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Autore: Gatto1967    18/12/2020    3 recensioni
Qual’è il momento più triste della saga Candyana?
Che domande! Ovviamente è l’episodio 99! Quello della separazione fra Candy e Terence.
Personalmente trovo che quello sia uno degli episodi più sconclusionati della serie, o meglio, sconclusionati sono i motivi della separazione fra i due innamorati. Dico: se la Mizuki voleva farli lasciare poteva inventarsi qualcosa di meglio!
Ma… ci siamo mai domandati che cosa sarebbe successo se Candy e Terence avessero fatto la scelta giusta?
Certamente gli ultimi episodi dell’anime sarebbero stati diversi, ma… quanto diversi?
Andiamo quindi a ri-vedere gli ultimi sedici episodi del nostro anime preferito a partire proprio dal famigerato episodio 99!
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Archie si armò di tutta la sua risolutezza ed entrò nel salotto privato della zia Elroy.

-Ciao zia Elroy. Ho bisogno di parlarti.-

-Visto che sei entrato senza neanche bussare, parlami pure.-

-In privato zia.-

L’anziana matriarca si girò verso la cameriera che le stava servendo il tè.

-Vada Kate, e lasci pure il vassoio. Ci penserà dopo a prenderlo.-

-Sì signora.-

-E chiuda la porta per cortesia.-

Quando la donna ebbe chiuso la porta del salotto, Archie si sedette.

-Spero che tu non voglia parlarmi di Candy.-

-No zia Elroy, voglio parlarti dello zio William.-

-Ancora nessuna notizia. Gli investigatori privati che ho assoldato ne hanno perso le tracce in Italia.-

In Italia, pensò Archie.

-Zia, forse so dov’è lo zio William, ma ti chiedo di raccontarmi la verità su di lui. È una richiesta della massima importanza la mia. Credimi zia Elroy.-

 

-Incredibile!- commentò Archie dopo aver sentito il racconto di sua zia. -Terence aveva ragione.-

-E chi è Terence? Il degno compare di quella sciacquetta di Candy?-

Il volto di Archie si corrugò e il ragazzo batté un pugno sul tavolo.

-Non permetterti di chiamare Candy in questo modo! E adesso alzati! Devi assolutamente venire in un posto con me!-

Elroy fu sconcertata dalla reazione del nipote, mai si era permesso tanto. Certe reazioni erano state tipiche del povero Anthony, ma mai Archie era arrivato a tanto nei suoi confronti. Tuttavia vide negli occhi del ragazzo una determinazione tale da suggerirle di fare come diceva lui.

-D’accordo Archie, fai chiamare l’autista.-

-No zia, niente autista. Andremo con l’utilitaria e guiderò io. Solo io e te, d’accordo?-

-Va bene, facciamo come vuoi tu.-

 

Arrivarono in men che non si dica sotto casa di Candy e Albert.

-Se quello che dici è vero Archie…-

-Fra poco lo sapremo.-

Archie parcheggiò esattamente davanti al portone d’ingresso della palazzina dove c’era l’appartamento che Candy e Albert condividevano.

Salirono rapidamente le scale che portavano all’appartamento e bussarono alla porta.

-Albert, sono Archie! Apri subito per favore!-

Come Albert ebbe aperto la porta, la zia Elroy rimase di stucco, e dalla sua bocca uscì solo una parola che l’emozione le consentì appena di pronunciare a mezza bocca: -William!-

Albert sentì una fitta alle tempie e fu come se una nebbia invisibile avvolgesse il suo cervello.

 

A New York la signora Marlowe aprì la porta di casa sua. Sicuramente la sua efficiente governante era rientrata dal fare la spesa.

-TU!- esclamò quando si vide davanti Terence Grandchester, l’uomo che a suo dire aveva causato la rovina di sua figlia.

-Devo parlarle!- disse semplicemente lui bloccando con la mano e la gamba la porta che la signora voleva sbattergli in faccia.

-Come osi farti vedere qui!-

-Io come oso?- disse lui dopo essersi richiuso la porta alle spalle

-Lei come ha osato fare quelle dichiarazioni su Candy! Lei non sa niente di quella ragazza!-

-Avete rovinato mia figlia! L’avete rovinata!-

Terence lasciò che quella povera donna si accanisse contro di lui tempestandolo di pugni che lui nemmeno sentiva.

-No signora.- le disse poi quando quella donna cadde in ginocchio davanti a lui tenendosi il volto fra le mani.

-No signora. Noi non abbiamo rovinato nessuno. Pensi alle sue di colpe. Avrebbe potuto far ragionare Susanna, lasciare che noi le stessimo vicino. 

Io e Candy volevamo aiutarla e lei ce lo ha impedito!-

La signora Marlowe continuava a singhiozzare convulsamente.

-Susanna… la mia Susanna… volevo solo il meglio per lei… volevo che avesse quello che io non ho avuto…-

Terence ebbe pietà di quella donna, che pure tanto male aveva fatto alla sua Candy.

La porta di casa si aprì e la governante della signora entrò.

-Chi è lei? Cosa fa qui? Sicuro… lei è Terence… se ne vada subito!-

-Non ci penso nemmeno signora. Una povera ragazza innocente ha avuto la vita rovinata, è stata additata come quello che non è ed esposta al pubblico disprezzo. Tutto per le menzogne che questa donna ha vomitato su di lei!

Non me ne andrò finché non avrò ottenuto giustizia per quella ragazza!-

-Avrà quello che vuole Terence…-

La voce della signora Marlowe era flebile come un sussurro, mentre la donna con grande fatica si rialzava.

 

-Ho cercato di persuadere la signora a non fare quelle dichiarazioni.-

Disse la governante a Terence mentre la signora Marlowe riposava.

-Ma non ha inteso ragioni, quella ragazza ha fatto leva sui suoi sentimenti…-

-Quale ragazza?- 

-Una ragazza di Chicago, è venuta a trovare la signora dopo il funerale della signorina Susanna, ha suggerito lei quelle dichiarazioni infamanti…-

Ragazza di Chicago… ha suggerito lei quelle dichiarazioni… 

Queste frasi disegnarono nella mente di Terence un volto e un nome, che si stampò sulla sua bocca deformata dall’odio:

-IRIZA!!!!-

 
   
 
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