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Autore: Ahimadala    15/12/2020    0 recensioni
I maghi di Hogwarts, dopo la guerra magica, sono ormai ventunenni e lavorano presso il ministero della magia, reparto di Difesa. Al ministero arriva una lettera con un sigillo mai visto, segnalata con un codice rosso: massimo pericolo. Il mittente è un mago, ma un mago diverso da loro, lo chiamano Doctor Strange. "Forze oscure, ben più pericolose di quelle che avete affrontato in passato, minacciano il nostro universo, è necessario che le forze di ogni mondo si uniscano" recita il biglietto.
Una squadra speciale di maghi viene inviata a New York per fronteggiare il pericolo ancora a loro sconosciuto: Harry, il ragazzo che è sopravvissuto. Ron, il suo braccio destro. Hermione, la strega più brillante della sua età, la stratega. Draco, esperto di arti oscure, il più abile Legilimens vivente, imbattile in uno scontro diretto. Ginny, la migliore dell'accademia. E tanti altri...
Crossover avengers/Harry Potter. I maghi saranno chiamati a combattere Thanos al fianco degli avengers. Nuove amicizie, nuove storie d'amore. Ambientato negli eventi del film Infinity War.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Arrivarono su Titano con un piano pronto. 

Thanos sarebbe stato lì: adesso sarebbero stati loro a coglierlo di sorpresa. Anzichè lasciare che attaccasse sulla terra questa volta la battaglia si sarebbe svolta a casa sua. 

Non avevano dovuto fare molto: la rotta era già impostata, il pilota automatico li aveva condotti a destinazione senza incontrare ostacoli lungo il tragitto. 

L'atterraggio era stato un po' complicato, ma Hermione e Draco avevano unito le loro forze e, producendo l'incantesimo di lievitazione più potente che si fosse mai visto, erano riusciti a rendere l'atterraggio della navicella spaziale il meno brusco possibile.   

La vera sorpresa arrivò una volta a terra. 

Il primo ad accorgersi che c'era qualcosa che non andava fu Peter, che fece cenno ai presenti di fare silenzio. "Sta arrivando qualcosa"

Udirono dei rumori in lontanza. 

Non erano gli unici presenti.

Ciò significava che Thanos era già lì e,  da ciò che sembrava, aveva portato con sè dei rinforzi.

Procedettero silenziosamente, finchè i rumori e le voci che udivano non divennero sempre più vicini. 

Ci fu un esplosione.

Improvvisamente fu il caos. 

Quattro figure, nessuna delle quali vagamente somigliante al gigante che avevano affrontato a New York, furono davanti a loro. 

"Thanoos" udirono un urlo, una voce maschile. 

Nessuno dei presenti mantenne la loro posizione. 

Fasci di luce volarono in tutte le direzioni e più figure confuse sfrecciarono nell'aria. 

Senza che Hermione se ne rendesse conto, si ritrovò con la bacchetta puntata contro la gola di un'omone grosso, blu e a torso nudo. 

"E che cosa vorresti fare con quel bastoncino, farmi il solletico?". Afferò il braccio della ragazza che reggeva la bacchetta, lasciandola disarmata.

"Impedimentia".  L'incantesimo lanciato da Draco, che si trovava qualche metro più distante, fece cadere l'alieno blu a terra, avvolto da corde invisibili. La ragazza lo guardò, rivolgendogli un cenno di ringraziamento per averla aiutata.

La breve distrazione fu fatale per il biondo, che si ritrovò con una strana arma puntata alla gola da quello che sembrava essere l'unico umano del gruppo dei loro aggressori. 

La grifondoro si guardò rapidamente intorno.

Tony puntava i razzi della propria armatura contro l'uomo che aveva in pugno Draco, il dottor Strange invece si trovava faccia a faccia con un altra aliena, dalle sembianze decisamente femminili. 

Fece un giro su sè stessa nel tentativo di scoprire che fine avesse fatto Peter: lo ritrovò in ostaggio di un altro essere alieno, dall'aspetto femminile e con due strane antenne sulla testa. 

Godric, questa esperienza aveva dell'incredibile.

"Te lo chiederò una volta sola" parlò l'uomo che teneva il serpeverde in ostaggio, rivolto a Tony dinanzi a lui. "Dov'è Gamora?"

Stark si liberò dal casco. "Ho una domanda migliore: chi è Gamora?"

"Io ne ho una ancora migliore" grugnì l'alieno blu immobilizzato ai piedi di Hermione, facendola sobbalzare "perchè è Gamora?"

Anche il ragazzo si liberò della propria maschera, rivelando un volto dai tratti decisamente terrestri e una leggera barba. Strinse ancora di più la sua presa intorno al collo del serpeverde.
"Dimmi dove si trova o faccio saltare la sua bella testolina bionda" intimò nuovamente. 

Stark puntò la propria arma contro l'alieno blu steso per terra. "Fallo. Spara ad uno dei miei ed io sparo a lui".

"Non vuoi dirmi dove si trova?" continuò lui. "Grandioso. Vi ucciderò tutti quanti e poi pesterò Thanos finchè non me lo dirà".

"Thanos?" domandò Hermione, attirando gli sguardi dei presenti su di sè. "Aspetta un momento" disse al ragazzo che continuava a puntare un arma spaziale contro la testa del biondo. Fece un passo avanti, avvicinandosi cautamente. "Quale padrone servi tu?"

"Quale padrone servo? E cosa dovrei rispondere, Gesù?"

Hermione lasciò andare un sospiro. "Vieni dalla terra" affermò. 

"Non dalla terra, dal Missouri".

La ragazza lo guardò perplessa per qualche secondo. "Il Missuoiri... è sulla terra".

"Quindi non stai con Thanos ?" si intromise Stark. 

"Con Thanos? No" rispose il ragazzo, allentando lentamente la presa intorno al collo del mago. "Io voglio uccidere Thanos, ha preso la mia ragazza..." Draco si liberò finalmente dalla sua presa. "Ma voi chi diavolo siete?"

"Noi siamo gli Avengers" intervenne Peter "I supereroi più forti della terra". 

"Siete quelli di cui ci ha parlato Thor" questa volta a parlare fu di nuovo l'alieno steso ed immobilizzato ai piedi della grifona.

"Voi conoscete Thor?" chiese Stark, con un' espressione che racchiudeva stupore e confusione. 

"Si" rispose il terrestre. "Ragazzo alto, non tanto bello"

"Si certo, come no" replicò Draco, ancora accanto a lui.

"Hey, biondino..."

Il serpeverde alzò le braccia. "È oggettivo, amico..." 

Hermione si intromise nella conversazione. "Tu sai chi è Thor?" chiese, rivolta al mago. 

"Si" sbuffò Malfoy. "Pansy ne è ossessionata". 

"Adesso basta" intervenne Strange, riportando l'ordine. "Se voi siete contro di Thanos, allora combattiamo dalla stessa parte".

Scoprirono così che i loro nuovi alleati si facevano chiamare "guardiani della galassia" ed i loro nomi erano Peter, o StarlLord, Drax, Mantis e Nebula. 

Anche loro avevano recentemente affrontato Thanos. 

Fu così che vennero a conoscenza dell'infausta notizia: adesso non possedeva solo la gemma dello spazio e del potere, ma anche quella della realtà. 

"Thanos diventa più forte ogni minuto che passa" affermò Strange. 

Tra i presenti calò il silenzio, un silenzio pieno di dubbi, paure e preoccupazioni. 

Tuttavia fu breve: avevano la necessità di organizzare un piano il prima possibile. Thanos sarebbe arrivato da un momento all'altro, potevano ancora coglierlo di soprersa  e provare a sottrargli le gemme.

Hermione ascoltava, tentando di offrire il proprio contributo, tuttavia non era facile. Per la prima volta in vita sua si ritrovava solamente con mille domande e zero risposte. Non sapeva cosa stavano per affrontare, nè tantomeno poteva consultare i suoi amati libri per trovare le risposte. Oltretutto, queste gemme sembravano essere elementi di potenza inimmaginabile. 

La discussione si svolse prevalentemente tra Strange, Stark ed il nuovo arrivato, Starlord. Draco non mancò di offrire il proprio supporto, proponendo diverse strategie di attacco e esaminando tutte le possibili opzioni che avevano a disposizione.

Una volta deciso che sarebbe stato Strange l'unico ad attendere Thanos sul pianeta mentre tutti gli altri si sarebbero nascosti per attaccarlo alle spalle, Tony e Quill iniziarono a discutere sui dettagli del piano. 

Vide lo stregone intento a parlare con il serpeverde. Avrebbe desiderato intromettersi nella conversazione e scoprire di cosa stessero parlando, ma fu distratta.

Il grosso alieno di nome Drax si avvicinò a lei. "Hermione, vero?" disse.

La ragazza annuì, indecisa se fosse più spaventata o incuriosita.

"Sei molto bella, Hermione".

Perplessa, la grifondoro sorrise impacciatamente. "Grazie... credo"

"No, non devi ringraziarmi, non è un bene..."

Adesso era decisamente incuriosita, avrebbe addirittura osato dire "divertita" per quanto la situazione lo permettesse.

"Sai..." continuò l'omone. "Le persone belle non sanno mai di chi fidarsi. Invece quando sei brutto e qualcuno ti ama, sai che ti ama per come sei".

"Oh" l'espressione confusa della grifondoro catturò l'attenzione di Draco, che si era appena separato da Strange e si stava avvicinando a loro. "Si, ha senso, credo" rispose.

"Prendi lui" continuò Drax mentre il biondo si avvicinava. "È talmente bello, come un angelo, non deve essere facile". 

Finì la conversazione una volta che il serpeverde era ormai davanti a loro, incurante dell'imbarazzo generale che si venne a creare tra i due ragazzi.

"Si, me lo dicono spesso" rispose ironicamente il biondo.

"Ragazzi..." una voce acuta e femminile richiamò la loro attenzione. Era Mantis, l'aliena con le antenne. "... Che cosa succede al vostro amico?"

Si voltarono per scoprire che il Dottor Strange era in preda ad uno stato di trans. La gemma del tempo era aperta dinanzi a lui, emanando fasci di luce verde che si susseguivano velocissimi.

Da quanto tempo era così? E, soprattutto, cosa stava facendo?

All'improvvisò rinvenì, sbarrando gli occhi per la sorpresa di ritrovarsi sotto lo sguardo attento di tutti i presenti.

"Cosa succede?" chiese Hermione, prima che potesse farlo qualcun'altro.

"Ho visto 14.000.605 futuri possibili..."

Ah, ecco cosa fa la gemma, penso la grifondoro tra sè e sè.

"E in quanti vincevamo noi?" chiese Draco, con lo stesso tono apparentemente calmo e calcolatore con cui chiedeva al professor Piton quante radici di asfodelo aggiungere alla pozione.

L'espressione sul volto dello stregone supremo era impassibile. 

"Uno".

***

Thanos era arrivato. 

Strange era seduto su un cumulo di macerie, esposto ed in attesa, la gemma con sè al collo.

Tutti gli altri erano nascosti. Il gigante non si era accorto di nulla. Avanzava convinto che l'unico presente sul pianeta fosse Strange.

Attualmente procedeva tutto secondo i piani.

Stoicamente, passo dopo passo, Thanos si avvicinò allo stregone.Si guardò rapidamente intorno. I ragazzi, nascosti, trattennero il fiato.

"Immagino che fauce sia morto" parlò. "Questo giorno richiede un pesante tributo". 

"Già" mormorò Draco, nascosto nel mezzo tra Peter ed Hermione. "Quel tizio era più inquietante di Voldemort" 

"Chi?" chiese Peter, bisbigliando un po' troppo forte.

"Lunga storia, amico". 

La conversazione tra Thanos e Strange continuava.

"... Titano era bellissima. Ma come molti pianeti aveva un problema: troppe bocche da sfamare, troppe poche risorse. Io ho proposto una soluzione" la sua voce era quasi malinconica mentre raccontava di quella che era la vita sul suo pianeta d'origine.

"Il genocidio" continuò Strange. 

"Ma casuale, imparziale, uguale sia per i ricchi che per i poveri"

"È completamente folle" mormorò tra sé e sé il biondo. 

Hermione lo sentì. "Io non capisco..." continuava ad osservare la scena, con la bacchetta tesa, in attesa del segnale dal dottore, bisbigliando ai due ragazzi insieme ai quali era nascosta. "Non sarebbe stato più semplice raddoppiare le risorse? Se le gemme sono così potenti..." 

"Granger" la richiamò Draco. 

"Sarebbe semplicemente bastato raddoppiare l'acqua, questo avrebbe favorito le produzioni. Ogni famiglia avrebbe potuto rendersi autosufficiente e..." 

"GRANGER, ADESSO". 

Il segnale di Strange era arrivato.

Stark si scagliò contro Thanos, cogliendolo alle spalle e schiacciandolo sotto il peso di un grosso relitto. 

Il piano era di immobilizzarlo momentaneamente, impedendogli di usare le gemme. Draco ed Hermione avrebbero dovuto colpirlo con un Petrificus Totalus, mentre Mantis lo avrebbe messo a "dormire", o almeno era ciò che i guardiani avevano detto.

Thanos era forte, molto forte. Le gemme lo rendevano praticamente imbattibile, e non le possedeva ancora tutte.

Era difficile: avevano bisogno di coordinazione, precisione e tempismo perfetto.

Subito dopo Stark, Strange passò all'attacco, mentre Peter, tutt'intorno, scagliava le proprie ragnatele nel tentativo di immobilizzarlo. 

Il giovane supereroe riuscì brillantemente ad ancorare i piedi del gigante al suolo, tuttavia, prima che potesse colpire la mano che portava il guanto , Thanos lo afferrò, lanciandolo all'indietro con una forza inaudita. 

"Wingardium Leviosa" urlò Hermione, arrestando la sua caduta un momento prima che il corpo del ragazzo urtasse violentemente il suolo. 

"Grazie" urlò Peter, passandole davanti mentre correva nuovamente all'attacco. 

Il momento era arrivato: i piedi del gigante erano immobilizzati al suolo, adesso dovevano bloccargli il busto e le braccia.

"Malfoy" urlò Hermione al biondo, qualche metro più distante.

Si guardarono per un secondo, prima di puntare le loro bacchette e urlare all'unisono. "Petrificus Totalus".

Rimasero immobili, bacchette puntate, mentre i fasci di luce che sbucavano da esse continuavano ad abbattersi sul gigante. 

Nessuno dei due aveva mai affrontato nulla di simile: la loro magia sembrava essere impotente dinanzi alla sua forza. Era necessario uno sforzo inaudito per riuscire anche solo ad immobilizzarlo per qualche secondo. 

Strange immobilizzava il braccio libero del gigante, mentre dal lato opposto Stark e Peter tentavano di sfilare il guanto. 

Mantis atterrò sulle spalle Thanos, mettendo il suo cervello " a dormire" con i propri poteri telepatici, nella speranza che, in quel modo, opponesse meno resistenza. 

L'atmosfera era tesissima. Il sudore iniziava a colare dalla fronte dei due maghi, le cui bacchette, tese e puntate, continuavano a prolungare l'effetto dell'incantesimo pietrificante. 

Quill, dopo aver scortato Mantis sulle spalle di Thanos, atterrò di fronte a lui. 

Il volto dell'aliena mostrava un espressione di dolore e sforzo mentre le sue mani si adagiavano ai lati della sua fronte. "Lui è molto forte" esclamò con la sua voce acuta "fate in fretta". 

"Sono d'accordo con lei" esclamò il serpeverde.

 Hermione vide con la coda dell'occhio che il suo braccio teso iniziava a tremare per lo sforzo. Non avrebbe retto ancora a lungo.

"Ma guardatelo un po'" questa volta a parlare fu Quill, rivolto al gigante immobilizzato. "Allora, dove si trova Gamora?"

Lacrime iniziarono a solcare il volto di Mantis. 

"Che cosa c'è?" chiese Starlord

"Lui è ..." esitò, singhiozzò. "È in lutto"

"Gamoraa..." borbottò il gigante.

"Che cosa le hai fatto? Dov'è?" ripetè Starlord.

"Si sta svegliando" urlò Draco. "Peter, smettila"

"Quill" lo richiamò Tony. "Ci siamo quasi".

Tuttavia la situazione stava oramai degenerando e Quill era incontrollabile.

"Dimmi immediatamente..." urlò, sferrando un pugno a Thanos "...dove diavolo" un altro pugno "...è Gamora".

La mano di Draco lasciò andare definitivamente l'incantesimo. "Bastaa" urlò, scagliandosi addosso al ragazzo ed impedendo che continuasse a colpire Thanos.
Puntò la sua bacchetta contro di lui. "Fermati immediatamente" gli intimò. 

Il giovane non sembrò ascoltarlo, continuando ad inveire contro Thanos. 

"Peter" lo richiamò un altra volta il serpeverde.

"Peter ti prego, ci siamo quasi" implorò Stark. 

Hermione si voltò un momento. La forza del suo Petrificus iniziava a vacillare ora che si ritrovava sola e sempre più stanca.

Ma ce l'avevano quasi fatta.

Il guanto si stava sfilando. 

Doveva solo resistere, solo un altro minuto. 

La sua vista iniziò ad appannarsi per lo sforzo. I suoni iniziarono a divenire confusi.

Draco schiantò Quill, ormai fuori controllo. Tuttavia il rumore provocato dall'urtò arrivò ovattato alle sue orecchie.

Ogni suo muscolo bruciava per lo sforzo. 

Resisti Hermione, si disse.

Ce l'avevano fatta, c'erano quasi...

O forse no.

A tutti quelli che hanno letto fino a qui:mi scuso per la mia lunga assenza. 
Non hai mai avuto intenzione di abbandonare la storia. Gli aggiornamenti continueranno! Scusatemi per la mia infinita lentezza! 

A presto❤️






   
 
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