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Autore: Ily Briarroot    23/08/2009    6 recensioni
Sulle note della bellissima canzone 'Salvami' dei Sonohra, Misty si troverà faccia a faccia con il lato fragile di Ash, lo stesso che il ragazzo cerca costantemente di coprire. Anche se stavolta, per lui non sarà così facile... e la sua vulnerabilità non può fare a meno di venire allo scoperto. E Misty sarà il suo unico vero appiglio.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salvami




[ ...Guardami
Sentimi
Sono qui
Toccami... ]

Sembra tutto così irreale per essere vero. Ma lo è. Da non crederci. Persino la mia città appare come un qualcosa di fantastico, come se mi trovassi in un sogno o in un altro luogo quasi fiabesco e completamente diverso da quello che pensavo di conoscere.
Il buio sta divorando piano ogni cosa mentre cerco di evitare le pozzanghere che mi stanno letteralmente inzuppando le scarpe da tennis. Non c'è un'anima viva nei dintorni e non ci dovrei essere neanche io. Bagnata fradicia, sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi fermo di colpo sotto il primo lampione che illumina il marciapiede. Non avevo mai notato prima d'ora quanto fosse splendida la mia città, specialmente in una sera come questa.
Ad un certo punto, quasi come fossi io a comandarle, le gocce di pioggia cessano di cadere. Non sento più l'acqua fredda sulla pelle, solo gli ultimi residui che colano piano dai capelli.
Già, certo.
Acqua.
Il mio elemento. Sospiro, chiedendomi cosa mi sia preso all'improvviso. Voglio tornare in palestra ad asciugarmi il prima possibile, non vedo cosa dovrebbe trattenermi ancora.
Acqua.
Riprendo a camminare per la via buia, incrociando le braccia al petto. Centro in pieno un'altra pozzanghera e digrigno i denti. No, non era decisamente il giorno giusto per uscire, oggi. E poi succede tutto così all'improvviso che non ho nemmeno il tempo per riflettere. Lo vedo. Riesco a distinguere la sua figura scura dall'altra parte della strada, un po’ più avanti, rannicchiata sull'asfalto freddo e umido. La fisso per parecchi secondi o minuti che sembrano interminabili. Lì per lì non mi accorgo neanche si star trattenendo il respiro.
Decido di avvicinarmi piano, senza far rumore. Passo dopo passo, la sensazione familiare che mi obbliga in qualche modo a intervenire si fa più decisa. E quel qualcosa che ho perso tempo fa, quella parte importante di me che è stata sostituita da un senso di vuoto indescrivibile, torna dentro me all'improvviso, colpendomi quasi come una scarica elettrica assolutamente inaspettata.
Per un secondo - un solo secondo - riesco a sentire la vera Misty in me, come fosse tornata da un lungo viaggio. Dove, forse, sarei dovuta essere io.
Lo riconosco solo quando attraverso la strada. Il respiro, così come la voce, sembra che non voglia sbloccarsi. Raggiungo il ragazzo rannicchiato a terra con il cuore in gola, lasciando tra noi qualche centimetro di spazio. E non credo ai miei occhi.
"Ash!".
Lui non si volta. Alza lentamente la testa, senza distogliere gli occhi da un punto imprecisato davanti a lui, e la riabbassa subito dopo. Non riesco a vedergli bene gli occhi, coperti dalla frangia nera spettinata. Rimango in piedi dietro di lui, spostandomi a lato un'altra ciocca di capelli ormai appiccicati, esterrefatta. Non è possibile vederlo qui. Adesso. Così. Non so cosa fare nè cosa dire, sono come paralizzata per una manciata di secondi, fissando le sue spalle sussultare, il suo corpo tremare impercettibilmente.
"Ash" mormoro ancora, stavolta inginocchiandomi al suo fianco. Gli appoggio una mano sulla spalla e gliela accarezzo piano. A malapena mi accorgo delle microscopiche gocce di pioggia che ricominciano a cadere leggere. Solo a quel punto Ash incrocia il mio sguardo. Uno, due attimi. Ma noto comunque delle tracce umide che gli rigano il volto. Sgrano gli occhi per la seconda volta, mentre lui continua a fissare il pavimento scuro.
Acqua.


[... Sento il freddo
Dell'asfalto
Salvami... ]


"Ash, stai... stai piangendo" dico quasi incredula. Aspetto una sua reazione che però non arriva. Gli sollevo il mento con la mano, costringendolo a guardarmi negli occhi e rimango spiazzata dei suoi, sempre così incredibilmente profondi. Lui non riesce a reggere la tensione nei miei.
"Ash...".
Cerca di mantenere un sorriso convincente e si sfrega le guance e gli occhi con la mano.
"No, è la pioggia" sussurra, con voce incredibilmente roca. Scuoto la testa, evitando di ribattere. Torna a concentrarsi sulle sue scarpe ma, nonostante ci provi con tutte le sue forze, non riesce a trattenere le lacrime. Un brivido mi percorre la schiena e le spalle, facendomi tremare. Faccio scivolare la mia mano fino al suo braccio nudo. Glielo stringo delicatamente.
"Che cos'è successo?" riesco finalmente a chiedergli, fissandolo preoccupata. Mi chiedo quanto possa risultare angosciata la mia voce o se lui riesca a sentire il tremolio lieve della mia mano. Dentro di me, ho sempre saputo che se Ash si comporta in quel modo c'è un motivo, dietro. Un motivo serio.
Si rannicchia ancora di più su se stesso, mettendo quasi la testa fra le braccia. E le lacrime continuano più furiose di prima, scendono incessanti dai suoi occhi, si mescolano con la pioggia, anche se non vuole darlo a vedere.

[... Parlami
Ascoltami
Sono qui
Aspettami... ]


"Ho fallito" sussurra, nascondendo il volto certo che io non lo possa vedere. Due parole semplici, e capisco tutto.
"Ho perso, Misty. E' finita. Non ce l'ho fatta".
Una fitta acuta al petto mi mozza il respiro, i polmoni, mi prende lo stomaco, arrivando al cuore. E non ci penso due volte: lo stringo con tutta la forza che ho, fino a ritrovarmi la sua testa sul petto. Percepisco il suo battito cardiaco accelerare, il suo respiro più frequente. Non dico nulla, mi limito a stringerlo più che posso, facendogli sentire il mio calore.
"Non diventerò mai Maestro di Pokèmon".
Lo afferro bruscamente per le spalle, trovandomi faccia a faccia con lui. Invulnerabile, senza maschera. E' il lato di Ash debole, quello che ha bisogno di sentirsi dire che va tutto bene. Quello che ha sempre cercato di tenere nascosto e continua a farlo inutilmente.
"Stammi a sentire, Ash!" dico, scuotendolo leggermente. "Tu sei un allenatore eccezionale, non devi arrenderti così, chiaro?! Ci riproverai. E se non funzionerà, ci riproverai ancora e ancora". Lo lascio andare, mentre torna a rannicchiarsi sul pavimento freddo.
"... E un giorno ci riuscirai. Io continuerò a tifare per te, Ash. Sono e sarò sempre con te, ricordatelo.".
Distolgo la concentrazione su di lui per un attimo, guardando per un secondo un qualcosa di bianco che si è posato sui suoi capelli corvini. Sollevo lo sguardo, osservando un punto qualsiasi della luce proveniente dal lampione accanto a noi. E sì, quelli sono fiocchi di neve.

[ ... Pioggia e neve
Sulle Ali
Salvami... ]


Ash mi guarda titubante negli occhi, dopodichè si volta di nuovo.
"Misty".
Lo osservo senza capire.
"Salvami".
E ancora acqua.

  
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