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Autore: Spensieratezza    21/12/2020    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Avviso: mi sono accorta di un controsenso importante. Quindi lo specifico qui, quando ad un certo punto sentirete parlare del samulet, non stranitevi, nella mia versione ho voluto fare che Dean non ha mai buttato il ciondolo nel cestino. e così non facciamo casini :)) ovviamente potrei fare uno sforzo e aggiungere qualche frase in più ma ho capito che non voglio farlo, perchè nello stile di questa storia, così leggera e romantica, non so perchè ma l'atto stesso di Dean di gettare il ciondolo, trovo che stoni un po' di brutto con tutto lo stile della storia :))




“Bevi. Ne hai bisogno.” Lo incitava Sam.

“Amico, hai appena scolato due bicchieroni di caffè.”
“Appunto.” Disse Sam con sguardo determinato.

“Va bene.” disse Dean. Afferrò il suo bicchierone e cominciò a bere il primo, lo bevve in un lungo sorso.
“Soddisfatto?”
“Vado a ordinarne un altro!”
“No, Sam, Sam, per favore!” disse Dean facendolo risedere e guardandolo torvo. “Ho bisogno di avere i nervi sotto controllo e di essere lucido.”

“Mi sono alzato per questo!” disse Sam, scrollando le spalle.
Castiel, ha appena portato fuori Adam, nostro fratello, a prendersi un gelato in questo bel paesello, per permetterci di parlare da soli. Quindi non facciamo i coglioni eh?”
Sam sospirò affranto.
“Okay. Cominciamo.”
“Sì..io..non so da dove cominciare.” Disse Dean grattandosi il capo.

Lo so io da dove! Dalla tua brillante idea di seguirmi in questa missione suicida dopo che io..
Questo fece saltare su Dean.
“Ora lo so io da dove! Dalla TUA brillante idea..”
“Schhhh, Dean, abbassa la voce!”
“Di addentrarti in una missione suicida.” Disse Dean abbassando la voce. “Non zittirmi MAI PIÙ. Ho preso una saletta appartata apposta per poterti fare il culo quanto voglio e non mi fermerai. Non stavolta. “
Sam sospirò.

“Dove stai andando?”
“A PRENDERE DELL’ALTRO CAFFÈ!”
Sam sospirò nuovamente.
 
Poco dopo Dean tornò dal fratello.
“Stai meglio adesso?”
“Non ne sono sicuro. Dimmi perché l’hai fatto!”
Sam lo guardò scioccato.

“Di tutta questa storia, è questo di cui vuoi parlare?”
“Dicono sempre di cominciare dall’inizio.” Disse Dean assaggiandone un sorso.
Sam non rispose.
“Ok, sentimi bene. Io lo so che..quello che è successo tra di noi..”
“Non ne voglio parlare!”
“So che ti ha fatto soffrire però! Come ha fatto soffrire me! Ma cazzo, Sam.”
Pugno sul tavolo.

“Sono tuo fratello, sono sempre tuo fratello e ti voglio bene e quando sei scappato in quel modo io..” scosse la testa amareggiato. “Non sapevo che pensare.”
“Magari che mi fossi gettato da un ponte? Sarebbe stato meglio.”
“Smettila di dire cazzate!!”
“L’hai pensato??”
“NO! Cazzo no!! Uno che si sacrifica per il mondo, non si suicida per motivi personali. “
Sam lo fissò.

“Ma ero..distrutto. Ho pensato che..volessi lasciarmi.”
Sam strizzò gli occhi.
“Quello che è successo tra noi..mi ha fatto pensare..che sono un fratello orribile, volevo essere un bravo fratello, un BRAVO FRATELLO per una volta. Per almeno qualcuno!”
“Sam, tu non..e comunque, potevamo farlo insieme!”

“Continui a non capire, io avevo bisogno di farlo da solo!

“Ok, ok, lo capisco..ma questo non rendeva le cose più facili.”
“Ho visto..mi hai inseguito.”
“Sì. E lo rifarei ancora..e ancora..e ancora..”
Sam deglutì. Era chiaro che stava pensando a qualcos’altro. Quell'ancora ancora ancora richiamava qualcosa di eccitante. Cercò di scacciare il pensiero. Non era il momento per lasciarsi prendere dall'ormone.
“Alla fine..seppur mi costa ammetterlo, sono felice che tu l’abbia fatto. Che mi abbia seguito.”
Dean gli prese la mano e gliela strinse.

“Quando ho sentito cosa volevi fare..mi sono sentito morire..non voglio che tu mai, MAI debba pensare di essere SOLO o di dover affrontare una cosa simile, DA SOLO.”
“Ma lo meritavo..”
“Sam, tu non..”

“Lasciami finire, lo meritavo, ma sono grato che tu non mi abbia lasciato da solo.” Ora Sam aveva gli occhi lucidi. “Però..però..” aggiunse Sam, guardandolo. “Non toglie la pazzia di quello che tu hai fatto. Hai rischiato tanto per seguirmi e lo sai.”
“Lo so.”
“E per cosa? Perché non credevi che sarei stato forte abbastanza?”

“No, perché non avrei mai voluto che se qualcosa fosse andato storto, tu ti saresti sentito in colpa per tutta la vita.”
“Ma credevi avrei fallito.”
“Cazzo, Sam!! Era chiaro questo! La prova a cui sei stato sottoposto non è una prova per ESSERI UMANI! Prendere il posto di un cavaliere infernale, di MORTE, dover accompagnare la gente a morire e restare indifferenti, davvero? Ti dico una cosa, neanche io avrei potuto superarla probabilmente! E comunque..non ne ero sicuro, ma non volevo lasciare niente al caso.”

“Dean..mio fratello..l’eroe..” disse Sam, addolcendo il tono, sfiorandogli la mano.
“Già..per te. SEMPRE.” Disse Dean giocherellando con il suo dito teneramente.
Sam si imbarazzò e levò la mano, si grattò la testa e si tenne la radice del naso.
“Ricordi tutto di quello che è accaduto laggiù?”
“Ricordo tutto.
Sam arrossì.

“Sembravi davvero..un ragazzo sperduto..senza memoria.”
“E lo ero. Non voglio neanche per un secondo che tu possa pensare che io ti abbia ingannato o che ti abbia mentito. Quando pensavo di non ricordare nulla, neanche chi tu fossi, era VERO.”
“Già..vorrei mi facesse sentire meglio. Invece..come ti sei sentito? Sarà stato terribile per te? Cazzo, non ho mai fumato ma quanto vorrei una sigaretta adesso.”

“In realtà non stavo così male..sì, certo, angosciato per il mio destino, impaurito..ma sai, forse non sapere non è così male..”
“Scherzi? Non avere un passato non è così male?”

“Esatto, perché puoi essere qualsiasi cosa. Non ti nego che ero..impaurito, ero terrorizzato, ma ero anche eccitato, quando non sai chi sei, puoi essere qualsiasi cosa, sempre meglio che convivere con quello che sei..e sai che io sono sempre stato un agglomerato di sensi di colpa e rimorsi e rimpianti.”
“Sì..lo so..”
Ci fu silenzio per qualche secondo, poi Sam riprese:
“Quindi..la casa..il mare nella casa..”

“Credo sia stato quello che hai intuito. Il fatto che abbiamo sempre cambiato casa, la nostra casa era mutevole come il mare.”
“Quel mondo etereo ci ha avviluppati nelle cose e sensazioni che erano più intense per noi, prima la casa, poi..” disse Sam.
“La Scuola.” disse Dean pensieroso.
Sam tornò a guardarlo dolcemente.
“Sono i miei migliori ricordi. Oh, non quello reali, quelli del..del sogno.”
“Quelli dove c’ero anche io?”

“Sì.”
“Ma non era vero.”
“Non fa niente. Sono stati meravigliosi lo stesso, Dean.”

“Se la metti così..sì, lo penso anche io.” Disse lui e entrambi acquisirono un' espressione sognante.
Poi Sam lo guardò.
“Cosa hai provato quando..voglio dire..avrai vissuto anche tu tutto in prima persona, vero? Intendo quando eri sotto l’albero o quando abbiamo rotolato sull’erba.”

“Sì, sì.”
Sam sembrò sollevato.
“Cos’hai provato?”
Dean lo guardò perplesso per un attimo, poi disse:

“Felicità, spensieratezza, giovinezza e qualcos’altro. Forse ti sembrerà strano, ma mi sono sentito completo. Come se finora mi mancasse qualcosa, un pezzo di me che si fosse ricomposto. Anche per questo ho creduto subito a tutto quello che stavamo vivendo come se l’avessimo davvero vissuto.”
“E invece..stavi vivendo solo il film che mi ero costruito nella mia testa.” Disse Sam sconfortato.
Dean gli prese ancora la mano e gliela strinse.

“Sam, ascoltami, non lo dico per consolarti o chessòche, so cosa di sicuro stai pensando, ti conosco bene..ma sono sincero, credi che sia meno importante o sia forse meno reale per me, tutto questo che mi hai fatto vivere, solo perché era solo nella tua testa?”
A Sam vennero gli occhi lucidi.

Sbagli. A maggior ragione, probabilmente, era ancora più reale per me! Hai ascoltato cosa ha detto Morte, quello che tu hai proiettato su di noi due, il tuo , NOSTRO film personale, se vuoi chiamarlo così, ha pesato su di te tanto quanto ha pesato su di me, nel momento in cui l’hai immaginato è stato come se Nicholas esistesse davvero e ti dirò di più..”
La mano di Sam tremava nella sua.

“Proiettare su di me, il Dean che tu avresti voluto al mio fianco..è stato come togliere a me qualcosa.”
Sam lo guardò stranito e fece per togliere la sua mano, ma Dean gliela strinse di più.

“Non fraintendermi, intendo che è stato come se ti fossi appropriato di metà della mia ANIMA. Hai creato questa immagine di me, che era lì con te, e io la sentivo, probabilmente a livello inconscio percepivo che c’era quest’altra parte di me, che però a questo punto era solo TUA, un po' come se avessi preso parte della mia anima e te la fossi custodita per così tanto tempo, dentro di te, nella tua testa, nel tuo cuore. “
“Oddio, Dean, detta così è tanto creepy.”

“Quando ho vissuto quei ricordi in cui eravamo al college..e poi in discoteca o alla laurea, è stato davvero come riviverli una seconda volta, come se io li avessi già vissuti una seconda volta. Ed è stato bello. Come riunirmi a un pezzo di me, che mi mancava e che non sapevo mi mancasse. Ora so finalmente cos’era quel grande vuoto che sentivo. Era Nicholas. Era me CON TE. Ora so di non essere una persona COMPLETA se non ci sei anche tu, ora so di NON ESISTERE interamente se non ci sei anche tu.”

Sam sobbalzò e gli andò incontro abbracciandolo, seduto su di lui, stretto e singhiozzando forte.
“Io..io provo lo stesso.” disse Sam.

“E la sai un’altra cosa, Sam..?” gli chiese Dean, accarezzandogli i capelli. “Credo di essere stato io per primo a proiettarmi come Nicholas. E fu quel giorno di natale.
Sam lo guardò stranito, poi ricordò.
“La palla di neve.”

“Sì. Abbiamo vissuto tanti di quei ricordi nella tua testa, che a volte ci scordiamo che è cominciato tutto, da quel primo momento. “
“Cazzo, Dean..non posso credere che tu hai desiderato essere qualcun altro, e non mio fratello.” disse accarezzandogli la guancia.
“È stata..solo una fantasia..non so neanche io bene perché, forse perché sapevo di non poterti dare nulla, che forse un estraneo avrebbe potuto offrirti e infatti..l’unica iniziativa che ho fatto, non è andata a buon fine.”

“Ma io HO AMATO che tu l’abbia fatto, perché ha fatto sì che io poi ti abbia dato questo.”disse toccandogli il suo ciondolo. “E significa tanto per me.”

Dean si prese il ciondolo tra le mani.
“Significa tanto anche per me e non me ne separerò mai.”
“Quindi..da quella PRIMA fantasia..dentro di te tu hai creato Nicholas..non sono stato io a farlo..mi dispiace..” disse Sam, ma sorridendo come un bambino.
Dean ridacchiò.

“Sei colpito nel tuo narcisismo? Io sono sollevato, in effetti l’idea che tu avessi potuto crearmi una personalità su misura, per quanto sdolcinata, era davvero troppo creepy.”
“Ma l’avresti accettata.”
“Certo, mi piaceva troppo Nicholas..ma mi piace ancora di più sapere che l’ho creato io.”

Sam fece per scendere da Dean, ma lui lo tenne stretto a sé per i fianchi.
“Sai cos’altro mi piace?”
“Cosa?”
“Che tu abbia voluto portarmi con te.”
“A..a scuola..”
“A scuola, ma prima ancora, a casa..durante l’infanzia, a quanto pare quel primo bambino che ti ha regalato la palla di neve ti è piaciuto così tanto che non volevi proprio lasciarlo andare.”

“Dean, non ho mai incontrato quel ragazzino..” disse Sam scuotendo la testa.
“Lo so, lo so, ma nel mondo astrale sì. Forse quando io ho desiderato di darti quella palla di neve, tu a livello inconscio, anche se non potevi vedere cosa io avevo pensato, hai captato qualcosa e ti sei portato dietro Nicholas..per tutto questo tempo, anche se non lo sapevi, anche se non sapevi cosa fosse ed è stato come se avessi avuto un amico immaginario per tutto questo tempo.”
Sam si fece pensieroso.

“Spesso pensavo a come sarebbe stato dover discutere con un altro bambino del fatto che mio padre si lamentava di mia madre perché faceva tardi la sera. Anche la prospettiva di un tradimento era meglio che non averla affatto.” Disse Sam.

Dean annuì. “Io ho addirittura immaginato delle volte, che si scannavano come animali. Ma nel mio immaginario c’eri sempre te con me.”
“Però non ero tuo fratello.”
“Già..non ricordo di aver immaginato questo. Che strano. Forse come accade con i sogni..quello che pensi incide sui sogni che farai di notte, ma poi di notte fai dei sogni totalmente astrusi che seppur derivano da pensieri fatti durante il giorno, hanno preso del tutto il controllo e non sei più tu a dirigerli.”

“Infatti è la stessa cosa dei ricordi scolastici. Ho pensato spesso ad avere te al college, ma poi alla fine il tuo comportamento lì mi ha spiazzato..”
“Forse anche se mi volevi lì, pensavi che non avrei accettato di fare il college, tu come pensavi mi sarei comportato se avessi accettato di venire con te? Partendo dal presupposto che sono molto più grande di te, avrei dovuto mentire sulla mia vera età..ma poi io ODIO studiare e odiavo la scuola.”

“Certo. E io lo sapevo! Infatti ogni volta che ti visualizzavo accanto a me, immaginandoti accanto, cercavo di scacciare subito quella fantasia, per milioni di altri motivi. Cioè..magari lasciavo perdere gli scenari scolastici, immaginavo te che mi aspettavi a un motel vicino o che prendevi un appartamento in affitto.”
Dean scoppiò a ridere per la prima volta.
“Magari che ti avrei aspettato a pranzo con il grembiule da massaia?”

“Oh, quando fai così diventi odioso, ODIOSO!” disse Sam e finalmente riuscì a tornare al suo posto.
“Dai, paghiamo e andiamo, siamo qui da un bel pò, altrimenti cominciano a guardarci male.”
Sam non disse niente ma sembrò oscurarsi.
 
 
Una volta fuori, Dean continuò:

“Magari era per questo che ero così scontroso nei tuoi ricordi.”
“Ahhh, te ne sei accorto?”
“Come potevo non accorgermi? So che lo ero, solo che in quel momento non capivo neanche io il perché, ero totalmente in balia del momento, ma ora credo di capire.”
“Beh, spiegamelo anche a me!”
Dean lo guardò.

“Esattamente quello che stavi dicendo prima te. Dentro di te SAPEVI che non sarei mai stato bene li, che avrei forse accettato di venire, per te, ma dall’altra parte sapevi che non sarei stato felice, perché la vita da studioso non fa per me, perché avrei preferito restare a cacciare, che non avrei potuto o voluto abbandonare papà.”
“Sì..forse hai ragione..e quindi si è creato questo paradosso per cui nel mondo astrale, tu venivi comunque ma eri arrabbiato con me..”
“Già..”
Si guardarono.

“Tu..lo avresti fatto?”
“Ohhh, Sam..” sospirò lui.
“Se te lo avessi chiesto saresti venuto?”
“Sono più grande di te di quattro anni, ti faccio presente.”
“Ohh, non rifilarmi queste minchiate, mentire sulla nostra identità non è mai stato un problema.”
Dean sospirò, poi lo guardò:

“Forse..se avessi prima parlato con papà, se avessimo trovato un posto per soggiornare e non mi avessi abbandonato per la prima biondina che ti faceva gli occhi dolci..forse..allora forse sì, cazzo, lo avrei fatto. Avrei fatto questa follia. Solo per te, Sam.
Sam lo guardò e il suo sorriso dolcissimo, e anche un po' compiaciuto, gli riscaldò il cuore.
Dean si avvicinò ancora a lui.

“Perché questi ricordi non vanno via? Io li sento ancora miei. Quando eravamo a Stanford…so che non erano reali..allora io perché..”
“ È la stessa cosa per me, ma si riferisce solo a quello che abbiamo visto nel..nel mondo astrale. Non sono..”
“Ti prego, non dire che non sono veri!”
Sam lo guardò solennemente.
“È tutto VERO per me..” disse Dean intensamente.
Si avvicinò cercando le sue labbra, ma Sam si scostò.

“Dean..no..” chiuse gli occhi.
“Non mi hai respinto, in quella casa..” disse Dean.
Sam si mise una mano sulla bocca aperta, tremante.
“Io credevo fosse solo un sogno..”

“No, Sam. Era reale. Era REALE. Come reale è stata quella canzone e il suo significato, quello che ha significato per te e quello che significa per me ora! E che forse ha SEMPRE significato. Quando io sono venuto a vederti durante quel ballo, quando eri adolescente? Anche quello era REALE!”
Sam seppur imbarazzato, lo guardò.

La sua voce veniva dai bagni. Sam corse lì, spalancando la porta.
“Dean!!”
Dean stava guardando Sam dallo specchio del bagno, poi si girò lentamente verso di lui.

“Era il tuo ballo scolastico.  Non so perché venni a vederti, mi raccontai che volevo solo essere sicuro che non avresti fatto cazzate, no alcool, no droghe..mi ripetevo che non c’era niente di male, ma quando ti ho visto correre verso di me…ho avuto PAURA..”
“Paura..d-di cosa??” chiese Sam.

“Di me. Di te. DI NOI. Forse per la prima volta, la potenza del sentimento che ci unisce, mi piovve addosso. Ed era..TROPPO. La tua reazione..la mia..questo..VUOTO che sentivo, quando ti ho visto ballare..e poi venire da me. Ho avuto..paura.”
Sam andò davanti a lui e gli prese la mano.

“Sai perché non volevo ballare proprio questa canzone? Perché l’avevo riconosciuta e non volevo..non volevo ballarla con qualcun altro.”
“E forse io l’avevo capito.” Disse Dean, la voce tremante. “Forse avevo capito che era per me. Per questo ero li.”


“Ero sincero, sai? Non sapevo cosa significava quella canzone ma in un qualche modo tu grazie al tuo sentimento, sei riuscito a farmela comunque arrivare. Prima di ballarla in quel bagno, l’abbiamo ballata nella casa del bosco. E tu mi hai invitato a ballare, forse perché dentro di te SAPEVI chi ero io davvero.”
“Ma tu non lo sapevi ancora..quando ci siamo baciati..e poi nel letto..nella vasca..non lo sapevi, vero?”
Dean scosse la testa.

“Non ti avrei mai toccato in quel modo, se lo avessi saputo. Non ti avrei mai nascosto chi ero.”
Sam prese la mano di Dean e se la portò a baciarsela.
“Ma l’indomani sei scappato.”
“Sì..”
“Quindi ricordavi CHI ERI. Lo ricordavi e sei scappato lo stesso!” lo accusò Sam.

“Sam, no…io non avevo capito. Non del tutto.” Disse Dean. “Io durante la notte, avevo cominciato a ricordare. Ricordare cose del passato, della mia, nostra giovinezza, del patto che avevo fatto..ma nonostante questo, non ricordavo tutta la mia vita, ma solo questi frammenti, così avevo pensato..di essere soltanto una succursale di me stesso. Pensavo di essere un fantasma, una parte del vero me stesso, non il Dean in carne e ossa, ma appunto un sogno. Il Dean che tu volevi. Non ricordavo neanche del patto con Morte.”

Non trovi che sia strano, Sam? è buffa la vita. IO non potevo ma avrei voluto, lui poteva..ma non voleva.”

“Credo di non riuscire a seguirti..”
Nicholas lo guardò con un sorriso triste.


“ Questo è il grande dilemma della vita. Siamo sempre odiati, la gente ci insegue sempre, ma raramente ci raggiunge. condannati a non poter correre da chi ci ama, finiamo sempre alla fine per essere odiati e sostituiti. Chi siamo?

 
Sam gli prese il viso tra le mani. Nicholas parlava dei sogni.

“Tutto questo ripetermi che era tutto reale, e alla fine TU pensavi di non essere reale.
“Dentro di me lo penso ancora.” Disse Dean dolcemente. “Faccio ancora fatica a capire chi sono io davvero, se sono Dean, o se sono Nicholas, se Nicholas sia davvero esistito realmente o se sia l’unico che sia mai esistito in tutta questa storia. Sto con il terrore di avere una crisi di identità. E so che tu sei l’unico che può aiutarmi. Come hai sempre fatto.” Gli prese la mano.
“Dean..”

“Sam, ti prego! So che sono stato un coglione, peggio, sono stato un coglione deluxe! Ti ho fatto soffrire, ho fatto soffrire entrambi, ma puoi capirmi vero? Puoi perdonarmi? Non è semplice accettare..di amare il tuo stesso fratello. Avevo..bisogno di tempo. Ma ho capito adesso.”
“Ma forse adesso ho bisogno di capire io..” disse Sam, lasciandogli la mano.

“Sam..ti prego, non farmi questo. Capire? Capire cosa? Sam, ci siamo detti che ci amiamo! Ricordi? Questo è tutto quello che c’è da capire!”
“Amore? Amore che tu hai respinto, hai rinnegato!”
“Ti ho già detto che ho sbagliato, ma quando abbiamo rivissuto tutto nel mondo astrale…”

“Piantala di parlare di quel mondo! Siamo nel mondo reale adesso! Il mondo delle cose difficili!”
“Non parlarmi di mondo reale!! Proprio tu che ti sei innamorato di una parte di me che neanche sapevo di avere! Come dovrei sentirmi al riguardo? O forse sei DELUSO perchè sono ritornato me stesso? Preferivi quando ero l’altro??”
Sam lo guardò attonito.

“Ami di più Dean o ami di più Nicholas, Sam?” chiese Dean.
“Non dirò MAI che amo entrambi, perché io amo TE, in tutto quello che sei, nella tua interezza e se devo dire che ho amato anche quello che non sapevi di essere o che non hai mai avuto l’opportunità di essere, allora sì, in un certo senso io amo entrambi, se ti fa sentire meglio, ma la verità è che io amo TE, il fratello che mi sta davanti, che mi ha protetto da tutta la vita che è stato con me TUTTA LA VITA, il fratello che ad un certo punto mi ha seguito in un mondo assurdo, solo per amore e ha vissuto una vita assurda ma fantastica, vivendo attraverso il sogno, una fantasia, un desiderio..” ora Sam stava piangendo.
“Il fratello che mi ha fatto provare quello che ho provato in quella vasca..”

“Sam..” Dean cercò di accarezzarlo ancora ma Sam si spostò.
“Ma siamo nel mondo reale adesso. Come credi mi senta a sapere che tutta questa mia missione ad un certo punto era concentrata solo di te? Dean, tu sei tutto il mio mondo! Ad un certo punto li ho fatto anche un sogno in cui mollavo tutto per te, perché credevo fossi un fantasma!!!!”
“Lo so, l’ho fatto anche io.” Disse Dean.
Sam era scioccato.

Tutto il mio mondo, Dean! E un’altra volta, tu vieni prima di tutto il resto! Sono uscito dalla gabbia perché desideravo raggiungerti, ho abbandonato Adam, nostro fratello, colpevole solo di esser nato dopo. La sua unica colpa, Dean!”
Dean si coprì il viso con le mani.
“Non ho pensato a lui se non quando le cose tra di noi sono andate male! Come credi che io mi senta..quale razza di fratello..”
“Sam, stop, STOP!

“NOOOO! Ho fatto questa missione per lui, PER LUI, Dean, eppure per tutto il tempo ho pensato a…a te.
Dean si schermì.“Cazzo, Sam..come farmi sentire una merda..”
“Il problema non sei tu, sono io! Tu che sei tutto il mio mondo, Dean, ma adesso non possiamo più permettercelo, non con un fratellino più piccolo che ha bisogno di noi!”

“Adam è maggiorenne, lo so, siamo i suoi fratelli e avrà sempre bisogno di noi, ma non dobbiamo per questo rinunciare a..”
“A?? A cosa, di preciso, Dean? Non so neanche che cosa siamo, noi!!” disse Sam, poggiandosi i pugni sugli occhi.
Dean glieli abbassò dolcemente.
“Mi hai detto di amarmi. Ti stai rimangiando la parola?”

“Io..io..”
“Sam..”
“No, cazzo! No! Ma ho..ho bisogno di stare solo adesso.”
“Che..”
“Staremo un po' da soli, io e Adam, prenderò un appartamento in affitto e cercherò di fargli vivere la vita normale che lui ha sempre meritato e che gli è stata tolta.”
“E in tutto questo dove mi colloco io?”

Sam stette zitto.
“Tu vuoi..tagliarmi fuori? Di nuovo? Cazzo, Sam!”
“Cerca di capire, è solo per un po'..”

NO! Siamo già stati separati! Molto più a lungo di quello che..non accetto un’altra separazione. Hai bisogno di aiuto con il ragazzo..non posso. Non lo permetterò!”
Gli prese i polsi.
“Dean..lasciami..”

“Hai paura che il ragazzo venga a sapere di noi? Ci ha già visti baciarci!”
“Credi che questo mi faccia sentire meglio??? Mi fa sentire peggio, non meglio!!”
“Credi che potrei saltarti addosso mentre c’è Adam nei paraggi? Mi fai così depravato? O forse credi che non saprai trattenerti TU?”
“DEAN!!”

Dean lo aveva lasciato andare come se si fosse scottato. La voce perentoria di Gabriel lo aveva scombussolato.
"Sto parlando con mio fratello, Gabriel, non metterti in mezzo!”

“Dean, conosco i sentimenti di Sam, come conosco i tuoi..così come so che lui adesso ha bisogno..”
"Tu non puoi sapere cosa è meglio per noi. Quello che abbiamo passato lì dentro..SAM MI AMA, IL SUO POSTO È AL MIO FIANCO, CON ME!"

"Dean, controllati, cazzo! Non hai più diciassette anni!"

Dean era rimasto disorientato, a bocca aperta e in un moto di ira, si era alzato, pronto per dargli un pugno. L'allusione a NICHOLAS non gli era piaciuta per niente, lo aveva ferito. Caricò il pugno per colpirlo, vicinissimo al suo viso, Gabriel non si spostò minimamente, restando davanti a lui, fissandolo con sfida. Ma il pugno non arrivò mai, come al rallentatore, Dean lo rallentò fino a fermarsi e abbassare il capo a terra.

Gabriel lo guardò solennemente, sedersi sula panchina con la faccia tra le mani.

“Se tu, ami tuo fratello, se davvero lo ami, comprenderai che lui dopo quello che ha passato, ha bisogno di ricaricarsi e di riflettere su quello che avete vissuto. Sam, ti aspetto alla macchina.”

Così dicendo si allontanò.
Sam lo guardò a fatica negli occhi.
“Dean, perdonami, ma ho bisogno di capire se quello che abbiamo vissuto laggiù sia..solo un’illusione o..”
“O vero amore?” lo canzonò Dean con un sorriso mesto.
“Dean..”

Sam si era avvicinato velocemente e parte di Dean forse aveva pensato, o si era solo illuso, che Sam lo avrebbe baciato, ma le sue labbra sfiorarono solo l'angolo della bocca, in una sorta di saluto romantico a mò di sogno, che però per Dean significava tutto. Dopo che per anni aveva accantonato i sogni, aveva vissuto egli stesso in un sogno, aveva fatto parte di esso, e quindi per lui il sogno di un bacio che non c'era stato, era come se ci fosse stato. Era tutto. Come se l'avesse baciato.

Non hai più diciassette anni, gli aveva detto Gabriel. Ma cosa succedeva, quando anche se non lo sei più, tu ti ci senti?





















Note dell'autrice:  ciao ragazziiiii questo capitolo è molto importante per me, da un lato mi vergogno anche della mole di sdolcinatezza che ne è venuta fuori ahahha ma non posso farci niente, anelavo questo capitolo da tempo e l'idea che sia venuto anche MEGLIO di quanto pensavo, basta a farmi FIORIRE XD voglio dirvi di non essere tristi, lo so cosa state pensando, ora tira e molla poi pace, tutto scontato..ecco NO xd anche io ODIO queste banalità, questa svolta non sarà banale, credetemi, non ho interesse nel fare ora capitoli e capitoli che porteranno alla pace tra i due, questa svolta c'è innanzitutto perchè la vedevo molto credibile e verosimile per tutto quello che hanno passato, ora nel prossimo capitolo ci sarà una scena che non sono riuscita a inserire qui, ma poi in quello prossimo ancora, non ci sarà tristezza, vedrete, ho in serbo una sorpresa molto originale che forse non vi aspettate, credetemi. Voglio stupirvi!

Lo so forse il chiarimento è stato troppo lungo ma credetemi che secondo me serviva tutto, perché io quando faccio queste cose se da un lato capisco che vengo vista dall'esterno come troppo prolissa, dall'altro non mi importa perchè io ci tengo a tutto quello che dico perché da una parte sono un'autrice che si immedesima nelle situazioni che fa vivere ai suoi personaggi e non sono stata mai un'autrice che bada solo alla FORMA, a quello che sarebbe più elegante nella prosa, altrimenti avrei censurato tutto il chiarimento, soprattutto perchè nel telefilm non fanno mai vedere quando si chiariscono o commentano quello che hanno passato, io invece voglio che questi chiarimenti ci siano, perchè mi piace farli reagire e rispondere come risponderei e reagirei io davanti a cose che mi capitano e io sinceramente dopo un viaggio del genere avrei bisogno di fermarmi a bere tanto caffè , di tranquillizzarmi e di fare tutte le domande che dopo un viaggio del genere mi verrebbe in mente di fare, ma non solo, che sarebbe SPONTANEO fare :)) so che Dean forse sembra egoista in certe frasi ma io mi sento di farlo reagire così perché lo avevo anticipato che avremmo avuto un Dean più emotivo e che la sua reticenza iniziale sarebbe piano piano scomparsa per farlo diventare più istintivo, ok forse non ho detto proprio queste parole nelle note ma l'avevo fatto intuire che ci sarebbe stata questa svolta :))
   
 
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