Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Funlove96    22/12/2020    0 recensioni
Arriva il Natale anche per i nostri amici di Fairy Tail ed Edens Zero. E anche per loro è un Natale speciale, passato tra affetti lontani e vite scombussolate in pochi mesi. Come affronteranno queste giornate?
Se vi va, possiamo andare a scoprirlo insieme.
~~~~
Raccolta partecipante al Christmas Lockdown indetto dal forum FairyPiece.
Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fanfiction partecipante al Christmas Lockdown, indetto dal forum FairyPiece-Fanfiction&Images.

Stanza: Salotto.
Prompt: Nonno/a.



Corse a una velocità spaventosa, uscendo come in fulmine dalla propria stanza, lasciando dietro di sé il letto sfatto -ci avrebbe pensato dopo, adesso aveva un'appuntamento importante, ed era già in ritardo perché, come al solito, non aveva sentito la sua fedele sveglia, quella blu a forma di gatto comprata nemmeno l'anno prima, e si era ritrovava a correre verso la cucina per prendere la prima cosa che le capitava di afferrare dal frigo, tra le lamentele di un indaffarato Weisz e il rischio di scivolare sul pavimento nonostante i calzini- e arrivando finalmente al divano color crema del salotto. Fece appena in tempo ad accedere lo schermo del pc, trovandosi davanti il volto del moro che, con un'espressione d'impazienza, la guardava ridacchiando.
"Potresti svegliarti un po' prima, che ne dici?" la rimproverò bonariamente, ridacchiando per le guance gonfie e lo sbuffo che fece l'altra in risposta. Era sempre la solita...
Sicuramente era rimasta alzata per metà della nottata a chattare con Lucy a causa del disastro della sera prima, ed era finita per addormentarsi tardi, svegliandosi probabilmente solo per il frastuono che Weisz era solito fare quando si atteggiava a grande chef.

Era una passione che aveva scoperto negli ultimi mesi, ed era felice per lui, che almeno aveva trovato, nel far impazzire sua sorella tutto il giorno, una buona valvola di sfogo per accantonare momentaneamente la sensazione sgradevole che la lontananza causava.
Se pensava che fino a poco tempo prima, ogni volta che aveva un po' di tempo, non si faceva problemi a prendere l'auto e andare a trovare suo nonno e Rebecca, mentre ora doveva frenarsi dal farlo per non mettere in pericolo nessuno, ci stava davvero male. Era il tipo che aveva bisogno di stare in mezzo alla gente, fare nuove conoscenze, vedersi con le persone che gli erano più care, e quella situazione lo stava rattristando più di quanto avesse pensato all'inizio. I giorni passavano e, sebbene qualche buona notizia arrivava qualche volta, quelle brutte erano sempre dietro l'angolo, prima fra tutte la conta delle vittime che, ogni singolo giorno, faceva parlare di sé. Non era sicuro, soprattutto per l'anziano uomo, che tornasse a Magnolia, ed era grato di vero cuore ai due per prendersi cura dell'uomo che, alla fine, nonostante l'età avanzata, era in salute per la gran parte. Erano soliti chiamarsi ogni sera -con tanto di Ziggy in versione Cupido che cercava di farlo mettere con Rebecca- parlando anche per diverso tempo, e il ragazzo era meno teso rispetto ai primi tempi per come stava procedendo la situazione.

"E tu potresti evitare di perdere tempo a rimproverarmi! Non è che tu sia sempre così puntuale sai?" gli rinfacciò indispettita la bionda, ricordandogli quante volte aveva dovuto aspettarlo lei, ed effettivamente aveva ragione.
Non era sempre stato molto attento agli orari, soprattutto in quel periodo in cui, paradossalmente, aveva anche meno da fare. Ma aveva l'opportunità di farla lui la ramanzina a qualcuno una volta tanto, quindi perché non approfittarne?
Era stato tutta la mattina a prepararsi -non molto, dato che era ancora col pigiama rosso e nero addosso- per l'appuntamento che aspettava da una settimana intera, felice di non vedere la cesta coi vestiti da lavare accanto alla porta, che altrimenti avrebbe dovuto nascondere da qualche parte se non voleva doverlo fare lui il bucato di quella giornata. Voleva godersi quella mattinata di videogames insieme a Rebecca che, era certo, avrebbe battuto una volta per tutte. Si era allenato a The Last Of Us per tanto tempo in vista di quella sfida, e no, non aveva intenzione di perdere, non stavolta.
Sperava vivamente che Natsu non si facesse ammazzare, dato che non aveva intenzione di staccarsi dallo schermo per ripulire tutto dal sangue. Non se stava vincendo almeno...

"Shiki!" lo risvegliò ancora la ragazza. "Vogliamo iniziare o no?" spazientita, e giustamente anche, attendeva, col controller tra le mani, che lui avviasse la sua partita.
Avevano deciso di sfidarsi a chi finiva il gioco prima, e si erano accordati per essere in chiamata mentre lo facevano. Uno dei tanti modi per distrarsi e divertirsi insieme.
Aveva temuto, il moro, che i problemi della giornata precedente potessero perdurare, costringendoli a rimandare la partita, e anche il vedersi che, pure con quella scusa, era diventato uno dei tanti modi per affievolire, almeno per poco tempo, il senso di solitudine...
Con affianco gli snack che aveva preparato per la giornata -se li era portati in camera per evitare che qualcuno li facesse fuori, e anche per non disturbare i piccioncini con la colazione di scuse preparata dal rosato, anche se poi non aveva resistito ad andare a prenderlo un po' in giro alla fine- accese la playstation e armeggiò con le impostazioni, dando l'ok peer cominciare all'amica...

Completò la sua opera con qualche ghirigoro qua e la, posando poi la sac-a-poche con cui aveva decorato la torta. Auguri, questa la scritta che troneggiava sulla millefoglie al cioccolato finalmente finita. Si era svegliato alle cinque per preparare tutto, e ora aspettava solo di poterla portare a tavola. Sarebbero stati solo lui, Rebecca e Ziggy, unico ospite dei fratelli per quelle feste.

Non erano nemmeno fratelli di sangue in verità, ma erano cresciuti come tali, dai tempi in cui di loro si prendevano cura le suore, in quel piccolo convento a Norma. Adottati da famiglie differenti quando lui aveva poco più di dieci anni e lei otto, si erano persi di vista, ricongiungendosi solo dopo qualche anno, quando Weisz e Shiki si erano conosciuti durante la prima liceo, e Rebecca, amica del moro da quando era andata ad abitare nel suo quartiere coi Bluegarden quando l'avevano adottata, si era ritrovata di fronte quel fratellone di cui poco ricordava, ma che sapeva di amato molto.
Alla fine, avevano creato una bella combriccola, separatasi per lo studio -Rebecca era rimasta a Magnolia per frequentare la facoltà di belle arti nella piccola università locale, mentre Shiki e Weisz erano partiti alla volta di Crocus- lasciando alle cure della bionda il nonno del moro, Ziggy, ora vicino di casa della ragazza, i cui genitori erano andati fuori città per lavoro, poco prima che cominciasse tutto, rimanendo bloccati e impossibilitati a tornare al momento. Il biondo era andato a trovarla diversi mesi prima, con l'intenzione di tornare nel piccolo appartamentino preso in affitto poco lontano dal complesso universitario, ma era poi rimasto lì a causa delle restrizioni, restando insieme alla sorella a prendersi cura dell'unico parente rimasto in vita a Shiki, e per questo tranquillizzando molto il ragazzo durante quel periodo.

Pose la torta in frigo, sperando che a sua sorella bastassero le strisce di bacon prese poco prima -proprio non aveva voglia di rifare tutto solo perché quell'ingorda non sapeva aspettare l'ora di mangiare!- e raggiunse la ragazza in salotto, sedendosi sulla poltrona beige in pendant col divano dove, avvolta nel suo pigiama viola, seduta a gambe incrociate e concentrata al massimo sulla partita, Rebecca a malapena si accorse della sua presenza, salutandolo con un mugugno incomprensibile, forse sputacchiando qualche pezzo del bacon che stava masticando. Salutò il moro, concentrato anche lui, ma che gli dedicò un enorme sorriso che andava da destra a sinistra, laddove era posato il candido cerotto, mostrandogli quanto fosse contento di vederlo. Era sempre stato un tipo estroverso, e ricordava con che insistenza avesse voluto diventare suo amico anni addietro. E, a distanza di tutto quel tempo, ringraziava il cielo di essersi arreso a quel ragazzo testardo, grazie al quale aveva ritrovato la sua sorellina...
Prese il telefono -tanto alla tv avrebbero dato solo il notiziario a quell'ora, e lui non voleva sentire brutte notizie per un po'- e cominciò a controllare Twitter, dove trovò i soliti spoiler dei manga che a lui e sua sorella piacevano tanto. Sorrise nel pensare a quando li avrebbe visti lei. Oh sarebbe impazzita!
A giudicare da ciò che vedeva, e conoscendola, sarebbe corsa per casa urlando a squarciagola la canonicità della sua ship...
Onestamente però era felice che fosse così attiva in quel periodo, e sperava vivamente che quelle ore di svago l'aiutassero a non sentire troppo la mancanza di Lucy, alla quale tempo prima si era legata molto.
Non aveva dimenticato quanto lo avesse ammorbato con la storia di lei e Natsu insieme, non potendo farlo con la diretta interessata, e sperava che quel periodo passasse anche per questo. Aveva passato metà delle ore notturne a chattare con l'altra per farsi dire tutto ciò che aveva combinato il rosato -non è che ci avesse capito molto, ma neanche gli interessava dato che quasi sicuramente si sarebbe risolto tutto. Quei due erano troppo innamorati per mollarsi, soprattutto per quella che, quasi certamente, era una scemenza- addormentandosi sul tardi, e almeno così si distreva dal pensare ai genitori lontani, non come lui che più volte aveva ripensato agli Steiner, preoccupato maggiormente per la madre, già cagionevole di salute.

Quando aveva trovato quella famiglia era stato sia felice che triste. Felice perché qualcuno aveva scelto di amarlo come un figlio, e triste perché doveva lasciare Sister e Nadia, le anziane monache a cui era stato più legato, e Rebecca, anche se sapeva che non avrebbe fatto fatica a trovare una famiglia. Era una bimba dolce, ma da non far arrabbiare, e lui ne aveva avuta la prova più volte...
Era passato davvero tanto tempo...

Il tempo passava intanto che il ragazzo ripensava che doveva proprio far visita a quella pazza scatenata di Sister, con cui Rebecca si scriveva ancora. Una monaca fuori dal comune davvero, ma impossibile da non amare, e assolutamente da non far arrabbiare. E chissà come stavano andando le cose a Norma, sperava bene, e in quel momento la speranza era l'unica cosa su cui si poteva contare...

"Ho vinto!" la bionda richiamò la sua attenzione festeggiando quella che lui dedusse essere l'ennesima vittoria. "Non vale, hai barato!" si lamentava dallo schermo del pc il moro, scoraggiato di aver perso... quante partite?
"Non ho barato! Sono solo più veloce io!" saltellò sul divano addentando un altro morso di bacon. Non sarebbe mai cambiata...

Sorrise a quel pensiero, decidendo di posare il cellulare e alzandosi a prendere il controller rimasto incustodito dalla bionda sul tavolino al centro della stanza, dopodiché, impostando un'altra partita si rivolse al ragazzo. "Che ne dici di sfidare me?" ghignò sorprendendo Rebecca, che si preparò ad assistere, e facendo ridere l'altro, che invece accettò molto volentieri.

Un'altra giornata di freddo e pigrizia iniziava, e chi erano loro per dire di no?



[1744 parole]



Angolo autrice.
Ed eccoci al quinto capitolo! Una sana(?) mattinata passata ai videogiochi per i nostri protagonisti!
Beh, non è che possano fare altro eh, e Rebecca è imbattibile. Ricordatemi di non sfidarla mai😳
Vabbè, ora vado. Grazie per aver letto anche questa fic e, se volete, a domani!
Ciao❤️
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Funlove96