucifer. Strizzò gli occhi, possibile che fossero ALI?
“Tu credi davvero di riuscire a circuirmi con una simile favoletta per bambini..questo dovrebbe sconvolgermi o forse perfino intenerirmi?” scoppiò a ridere Lucifer.
È vero, Lucifer..” disse Michael.
TACI! È chiaro che MENTE..”

“Le ho viste anche io.” Disse Adam inaspettatamente.
Si volsero tutti verso di lui.
“Davanti alle finestrelle..”disse Adam perdendosi nei meandri dei ricordi.
Penso spesso a quando abbracciavo i cuccioli di dinosauro, in tutto questo tempo, questo ricordo mi è rimasto indelebile, ma una volta i dinosauri erano piccoli, poi sono diventati grandi.”

Adam volse lo sguardo verso Lucifer e vide qualcosa tremare dietro di lui. Credette fossero farfalle..o forse fate. Ma dopo un attimo erano già sparite.
“Rimango ancora un angelo dopotutto, probabilmente hai visto le mie ali nere che lottavano per uscire..”
“È successo quando parlavi dei cuccioli di dinosauro, credetti di essermelo solo immaginato, per questo non ho voluto dire niente, ma erano BIANCHE.”
“Bugia..”

“Erano ali BIANCHE, Lucifer, le ho viste anche io quando Sam è stato portato via, ti ho guardato e ho viste quest’alone bianco dietro di te.” Disse Michael.
“BUGIARDO! Siete tutti una massa di bugiardi. Vi siete messi d’accordo. BIANCHE? Sono NERE da un pezzo e non ritorneranno più bianche, mai più. Riuscite a comprendere il concetto del MAI PIÙ? Ci hanno fatto trilioni di film stucchevoli e romanzi patetici.”

“Ho visto per qualche secondo, l’angelo che eri. Maestoso , potente e divino, la stella del mattino più brillante di tutte." disse Michael solenne.

Lucifer lo guardò attonito.

" Erano MAGNIFICHE.” sottolineò Michael con fierezza.
“No…”
Credevi di averle perdute, ma le tue ali sono sempre state li, Lucifer, non se ne sono mai andate via, sono solo rimaste sepolte dentro di te, in attesa che un atto di compassione le facesse riuscire fuori.” disse Michael.

Lucifer fece uno scatto e mise le mani al collo di Michael cercando di soffocarlo.
“Puoi ucciderlo, Lucifer, ma non puoi distruggere il tuo essere ANGELO, le tue ali stanno rinascendo, non te ne sei reso conto??” gridò Sam.

“No…”
 “E tutto questo è dipeso da un singolo atto di pietà!” Infierì Sam.
Il corpo di Lucifer tremò, quasi di luce azzurrina, mentre dietro le sue scapole qualcosa tremava, un baluginio bianco che illuminava la sua schiena.

“Hai sempre cercato il perdono da Dio, ma eri tu il primo  a non riuscire a perdonarti e di fatto ti sei reso IMPERDONABILE.” Disse Michael.

“N-no…nooo!” i suoi occhi divennero ancora più azzurri e chiari, mentre gridava. Un colore che parlava di lacrime e mari eterni senza tempo.“NO! NOSTRO PADRE MI HA PUNITO. MI HA CONFINATO QUAGGIÙ!” La sua voce era struggente. Straziante, era quella di un cucciolo diventato troppo grande. Era la voce di una stella del mattino. Nonostante il dramma del momento, Sam si sentì quasi un privilegiato a ascoltare una voce che avesse milioni e milioni di anni, una voce che tutti una volta avevano ammirato.

“Nostro padre ha sempre stabilito che la peggiore gabbia delle sue creature fosse quella che essi stessi infliggono loro. Fino a che tu avessi creduto di essere imperdonabile, saresti stato PRIGIONIERO, non è mai esistita nessuna gabbia, LUCIFERO, tranne quella che tu stesso ti sei costruito!”

“NOOOOOOOOOOOOOO. NON È VEROOOOOOOOOOOOOOOOO!”

Tutto il luogo della gabbia cominciò a tremare, come scosso da un terremoto interno, allo stesso tempo le ali di Lucifero si aprirono immergendo tutto d piume e sprigionando fasci di luce che accecavano tutto, come luci da milioni di watt.
“Saaaaaaam!” il ragazzino si aggrappò alla mano di Sam, erano ancora sollevati da terra.

“Sono qui, Adam, sono qui. Non ti lascio!!”
“Dobbiamo raggiungere l’USCITA!”
Sam guardò in alto. Quel fascio di luce che si intravedeva dall’alto era sparito. Un’altra illusione.
“Non esiste nessuna uscita, Adam, è solo un’illusione, come la gabbia.” Disse Sam.

Adam lo guardò sconvolto e cominciò a lacrimare.
“C-ome? No, io non voglio restare qui per SEMPRE.”
Sam gli accarezzò le guance togliendogli le lacrime di dosso.
“E non ci resteremo, Adam, abbracciami.”

Il fratellino fece quanto ordinato, mentre tutto sembrava mangiarsi su sé stesso, le colonne del falso mausoleo crollavano con un rumore assordante, franando tutto, i due angeli si abbracciarono assumendo la posizione fetale di due bambini e formando quasi un simbolo curioso.
“S-Sam..guardali. Sembrano formare..” disse Adam.

“Lo Yin e Yang..” disse Sam. “ “Le dualità di ogni cosa..l’inizio e la fine..la morte e la VITA..” disse Sam in tono solenne.
La luce invase tutto e tutto tremò.
“La gabbia..sta crollando..” disse Adam.
E poi ci fu la caduta.
 
 
*Tutti i fenomeni nascono dal Ch’i di Yin e Yang.
La logica che sottostà alla medicina cinese, secondo la quale una parte può essere compresa solo in relazione al tutto è la teoria dello Yin e dello Yang.
Essa si basa sulla costruzione filosofica di due polarità complementari, dette Yin e Yang.
In origine i termini Yin e Yang indicavano rispettivamente i fianchi in ombra e al sole di una montagna.
Fin dai tempi più remoti, due poli archetipi della natura furono rappresentati non solo da luminoso e oscuro ma anche da maschile e femminile, rigido e flessibile, sopra e sotto.
I Cinesi credono che ogni volta che una situazione si sviluppa fino alle sue estreme conseguenze, essa sia costretta ad invertire il proprio corso trasformandosi nel suo opposto

 
La luce di Lucifero risplendette nel suo corpo ormai divenuto nudo, come l'altro angelo, illuminando tutto, le ali di Michael si spiegarono abbracciando le sue. Erano bianche come quelle di Lucifer ma non increspature e ghirigori azzurri.
 
 























Note dell'autrice: vi dico solo che questo capitolo mi ha molto emozionato, sono fiera di questo capitolo e mi fa anche commuovere, quando lo rileggo mi viene da pensare quasi che le cose sono andate effettivamente così  
   
 
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