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Autore: Mo0ny_    19/12/2020    2 recensioni
[KageHina]
Dal testo:
"Quella chitarra... Chi l'aveva portata?
Kageyama non ci aveva badato. Aveva solo visto Hinata prenderla come se sapesse suonarla.
...
Il perché gli fosse venuto in mente quell’episodio il giorno della vigilia di Natale, era abbastanza chiaro: doveva fare un regalo al suo compagno e si era trovato per puro caso vicino ad un negozio di strumenti."
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era successo, un giorno di un'estate spensierata, che avesse scoperto che Hinata fosse un bravo musicista. C’era il tramonto, sul mare. Si apprestavano a preparare il falò. Tanaka e Nishinoya avevano organizzato quella rimpatriata durante il terzo anno di Kageyama e gli altri ragazzi. Vi erano tutti: Daichi, Sugawara, Azumane e perfino Kiyoko. 
Quella chitarra... Chi l'aveva portata?
Kageyama non ci aveva badato. Aveva solo visto Hinata prenderla come se sapesse suonarla. Nessuno si aspettava di vederlo poggiare le dita esattamente dove dovevano stare e tantomeno qualcuno si aspettava di sentire le note che componevano una canzone. Nessuna nota casuale.
Kageyama sentì qualcosa, nel petto. Vedeva una luce completamente nuova negli occhi dell'amico. Non era come quando giocavano sul campo, non vi era nessuna sfida. C’erano solo Hinata e quella chitarra. C’era solo quel volto sereno che Kageyama amava. 
-Today... is gonna be the day that they're gonna throw it back to you...- canticchiò guardando verso gli altri. Yachi sembrò ricordare le parole e cantò insieme a lui con un inglese decisamente migliore. -By now you should've somehow realized what you gotta do -Yamaguchi mise un braccio intorno al collo della bionda con profonda naturalezza, unendosi al canto. - I don't believe that anybody feels the way I do about you now -Kageyama sembrò ricordare. Anche sua sorella la canticchiava spesso. Non che stesse ascoltando davvero, era completamente rapito dal volto rilassato di Hinata. Gli ultimi raggi di sole lo illuminavano, alcune ciocche rosse gli ricadevano sugli occhi. 
Era bellissimo. Kageyama lo sapeva bene, eppure gli appariva come se lo stesse guardando per la prima volta. Quel giorno, provò il bisogno di baciarlo più che mai.

Quando Hinata pizzicò l’ultima nota, si voltò in direzione di Kageyama. Lo scoprì con la testa sulle braccia poggiate sulle ginocchia. Gli sorrideva.  Non capitava spesso, e il fatto che fosse raro gli scaldò il cuore più del dovuto. Si alzò per andare verso la sua direzione.
-Il vostro inglese fa cagare –
-Tsukishima! –
Entrambi ignorarono il trambusto, occupati com’erano a scambiarsi piccoli baci affettuosi.
 
 
Il perché gli fosse venuto in mente quell’episodio il giorno della vigilia di Natale, era abbastanza chiaro: doveva fare un regalo al suo compagno e si era trovato per puro caso vicino ad un negozio di strumenti. Stavano insieme ormai da anni, eppure nessuno dei due aveva mai fatto all’altro regali al di fuori di oggetti inerenti allo sport: nuove ginocchiere, un particolare pallone Mikasa in edizione limitata, l’autografo di Oikawa (e Shoyo quel giorno l’aveva pagata cara davvero). La neve candida scendeva sul volto di Kageyama immobile davanti a quel negozio.
Prendere o meno quella chitarra? Era un regalo sensato? Un regalo migliore?
Entrò.  Per una volta, decise di non badare ai dubbi.
 
Quando Hinata scartò il regalo, Kageyama restò interdetto dalla felicità dell’altro. Indossava un maglione rosso e delle corna da renna. Kageyama gli aveva detto qualcosa su quanto fosse scemo, ma Hinata, naturalmente,  non se n’era curato. Sembrava davvero un bambino.
-Una chitarra Bakageyama? –la voce, carica di emozione, faceva intuire lo stupore.
-Non ti piace? –
-Si Bakageyama! Ma come ti è venuto in mente?! –sorrideva mentre accarezzava la superficie del suo nuovo regalo.
-Ah, lascia stare … -
-Dovrò imparare a suonarla, mi sa! –Kageyama lo guardò esterrefatto.
-Non sai suonarla?! –
-Beh, perché ne sembri stupito?! –gli chiese con un sopracciglio alzato.
-Ma quella volta… Al mare… -Hinata ci pensò qualche secondo ma poi sembrò ricordare. Annuì con convinzione mentre spiegava:
-Natsu prendeva lezioni di chitarra quell’anno. Mi ha insegnato qualcosa ma… -si portò una mano dietro la testa guardando giù. -…Non ho capito poi molto. Insomma, sono sempre andato ad orecchio! –rise nel dirlo e a Kageyama venne quasi voglia di strozzarlo. Lo diceva quasi come se fosse una cosa da niente, come quando spiegava le sue strambe schiacciate. Gli diede uno schiaffo.
-Idiota d’un Hinata! –Il rosso fu divertito dalla sua reazione. Posizionò la chitarra sulle gambe.
-Come faceva? Non so se riesco a ricordare…-Suonò qualche nota a caso e continuò per qualche minuto mentre Kageyama lo guardava con una punta di avversione e le braccia incrociate al petto. –Ah ecco! –trovò finalmente la nota che cercava. Era sempre quella canzone, quella dell’estate di sei anni addietro. Kageyama sostituì lo scenario dei raggi del tramonto sulla figura del suo fidanzato con quello che aveva davanti: le luci del loro piccolo albero ad illuminarlo, alcuni regali da consegnare e la finestra da cui si vedeva la neve come sfondo. Il suo viso era così rilassato da tranquillizzare anche lui. Il broncio era sparito, sostituito da un sorriso sincero. Intanto, Hinata canticchiava ancora la canzone che ormai Kageyama associava alla calma e all’amore. Come diavolo si chiamava? Magari dopo glielo avrebbe chiesto. Magari l’avrebbe ascoltata in aereo quando la sua mancanza si faceva più opprimente, ma ciò non glielo avrebbe mai confessato.
I fuochi d’artificio ruppero l’idillio. Hinata saltò su e si affacciò alla finestra per guardarli. Alcune cose non cambiavano mai…
-Tobio! Guarda! –Hinata trovava meraviglia e gioia anche dove l’altro non vedeva. Hinata sorrise incitando l’altro ad alzarsi. Sbuffando, Kageyama lo raggiunse. Non guardò nemmeno una delle tante luci in cielo. Fissò solo Shoyo e i suoi occhi gioiosi. Fu istintivo nel prendergli il mento facendolo girare leggermente nella sua direzione. Vide la confusione iniziale nei suoi occhi ambra. Ci mise mezzo secondo a tornare di nuovo sorridente e a poggiare le sue labbra su quelle di Kageyama, regalandogli proprio quello che cercava.
-Buon natale, Bakageyama –gli sussurrò a fior di labbra. Esitò poi qualche minuto e proprio mentre Kageyama stava per chiedergli cos’avesse, lo prese per mano portandolo in soggiorno per continuare a mangiare il dolce. La verità era che non trovava il coraggio di consegnargli il regalo che tanto si era premurato di scegliere. Perché nonostante gli anni passati insieme e la vergogna ormai svanita nel toccarsi e nell’amarsi, Hinata aveva ancora una certa paura a consegnargli l’anello di fidanzamento da lui scelto. C’era qualcosa di più stupido?! Qualcosa di più stucchevole di un anello?! Non voleva portarlo al dito, quello sarebbe stato imbarazzante. Voleva portarlo al collo, come pendente per una collana, così da poterlo indossare anche sul campo. Così da poterlo guardare anche quando era fuori con la sua squadra, quando la mancanza di Tobio si faceva più opprimente. Ma ciò non glielo avrebbe mai confessato.
 
 
 
 


||Angolo Autrice||
Una mia amica suonava uno strumento con tanto trasporto da emozionarmi ogni volta che l’osservavo. La fanfiction doveva essere una cosa leggera, ambientata in estate magari. Poi mi sono resa conto di indossare due maglioni e che forse non era il caso ahahaah. Manco su questo fandom da tre anni in qualità di scrittrice, ammetto di avere una certa ansia. Ho immaginato la seconda parte ambientata in un futuro in cui Hinata e Kageyama stanno insieme da tempo, giocano in squadre diverse e che hanno deciso di passare il Natale da soli. Ho cercato di far trasparire la loro competizione e l’orgoglio che spesso mostrano. Non sono certa di esserci riuscita e la voglia di spiegare in quali punti ho cercato di evidenziare ciò è tantissima. Ma l’esperta di scrittura creativa ha detto una cosa: mai spiegare il tuo racconto al lettore, non trattarlo da stupido.
Chi glielo spiega che sono io a sentirmi stupida?!
 
 
 
   
 
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