Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari, almeno fino a quando non sposerò Kishimoto. La fic non è stata scritta a scopo di lucro.

Note: volevo pubblicare qualcosa oggi per il semplice fatto che secondo il manga è il compleanno di Temari. Mi ero riproposta di scriverle un tributo, ma il tempo e le mie condizioni fisiche schifose me l’hanno impedito, allora avevo ripiegato su altre cose più serie, ma non sono riuscita a concluderle. Così ho ripreso questa vecchia fic che doveva far parte di una raccolta, che non avrei pubblicato. Ma in mancanza di altro… Non è un tributo a Temari, ma la solita ShikaTema commedia/romantica che scrivo.
E’ senza pretesa alcuna, non vi aspettate nulla.
Buona lettura!




Shikamaru rientrò a casa, quella sera, particolarmente stanco.
Beh, più stanco del solito.
“Ehi” borbottò, mentre richiudeva la porta dietro di sé. Posò a terra lo zaino e si sfilò le scarpe, quando notò che ancora nessun saluto era giunto ad accoglierlo.
Inarcò un sopracciglio, schiarendosi la voce per avvisare della sua presenza. Ma niente.
Sospirò, addentrandosi nel corridoio e facendo capolino in cucina.
Niente. E nessuna cena pronta.
“Temari” chiamò, lievemente preoccupato. Che fosse una di quelle sere in cui lei gli aveva detto che usciva e lui se ne era dimenticato? Non sarebbe stata né la prima volta né l’ultima. “Ci sei?”  
La convivenza era difficile. E lui era particolarmente stanco.
“Sono qui” la sentì dire oltre la porta della loro camera. Non fece in tempo ad aprirla che la ragazza sbucò dalla stanza. “Oh, sei già a casa?”
Shikamaru sorvolò sul fatto che fosse in ritardo di mezz’ora rispetto al solito, aggirò l’argomento “cena” ed evitò di concentrarsi sulla sua espressione, che tradiva splendidamente un’agitazione interiore che molto presto si sarebbe trasformata in arrabbiatura.
E lui era particolarmente stanco, quella sera.
“Sì, scusa” disse soltanto lui.
“Perché non inizi a preparare la cena?” sorrise. Ed era un ordine. “Arriverò subito” precisò. Ed era una minaccia.
“S-sì, certo” capitolò, nonostante la stanchezza. Le si avvicinò di un passo, desiderando almeno il suo bacio del bentornato, ma poi si bloccò, ripensando all’espressione di Temari. Ovvero alla prossima arrabbiatura.
E vedere la sua ragazza arrabbiata, con lui per la precisione, non era il modo migliore di terminare la sua serata. O la sua vita.
“Ehm, vado” le disse, ritirandosi di un passo da lei, incerto.
Temari lo notò, capì, e sorrise. Gli si lanciò contro stringendogli le braccia al collo, quasi soffocandolo. “Oh, scusa, piccolo. Bentornato” lo prese in giro, avvicinandosi per dargli un bacio.
Ma lui si ritrasse, incuriosito e preoccupato.
“Temari, ma qualcosa sta marcendo, in cucina?” chiese, annusando l’aria. “O hai ucciso qualcuno e l’hai nascosto in camera da letto?” la prese in giro, sorridendo.
Ma lei non rispose al sorriso, anzi. Montò l’espressione di pura rabbia che Shikamaru voleva evitare.
“Che vorresti dire?”
“Beh, non senti questo odore? E’ a metà tra le uova marce e la carne in putrefazione…” spiegò, non rendendosi bene conto del pericolo.
In fondo, lui era particolarmente stanco.
“E’ rosa selvatica e giglio!” sbottò.
“Eh?”
“E’ il profumo più costoso che ci sia in circolazione! Ed è nuovissimo!”
“Profumo?!”
“Profumo, sì! Comprato oggi pomeriggio” spiegò poi, sospirando affranta.
“E da quando usi il profumo, tu?” sorrise lui, massaggiandosi le tempie.
“Da quanto tutti, tu compreso, sono rimasti estasiati da come profumava la tua amica, l’altra sera…” borbottò, incrociando le braccia al petto e guardandolo con astio.
“Ma Ino sa bene quale tipo di fiori le stanno meglio sul suo tipo di pelle” le fece presente. “E’ tutta la vita che è esperta di queste cose…”
“Beh, posso imparare anche io!”
“Certo, non lo metto in dubbio” la calmò, preoccupato di una sua reazione esagerata. “Magari sulla tua pelle non fa un buon effetto quel… cos’era? Gelsomino?”
“Rosa selvatica e giglio” sbuffò lei.
“Ecco, sì, quello. Devi solo trovare il profumo più adatto a te” tentò di convincerla, pacato, come la miglior commessa in circolazione.
“Questo mi sta da schifo…” ammise lei, annusando un polso e facendo una smorfia. “Volevo solo… comportarmi da fidanzata normale, una volta tanto, e fare qualcosa che potesse farti piacere”.
Shikamaru sospirò. E meno male che era particolarmente stanco…
“Che ne dici se domani ti aiuto a sceglierne uno adatto a te?” propose. Lei gli sorrise, abbracciandolo nuovamente. “Ho capito, ho capito, ora levati quel coso di dosso che sei inavvicinabile!”
Temari borbottò qualcosa, incrociando le braccia al petto, poi si voltò e fece per rientrare nella camera.
“Ehi” la richiamò lui, mentre lei si girava. “Non me ne faccio niente di una fidanzata normale”.
Lei sorrise, o meglio, ghignò. Poi corse fino a lui per dargli un bacio piccolo e veloce, prima di scomparire dietro la porta.
“E io non me ne faccio niente di uno stupido profumo!” la sentì dire.






Note: ovviamente Temari non se ne fa nulla del profumo, voleva solo sentire quelle paroline da Shikamaru, ovvero che a lui non interessava una fidanzata normale.
Oggi c’è anche la ShikaTema di x Saretta x, leggetela! *-*


Ps. Ci tenevo a precisarlo, visti i commenti (thanks *_*), ma Temari NON è gelosa di Ino. Quelle due non hanno niente a che vedere, nelle mie fic non saranno mai contrapposte, tantomeno una sarà gelosa dell'altra. A parte che non le vedo come "nemiche", e poi c'è già abbastanza tensione in giro.
Temari semplicemente sfrutta la cosa per far capire a Shika che anche senza profumo (cosa che mettono quasi tutte le ragazze, dai XD) lei gli va benissimo lo stesso. Era un modo di fargliela pagare per aver fatto apprezzamenti su una cosa che lei non ha/usa. Chi di noi non lo avrebbe fatto? Io sono vendicativa da fare schifo.

E, Vale, non te l’ho fatta leggere in anteprima perché ogni tanto voglio farti una sorpresa pure io, non perché ti odio XD