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Autore: ladypink88    19/12/2020    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Inaspettatamente, Laura si sentiva a suo agio in quell’ambiente a lei così così estraneo, eppure nel giro di pochi secondi la situazione si capovolse: quel bacio così istintivo l’aveva lasciata senza fiato.
 Alessandro era così apparentemente timido, ma allo stesso tempo decisamente ardito.
Il suo bacio l’aveva lasciata stupita, ma la cosa che più la stupì fu la sua reazione : non si tirò indietro ed anzi nel momento in cui si rese conto che la ragazza non lo stava respingendo Ale si fece più audace, si insinuò con la lingua tra le sue labbra ed iniziarono una sottile ma incantevole danza.

Serena, la quale a pochi metri stava ballando con l’amico di Alessandro, un certo Tony, il quale la stava annoiando terribilmente con le sue continue chiacchere non potè fare a meno di notare ciò che stava succedendo e strabuzzò gli occhi!
“Ma cosa diamine stava combinando Laura?”.
Non fece in tempo a concludere quel pensiero che lasciò il ragazzo  con cui stava ballando e si diresse a passo diretto e infuriato verso Laura.

La prese per il polso e la trascinò ai servizi

La puffa non ebbe modo di reagire a quell’uragano biondo che la portò via da Alessandro e suo malgrado decise di non porre resistenza.
Le girava un po’ la testa , forse aveva bevuto un po’ troppi bicchieri di prosecco.

“ Si può sapere che diamine ti passa per la testa? Fino a un’ora fa piagnucolavi per Manuel  e ora baci il primo belloccio che si avvicina a te?”
Serena era davvero infuriata! E Laura non sapeva davvero come giustificare la sua condotta. E perciò non disse nulla. Il suo sguardo dispiaciuto però parlava per lei.
Ma Serena fu implacabile :
“ Non pensare di cavartela così! Ti piace forse Alessandro? Ammetto che non è uno stupido come quel suo amico, ma ora vorrei che rispondessi chiaramente alla mia domanda : ti piace forse Ale? Ti piace più di Manuel?”

Laura aveva ascoltato in silenzio tutto il tempo e in preda ai sensi di colpa non aveva replicato, ma quest’ultima uscita di Serena le era parsa piuttosto infelice :

“ Va bene Sere, ammetto che ho agito con leggerezza! Ma non lo so se mi piace più Manuel o Alessandro! Me lo hai detto tu di divertirmi e di non pensarci troppo o sbaglio ? E poi perché ti interessa così tanto saperlo? D’altronde anche tu stavi ballando con un ragazzo che hai appena definito uno sciocco! Cosa ti fa infuriare tanto Sere? C’è qualcosa che non so?”

Nell’ultima frase di Laura il suo tono di voce si fece più indagatore. Decisamente c’era qualcosa che non le tornava in quella reazione decisamente spropositata ai suoi occhi.

La biondina si era resa conto di aver fatto un passo falso. Evidentemente i suoi sentimenti per Manuel erano ancora piuttosto vivi, ed era naturale, non poteva certo spegnerli così come si fa con un interruttore.

Si era lasciata andare e la sua amica era tutt’altro che sciocca. Decise che avrebbe cercato di dissimulare, con la speranza che Laura lasciasse cadere l’argomento.
Stavolta quella senza parole era lei. Aveva agito in maniera impulsiva e lo sapeva. Ciò nonostante cercò di dire con tono dispiaciuto:
 “ Hai ragione anche tu Laura! Solo che non conoscendo bene quell’Alessandro mi è venuto spontaneo agire così, ti chiedo scusa! Sei qui per divertirti, non certo per sorbirti i miei interrogatori!”

Come però si aspettava Laura non era certo un’ingenua :
 “ Ma se sei stata tu a dire che non è certo uno sciocco come il suo amico Tony!Significa che un po’ lo conosci o sbaglio?” chiese Laura che ancora non era convinta delle spiegazioni che le stava fornendo Serena.
“ Ma va figurati, non ci vuole certo una laurea in psicologia per accorgersi che chiunque è più intelligente di Tony!” scoppiò a ridere la biondina.
“Ma scusa, allora perché ci stavi ballando un lento? “ venne spontaneo chiedere a Laura.
“ Sei curiosa di saperlo? Allora vieni con me e vedrai! Ci sarà proprio da ridere! Prima però sistemiamoci il trucco!”affermò decisa la ragazza tirando fuori una piccola pochette e il rossetto.
“ Ma io non ho nulla per sistemare il trucco!” ammise la puffa.
“ Non ti preoccupare! Usa pure la mia pochette!”
“ E va bene miss Perfezione Serena Ghezzi!” la prese in giro Laura che finalmente aveva lasciato cadere ogni ostilità! E scoppiò a ridere!
“ Uff odio quando mi prendi in giro così!” fece la finta offesa Serena.
“ Oh lo ben so! Ed inoltre me ne devi una! La prossima volta che ti bacerai con un ragazzo che non mi convince potrò portarti via e tu non potrai dire beh!”
“ E va bene hai vinto tu puffa! Mani in alto” Ammise Serena con tono arrendevole.

Le due scoppiarono a ridere e si sistemarono il trucco prima di rientrare in sala dove due ragazzi un po’ impazienti e confusi  le stavano aspettando, senza sapere che reazione avrebbero avuto visti i recenti trascorsi.
***
Silvia rientrò a casa dopo quella che si era appena rivelata essere una giornata davvero impegnativa.

Si tolse lo spolverino inzuppato d’acqua e si mise sotto una doccia bollente con l’obiettivo di rilassarsi.
Adorava farsi delle lunghe docce bollenti prima di andare a dormire.

Uscita dalla doccia si infilò il morbido accappatoio di cotone per potersi asciugare in tranquillità.

Non mancò prima di dare uno sguardo veloce alla sua siluette. E non poté fare a meno di sorridere.
Nonostante i suoi 45 anni, il suo fisico aveva ancora una forma smagliante da fare invidia a certe ventenni.
D’altronde il suo lavoro di truccatrice si basava moltissimo sull’immagine, e lei stessa non poteva negare che amava vedersi in forma e rendersi attraente.
Certo,le esperienze che aveva vissuto negli anni le avevano fatto maturare  una consapevolezza che ormai per lei era diventata quasi una certezza : non bastava certo un bel corpo per rendere una relazione appagante. Ci voleva di più. Molto di più. E lei quel qualcosa in più non l’aveva ancora trovato.

Era quasi mezzanotte e aveva decisamente voglia di una bella tisana rilassante prima di andare a dormire: aprendo la credenza, la sua scelta ricadde su quella ai frutti rossi.
Si rilassò sul divano con la sua tisana e si ricordò che per il giorno dopo aveva un appuntamento per “pranzo” con quelle due pazzerelle.
A pensarci bene, non aveva mai visto la sua “pupilla” con quella luce negli occhi.  Serena doveva essere davvero felice di aver trovato una vera amica, una persona sulla quale contare genuinamente.
Quasi come una sorella.

Non appena le venne in mente quella parola si ricordò che quella sera avrebbe dovuto chiamare Romina, ma la serata con le ragazze era trascorsa con tanta serenità e leggerezza che se ne era totalmente dimenticata.
Diede un’occhiata al cellulare e vide ben 5 tentativi di chiamata e un numero infinito di messaggi.
Questo tipo di atteggiamento di sua sorella le dava davvero una gran noia.

E dire che era una psicoterapeuta.

Tutte le volte che aveva a che fare con lei si convinceva sempre di più che faceva bene a nutrire una certa diffidenza verso tutta quella categoria professionale, anche se era consapevole del fatto che generalizzare non era certo un atteggiamento assennato.

“ Ciao Silvia, se non sbaglio stasera dovevamo sentirci”
“ Ehy Silvia, perché non rispondi? Va tutto bene?”
“ Silvi ho tanto bisogno di chiacchierare con te! Ma dove sei finita?

Questi erano i tipi di messaggi che era solita inviarle sua sorella quando ertrava in crisi. Fino a qualche mese prima si preoccupava di più  per lei ed era decisamente più presente nella sua vita.
Ma ultimamente si era decisamene stancata e aveva deciso che avrebbe cambiato atteggiamento.
Contò fino a 10 e respirò profondamente e le rispose in modo educato , ma deciso.

Ciao Romina, ho lavorato fino a tardi e mi sento molto stanca. Ho decisamente voglia di rilassarmi questo fine settimana. Ci sentiamo nei prossimi giorni. Buon fine settimana, Silvia”

E lo inviò.

In passato si sarebbe sentita profondamente in colpa nell’assumere un comportamento così distaccato nei confronti della sorella. Ma dopo tutto ciò che era accaduto lo riteneva assolutamente fondamentale per la sua serenità personale.
Ripensandoci bene sua sorella non era sempre stata così : era peggiorata in modo impressionante negli ultimi due anni, da quando aveva scoperto che non avrebbe potuto diventare madre e si era creata quella situazione incresciosa con quella ragazza che seguiva in terapia.

Dopo quell’episodio qualcosa si era spezzato inesorabilmente in lei e tutti i timori e le paure che aveva tenuto dentro erano venute a galla improvvisamente, dipingendo una realtà assolutamente inaspettata e alquanto oscura : la sorella aveva proiettato in quella ragazzina tutta la sua voglia di essere madre ed era uscita totalmente da quello che era il suo personale ruolo di psicoterapeuta.

La paziente , spaventata da quella circostanza assolutamente surreale , aveva fatto l’unica cosa che in quel momento era nelle sue risorse : ossia fuggire da una situazione in cui anziché trovare supporto si ritrovava ad affrontare ulteriori e complesse problematiche che derivavano da una psicoterapeuta che aveva perso il suo centro e non riusciva ad ammetterlo neanche a sé stessa.

Quell’episodio così delicato e anomalo aveva messo sua sorella Romina di fronte ad una cruda realtà : aveva fatto un grosso errore sia a livello umano che professionale e se voleva uscirne l’unico modo era quello di prenderne atto e lavorare seriamente su sé stessa.
Ma questo passo sua sorella non l’aveva ancora compiuto .Era più facile fare la vittima, prendersela con gli altri, dare la colpa alla vita, al destino , all’universo anziché fare la cosa allo stesso semplice , ma anche più difficile : guardare in faccia la realtà, accettarla e fare qualcosa per migliorarla assumendosi la responsabilità delle proprie azioni.

Ma Silvia si sentiva parecchio stanca e non aveva alcuna intenzione di entrare in un circolo vizioso  di pensieri negativi proprio poco prima di andare a dormire.
Si sentiva molto stanca. Mise la sveglia per l’indomani di buon ora e andò a dormire.

 
 
 
 
   
 
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