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Autore: _ A r i a    13/12/2020    0 recensioni
{ tokyo ghoul!au | contenuti forti }
Alla vista dell’inconfondibile marchio di fabbrica della CCG – come se l’impermeabile grigio delle colombe non fosse già un campanello d’allarme fin troppo evidente –, la sagoma scura scatta in avanti a una velocità repentina. È questione di attimi prima che Sakura se lo ritrovi addosso, e solo allora riesce a vedere che il suo volto è coperto da una maschera completamente nera, tranne per una piccola linea frastagliata bianca, simile a una cicatrice, sul lato sinistro.
Una maschera. C’è solo una creatura che ne indosserebbe una.
Un ghoul.
L’istante successivo, un clangore metallico assordante riempie l’aria, e Sakura impiega qualche secondo prima di riuscire a realizzare che il kagune, che nel frattempo il ghoul ha estratto, ha finito per impattare contro un quinque che non ha mai visto prima di allora.
«Regola numero uno», scandisce la voce furiosa di Kidou Yuuto, che si è ormai parato davanti a lei. «Mai allontanarsi durante una ronda.»
Genere: Angst, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Matatagi Hayato, Nozaki Sakura
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Bad-blood

Lo sciabordio dell’acqua continua ad arrivare alle orecchie degli ispettori in maniera monotona ormai da ore.
Blocchi di cemento affondano nell’oceano, mentre grandi strutture – all’apparenza funzionali allo smistamento delle merci – sorgono ovunque nei paraggi.
La CCG si è appostata a qualche chilometro di distanza dal covo del Gufo. Gli uomini sono sparpagliati sul territorio circostante, ma ognuno di loro ha una posizione precisa, che deve mantenere ad ogni costo. Su una mappa, tenuta dagli ispettori di grado speciale più importanti, è indicata la collocazione di ciascuna colomba.
Yuuto è grato che l’operazione sia stata avallata. Per di più, alla sua squadra è stata lasciata piena autonomia, per cui una volta entrati all’interno del covo potrà dirigere l’assalto come meglio crede.
Per la CCG, quella è un’occasione che non può in alcun modo fallire. Da anni l’associazione rincorre l’ombra del Gufo, senza tuttavia riuscire mai a catturarlo. Non sarà facile, Yuuto lo sa bene, ma devono riuscirci. Ne va della salvezza di Nerima, e non solo.
Sakura ha aperto il portellone laterale del van che è stato affidato loro, e s’è seduta sulla parte bassa di questo. È visibilmente agitata, e non è difficile capirne il motivo.
Hayato le si avvicina piano, in silenzio.
«Ehi», la richiama piano.
Lei sobbalza sul posto, e per poco non finisce per cadere in avanti.
«S-sì?», domanda, cercando di rimanere in equilibrio.
Hayato sorride. È impossibile non vedere quanto la sua compagna sia tesa.
«Cerca di rilassarti», le consiglia, in tono affettuoso. «Vedrai che andrà tutto bene.»
Un sorriso tremolante compare sul volto di Sakura, mentre si sistema nervosamente una ciocca di capelli rosa dietro l’orecchio. «Ah, si?», chiede ancora. «E tu come fai ad esserne così certo?»
Hayato allarga le braccia. «Con tutti gli ispettori in gamba che si trovano qui, stasera, è davvero impossibile che qualcosa possa andare per il verso sbagliato», commenta. «E poi, finché rimaniamo uniti filerà tutto liscio, no?»
Come al solito, l’immensa fiducia riposta da Hayato nella CCG finisce per far sorridere Sakura. Il ragazzo le lascia una leggera stretta attorno alla spalla, con fare simpatetico, e le guance della giovane non possono far altro che tingersi di rosso.
Poco distante, Fudou è circondato da diverse valigette di quinque.
«Ti sei portato la scorta speciale?», domanda una voce alle sua spalle.
Fudou sogghigna, elettrizzato. «Non capita tutti i giorni di infilarsi in un covo pieno zeppo di ghoul, oltre a poter dare la caccia a quello più potente mai visto in circolazione», replica.
Yuuto avanza verso di lui, le braccia incrociate. Probabilmente, se si trattasse di un altro ispettore, Yuuto avrebbe il timore che per eccesso di tracotanza quest’ultimo potesse lasciarsi prendere un po’ troppo la mano, e così venire facilmente sopraffatto dai ghoul.
Con Fudou, però, questo non succede. Yuuto sa di avere al suo fianco un professionista dalle infinite abilità, e di questo non potrebbe esserne più grato.
Quelli che circondano Fudou sono tutti quinque realizzati dai kagune di ghoul che lui stesso ha ucciso. Se a qualcuno servisse una dimostrazione delle capacità di Fudou, di sicuro quella ne è una ulteriore.
«Mi rassicura sapere che ci sarai tu a combattere con me stasera», ammette Yuuto, fermandosi quando ha ormai raggiunto l’altro ispettore.
«Non ti facevo così sentimentalista, Kidou», replica Fudou, il sogghigno sulle sue labbra che s’allarga ancora di più. «Comunque sì, anche per me sarà un piacere ammazzare in tua compagnia.»
I due si lanciano uno sguardo complice, mentre sul volto di entrambi compare un sorriso. Sanno che sarà dura, ma sono pronti a gettarsi nella mischia.


Quando la CCG dà l’ordine di sfondare l’ingresso dell’edificio, migliaia di ispettori si riversano all’interno.
La squadra di Kidou, incaricata dell’assalto, è una delle prime ad entrare, in gran volata. La scena che si para davanti ai loro occhi è catastrofica: superato l’ingresso, infatti, un grosso scalone si apre su un ampio atrio sottostante, all’interno del quale si affolla un numero altissimo di ghoul, che sta già tenendo occupati molti ispettori. Del Gufo, però, nessuna traccia.
«Che significa?», domanda Sakura, urlando per far sì che la sua voce si senta anche sopra quel trambusto. «Sapeva che saremmo venuti qui ed è fuggito? Ha ricevuto la notizia dell’agguato e non è mai venuto?»
Yuuto aggrotta le sopracciglia, mentre la sua mente lavora a una velocità estenuante. No, non avrebbe avuto il tempo materiale per una fuga, l’assalto non è iniziato che da un paio di minuti. Quanto alla fuga di notizie, Yuuto tende a scartarla: la CCG ha organizzato l’operazione nel giro di pochi giorni e nella più totale segretezza. È impossibile che sia trapelato qualcosa, se non fosse stato più sicuro agire gli uomini non sarebbero stati mandati sul campo.
«Deve essere ancora qui da qualche parte!», replica Yuuto. «Probabilmente proprio in questo momento sta cercando un modo per…»
Yuuto s’interrompe di colpo. Al margine della scena, vede una piccola sagoma scura saettare attraversando l’androne in tutta la sua lunghezza. È avvolto in un mantello nero, che ne copre interamente la figura, tuttavia per un istante a Yuuto sembra di intravedere la maschera che gli copre il volto.
Una maschera nera, con una sottile venatura bianca.
Kageyama.
Che ci fa lì? Come è venuto a sapere dell’attacco? E, soprattutto, quali sono le sue intenzioni?
Yuuto non ha idea di quale sia la risposta corretta per tutte quelle domande, l’unica cosa di cui è certo, però, è che se ha ideato quell’operazione è stato in gran parte per tenere Garshield – e dunque qualsiasi tipo di pericolo – più lontano possibile da Kageyama.
Non può permettere che gli accada qualcosa.
Prima ancora di rendersene conto, dunque, Yuuto afferra il corrimano marmoreo della scala, lanciandosi oltre di esso, mentre premendo un semplice pulsante sul manico il suo quinque si apre, lasciando il posto alla consueta falce.
«Kidou-san!», si sente richiamare da Sakura, alle sue spalle, Yuuto però non ci dà peso.
Probabilmente è il peggiore ispettore di tutti i tempi, visto che sta abbandonando la sua squadra per correre dietro al ghoul di cui è innamorato, ma non gli importa.
In quel momento, Yuuto riesce a pensare solo a Kageyama.
Il ragazzo attraversa l’atrio correndo, e cercando il più possibile di evitare di entrare in conflitto con qualche ghoul. Quando accade, Yuuto non fa altro che colpirli con un movimento netto del quinque, ma perlopiù si limita a scattare di lato e a schivare tutti quei corpi confusi che gli si parano davanti. Ghoul? Ispettori? Yuuto a tratti non riesce più a distinguere gli uni dagli altri.
Ha visto Kageyama infilarsi in un lungo corridoio, e subito Yuuto fa lo stesso. Rispetto all’atrio, che è troneggiato da un ampio lampadario di cristallo che irradia luce in ogni angolo della stanza, quell’ambiente è decisamente più in ombra, come se fosse privo di ogni genere di illuminazione. Yuuto si limita a correre, seguendo principalmente il proprio sesto senso, che lo porta a chiedersi dove possa essere andato Kageyama.
Alla fine del corridoio, Yuuto trova diverse rampe di scale rincorrersi verso l’alto, per svariati piani.
Ma certo, intuisce. Garshield deve essersi sentito in trappola, per cui approfittando della confusione nell’atrio avrà ben pensato di fuggire. E quale modo migliore di lasciare l’edificio se non dal tetto?
Di sicuro anche Kageyama dev’essere arrivato alla sua stessa conclusione, così Yuuto si lancia su per le scale, mangiandosi un piano dopo l’altro, con disperazione. Spera, a un certo punto, di incappare nella figura di Kageyama, perché non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare a combattere Garshield da solo.
«Reiji!», urla, terrorizzato. Spera solo che il ghoul sia lì da qualche parte e che, sentendo la sua voce, si fermi.
Quando arriva in cima alle scale, Yuuto sente i polmoni andargli in fiamme. Non è tempo di fermarsi, tuttavia: un nuovo lungo corridoio si è aperto davanti a lui, e Yuuto finisce per buttarsi lungo di esso correndo ancora senza sosta.
Più l’eco dei suoi passi si rincorre lungo le pareti di quei luoghi vuoti, e più sente avvicinarsi anche quelli di qualcun altro, davanti a lui. Yuuto sente il cuore battere all’impazzata, e quando finalmente i suoi occhi intravedono il mantello scuro di Kageyama il ragazzo sente una gioia incontenibile montargli in petto.
Assieme, tuttavia, ad anche una buona dose di terrore.
«Perché sei qui?», domanda, affiancandosi al ghoul.
«Voi della CCG dovreste imparare ad essere più discreti quando intentate un’azione», commenta Reiji. «È da oggi pomeriggio che nella circoscrizione venti non si fa altro che vociferare sul gran movimento di colombe dal quartier generale fin qui, a Ōta. Considerando che la circoscrizione undici è nota soprattutto per il covo del Gufo, non ci ho messo molto a capire che vi steste dirigendo qui – considerate anche le domande che mi hai fatto di recente –, così ho ben pensato di passare a fare un saluto a un vecchio amico…»
«Che diavolo pensi di risolvere andando lì da solo?», lo interrompe Yuuto. «Finirai solo per farti ammazzare!»
«Beh, non che voi colombe abbiate poi molto più possibilità!», replica Kageyama.
Yuuto fa per ribattere ancora, tuttavia la loro discussione viene interrotta da una freccia, che d’improvviso sibila a pochi centimetri di distanza dall’orecchio dell’investigatore.
Yuuto si volta di scatto, brandendo il proprio quinque. Tenendo premuto un piccolo pulsante sul manico, il ragazzo effettua una rotazione perfetta, che finisce per creare un crepaccio nel bel mezzo del pavimento e che subito si colma di scariche elettriche.
I tre investigatori alle loro calcagna si arrestano appena in tempo, in attimo prima di finire in pasto alla trappola.
«Attenti!», grida Hayato, mettendo in guardia i compagni mentre spicca un balzo all’indietro.
Sakura s’arresta appena in cima alla spaccatura, rimanendo sull’orlo in punta di piedi. A quanto pare, per una buona volta gli anni di ginnastica ritmica hanno deciso di tornarle utili.
Fudou è fermo a pochi passi da lei, lo sguardo furioso posato su Yuuto. La persona al suo fianco si volta, e sotto il cappuccio scuro Sakura riesce a intravedere una maschera che ormai ha imparato a conoscere bene.
Il Comandante? Ma… che ci fa lì? E soprattutto, perché Yuuto non sembra avere alcuna intenzione di attaccarlo?
«Kidou-san, ma che stai facendo?», domanda Hayato, confuso. «Quello al tuo fianco è un ghoul! Uccidi‒»
«Dovrete passare sul mio cadavere se volete fargli del male», lo interrompe Yuuto, gelido.
Sakura vede il volto di Hayato contrarsi nel più totale sbigottimento. Davvero Yuuto sta difendendo un ghoul? Un ghoul che li ha attaccati più volte, per di più? La ragazza può solo immaginare ogni certezza sgretolarsi dentro Hayato, che da sempre considera Yuuto come il suo mito e che invece, adesso, sta difendendo una di quelle creature che è stato loro insegnato ad ammazzare, mentre ha rivolto il proprio attacco contro di loro, i suoi stessi colleghi.
A differenza di Hayato, Fudou non sembra stupito. Solo ferito, forse.
«Te l’avevo detto, Kidou», lo mette in guardia Akio. «Se questa cosa avesse mai dovuto intralciare il nostro lavoro avrei agito di conseguenza.»
Sakura non riesce a seguire quel discorso. Di che diavolo stanno parlando?
Yuuto impugna il quinque nella loro direzione. «Apprezzo la tua coerenza, Akio», commenta. «In tal caso, però, non mi lasciate altra scelta che combattervi.»
«Aspettate, fermi tutti», s’intromette Sakura. «Kidou-san, io non ho alcuna intenzione di combatterti…»
«Sakura, sta proteggendo un ghoul», cerca di farla ragionare Hayato.
«Sì, ma ha le sue motivazioni!», replica Sakura. «Kidou-san, non ho idea del perché stai agendo in questo modo, posso solo fare delle ipotesi… però mi fido del tuo giudizio. So che il tuo obiettivo è quello di distruggere il Gufo… perciò non mi opporrò al tuo operato.»
«Cosa?!», strepita Hayato, indignato.
Yuuto ritira il quinque. «Mi fido di te, Sakura», pronuncia, in tono grave e solenne.
Yuuto non può trattenersi oltre, lo sa. Se vuole fermare il Gufo prima che prenda la fuga, deve agire in maniera repentina. Per questo scatta nuovamente in avanti, seguito a poca distanza da Kageyama.
Due contro uno. Non sarà facile per Sakura, che è tutto fuorché una combattente. La sua quinque, poi, è un arco: leggero, maneggiabile, ma sconsigliabile per gli attacchi ravvicinati, considerando anche il tempo d’incoccare ogni singola, micidiale freccia in ukaku. Yuuto riflette che quella è la prima volta che vede il quinque di Sakura, una struttura in metallo nero che sembra ancora dimenarsi, come cristallizzato improvvisamente durante la fusione, mentre la corda è sempre tesa, pronta a scagliare colpi mortali. Decisamente un quinque perfetto per un cecchino, ruolo che Yuuto vedrebbe bene per Sakura in una battaglia, meno per fronteggiare qualcuno faccia a faccia, soprattutto se quel qualcuno sono Hayato e la sua pesante spada in koukaku e Fudou e… qualsiasi quinque decida di utilizzare. Yuuto immagina che abbia portato con sé la mitragliatrice in ukaku e i pugnali in bikaku, oltre a chissà quale altra nuova diavoleria, e francamente non sa quale lo preoccupi di più.
In compenso, per quanto sia seccato dall’idea di essere stato attaccato dai suoi stessi compagni, almeno Yuuto ha potuto testare la nuova funzione che, in vista della battaglia con il Gufo, ha fatto aggiungere al suo quinque. Adesso, infatti, la sua falce è in grado di rilasciare energia elettrica assieme al kagune, e a giudicare dal baratro che ha creato nel terreno sembra funzionare a dovere.
In ogni caso, spera che Sakura riesca a convincere Fudou e Hayato a non combattere attraverso le parole, non tanto perché ha paura per l’incolumità della ragazza, quanto perché riconosce che sia odioso dover scontrarsi contro dei colleghi. Yuuto avrebbe preferito di gran lunga averli come alleati nella lotta contro il Gufo, tuttavia teme che dovrà arrangiarsi.
Yuuto e Kageyama percorrono di corsa il corridoio. C’è solo una porta, in fondo ad esso, e Yuuto ha come l’impressione che non si celi niente di bello dietro di essa.
Yuuto stringe le dita attorno alla maniglia. Quando la abbassa, sa già che ad attenderlo troverà qualcosa di tremendo.
Oltre la soglia, c’è solo una grande stanza buia, completamente vuota e disadorna. I rumori del corridoio, lì, sembrano un lontano ricordo, e Yuuto non riesce a sentire nient’altro che silenzio attorno a sé.
L’unico rumore, appena percettibile, sembrerebbe essere il sibilo acuto del vento, proveniente da finestre distrutte, le cui schegge di vetro sono ancora abbandonate a terra.
Garshield è in piedi, immobile davanti a una vuota fenditura nel muro, che un tempo doveva essere occupata proprio da un vetro. Le luci lontane di Tokyo s’infrangono sul suo volto, apparentemente assorto, e Yuuto valuta che non s’aspettava di trovarlo in forma umana.
Ne è sorpreso.
«Garshield Bayhan», richiama la sua attenzione Yuuto, con una voce sufficientemente alta da essere udita anche sopra il sibilo del vento. «È ora della resa dei conti, Gufo
La figura in fondo alla stanza non sembra particolarmente colpita da quelle parole. Si volta piano, lentamente, calibrando ogni minimo movimento.
«Kageyama Reiji e Kidou Yuuto», constata – ma la sua voce sembra essere priva di sorpresa. «Mentirei se dicessi che non mi aspettavo di vedervi arrivare qui.»
«Risparmia il fiato, non siamo qui per parlare», taglia corto Yuuto. «Arrenditi o combatti, non hai molte altre scelte.»
«Davvero? Mi deludi, Kidou», replica Garshield. «Ho sentito così a lungo parlare di te che avevo grandi aspettative. Il famigerato investigatore dalle prodigiose capacità, che, nonostante la giovane età, si è già lasciato alle spalle una sfilza di ghoul sterminati, che ti hanno portato ad acquisire la tua fama. Peccato solo per quest’unico neo presente nella tua carriera, ovvero la relazione con uno di questi mostri che dovresti invece combattere. Davvero imbarazzante se qualcuno dovesse venirne a conoscenza – oh, ma temo che sia troppo tardi per questo.»
Passi svelti si susseguono lungo il corridoio e, prima che possa rendersene conto, Yuuto vede i suoi compagni varcare la soglia della stanza.
«Kidou-san!», lo chiama Sakura, accaldata. «Sono riuscita a convincerli!»
«Già, ma solo perché al momento il Gufo ha la priorità», puntualizza Fudou. «Mi occuperò del tuo protetto quando avremo risolto questa storia.»
Yuuto sorride grato in direzione dei suoi compagni. Vorrebbe ringraziarli degnamente, ma Garshield non gliene lascia la possibilità.
«Quanto a te, Kageyama», riprende infatti poco dopo «sei probabilmente il peggior fallimento che avrei mai potuto immaginare. Non solo mi hai voltato le spalle, ma adesso parteggi perfino per la CCG nella mia cattura. Ma non importa… ormai è troppo tardi, non c’è nemmeno più tempo perché possiate rendervene conto.»
Quel momento è l’inizio della fine.
Un’esplosione violenta travolge la stanza, espandendosi poi all’edificio intero. Gli investigatori vengono sbalzati all’indietro dall’onda d’urto, finendo per impattare dolorosamente contro le pareti. Kageyama fa appena in tempo ad estrarre il kagune e ad avvolgere Yuuto con quest’ultimo, così da rendergli la botta meno dolorosa, tuttavia non riesce a fare altrettanto per gli altri investigatori, né, chiaramente, per se stesso.
Nonostante la protezione di Kageyama, Yuuto avverte comunque un dolore allungarsi attraverso tutto il suo corpo a partire dal fianco sinistro. Il ragazzo chiude gli occhi, tossendo faticosamente.
Quando li riapre, nulla di ciò che trova attorno a sé gli pare uguale al secondo precedente.
Le pareti si sono completamente sgretolate, e adesso si trovano sotto al cielo, senza più alcuna protezione. Garshield, inoltre, s’è trasformato, abbandonando le sembianze umane e lasciandosi avvolgere dalla corazza dei kakuja.
Yuuto fatica a trovare una via d’uscita da quella situazione.
Sakura e Hayato sono a terra, e nessuno dei due sembra trovarsi in condizioni ottimali. Yuuto si morde l’interno della guancia, sono due investigatori da così poco tempo, non dovrebbero trovarsi lì. Fudou, invece, s’è già rialzato, e Yuuto intuisce che sia momentaneamente occupato a contattare rinforzi via radio.
«Gufo individuato all’ultimo piano dell’edificio!», sbraita tenendo la ricetrasmittente ben premuta all’interno dell’orecchio. «Inviare squadre di supporto, subito!»
Yuuto annuisce debolmente, grato dell’iniziativa del compagno. Probabilmente dei rinforzi potrebbero essere la loro unica via di salvezza, l’unico problema è che ci vorranno dei minuti prima di vederli arrivare sul posto, e Yuuto dubita che abbiano tutto quel tempo a disposizione. Yuuto cerca di riflettere, avrebbe così tanto bisogno di una strategia, adesso…
«Ehi…» Kageyama gli posa una mano sui capelli. «Stai bene?»
«Mi serve un’idea, Reiji», ammette Yuuto, disperato.
«Beh, hai me. Usa me», propone Kageyama. «Potete sfruttarmi come diversivo mentre cercate di riorganizzare un attacco…»
«Che cosa? No!» Yuuto sembra riacquistare un po’ di vigore. Il ragazzo fa roteare in fretta la sua falce, disintegrando alcuni calcinacci che Garshield ha lanciato in direzione di Reiji. «Kageyama, non ho alcuna intenzione di metterti in pericolo! E poi dove pensi di andare, eh? Tutto questo è troppo per ciascuno di noi!»
Yuuto sa di avere ragione. Una volta acquisita la sua forma originale, il Gufo ha quantomeno raddoppiato il suo volume. Inoltre, ricoperto da una spessissima corazza di kagune, Yuuto inizia a dubitare seriamente che ci sia un modo per sconfiggerlo.
Ha condotto le persone a cui tiene al macello.
Garshield emette un verso stridulo, acuto, e Sakura è costretta a coprirsi le orecchie con le mani per cercare di ovattare il rumore.
«Yuuto, è me che vuole!», insiste Reiji. «Posso tenerlo occupato per il tempo necessario, lo so.»
«Io…» Yuuto ansima, terrorizzato. Vorrebbe delle alternative, vorrebbe che i soccorsi fossero già lì, vorrebbe la certezza che Kageyama uscirà da lì illeso. Purtroppo, però, non può ottenere nulla di ciò che desidera, e Yuuto sembra rendersene dolorosamente conto solo in quel momento. «Io non voglio perderti, Kageyama. Non posso perderti…»
Reiji gli posa un bacio tra i capelli. «Fidati di me», lo implora.
Yuuto solleva lo sguardo, fino ad incontrare quello di Kageyama, e Reiji nota solo in quel momento di quanto sia pieno di lacrime.
Poco distante, Sakura trema sul posto, terrorizzata. Se un giorno le avessero detto che si sarebbe ritrovata a combattere contro un ghoul del genere, probabilmente avrebbe riflettuto meglio sulla sua iscrizione all’accademia della CCG.
La ragazza sente delle braccia avvolgersi intorno a lei, e per un momento teme che possa trattarsi di qualche prolungamento del kagune del Gufo. Sakura sobbalza, ben presto tuttavia si rende conto che a stringerla è stato Hayato.
«Non volevo spaventarti», grida il ragazzo. Nonostante siano vicinissimi, lo stridio del Gufo rende quasi impossibile sentirsi.
«Ho p-paura…», balbetta lei, terrorizzata. Sente l’abbraccio di Hayato serrarsi ancor di più attorno al suo corpo.
«Ehi, Sakura.» Il ragazzo si china sul suo orecchio per parlarle. «Sai perché stanotte non moriremo qui?»
Sakura non riesce a capire. Non moriranno lì? Impossibile. Non c’è modo che possano salvarsi contro un mostro come quello.
«Hayato, c-che stai…», prova a replicare.
Il ragazzo le solleva il volto con fierezza. «Perché abbiamo ancora tante battaglie da combattere assieme», risponde.
L’istante successivo, Hayato posa le sue labbra su quelle di Sakura.
È un bacio così breve che, per un momento, Sakura crede di esserselo immaginato. Quando si separano, tuttavia, Hayato è ancora lì, ad accarezzarle la fronte.
E Sakura sa che la sua confessione non è stata inutile.
In quel momento il contrattacco della CCG inizia. Kageyama procede a passi lenti e calcolati verso il Gufo, che subito sposta tutta la sua attenzione su di lui.
«Andiamo, Garshield. È me che vuoi», lo provoca Reiji. «C’era bisogno di tirare su tutta questa baracconata?»
Per tutta risposta, il Gufo emette un nuovo verso stridulo.
Yuuto stenta a trattenersi. Se dipendesse da lui, scatterebbe in quel preciso istante in avanti, a difesa di Reiji. Se deve organizzare una strategia vincente, tuttavia, deve consultarsi con i suoi compagni, e finché Garshield è concentrato su Kageyama Yuuto deve approfittarne.
«Fudou!», chiama a gran voce il compagno. «Tu e Sakura siete quelli con i quinque più adatti per un attacco distanziato. Dovete cercare perlomeno di infastidirlo, è l’unico modo che abbiamo per avere una possibilità. Hayato ha un’arma efficace per attaccare frontalmente, io invece dovrò cercare di agire senza farmi notare. Non abbiamo altre scelte!»
«Sei pazzo?», strepita in risposta Akio. «Vuoi che un investigatore di secondo grado si lanci in un assalto diretto contro il Gufo?!»
«Devi fidarti di me, Fudou!», replica Yuuto.
Akio lo fissa, spiazzato. Probabilmente sta ripercorrendo ogni singola scelta che ha fatto nella sua vita, compresa quella di non denunciare Yuuto ai loro responsabili quando ha scoperto che Kidou ha una relazione con un ghoul. Ghoul che, adesso, è lì a combattere con loro, con sommo stupore di Fudou.
Cosa significa tutto ciò? Ha davvero fatto bene a fidarsi di Yuuto, in passato?
Può farlo anche adesso?
Fudou ringhia, voltandosi in direzione di Hayato e Sakura.
«Sakura, tu punta con le frecce al fianco sinistro, io mi occupo del destro!», comunica alla fine, sebbene contro il proprio volere. «Hayato, sarai tu a lanciarti contro il ghoul!»
Yuuto fissa le reazioni dei due giovani investigatori. Deglutiscono entrambi a vuoto, tuttavia non sembrano intenzionati a replicare. Devono aver capito la gravità della situazione e, fortunatamente, hanno deciso di seguire fedelmente gli ordini dei loro superiori.
Yuuto inspira a fondo. Sa che adesso è il suo turno, e che il suo compito è probabilmente il più delicato se vogliono che la missione sia vittoriosa.
Non può permettersi di sbagliare nessuna mossa, nemmeno per un istante.   
Hayato parte all’assalto. Sakura incocca e scocca frecce di ukaku più in fretta che può, mentre dal lato di Fudou guizza un raggio di energia pura, che finisce subito per colpire il ghoul.
Il Gufo non sembra particolarmente ferito da quell’attacco, anzi, appare più che altro infastidito. Emette un nuovo verso stridulo, che fa tremare gli investigatori sul posto; questa volta, tuttavia, non sembrano intenzionati a lasciarsi spaventare.
«Davvero pensi che liberandoti della CCG dimostrerai la tua forza?», continua a parlare Kageyama, assolutamente intenzionato a mantenere viva l’attenzione di Garshield su di sé. «No, questo non è il tuo modo di agire. Tu preferisci che siano gli altri a correre dei rischi al posto tuo, mentre te ne rimani dietro le quinte, a manovrare tutti come se fossero dei burattini.»
Gli occhi rossi e inquietanti del Gufo sono puntati su Kageyama. Dentro di essi si legge tutto l’odio che quel ghoul nutre per colui che, un tempo, gli è stato fedele.
Yuuto sa che quello è il momento di agire. Non può permettere che Reiji e i suoi compagni si mettano ancor di più nei guai.
Così scivola di lato, senza farsi notare. Non può permettersi movimenti troppo repentini, perché finirebbe per attirare l’attenzione del Gufo su di sé – invece, per quanto lo detesti, per il momento è necessario che rimanga focalizzato sui diversivi. Vorrebbe poter porre fine a quella situazione nel modo più rapido e indolore possibile, tuttavia sa che potrà farlo solo calibrando al meglio ogni mossa.
Yuuto vede Hayato ormai a pochi passi dal Gufo, e capisce che quello è il momento di agire.
Ora.
D’improvviso, Yuuto scatta repentinamente in avanti. Aiutandosi con la falce, che pianta nella corazza del ghoul, inizia a salire lungo il suo corpo, scalando la montagna di tessuto nero che lo circonda. Non appena sente il quinque penetrare nel kagune, Garshield emette uno stridio più acuto degli altri, dimenandosi sul posto.
Yuuto sa di star rischiando di perdere l’equilibrio, ma non gli importa. In quel momento, l’unica cosa a cui deve pensare è ad arrivare in cima al ghoul, lo sa.
Da terra, Sakura e Fudou continuano a colpire il Gufo, incessantemente, senza sosta.
«Ma hai commesso un errore imperdonabile», conclude Kageyama. «Hai sottovalutato i tuoi avversari, Garshield.»
Il ghoul è così sbigottito dalle parole di Kageyama che, per un istante, finisce per abbassare a dismisura la guardia. Quello, per Hayato, è il momento perfetto per colpirlo.
Il quinque del giovane investigatore trafigge in maniera dritta la corazza del ghoul, che si ritrova a emettere ancora una volta il suo ringhio acuto.
È allora che Yuuto giunge sulla sommità del Gufo. È a lui che tocca chiudere la partita.
«Fudou!», grida, certo che il suo collega capirà.
Akio, infatti, intuisce al volo le intenzioni di Yuuto. Così, con un lancio preciso e magistrale, indirizza il proprio quinque verso Kidou. Garshield non ha alcun modo di intralciare quel tiro, visto che sta ancora cercando di riprendersi dal colpo che Hayato gli ha inferto.
La mitragliatrice atterra saldamente tra le mani di Yuuto. Il ragazzo la poggia sulla base della corazza del ghoul, per poi, infine, sparare.
Il colpo è così potente da detonare in un’esplosione di calore e luce bianca. Un boato devastante si propaga nell’aria, facendo tremare il palazzo in cui si trovano, ma anche le strade e gli edifici nei dintorni.
Gli investigatori e Kageyama vengono sbalzati all’indietro, ed è un miracolo che non finiscano giù dal tetto.
Yuuto, invece, sente una voragine aprirsi sotto i suoi piedi, e di colpo il suo corpo inizia a precipitare verso il basso.
Prima che possa schiantarsi violentemente al suolo, Kageyama scatta in avanti, afferrandolo tra le braccia proprio un momento prima che possa impattare a terra.
Yuuto affonda tra le braccia di Kageyama con un’espressione stupefatta in volto. Si guarda rapidamente intorno e nota che, per quanto ammaccati, i suoi colleghi sembrano essere sani e salvi.
Lo stesso può dirsi di lui e Reiji. Nessuno dei due, infatti, pare aver riportato ferite gravi.
Yuuto è ancora così sconcertato da far fatica a comprendere cosa sia realmente accaduto intorno a lui. Eppure, disteso a terra e privo di sensi, giace il corpo di Garshield Bayhan, ormai privo della sua corazza.
Hanno davvero… sconfitto il Gufo?
Reiji stringe a sé il corpo di Yuuto, protettivo.
«Hai firmato la tua condanna, Garshield», tuona, lapidario.





▬ notes

uhm, dunque. quando ho scritto questo capitolo mi sembrava tutto più... epico?, invece a rileggerlo adesso non posso far altro che trovarlo un grande meh.
finalmente siamo arrivati alla resa dei conti. la ccg autorizza il piano di yuuto, e le varie squadre vengono posizionate nelle vicinanze del covo del gufo.
trovo che ci sia qualcosa di rassicurante nel vedere lo stato d'animo dei nostri protagonisti a un passo dalla battaglia. c'è chi è rilassato come yuuto, chi teso come sakura, chi emozionato come hayato... e poi vbb, c'è fudou che è proprio su di giri, ma gli si vuole bene per questo.
solo che ops, nulla va come previsto, e yuuto ben presto è costretto ad abbandonare la sua tranquillità. ritrovarsi kageyama sul campo di battaglia per lui è tipo un incubo, come lo stesso yuuto ha spiegato tutto il raid è stato da lui ideato sì per sconfiggere e catturare il gufo, ma soprattutto per tenerlo lontano da kageyama. se, infatti, l'ipotesi di yuuto è corretta, questo significa che garshield ha creato un intero esercito di ghoul neocannibali per distruggere kageyama. e secondo voi yuuto può permettere che una cosa del genere accada? lol, no.
quando yuuto raggiunge kageyama all'ultimo piano forse si sente quasi rassicurato, perché pensa che se rimane al suo fianco forse può difenderlo meglio. peccato che, in quel momento, vengano raggiunti dai suoi compagni.
piccolo inciso: sì, kidou e kageyama bisticciano come una old married couple e sì, kageyama che rimprovera kidou per la stupidità della ccg è adorabile
e poi dai, possiamo parlare un momento di quanto è figo yuuto quando apre letteralmente una spaccatura in mezzo al pavimento col suo solo quinque? dovrei essere dispiaciuta, forse, perché alla fine attacca i suoi stessi compagni, ma in realtà non lo sono, soprattutto perché sono troppo impegnata a sclerare per il modo in cui ha difeso kageyama, rip.
mh, sullo scontro contro il gufo in realtà non ho molto da dire, nel senso che a parte forse il fatto che è questa la parte che credevo fosse venuta più epica e invece, rileggendola, non mi sembra affatto così, diciamo che non so nemmeno bene come commentarla. se devo dirvi ciò che mi è piaciuto, sicuramente vi direi come kageyama difende yuuto, il modo in cui lo avvolge con il kagune per proteggerlo dall'impatto violento nel momento in cui il gufo si trasforma, come si offra spontaneamente come diversivo mentre la squadra di yuuto cerca di escogitare un piano o come, dopo che yuuto ha scagliato l'attacco finale, subito si lanci nella sua direzione per afferrarlo. altra parte degna di nota credo che sia il bacio tra sakura e hayato, e infine forse proprio tutto il piano e boh, forse l'attacco finale di yuuto che è anche un po' scenografico.
in ogni caso, il gufo è stato sconfitto, ma restano ancora alcune questioni in sospeso da risolvere. come finirà tra sakura e hayato? e tra yuuto e kageyama?
io, ovviamente, non posso dirvelo, per cui vi do appuntamento al venti dicembre per l'epilogo di questa storia che, forse, chiarirà questi punti di domanda.
a presto

aria
   
 
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