Videogiochi > Final Fantasy VII
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Autore: Manila    18/12/2020    1 recensioni
Facciamo tutti parte di una Storia Infinita. Più o meno...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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BARBABLU'

 

Cid non era mai stato uomo dai grandi misteri, la sua vita si era sempre svolta tra bulloni e cassetta degli attrezzi, le sue ore erano accompagnate dal ticchettio di ferri per le riparazioni, i suoi giorni colorati da macchie di grasso, i suoi migliori amici pistoni e pasticche, il profumo che lo impregnava era quello dell'olio per motori e del fumo delle sigarette. Se non era seduto al tavolo a fare calcoli, lo si poteva trovare a lavoro su motori dispettosi di enormi aeronavi.
Fu per questo motivo che a Shera sembrò strano vederlo chiudersi ogni giorno nello stanzino.
Da un po' di tempo, subito dopo aver sorbito il suo thè, si alzava e si chiudeva nell'angusta stanzetta, senza lasciar entrare nessuno.
Sua moglie, che aveva sempre avuto accesso a ogni stanza di casa Highwind, aveva dovuto addirittura consegnargli la piccola chiave che il marito utilizzava per rinchiudersi per ore. Dapprima non ci fece molto caso, troppo indaffarata a sistemare il loro nido, come conveniva alla sua condizione di novella sposa, ma ben presto lo strano atteggiamento del Capitano aveva attirato la sua attenzione.
Un giorno, poco prima di Natale, aveva ottenuto dal marito il suo benestare per decorare un nuovo albero. Tutta eccitata, aveva cominciato a girare per la casa per cercare materiale di ogni tipo per realizzare simpatiche decorazioni sotto lo sguardo poco convinto di Cid, il quale si era ritirato meditabondo nella stanzetta del sottoscala, aveva sequestrato la chiave e aveva continuato quello strano rituale per le settimane consecutive.
Più e più volte aveva chiesto spiegazioni e lui, criptico, le aveva intimato di non entrare assolutamente.
Un pomeriggio Cid era stato contattato da Reeve per collaudare un nuovo velivolo. Scocciato e bestemmiante, era uscito dalla stanzetta con una vistosa macchia blu sul mento dalla barba incolta. Per la fretta, aveva dimenticato la chiave dello stanzino nella tasca dei pantaloni da lavoro.
Forte del fatto che tra marito e moglie non debbano esserci segreti e divorata dalla curiosità, Shera si diresse a passo deciso verso l'angusta cameretta. Dopo aver rigirato la chiave nella serratura arrugginita, spinse la porta cigolante. Nello spazio castigato, appena rischiarato da una feritoia piena di ragnatele, c'era un tavolino sgangherato su cui erano appoggiati una scatolina impacchettata, una delle decorazioni che aveva realizzato per l'albero e una tovaglia di fogli sparsi su cui spiccavano cancellature convinte e ghirigori sparpagliati.  Poco più in là, una macchia di inchiostro usciva da una penna stilografica abbandonata come una spada dopo aver mortalmente ferito il nemico.
Perplessa, Shera cominciò a scorrere gli occhi su quei righi maltrattati.
Il cuore le si fermò e le venne un groppo alla gola: Cid le aveva preso un regalo per Natale e aveva cercato di scriverle un biglietto di auguri!
Un movimento alle sue spalle la fece sobbalzare. Si voltò e vide suo marito in piedi sulla porta, col volto furente e il mento sul cui blu dell'inchiostro aveva lasciato un evidente alone.
Colta in flagrante non seppe che dire.
Cid la squadrò ancora una volta, poi si tolse la sigaretta dall'orecchio per portarsela alla bocca. L'accese, fece un tiro un profondo e poi disse:" Ti rendi conto che ora dovrò ucciderti?!".

 
  
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