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Autore: PurpleLove    20/12/2020    2 recensioni
Emily Piton ama il Natale, ma quest'anno lo amerà un po' di più!
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Nuovo personaggio, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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IL NATALE SECONDO
EMILY PITON

***Io e la mia versione della famiglia Piton auguriamo a tutti Buon Natale e felice anno nuovo (sperando sia meglio del 2020)!***

Non c’era niente di più perfetto del giorno di Natale per la piccola Emily, nemmeno il giorno del suo compleanno la rendeva tanto felice.
 
Natale era un giorno speciale perchè lo passava con tutte le persone a cui voleva bene. La mamma le raccontava sempre che era una tradizione cominciata quando lei aveva appena cinque mesi; il suo primo Natale allargato, con i genitori della sua mamma, nonna Molly, nonno Arthur e tutti i suoi zii. In realtà Emily sapeva benissimo che Molly e Arthur non erano i suoi nonni veri, ma era cresciuta considerandoli come tali. Voleva molto bene a nonna Rose e nonno Charles, ma lei aveva un cuore grande grande e amava tutti allo stesso modo.
 
Emily aveva sicuramente ereditato dalla mamma l’entusiasmo di festeggiare in grande, ben diverso da quello tiepidissimo di suo papà. Ogni anno si ritrovava a ridere ai tentativi, vani ovviamente, che il papà faceva per convincere la sua mamma a non andare alla Tana. Ogni anno. E puntualmente la mamma rideva, lo baciava e gli intimava di filare a prepararsi. Ogni anno.
 
Erano solo le sette, ma lei non aveva proprio più sonno; uscì piano piano dalla camera che condivideva con il suo fratellino che stava ancora dormendo e si precipitò alla porta dei suoi genitori, aprendola piano piano. Voleva entrare nel lettone, come faceva ogni anno, ma non voleva svegliare il suo papà che in questo periodo stava lavorando ad una pozione importante e faceva le ore piccole ogni sera.
 
Piano piano si arrampicò sul letto, osservò con affetto i suoi genitori abbracciati e si intrufolò in mezzo a loro, volgendo il viso verso la mamma che, a quanto pare, la stava aspettando.
 
-Buon Natale Mami!- le sussurrò scoccandole un bacio sulla guancia.
 
-Anche a te Fragolina.- le sussurrò la mamma in risposta, stringendola teneramente.
 
-…’re sn..?- borbottò il suo papà facendo sentire la bimba in colpa per averlo svegliato.
 
-È ancora presto Sev, torna a dormire. Io e Emy andiamo di sotto.- la bambina gli allungò un bacio sulla guancia e scese dal letto cercando le pantofole che aveva lanciato poco elegantemente alla rinfusa. Quando riuscì a trovarle riportò lo sguardo sui due genitori, notandoli impegnati in un dolce bacio.
 
Emily era davvero felice di vedere che la sua mamma e il suo papà si amavano tanto; quando li beccava a baciarsi, e succedeva spesso, sorrideva sempre. Invece la sua amica Audrey le raccontava che quando trovava i suoi in atteggiamenti affettuosi si vergognava tanto. Emily non capiva il perché, preferiva avere due genitori che si baciavano, piuttosto che due che litigavano sempre come i genitori del suo compagno di classe Chris.
 
-Dai, andiamo a preparare la colazione per tutti.- le sussurrò la mamma scortandola fuori dalla stanza.
 
Emily adorava quei momenti in cui riuscivano a ritagliarsi del tempo solo per loro due; da quando era nato il suo fratellino Micheal aveva dovuto dividere il loro tempo con lui e questo rendeva davvero preziosi quei momenti da sole.
 
-Mamma, facciamo gli omini di pan di zenzero da portare ai nonni?-
 
-Ma certo Emy, ho preparato apposta ieri sera l’impasto. Dai, prendilo in frigo!-
 
Due ore dopo, avevano sfornato almeno quattro teglie di omini, campanelle e palline e la cucina profumava di dolce e di Natale.
 
Emily aveva scelto attentamente i colori per le glasse e stava aspettando che si raffreddassero bene i biscotti, così da poterli decorare.
 
Proprio in quel momento il suo papà varcò la soglia insieme al suo fratellino Micheal, che si strofinava l’occhio destro con un pugnetto.
 
-Ecco le mie donne!- salutò baciando prima Hermione e poi Emily.
 
-Buon Natale Papi! Sai che abbiamo fatto i biscotti? Così oggi li portiamo da nonna Molly! Dai, vieni Mickey, aiutami a decorarli.-
 
Il suo fratellino, con tutto l’entusiasmo dei suoi due anni, scese dalle braccia del papà scalpitando e corse da lei, non mancando di afferrare un biscotto ed iniziare a mangiarlo di gusto.
 
-Sempre che ne restino…- sentì sussurrare beffardo Severus sedendosi al tavolo.
 
-Tranquillo, lo avevo previsto e ne abbiamo fatti tantissimi - gli rispose la mamma sedendosi sulle sue gambe.
 
-Dai Mickey, decoriamo questi qui. Vuoi fare gli omini o le palline?-
 
-P’line!- le rispose entusiasta il bambino. Emily gli passò una sac à poche piccolina che aveva voluto preparare appositamente per il suo fratellino e gli fece vedere come spremere la glassa sui biscotti per fare i disegni.
 
Mentre prendeva la sua con la glassa bianca alzò lo sguardo verso i suoi genitori che erano ancora seduti. Li beccò a sussurrarsi qualcosa, con il papà che accarezzava la pancia della mamma.
 
Chissà cosa stan dicendo… Mah, segreti da grandi.
 
Vide la mamma baciarlo sorridente e scendere dalle sue gambe andando verso il soggiorno.
 
Tornò a concentrarsi sulla sua pallina da decorare, ma fu distratta dalla mamma che, tornata in cucina, si era schiarita la gola. Sorrideva, la mamma, ed Emily pensò che fosse davvero la donna più bella del mondo quando aveva quel sorriso in viso. Poi notò che aveva in mano un rotolo di carta con un grosso fiocco color oro.
 
-Emy, Michey, venite qui un attimo? Abbiamo un regalo per voi.-
 
Un regalo! Lei adorava i regali! Posò in fretta la sua sac à poche e tirò via con delicatezza l’altra dalle mani del suo fratellino, lo prese per mano e, ridendo, corsero insieme verso i due genitori. La mamma le porse il rotolo e lei tolse in fretta il nastro, spiegando il foglio sul tavolo.
 
Ora, lei si reputava una bambina molto intelligente, ma non aveva la più pallida idea di cosa stesse guardando.
 
-Cos’è?- chiesero quasi all’unisono i due piccoli Piton, Emily con aria particolarmente accigliata.
 
-È una piantina, una specie di mappa. Vedete queste? Sono stanze- il papà allungò un dito e iniziò ad indicare i riquadri neri.
 
-E che stanze sono?- chiese lei curiosa.
 
-Sono delle stanze che io e la mamma faremo costruire al piano di sopra, così da avere camere più grandi.-
 
-Devo lasciare la mia camera?- chiese lei dubbiosa. Le piaceva la sua stanza, anche se era un po’ piccola, soprattutto dovendo starci in due.
 
-Bè, potremmo lasciarla a Micheal. E tu potresti prendere questa camera qui, più grande di quella che hai adesso.- le rispose la mamma, indicandole un quadrato più grande degli altri.
 
-E le altre camere?-
 
-Questo è un bagno, quest’altra è una camera per quando vengono a trovarci i nonni e questa qui è la camera della vostra sorellina.- concluse il papà con un sorriso.
 
Emily spalancò gli occhi e la bocca e poi iniziò a saltellare ridendo per tutta la cucina. Una sorellina! Non poteva crederci! Mai il giorno di Natale era stato così bello!
 
-Yeee! Una sorellina!!! Ehi Mickey, anche tu sarai un fratello maggiore!- prese per le mani il suo fratellino e ricominciò a saltellare entusiasta, trascinando anche lui.
 
-Va bene, va bene, adesso basta dai! Sono felice che siate felici! Mi raccomando però, adesso che andiamo dai nonni, non ditelo a nessuno. Glielo diremo dopo quando ci saranno tutti- ridacchiò la mamma amorevolmente, cercando, inutilmente, di mandare i suoi figli a prepararsi. All’ennesimo insuccesso si rassegnò e si risedette sulle gambe del marito che le avvolse le braccia intorno.
 
-Signora Piton, temo che arriveremmo in ritardo. È proprio sicura che non possiamo restare qui a casa?- lo sentì dire, speranzoso come sempre. Vide la mamma ridere, tirargli un buffetto sulla guancia e intimargli di andarsi a vestire. Come sempre.
 
Due ore dopo, finalmente, erano tutti tirati a lucido e pronti per entrare nel camino per andare alla Tana. Emily aveva voluto indossare il vestito più bello che aveva nell’armadio, un bellissimo abitino svolazzante rosso di raso, regalo di nonna Rose. La sua mamma le aveva fatto mille raccomandazioni, ma aveva acconsentito di farglielo mettere; voleva il suo vestito più bello, per il Natale più bello della sua vita.
 
Quando uscirono dal camino vide che i nonni erano già arrivati e corse subito da nonna Rose, abbracciandola stretta.
 
-Nonna, nonna, guarda come sono bella! Sai che la mamma e il papà ci hanno regalato una sorellina?-  la nonna alzò gli occhi sui suoi genitori che ancora si stavano togliendo un poco di cenere dai mantelli. La donna, sentendosi osservata, volse lo sguardo a sua madre e poi guardò lei con viso accigliato.
 
Giusto, doveva aspettare a dirlo agli altri! Capì la gaffe e cercò di scusarsi dicendo che era solo la nonna e che non avrebbe più detto niente a nessuno. La mamma scrollò le spalle con un sorriso e lei capì che aveva perdonato il suo piccolo peccato appena commesso. Tirò un sospiro di sollievo e andò a cercare la sua migliore amica, nonché cugina acquisita, Lily.
 
Trovò la bambina in angolo del salotto insieme alla cuginetta Molly.
 
-Ehi Lily, Molls! Siamo arrivati! A cosa state giocando?- le due bambine si girarono e le fecero posto sul tappeto. Lily era davvero bellissima, con un vestito azzurro come i suoi occhi. Anche Molly aveva un vestito molto bello, color glicine, e da come si preoccupava di sedersi in ginocchio doveva aver ricevuto non poche raccomandazioni dalla zia Leslie per trattarlo bene.
 
-Ciao Milly, stiamo giocando con le bambole che ci ha regalato nonna Molly per Natale. Guarda, assomigliano a noi!- Lily le porse una bambola con i capelli rossi e gli occhi azzurri che sembrava davvero la sua fotocopia. -Vedi? Questa sono io e questa invece è Molls- rispose indicando la bambola con i capelli castano chiaro e occhi azzurri in mano all’altra bambina.
 
-Sono bellissime, piacerebbe tanto anche a me avere una bambola che mi assomiglia.- sospirò Emily. Certo, tra poco avrebbe avuto una sorellina, che era anche meglio di una bambola, ma quelle in mano alle sue due amiche erano davvero bellissime.
 
-Allora meno male che ne ho fatta fare una anche per te!- Le sorrise nonna Molly alle loro spalle, affiancata da zia Ginny, porgendole una bambola con i boccoli castani, gli occhi color cioccolato e un bellissimo vestitino rosso. Emily, stupita, si alzò velocemente e abbracciò forte la donna.
 
-Grazie, grazie nonna! È il secondo regalo più bello ricevuto oggi!- sussurrò commossa.
 
-Il secondo eh? E qual è il primo?- chiese la donna incuriosita.
 
-Il regalo che ci han fatto mamma e papà! Ma non posso dirti cos’è, è una sorpresa…- finì sussurrando cospiratrice nell’orecchio di nonna Molly.
 
La successiva mezzora passò tra giochi e abbracci e ben presto nonno Arthur arrivò a chiamare le tre bambine per il pranzo.
 
Nonna Molly aveva preparato un tavolo grande per gli adulti e uno più piccolo, intorno al grosso albero di Natale, per i dieci bambini. Emily si sedette tra Lily e Molls e iniziarono a battibeccare con Fred e Lucy su chi di loro fosse il più forte a Gobabyglie. In fondo lei e Lily erano delle campionesse indiscusse!
 
Si ricordò di averle portate anche oggi è cercò la madre con gli occhi, visto che le aveva infilate, effettivamente di nascosto, dentro alla sua borsa. Si alzò e si diresse verso i suoi genitori, notando che la mamma aveva un’aria agitata.
 
-Tutto bene Mami?- le chiese un po’preoccupata, notando che stava stringendo, o meglio stritolando, a giudicare dal pallore più anomalo del solito, la mano di suo padre sotto al tavolo.
 
-Sta bene Emy, è solo agitata per… tu sai cosa. Hermione, tesoro, se non ti calmi, le mie mani da abile pozionista saranno per sempre rovinate.-
 
-È vero Mami, gliela stai davvero stritolando. Dai, è una cosa bella, non c’è da esserne agitati- le rispose la figlia dall’alto della sua saggezza di sette anni.
 
-Allora direi di levarci il dente, così Emily potrà finalmente riprendere a saltellare e Mickey potrà sfoggiare il suo perfetto vocabolario per dire a tutti che sta per avere una sorellina- finì il papà facendo un sorriso alla figlia che ridacchiò.
 
La mamma gli sorrise dolcemente e gli strinse un’ultima volta la mano, poi prese il coltello e lo batté tre volte sul calice di fronte a lei. Emily intanto tornò al suo posto, le biglie ormai dimenticate.
 
-Volevo fare qualche brindisi. Il primo ai nostri ospiti; un grande ringraziamento a Molly ed Arthur che ci aprono casa loro da ormai tempo immemore. Ricordo ancora la prima volta che venni qui alla Tana, trovai la vostra casa e la vostra famiglia straordinaria ed accogliente. Siete stati importanti nella mia vita, quasi quanto i miei genitori e vi voglio un bene immenso- Emily ricordò tutte le storie che la mamma le raccontava quando era piccola di quanto le sembrasse meraviglioso il mondo magico e di quanto i Weasley avessero fatto per lei nel corso della sua vita.
 
-Anche noi te ne vogliamo Hermione.- rispose nonno Arthur commosso.
 
-Il secondo brindisi vorrei farlo ai miei genitori. Sono grata di avervi ritrovato e ancora più grata di tutto il tempo che riusciamo a passare insieme. Siete stati due genitori eccezionali e come nonni vi siete anche superati- Oh sì, era vero. Andare da loro era sempre bellissimo. Nonno Charles le raccontava storie stupende, era un autentico libro di fiabe vivente. E nonna Rose le aveva insegnato tutto ciò che sapeva sul giardinaggio. E ovviamente lei aveva ricambiato le premure dei suoi nonni prendendosi sempre cura dei suoi bei dentini, bianchi come perle.
 
-E qui arrivo all’ultimo brindisi che vorrei fare. Se ce lo concedete, vorremo farlo in onore dei nostri bambini. Siete due bambini solari, curiosi e vi prendete sempre cura l’uno dell’altro. E questo mi fa essere molto serena e fiduciosa del fatto che vi vorrete molto bene e che sarete sempre d’aiuto alla sorellina in arrivo- concluse la mamma sorridendo.
 
Emily, profondamente commossa da quel brindisi, corse dalla mamma e la abbracciò forte. Poi, giusto per non commettere ingiustizia, abbracciò anche il papà, sedendosi sulle sue gambe.
 
-Adesso posso smettere di tenere il segreto?- sussurrò sul suo collo.
 
-Ma certo piccola, adesso puoi urlarlo al mondo intero!- le rispose lui, passando la mano tra i suoi capelli con tenerezza.
 
E mentre sentiva le persone intorno a lei congratularsi con i suoi genitori, la musica natalizia di sottofondo e le risate dei suoi amici poco distanti, strinse a sé la bambola nuova e pensò al fatto che niente poteva essere più perfetto quel Natale.
 
Emily Piton amava il Natale, ma quell’anno lo amò… una sorellina di più.
   
 
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