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Autore: Ghost Writer TNCS    19/12/2020    0 recensioni
Niflheim è sempre stato famoso per essere un pianeta tetro e ostile, ma questo non aveva fermato i coloni. Il loro spirito intraprendente e gli interessi economici di una grande multinazionale sembravano sufficienti per far fronte a qualsiasi avversità, ma si sbagliavano.
Il sogno si è infranto contro misteriose interferenze, e alla frustrazione ha fatto seguito la criminalità. Se per un amante degli esplosivi la situazione è particolarmente allettante, lo stesso non si può dire per le forze di polizia che cercano di ristabilire l’ordine, costrette a combattere un’organizzazione malavitosa più influente delle autorità ufficiali.
La sfida per la frontiera è iniziata e il più forte imporrà la sua giustizia.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
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22. Lunga vita al Sindaco!

Il veicolo della polizia ci mise una decina di minuti per raggiungere Ziqi City, e già da lontano gli agenti ebbero modo di notare un grande affollamento nei pressi dell’ingresso.

Una volta all’interno della cupola, videro dai finestrini decine e decine di persone in attesa: erano i profughi della colonia occidentale, per la precisione quelli che erano già stati controllati ma che non erano ancora stati trasportati in qualche altro luogo. Erano comprensibilmente confusi e preoccupati, ma almeno erano al sicuro.

Il poliziotto alla guida proseguì verso l’ospedale più vicino, ma scoprirono che era già affollato per via delle visite ai rifugiati della colonia occidentale, così dovettero proseguire verso un altro policlinico.

Tutti gli agenti vennero visitati e ben presto venne diffuso il primo bollettino: dei diciannove agenti della colonia occidentale, cinque erano in gravi condizioni, dieci avevano subito danni seri ma sarebbero stati dimessi a breve e solo i restanti quattro se l’erano cavata con ferite lievi.

D’Jagger era stato fortunato: non aveva niente di rotto e presto degli agenti sarebbero venuti per riportarlo in cella. In quel momento stava approfittando dei suoi ultimi momenti di libertà – così li chiamava – per seguire un notiziario: voleva capire se tutti i loro sforzi erano serviti a qualcosa.

«Tra poco il governatore Glazkov dovrebbe tenere una conferenza stampa per commentare quanto successo nella colonia occidentale. Ma un momento: mi informano che qualcuno sta trasmettendo in diretta proprio dalla colonia occidentale. Possiamo vedere il collegamento.»

Il goblin non credeva ci fossero ancora giornalisti nella Topaia, e infatti la trasmissione non era opera di reporter accreditati: quello al centro dell’inquadratura era Kerberosz Égettvér. Aveva scelto come sfondo la centrale di polizia, con tanto di cadaveri ancora appesi alle finestre. Sembrava fin troppo compiaciuto per essere uno che ha appena perso il lavoro.

Il tartariano rimase ancora un momento in attesa, forse per far aumentare il suo pubblico, poi finalmente cominciò a parlare: «Beh, spero stiate guardando, perché devo fare un annuncio importante. Sono Kerberosz Égettvér, e questo è quello che succederà al resto della colonia occidentale se non mi date retta.»

Il criminale si spostò leggermente di lato e l’operatore zoomò sulla centrale di polizia. Dopo pochi istanti i sistemi automatici del notiziario censurarono la vista dei cadaveri, ma l’immagine era comunque abbastanza forte da intimorire la maggior parte degli spettatori.

Quello del tartariano sembrava già un minaccioso avvertimento, ma il vero messaggio arrivò qualche secondo dopo: la centrale esplose all’improvviso e le fiamme ruggirono in tutte le direzioni. I detriti vennero sparati con violenza inaudita e un’enorme nuvola di fumo si sollevò verso l’alto, ammassandosi in cima alla cupola.

Lo stesso D’Jagger sussultò. Mentre la polvere cominciava a diradarsi, ebbe addirittura l’impressione di sentire l’onda sonora che dalla colonia occidentale arrivava fino a Ziqi City.

Il tartariano doveva averla riempita di esplosivi, infatti anche gli edifici vicini erano stati sventrati dalla violenza dello scoppio, tanto che rimasero solo macerie e cenere in un raggio di decine di metri.

«Per cominciare voglio un milione di crediti in rodio. Consegnatelo quanto prima all’ingresso della colonia occidentale. E fossi in voi eviterei azioni incaute.» Fece un cenno e qualcuno fuoricampo spinse verso di lui una donna. Era visibilmente terrorizzata. «La polizia si è dimenticata un po’ di roba durante l’evacuazione. Sono immigrati irregolari, ma credo che ci sia qualche legge che vi vieta comunque di ucciderli. Ma non preoccupatevi: non intendo usarli come ostaggi.» Le spezzò il collo con un movimento improvviso e la lasciò cadere. «Se volete fermarmi, provateci pure: venite e affrontatemi quando volete! Ucciderò con piacere chiunque manderete!» Mostrò un sorriso di scherno. «Governatore: vuoi la colonia? Vieni a prendertela, proprio come ho fatto io!» Allargò le braccia. «Il Sindaco è morto. Lunga vita al Sindaco!»

Il volto saccente e minaccioso del tartariano rimase sullo schermo, ma dopo qualche lungo secondo la sua espressione cambiò.

«Hai chiuso? E chiudi, cazzo! Vuoi essere il prossimo?!»

L’addetto alle riprese, che evidentemente non era un professionista, interruppe subito la trasmissione, lasciando gli spettatori a riflettere sulle parole del criminale.

Dopo un momento di esitazione, l’annunciatore si schiarì la voce. «Abbiamo appena visto lo scioccante annuncio di Kerberosz Égettvér, trasmesso in diretta dalla colonia occidentale.» Guardò un momento oltre la telecamera. «La conferenza stampa del governatore Glazkov sta iniziando proprio in questo momento. Voci di corridoio lo descrivevano come “furioso” dopo gli ultimi sviluppi, chiederei quindi al nostro inviato di farci avere un commento a caldo proprio dal governatore.»

Evidentemente tutti avevano avuto la stessa idea, infatti un altro dei presenti stava già esortando il nano a esprimere il suo parere, ignorando completamente il tema della liberazione della colonia.

«Ma soprattutto, cosa farete adesso?»

Vitaly Glazkov cercò di mantenere un’espressione ferma e risoluta, ma un velo di rabbia traspirava dai suoi occhi scuri. «Mi sembra ovvio: fermeremo Kerberosz Égettvér! Non ci piegheremo ai suoi ricatti, ma anzi lo assicureremo alla giustizia, a qualsiasi costo! Abbiamo eliminato il Sindaco, ed Égettvér sarà il prossimo!» Serrò un pugno. «Abbiamo lottato a lungo, e non ci fermeremo certo ora che siamo a un passo dal traguardo!»

«Pensa ancora che sia possibile salvare la colonia occidentale?»

«Assolutamente sì! La situazione può sembrare peggiore di prima, ma la verità è che Kerberosz Égettvér è solo l’ultimo ostacolo che si frappone tra noi e la liberazione della colonia occidentale. Tolto di mezzo lui, anche i pochi criminali rimasti verranno arrestati facilmente. Lo ribadisco: siamo a un passo dal traguardo. E vi prometto che tra non molto potremo iniziare la rinascita della colonia occidentale!»

D’Jagger sbuffò con stizza. «Facile per lui parlare! Mica è in ospedale con noi!»

Lunaria, che era lì con lui, gli disse qualcosa nella lingua dei segni.

«Essere stato vittima di un attentato non conta. Quel tartariano ci può massacrare tutti a mani nude!»

“Noi?”

«Hai ragione, basta eroismi. Ormai dovrei essermi guadagnato almeno la libertà vigilata.» Guardò verso la finestra, che in realtà era un semplice schermo olografico. «Tanto appena Freyja si riprenderà ci penserà lei. Quella lì è perfino più cazzuta di quanto pensassi!»

“E gli amici animali?”

«Non usare gli amici animali contro di me!» Guardò verso il soffitto. «Sarò anche fuori di testa, ma non così tanto da mettermi contro Kerberosz. Spero per loro che la cattiva mancata riesca a tirare fuori qualche altra idea per sistemare la situazione. Di sicuro ha molti più amici di quanto pensassi!» Si girò su un lato. «Ora scusami ma vorrei riposare un attimo fintanto che ho un materasso su cui farlo.»

La fata si adagiò sul cuscino di fianco a lui.

Probabilmente il goblin aveva ragione: avevano fatto abbastanza. Era meglio lasciare il resto alla polizia e tornare a pensare a loro stessi.

***

I membri del Branco stavano assaggiando uno dei piatti di Warren quando il loro capo ricevette una notifica.

«È arrivato un messaggio da parte del Sindaco» riferì l’assistente virtuale. «“Kerberosz Égettvér è fuori controllo. Dovete eliminarlo.”»

L’anfibiana batté un pugno sul tavolo. «Ma chi si crede di essere?! Non metterò a rischio i miei compagni per i suoi stupidi giochi di potere!»

«Come devo rispondere?» domandò l’IA.

«Gentilissimo Sindaco, vaffanculo» propose Thiago.

«Comprendiamo la sua apprensione, ma il compenso pattuito in precedenza non è adeguato al conseguimento di un obiettivo tanto rischioso» suggerì Yalina.

«A me non dispiacerebbe affrontare il tartariano» ammise Warren.

«Potresti dirgli di rivolgersi allo Spadaccino Mistico» intervenne Ulin’dir.

Jérémy, che non era mai stato un tipo loquace, continuò a mangiare.

Il leader del Branco aveva appena inviato la sua risposta – in cui era stato omesso il “vaffanculo” – quando ricevette un’altra chiamata.

«Buongiorno, Priscilla» esordì Mowatalji con il consueto atteggiamento formale. «Ho provato a mettermi in contatto con la dottoressa Mwanda, ma è irraggiungibile. Dovrei parlarle con una certa urgenza, sarebbe così gentile da avvisarla?»

L’anfibiana sospirò. «In questo momento è al bunker. Ora vado a chiamarla.»

«Grazie, sei molto gentile. Arrivederci.»

Conclusa la chiamata, la donna prese il tovagliolo e si pulì la bocca, sul cui labbro inferiore spiccava un anello argenteo. «Ma che sono, un centralino?!» sbottò prima di lasciare la stanza.

«Ingaggiare il tartariano è stata una pessima idea fin dall’inizio» affermò Yalina. «Credere di poterlo controllare è stato il primo errore del Sindaco.»

«Speriamo davvero di non andarci di mezzo» commentò Thiago. «Scusami, Warren, ma quello è un pazzo furioso.»

Ulin’dir assaporò l’ultimo boccone e sollevò il piatto. «Posso averne ancora?»

Raggiunto il bunker, Priscilla avvisò Vongai e insieme tornarono al campo base.

«Dovete disattivare quanto prima il generatore di interferenze» le spiegò Mowatalji. «I miei superiori vi forniranno dei congegni in grado di controllare le biomacchine. La spedizione arriverà entro qualche giorno. È imperativo riuscire ad averle funzionanti, sono stato chiaro?»

«Ricevuto.»

Una volta chiusa la chiamata, Priscilla si fece avanti. «Quindi non sono robot.»

«No. Sono artificiali, ma la loro struttura è paraorganica. A questo proposito, meglio che ci sbrighiamo a tornare: non vorrei che Albion ne danneggi un’altra durante uno dei suoi “test”.»

L’anfibiana sorrise: il metarpia era un po’ problematico, ma tutto sommato le stava simpatico. «A proposito dei superiori di Mowatalji, sai come vogliono usare le biomacchine?»

«Nulla di buono?» ipotizzò Vongai in tono un po’ colpevole. «Onestamente non so cos’hanno in mente. Quel che è certo è che hanno investito un mucchio di soldi nel nostro progetto, e questo in realtà mi preoccupa un po’. Sai, sono stati sempre loro a metterci in contatto con gli dei di Raémia.»

«Potrebbero prestarne qualcuna al Sindaco per risolvere il problema Kerberosz, così evitiamo di andarci di mezzo noi» rifletté la cacciatrice. «Alla fine sono stati loro ad aiutare il Sindaco ad arrivare dov’è adesso: credo gli faccia comodo che mantenga il controllo sulla colonia occidentale.» Si fermarono davanti all’ingresso del bunker. «Io torno a mangiare, fammi sapere se ci sono novità.»

«Certo. Buon appetito.»

Priscilla si allontanò e ben presto la sua espressione perse ogni traccia di cordialità, rimpiazzata dalla concentrazione di una predatrice. «Finalmente cominciano a muoversi.»


Note dell’autore

Ciao a tutti!

Anche in questo capitolo non sono mancate le novità.

Kerberosz ha annunciato la sua presa di potere come nuovo Sindaco, e la cosa sembra stare scomoda a molti. La polizia doveva essere il suo principale (se non unico) avversario, ma a quanto pare il vecchio Sindaco non è ancora fuori dai giochi. Sarà davvero sopravvissuto, o c’è qualcos’altro dietro?

L’unica cosa certa è che D’Jagger ne ha abbastanza di aiutare Freyja e la polizia, anche se questo è contrario ai dettami degli amici animali XD

Ciliegina sulla torta sono le ultime parole di Priscilla: cos’avrà in mente la cacciatrice?

Credo che mi concederò un turno di pausa a inizio anno, ma non dimenticate di dare un’occhiata al mio sito o ai miei profili settimana prossima per il tanto atteso disegno di Natale ;D (che sono sicuro starete aspettando da un anno).

Buone vacanze e a presto ^.^


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