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Autore: Kira Nikolaevic    22/12/2020    0 recensioni
Tutto ciò che Brylee Aelin Black vuole, è scoprire chi è e chi fossero i suoi genitori.
Sarà l'addozione da parte dei Malfoy ad aiutarla o l'arrivo della sua lettera per Hogwarts?
se vi va, scopritelo assieme a lei, rivivendo, per l'ennesima volta, o forse la prima, un'avventura di sette anni ad Hogwarts, vista dagli occhi di una Serpeverde.
Ebbene sì, gente! Purtroppo per voi, non sono ancora morta e sono tornata con un'altra nuova ff, su cui "lavoro" da anni. (Quindi, sì. Questa la finisco. Poco ma sicuro ;D)
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Più contesti
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9. Chapter nine
-
Prophetia Merlini
 

Quando il pomeriggio di quella domenica di metà settembre Brylee, dopo aver passato la maggior parte della mattinata con Hermione, i gemelli e Akilah, si diresse in Sala Comune dopo pranzo, la trovò deserta se non per un gufo reale appollaiato sullo schienale del divanetto su cui avevano chiacchierato lei e Draco la prima notte ad Hogwarts. “Rigel! che ci fai qui?” chiese al rapace, mentre gli si avvicinava. Notò che alla zampa aveva legato un piccolo rotolo di pergamena pregiata.
 
Troviamoci qui dopo mezzanotte, devo parlarti.
-D.L.M.
 
La cena, dopo un pomeriggio passato con le testa fra le nuvole, chiedendosi come Draco volesse sistemare la cosa, Brylee l’aveva passata accanto ad Akilah e lanciando continue occhiate in direzione del cugino, il quale sembrava accorgersi dello sguardo della cugina sulla sua figura ma al tempo stesso sembrava sforzarsi a non guardarla.
A mezzanotte, Brylee si trovava già in sala Comune davanti ad un camino, avvolta nella sua vestaglia grigio chiaro, che aspettava impaziente il cugino.
“Non pensavo ti saresti fatta viva” esordì Draco, alle sue spalle quando raggiunse la Sala Comune. “Si può sapere cosa ti è preso da due settimane a questa parte, Draco?” gli chiese diretta la rossa girandosi nella sua direzione e puntando i suoi occhi in quelli del cugino.
“M-mi dispiace...”
“Non ti credo Draco. Se ti fosse dispiaciuto, non avresti lasciato che Tiger, Goyle, Pansy o Daphne mi facessero quello che mi hanno fatto per due dannate settimane. Credevo fossi il mio migliore amico, o che potessi esserlo, ma a quanto pare sono stata una stupida a pensarlo”
“Hai ragione, Black. Sei stata una stupida. Avresti dovuto aspettartelo. Credevi che un mese passato a casa ti avrebbe resa la sorella che non ho mai avuto o la mia migliore amica? Pff. Pensavo che almeno questo l’avessi imparato in quel postaccio babbano!” attaccò Draco preso dal fastidio che sentì allo stomaco alle parole della cugina.
“Attento, Malfoy, non testare troppo la mia pazienza...” lo ammonì Brylee sentendosi prudere le mani.
“Sai, pensavo di dirlo a mio padre...” continuò il biondo alzando il mento
“E cosa, sentiamo? Delle mie amicizie? Accomodati pure! O vuoi aggiungere anche qualcos’altro?”
“Non arriverei a tanto, lo sai” sussurrò il ragazzino davanti a lei
“No! Non lo so. Non lo so più!” esclamò a voce troppo alta la rossa mentre contro il suo volere calde lacrime iniziavano a rigarle il viso, ma continuò “Sai cosa mi dicono quasi sempre quando sto con loro?” continuò riferendosi ai suoi amici Grifondoro “Che sei solo un ragazzino viziato che fa il bulletto perché si sente superiore a chiunque perché è solo! Ma io, stupida, continuo a dire che non è così. Che tu sai anche essere dolce e comprensivo!” continuò fissandolo negli occhi grigio ghiaccio questa volta con tono un po’ più fermo. “E poi non vedo dove sia il problema nelle mie amicizie. Non posso essere sia amica loro che vostra?” chiese infine Brylee.
“Desidero solo non averti mai conosciuto. Mi sarei risparmiata tutto questo, almeno” sbuffò Brylee mentre si lasciava cadere a peso morto sul divanetto dietro di lei. “Non lo intendi davvero. Lo so, Brylee” dichiarò il biondo imitandola e sedendosi accanto a lei. La ragazzina soffocò una risatina mentre si accomodava meglio su un fianco per poter fronteggiare l’amico “Può darsi, Malfoy...” lo rimbeccò maliziosa per poi lasciare uscire la sua leggera risata allegra e cristallina. “Piuttosto. Mi vuoi spiegare il motivo di tutto questo?” tornò all’attacco grevemente pur mantenendo dolce il tono di voce.
“È che e-ero, no. Sono invidioso. I miei genitori mi hanno sempre fatto sentire così speciale da farmi credere che avrei potuto fare qualsiasi cosa volessi e fin da piccolo ho pensato che a scuola sarei stato ammirato più di chiunque altro...” Brylee non aveva mai visto il biondo così fragile, aveva un’irrefrenabile voglia di abbracciarlo, ma si limitò a posare una mano su quelle pallide e magre di Draco, che da quando aveva iniziato a parlare se le torceva. “Ma poi in treno ho saputo di Potter e penso di aver voluto la sua amicizia più di chiunque altro, ma aveva già conosciuto quel Weasley... con tutto ciò, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato dopo la prima lezione di volo, quando è stato nominato cercatore della sua squadra di Quidditch. I-io credevo di superarlo almeno in quello. Voglio dire, volo da quando avevo tre anni, ed ecco che arriva lui, ‘il bambino che è sopravvissuto’ che ha vissuto tutta la sua vita senza sapere niente di ciò che fosse e si rivela essere un fenomeno anche in quello. Per non parlare di quando ad incantesimi ho visto te congratularti con lui. E-e lì non so che mi è preso. Ero invidioso anche di te, che eri riuscita a conquistarti una possibilità di fare amicizia con lui mentre io no; e Blaise mi ha suggerito di vendicarmi un po’ anche su di te, scusami. Scusami tanto. Fosse stato per una parte di me, avrei provato a chiarire il tutto quella sera stessa, ma l’altra dava ragione a Blaise e mi son lasciato trascinare dall’invidia” Brylee notò che il ragazzino davanti a lei aveva gli occhi insolitamente lucidi e leggermente arrossati; gli si gettò al collo d’impulso. “Mi dispiace tantissimo, Dra... se l’avessi saputo, ci avrei pensato non due, dieci volte prima di fare così.”Il biondo non disse nulla, si limitò solo a stringere tra le braccia il busto minuto della cugina. “Hai passato troppo tempo con quei Weasley...” brontolò Draco schiettamente “puzzi di cannella” continuò, generando un’altra risatina da parte della rossa.
La mattina dopo, Brylee ignorando bellamente i commenti di Daphne e Pansy ancora ignare della tregua di quella situazione, scese in sala Grande di buon umore; mentre faceva colazione tirò fuori dalla tracolla in pelle una pergamena, la penna di sparviero e il calamaio e scrisse alla zia dopo due settimane di silenzio.
 
Cara zia, scusami se non ti ho scritto la scorsa settimana. Qui a scuola va abbastanza bene, ho scoperto di essere particolarmente portata per Pozioni, Incantesimi e Trasfigurazione, cosa che mi fa sempre guadagnare punti. Per quanto riguarda Draco, anche lui va abbastanza bene un po’ in tutte le materie... c’è stata un’incomprensione che è durata circa due settimane, ma siamo riusciti a chiarire. In queste due settimane non mi è più accaduto nulla di simile come quella volta con Pansy Parkinson e non ho ancora avuto modo di parlarne col professor Piton, come mi ha consigliato anche Draco quando gliene ho parlato.
Non so come tu o Lucius lo zio possiate prendere questa cosa, ma sono amica di alcuni Grifondoro tra cui anche una strega molto brava, quasi quanto me, che purtroppo però è di origini babbane. Se posso essere completamente sincera con te, zia, non mi interessa dello stato di sangue di una persona. Se qualcuno è gentile e rispettoso lo è indistintamente dalle sue origini, così come per il contrario. Non tutti i mezzosangue o i nati babbani sono spazzatura. So che è difficile per voi capire una cosa del genere ma è quello che penso e non credo che qualcuno possa farmi cambiare idea a riguardo. Prometto che settimana prossima ti manderò un’altra lettera, sperando anche di aggiornarti in meglio sui miei progressi riguardo alla legimanzia, pensavo di fare qualche ricerca a scuola.
- B.A.B.

 
Nel piccolo spazio di tempo che aveva tra la fine della colazione e l’inizio della prima lezione del lunedì, Pozioni, attraversò di corsa i corridoi e il cortile fino alla gufiera per mandare Rigel alla Villa, dalla zia.
A pozioni, Brylee si risedette dopo due settimane accanto al cugino, cosa che lasciò spiazzati molti Serpeverde del primo anno. Anche Piton parve accorgersi della riappacificazione dei cugini Malfoy ma quando li dovette dividere in coppie per realizzare una pozione soporifera, li tenne comunque separati cosa che li portò quasi a protestare; così Brylee era stata mandata accanto ad Akilah e Draco fu messo in coppia con Blaise. Entrambi erano riusciti a riprodurne una molto simile a quella del professore e guadagnarono dieci punti a testa per la loro riuscita.
Mentre tutti i suoi compagni si dirigevano verso l’aula di Storia della Magia, Brylee si trattenne nell’aula di Pozioni; quando Piton se ne accorse le rivolse la parola con la sua voce sussurrata “Black. Cosa ci fai ancora qui?” chiese puntando i suoi occhi neri sulla figura della rossa. “Mi chiedevo se poteva aiutarmi con una data situazione, professore...” annunciò lei guardandolo fisso negli occhi, per poi raccontargli dell’accaduto di due settimane prima. “Ho già fatto sapere la cosa a mia zia, professore, ma visto che non potrò vederla fino alle vacanze Natalizie, ho pensato di rivolgermi a lei” concluse la giovane. “Hai pensato bene, Black. Ma visto che se no arriverai tardi alla tua lezione di storia della Magia, al momento l’unica cosa che posso fare è darti appuntamento questo pomeriggio nel mio ufficio” sentenziò il professore mentre le porgeva un foglietto riportante un orario e delle indicazioni scritte poco prima con grafia elegante.
Quando dopo pranzo Brylee si diresse a passo spedito con un ampio sorriso sulle labbra verso l’aula del professor Rüf, dove, nonostante fosse arrivata un po’ in ritardo trovò il posto accanto a Draco tenutole libero da lui; rivolse un allegro sorriso di gratitudine al cugino mentre si avviava al posto sotto lo sguardo sbigottito di Daphne, costretta a tornare a sedersi accanto a Blaise. Quando uscirono dall’aula, alcuni studenti del primo anno erano ancora mezzo addormentati, non ancora abituati alla voce monotona del fantasma.
Dopo un’altra nauseante ora passata ad impregnare le proprie divise di aglio mentre imparavano i vari metodi per curare il morso di un licantropo, Brylee lasciò un biglietto sul banco di Draco avvertendolo della sua futura assenza durante il pomeriggio e si precipitò nei sotterranei verso l’ufficio di Piton, non dopo essere passata per il suo dormitorio ed essersi fatta una doccia per lavare via la puzza d’aglio, come tutte le volte dopo le lezioni del professor Raptor. Tuttavia la ragazzina non aveva idea di dove si potesse trovare la stanza quindi controllò di nuovo il bigliettino che il professore le aveva consegnato quella mattina. “15.30, usare Revelio contro la parete dietro la cattedra. Se sei abbastanza potente dovrebbe risultati semplice” recitava, dunque la ragazzina si avvicinò alla parete sita dietro la cattedra dell’aula di Pozioni, tirò fuori la sua bacchetta dalla tasca interna della divisa, si concentrò e un po’ nervosa recitò l’incantesimo, imparato giusto la settimana prima; quando ebbe fatto, davanti ai suoi occhi si presentò una stanza dall’aspetto cupo dovuto alla poca illuminazione e dagli scaffali pieni di barattoli di vetro in cui galleggiavano sulla superficie di pozioni colorate residui di animali e piante, cosa che sarebbe potuta risultare rivoltante ad alcuni ma non a Brylee, amante delle Pozioni com’era. Era presente anche un caminetto e una grande credenza in legno di ciliegio in cui erano riposte scorte di ingredienti per pozioni. Con la fronte leggermente imperlata di sudore, Brylee mosse qualche passo all’interno della stanza per poi sentire la parete dietro di lei ricomparire. “Professore?” chiamò con voce decisa, nonostante l’ansia e l’eccitazione per cosa avrebbe potuto scoprire di lì a poco. Alla voce della sua studentessa, Piton fece capolino da dietro la credenza delle sue scorte personali, invitandola ad accomodarsi su una delle sedie imbottite poste davanti ad un tavolo molto simile alla cattedra presente nell’aula di Pozioni ma leggermente più piccolo e visibilmente più antico. Una volta accomodatasi, Brylee attese che anche il professore si sedesse e aspettò che parlasse.
“Ho riflettuto su quanto mi hai raccontato, Black.” Esordì il professore, fissandola da dietro le mani intrecciate posizionate sotto al naso. “Ho ritenuto giusto dover informare anche il preside, e sembra che la tua capacità sia quasi fuori dal comune. Non tutti riescono in questa magia senza bacchetta, ma con un po’ di pratica saresti perfettamente in grado di leggere e forse manipolare la mente di qualsiasi persona.” Finì attendendo una risposta da parte dell’alunna.
“N-non capisco, professore... mi sta dicendo che non può aiutarmi?” chiese confusa Brylee
“Si fosse trattato di occlumanzia, avrei potuto farlo, ma trattandosi di legimanzia temo dovrai aspettare le vacanze di Natale per poter affrontare l’argomento con tua zia, Black. Tutto quello che posso fare è consigliarti di fare ricerche in biblioteca a riguardo.
Affranta da quanto non scoperto circa la sua abilità, Brylee si diresse verso la biblioteca quasi strusciando i piedi per terra, per poi incontrare Akilah, la quale non appena la vide così abbattuta le andò incontro preoccupata. Nelle scorse due settimane si erano avvicinate parecchio le due. Brylee sapeva della passione spropositata dell’altra per il Quidditch e in un certo senso aveva contagiato anche lei; insieme non mancavano mai un’amichevole di qualsiasi Casa e fu lì che Brylee scoprì che i gemelli erano i battitori di Grifondoro.
“Brylee! Cos’è successo? Ancora tuo cugino? Pensavo aveste fatto pace!” la sommerse di domande non appena la raggiunse. Ma Brylee si limitò a sorriderle mestamente per dissipare le sue preoccupazioni. “Tranquilla Akilah, nessun problema con Draco. Devo fare delle ricerche in biblioteca e sono solo un po’ stanca” disse la rossa. “Oh, capisco. Ti accompagno. Volevo cercare qualcosa sulla manutenzione delle scope da corsa, tanto” si propose l’araba.
Ormai era passato quasi un mese e Brylee aveva cercato in ogni angolo della biblioteca per scoprire qualcosa sulla legimanzia, quando una sera ne parlò col Barone sanguinario, che le disse dell’esistenza di un volume a riguardo, tenuto nell’irraggiungibile Reparto Proibito della biblioteca; alle parole del fantasma, Brylee si illuminò e i giorni successivi tormentò Fred e George perché le prestassero il loro  libro di testo di Pozioni per preparare un Intruglio Confondente. I due dopo infinite richieste e tartassamenti da parte della ragazzina a cui ormai si erano affezionati, cedettero dopo un paio di giorni quando lei ammise di volerlo usare su Gazza, il custode della scuola, facendo passare la cosa ai due per uno scherzo. Brylee passò le successive due settimane a pensare a un modo per procurarsi gli ingredienti, non poteva di certo chiedere alla zia di mandarle via gufo gli ingredienti, i gemelli le erano già stati d’aiuto con il prestito del loro libro di testo del terzo anno, avrebbe pensato a loro come ultima spiaggia nel caso non avesse trovato altre soluzione, e per ultimo si ricordò della credenza piena di ingredienti per pozioni di ogni tipo nell’ufficio di Piton, sapeva come entrarci del resto, ma non sapeva cosa sarebbe successo se il professore l’avesse beccata nel frugare e rubare quei tre semplici ingredienti che le servivano per far dare di testa il custode; tuttavia si ricordò degli anni in orfanotrofio, quando troppo affamata dopo le solite punizioni nello stanzino sgattaiolava nelle cucine senza farsi vedere per poter mangiare almeno un po’ di pane.
Un pomeriggio era in biblioteca, seduta davanti ai gemelli, tra Akilah e Draco, improvvisamente aveva trovato la soluzione al suo problema: aveva letto da qualche parte come eseguire un incantesimo d’invisibilità, avrebbe usato quello e magari, con l’aiuto di Pix avrebbe tenuto Piton lontano dal suo ufficio il tempo a lei necessario per procurarsi gli ingredienti per il suo distillato. Nessuno si sarebbe accorto di niente. Sorrise con un’aria talmente furba che Fred ne rimase quasi spaventato quando la notò. “Non ho la benché minima idea di cosa ti stia passando per quella testolina, Brylee, ma stai iniziando a spaventarmi” sussurrò nella sua direzione, attirando l’attenzione di Draco che per un momento lo guardò male e poi spostò lo sguardo confuso sulla cugina. Lei si limitò a mantenere quel sorrisetto furbo guardando prima l’uno poi l’altro.
“Fred. Tu e George sapete come approcciarvi a Pix?” gli sussurrò con fare neutrale.
“Ci abbiamo provato una volta, ma non è finita esattamente bene, ecco...” le rispose George che aveva udito la domanda. Brylee si limitò ad annuire, per poi tornare sul suo tema di Astronomia sui nomi delle ultime costellazioni che avevano studiato.
Una settimana prima di Halloween, aveva deciso di mettere in atto il suo piano. Era riuscita a convincere Pix a distrarre Piton per tenerlo lontano dal suo ufficio per il tempo che le sarebbe servito per riuscire nella sua impresa, semplicemente minacciandolo; sapeva che l’unico di cui aveva paura e a cui avrebbe addirittura baciato le scarpe era il Barone Sanguinario, a cui ormai Brylee era molto legata.
Dopo essersi assicurata che tutti stessero dormendo, si diresse fino a davanti all’uscita della Sala Comune, dove si lanciò addosso con un grande dispendio di energie, l’incantesimo d’invisibilità. Sapeva che Pix entro qualche minuto avrebbe iniziato a distrarre Piton, e per quanto le dispiacesse per quello che probabilmente era il suo insegnate preferito, uscì mantenendosi silenziosa ed invisibile. Attese che Piton inseguisse irritato dal Poltergeist, quest’ultimo che aveva avuto la trovata di sottrargli sotto il naso i fogli con gli appunti per le lezioni dei giorni dopo. Quello era il momento di agire. Si infilò nell’aula di Pozioni e raggiunta la parete dietro la cattedra vi lanciò Revelio, su cui si era molto esercitata nelle ultime tre settimane; la parete svanì e fece apparire l’ufficio del professore, dritta alla sua meta: la credenza con le scorte degli ingredienti. Prelevò la Coclearia, il Levistico e la Starnutaria, per riporli all’interno del panno che avvolgeva il libro di pozioni della madre e che aveva trasformato in una borsina. Una volta finito tornò in Sala Comune, dove appena pronunciata la parola d’ordine, Lealtà, e superata la parete di pietra, si accasciò a terra, stremata per l’impiego delle forze usate per mantenere l’incantesimo d’invisibilità attivo per quel lasso di tempo e molto lentamente, senza forze raggiunse un divanetto dove si sdraiò e si addormentò immediatamente.
La mattina dopo si svegliò in infermeria, portata lì da Draco che l’aveva trovata nella Sala Comune, mortalmente pallida e il contorno degli occhi particolarmente scuri, che si era spaventato a tal punto da pensare che la cugina fosse morta e senza pensarci due volte l’aveva immediatamente portata da Madama Chips. Fortunatamente quel giorno era un sabato e non avevano lezioni. Dopo un paio d’ore di degenza in infermeria, finalmente Brylee poté uscire da quella lunga stanza piena di lettini e impregnata dell’odore misto delle varie pozioni curative, con Draco che aveva deciso di essere la sua ombra per quel giorno come minimo. Brylee pensò leggermente infastidita che volente o nolente il cugino l’avrebbe dovuta aiutare almeno nella copertura durante la realizzazione della pozione per il suo piano; si diresse quindi verso i sotterranei, per entrare nel suo dormitorio e recuperare il calderone , il mortaio col pestello e la bilancia per le pesature. Dopodiché, continuando ad ignorare la presenza di Draco si diresse verso il bagno delle ragazze al secondo piano che sapeva essere inutilizzato. Passò tutta la mattinata per riuscire a preparare l’intruglio confondente, un po’ per i tempi di preparazione della pozione un po’ per le continue lamentele di Draco che non voleva stare lì a fare da palo, senza nemmeno sapere il perché e con il fantasma di Mirtilla Malcontenta che lo aveva importunato per quasi tutto il tempo.
Giunse la vigilia di Halloween, in cui Brylee avrebbe attuato il suo piano e si premurò di far assumere sia a Gazza che alla sua gatta, almeno due cucchiai di pozione per l’uomo e due gocce per l’animale, poco prima di cena. giunto il momento, si diresse quasi indisturbata verso la biblioteca. Riuscì ad aprire il lucchetto che teneva chiuso il cancelletto del Reparto Proibito utilizzando Alohomora  e si mise alla ricerca del libro sulla legimanzia di cui le aveva parlato poco tempo fa il barone Sanguinario. Quando lo trovò, lo nascose sotto il mantello nero che si era portata dietro, senza stemmi né segni che avrebbero riportato alla sua Casa, e mentre stava per andare via, l’occhio le cadde sulla copertina di un antico libro, sulla cui costa era riportato in lettere gotiche in foglia d’oro “Prophetia Merlini” la profezia di Merlino. Stava per prendere anche quello quando sentì Gazza avvicinarsi, lamentandosi per le strane cose che vedeva attorno a lui e seguito dalla sua gatta, altrettanto delirante e rumorosa. Decise che per quello avrebbe chiesto a qualche professore di firmarle un permesso.
 
 
 
 
 
~Angolo della Miseria~
Salve di nuovo! Come avete visto, alla fine, dopo due lunghe settimane Brylee e Draco sono riusciti a fare pace; nella bozza arrivavano addirittura alle mani e il litigio sarebbe durato quasi tutto l’anno ma all’ultimo ho cambiato perché, diciamocelo sarebbe stato un litigio esagerato e senza senso alcuno .
Brylee inizia con le sue marachelle che continueranno, state tranquilli, magari anche in compagnia dei gemelli Wesley.
Come sempre vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate e cosa vi aspettate nel prossimo capitolo *coff* sono indietro di mezzo capitolo *coff* e devo anche studiare *coff*
Alla prossima!
Passo e chiudo,
un bacione, Kira
  
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