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Autore: hellisnotonfire    17/12/2020    2 recensioni
Hermione si trova in una situazione complicata, fino a quando qualcuno non la aiuterà a... venire allo scoperto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Seduta nel suo ufficio al Ministero della Magia, dal cipiglio che Hermione Granger aveva quella mattina si sarebbe potuto pensare che avesse bevuto del succo di zucca andato a male. Tuttavia, i pensieri mattutini di Hermione erano rivolti a tutt’altro rispetto che al cibo: ne aveva abbastanza di essere sempre al centro dell’attenzione. 

Certo, essere di fatto un eroina di Guerra non aiutava la sua necessità di anonimato. Ancora prima, l’essere definita come la strega più brillante della sua generazione, non aveva migliorato la situazione. O PRIMA ANCORA, l’aver incominciato alla tenera età di 11 anni a salvare la vita ai sue due migliori amici (che non sarebbero stati in grado di sopravvivere neppure ad un tranquillissimo tè delle cinque), aveva sancito la sua condanna. 

Ad onor di cronaca, c’era una piccolissima (forse neanche troppo piccola) parte di Hermione che era orgogliosa di quelle attenzioni rivolte alla sua persona. Dopotutto, era una Grifondoro: coraggiosa, orgogliosa , fiera … e via dicendo, qualsiasi aggettivo potesse rientrare nella strada della sua personale celebrazione ed eroismo. 

 

Ma una volta finita la Guerra, si sarebbe aspettata che lei e il suo incredibile cervello venissero lasciati in pace per qualche tempo. Perlomeno, fino a quando Harry non avesse deciso di ficcarsi in nuovi guai che prevedevano una condanna a morte certa. E invece NO. 

Perché non bastava - senza particolari francesismi- aver salvato il culo a tutti. Certo che no. 

Hermione Granger, la strega più brillante della sua generazione, si trovava in una situazione così particolare, così anomala, che inevitabilmente, appena uscita da Hogwarts, l’aveva ributtata nell’occhio del ciclone: era single. 

 

Una tragedia praticamente.

 

Da quando i giornali di gossip avevano deciso che per guadagnarsi il pane si sarebbero dovuti occupare della sua vita sentimentale apparentemente arida come il deserto del Gobi, la sua intera esistenza era diventata un inferno. 

Per intendersi: avrebbe preferito un pigiama party con Mirtilla Malcontenta a quella gogna mediatica che ogni giorno la vedeva o fidanzata con una persona diversa o ad un passo dal diventare una noiosissima zitella in compagnia di cinque gatti ( e tra le altre cose, di gatti, lei ne aveva solo UNO). 

 

Tra i suoi numerosi (ma quando?) flirt erano stati annoverati, nell’ordine:

  • Draco Malfoy (molto quotato, perché si sa: il bello, tenebroso e cattivo fa vendere un sacco di copie, sopratutto se è ricco sfondato, e pazienza se i due protagonisti dello psicodramma si sono cordialmente odiati per tutta la permanenza a scuola)
  • Neville Paciock (caro ragazzo, ma veramente troppo attaccato alle sue piante)
  • Harry Potter (anche se era il suo migliore amico, anche se era  fidanzato da una vita con la sua migliore amica, e diciamocela tutta, aveva un potenziale di sfiga che sarebbe bastato per cinque vite di coppia, figuriamoci una)
  • Viktor Krum ( mai dimenticato, ma sempre nei cuori di tutti fuorché dell’interessata)

 

Il punto di svolta tuttavia, era arrivato dopo che Hermione, ingenua creatura, aveva rilasciato un’intervista alla Gazzetta del Profeta. Un’intervista leggera, con domande stupide, ma Ginny aveva insistito così tanto, perché “dai Herm, ogni tanto la vita la devi prendere con leggerezza, non puoi sempre stare sui libri”. E insomma, Hermione le aveva dato retta, perché se aveva imparato lei a vivere con leggerezza, che viveva con Harry Tormentato Potter, c’era solo da poter imparare no?

NO.

L’errore lo aveva fatto quando, alla domanda della giornalista su quale fosse il suo colore preferito, lei aveva risposto senza pensarci: “il rosso”. 

In quel momento non si era resa conto del maremoto scatenato, ma col senno di poi, e con un ragionamento rispetto al quale i voli pindarici accompagnavano solo, qualsiasi rivista di gossip era arrivata alla conclusione che si, Hermione amava il rosso, ma non perché Grifondoro: perché lei di teste rosse ne conosceva MOLTE. Un’intera famiglia per l’esattezza. Da quella premessa, poi, arrivare a Ron Weasley era stato più veloce di una smaterializzazione. Primo errore di valutazione.  

 

Persa nei suoi ragionamenti, Hermione notò a malapena che era arrivato il momento di tornare a casa. Di certo, quella non sarebbe stata ricordata come una delle sue giornate più produttive.

 

Ron Weasley, anche lui suo migliore amico, certo, ma vogliamo per forza avvallare l’orribile cliché che se un uomo e una donna sono migliori amici, allora devono per forza stare insieme? Che banalità. Non che Ron fosse un brutto ragazzo, per carità: anche lui le sue qualità le aveva. I detrattori avrebbero potuto rispondere con vecchio proverbio “chi disprezza compra”, ed in effetti Hermione, per un certo periodo di tempo, avrebbe pure comprato. Suppergiù fino ai 16 anni. Ed era vero che si erano scambiati un bacio, ma quello era un bacio dettato più che altro dalla disperazione: erano nel mezzo di una battaglia, per l’amor del cielo! E dopo non si erano di certo dichiarati amore eterno, convenendo che la loro amicizia, bellissima e traballante a seconda dell’umore degli interessati, solo amicizia sarebbe rimasta. In più, Hermione riteneva che non sarebbe mai potuta uscire col suo migliore amico in virtù dei suoi gusti alquanti discutibili: dopotutto, era la stessa persona che al sesto anno aveva rischiato per un pelo di farsi divorare la faccia da Lavanda Brown.

 

Ciò detto, quello che nessuno aveva preso in considerazione era che non c’era solo Ron di rosso nella famiglia Weasley. Proprio no. Secondo errore di valutazione

Difatti, facendo un rapido esame di tutti i maschi presenti, si poteva dire che, più o meno, escluso Percy e i suoi calderoni,  fossero tutti notevoli. Sia in aspetto che personalità, intere classi di studentesse si erano trovate a sbavare per i fratelli Weasley. Prendiamo Bill, Charlie, oppure… i gemelli. Dannazione, i gemelli. Loro erano proprio un capitolo a parte. O meglio, uno di loro era un capitolo a parte, e di certo non quello che da anni si frequentava con Angelina.

Uno che nessuno si sarebbe mai aspettato di accostare al nome di Hermione Granger. Terzo errore di valutazione. 

 

Hermione si diresse verso la Metropolvere con un sorriso accennato sulle labbra, persa nei suoi pensieri. Non vedeva l’ora di tornare a casa. 

Perché Fred Weasley era da un pò che si era avvicinato a lei, e di certo non come fratello maggiore del suo migliore amico. Come era iniziata? Più andava indietro con la memoria più i ricordi si facevano sbiaditi, non tanto perché lei, brillante com’era, avesse perso la memoria: semplicemente, Fred c’era sempre stato. Prima come presenza a bordo campo, poi sempre più vicino, più nitido. Le si era fissato nel cuore, e dà lì non si era più mosso. 

Sembravano così distanti, loro due: lei seria, orgogliosa, determinata e lui, così giocoso, ilare, forte. Semplicemente affascinante. L’aveva disarmata, riuscendo ad entrare dove nessuno era mai  stato, prima nell’anima che nel corpo. 

 

Le estati passate alla tana, prima della Guerra, gli anni ad Hogwarts, i continui bisticci, Fred che la prendeva in disparte alla Tana chiedendole un appuntamento, e lei, che aveva accettato pensando che l’avrebbe portata in un posto “almeno” romantico, e invece si era trovata davanti alla Stamberga Strillante per un picnic al chiaro di luna. Il loro primo bacio, e la prima volta che avevano fatto l’amore. Il momento in cui lo avevano confessato alla loro famiglia, perchè da quando Hermione aveva cancellato la memoria ai suoi genitori Molly e Arthur erano stati per lei madre e padre, Ginny (che si era già accorta di tutto) la più cara delle sorelle. Ron invece, che non si accorgeva mai di nulla a meno che non fosse stato sotto il suo naso, era svenuto, incapace di gestire la situazione. Adorabile Ron, per il quale nessuno sarebbe mai stato all’altezza di Hermione, ma se lei si doveva proprio mettere con qualcuno, allora tanto vale fosse suo fratello. E infine Harry, che aveva flemmaticamente sottolineato che per lui, Hermione avrebbe potuto intrecciate anche una relazione clandestina con Piton in persona, l’avrebbe sostenuta in ogni caso. Se Hermione si fosse vista passare tutta la vita davanti, quelli sarebbero stati i suoi ricordi più cari.

 

Arrivò al suo appartamento con un sospiro di contentezza. Era stata una giornata sfiancante. Un lieve sorriso le tratteggiò le labbra quando sentì due braccia muscolose che le si avvolgevano attorno. Era a casa. 

Un paio di labbra soffici le si appoggiarono alla giuntura tra collo e orecchio, facendole risalire un brivido lungo la schiena. Anche quello non sarebbe mai cambiato. 

“Ti sono mancato, amore?” chiese Fred, con un tono di voce così basso che sembrava stesse facendo le fusa. 

“Sempre” rispose Hermione, pensando come altre parole sarebbero risultate superflue. 

“Mmmm” mugugnò Fred “allora perché non vieni a vivere con me?”.

Ad Hermione si spezzò il respiro: non era la prima volta che glielo chiedeva, ma mai così. Mai con quel tono di voce. Mai come se stesse facendo una preghiera, in modo così sommesso che sembrava lo stesse chiedendo prima di tutto a sé stesso. 

Hermione si rigirò nell’abbraccio del ragazzo, cercandone lo sguardo. 

 

“Sei sicuro?” chiese, perché sapeva che accettare avrebbe cambiato tutto. Sarebbero usciti allo scoperto, non solo con la loro famiglia, ma con tutti. Erano davvero pronti a condividere quell’amore così prezioso? Hermione lo guardò, lo guardò davvero, andando dritta fino alla sua anima. E non ci vide altro che certezza. 

Erano pronti. 

 

“Beh” disse Fred, “ti amo”. E poi si chinò a baciarla, perché davvero ogni altra parola sarebbe stata superflua. Hermione quel momento se lo sarebbe ricordato per tutta la vita. Avrebbe fatto durare quel momento in eterno, se non fosse stato per il gemello, che ruppe l’idillio di quel bacio da cinema con un ghigno:

“E poi, vuoi davvero che continuino a dire che stai con Malfoy?”



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Angolo dell'autrice

Buongiorno a tutti! Oggi ho deciso di cimentarmi con una storia nuova, e soprattutto con una nuova coppia, che amo profondamente (anche se, a voler essere sinceri, non c’è una singola cosa che non mi piaccia di Harry Potter).

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo esperimento, a presto!

 
  
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