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Autore: Funlove96    23/12/2020    0 recensioni
Arriva il Natale anche per i nostri amici di Fairy Tail ed Edens Zero. E anche per loro è un Natale speciale, passato tra affetti lontani e vite scombussolate in pochi mesi. Come affronteranno queste giornate?
Se vi va, possiamo andare a scoprirlo insieme.
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Raccolta partecipante al Christmas Lockdown indetto dal forum FairyPiece.
Spero vi piaccia, buona lettura.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Fanfiction partecipante al Christmas Lockdown, indetto dal forum FairyPiece-Fanfiction&Images.

Stanza: Sgabuzzino.
Prompt: Calzini spaiati.



Era incredibile come fosse finita a guardare quel vecchio album di foto semplicemente mettendo in ordine...

Si era ripromessa così tante volte di risistemare quello sgabuzzino di appena due metri per tre che ormai aveva perso il conto, ma aveva deciso di approfittare di quella pausa forzata per realizzare il progetto messo da parte troppe volte. Di solito ci metteva le cose che proprio non poteva tenere in mezzo ma a cui non poteva trovare un posto migliore al momento, dimenticando poi però di riporle correttamente.
Non era un tipo disordinato e nemmeno una procrastinatrice seriale, solo certe volte proprio non ce la faceva -per stanchezza o dimenticanza- a pensare anche a ciò che aveva posato lì chissà quanto tempo prima.

Il lavoro all'università era già stancante di solito, e con la DAD non era migliorato, anzi. Doveva far fronte ai tanti problemi, che ormai non consistevano più solo in studenti svogliati o semplicemente disattenti, ma soprattutto in continue interruzioni, totalmente indipendenti dalla volontà sua o degli allievi, spesso dovute proprio al clima del periodo. Non ultima c'era stata la nevicata della sera precedente, la quale aveva danneggiato molte linee, e anche se la sua sembrava essere ripristinata, non era certa che quella di molti studenti lo fosse, forse solo quella di qualcuno, ma quel qualcuno non sarebbe stato sufficiente per fare lezione. Non che non amasse il proprio lavoro, anzi, si era dedicata per tanti anni alle scienze umanistiche, realizzando finalmente il sogno di una vita, finendo a insegnarle lei stessa.
Elsa Scarlett non era stata sempre una studentessa modello, e sapeva che molte cose erano pesanti, per cui tanti ragazzi li capiva, ed era la prima a sapere che la svogliatezza di alcuni dei suoi ragazzi, spesso, era portata dal non riuscire a comprendere bene un argomento, in mezzo al mare d'informazioni che una materia come quella aveva il compito di dare. Cercava sempre di venire incontro agli studenti, d'altra parte non era passato chissà quanto tempo da quando era stata lei stessa una studentessa, ma certi ne approfittavano non poco della sua benevolenza, costringendola ad essere severa in certi momenti. Non era una persona da temere, sempre se non la si faceva arrabbiare...

Aveva il suo modo di fare, ed era già messo a dura prova da alcuni ragazzi, facendo si che la didattica a distanza peggiorasse solo le cose. Ogni volta era un continuo accendere e spegnere i microfoni, chi non si vedeva, chi si era mutato per non fronteggiare l'interrogazione, chi aveva il gatto in camera che gironzolava, o chi giocava col cellulare, certo di non essere visto -salvo poi sbiancare notando come la rossa lo guardasse con disappunto perché no, non aveva cliccato sull'icona giusta- o chi aveva i parenti o coinquilini che non smettevano d'interrompere perché, si sa, in una casa con più abitanti è sempre difficile trovare un momento per stare tranquilli, soprattutto se si e costretti a starci senza poter uscire a prendere un po' d'aria. In quel momento così critico mai scelta sarebbe stata più pericolosa che benefica per la salute...
No, non era un periodo roseo per tante ragioni, il mondo sembrava faticare a rialzarsi e nessuno sapeva di preciso cosa avrebbe portato il domani, solo la speranza era lì, unico capo saldo di molti. Lei non sentiva il peso della lontananza, e non perché fosse una persona insensibile, ma perché non aveva nessuno da cui era lontana. I genitori, morti entrambi in giovane età, quando lei era poco più di una bimba di pochi mesi, non avevano altri parenti, se non una vecchia sorella di sua madre, deceduta però anni addietro, poco prima che la rossa si laureasse. Aveva scelto quella facoltà perché, in un primo momento, era indecisa su quale strada intraprendere di preciso, finendo per appassionarsi alle varie sfumature di quella materia.

Non poteva dire lo stesso di alcuni dei suoi studenti, come quel Steiner, che non perdeva occasione per distrarre i compagni, soprattutto Granbell, che invece nella sua materia non eccelleva certo, ma andava abbastanza bene e sembrava molto interessato, forse più ai crediti extra.
Era anche felice che tanti avessero scelto i suoi corsi non solo per i crediti, come la Heartphilia e la McGarden.

E ora si ritrovava lì, seduta in mezzo a scope, secchi e stracci di vari colori, perdendosi nei ricordi impressi in quelle foto. Ricordi che andavano dal matrimonio dei suoi genitori -era incredibile come somigliasse a sua madre, stupenda nel candido abito a sirena, accanto a quel modo, perfetto nello smoking semplice, che ne slanciava, se possibile, la già alta figura- fino ad arrivare alla laurea, dove si soffermò a guardare i sorrisi di tutti i compagni di corso, felici del traguardo appena raggiunto, il primo di una lunga serie che li attendeva lì, insieme alla vita, ultimamente più scombussolata del solito.
In quel momento pensò che doveva proprio farla qualche telefonata ai suoi vecchi amici, prime fra tutte Mira e Kagura, stupende nei loro abiti tradizionalmente rossi, abbracciate a lei che, sorridente ventiquattrenne -forse sembrava più grande con quello chignon a raccoglierle l'acconciatura scarlatta e quell'abito cremisi lungo fin poco sotto le ginocchia- guardava già alla vita che voleva costruirsi.

Guardò attentamente la mise che aveva quella mattina, certo era molto differente da quella in foto, e no, forse la maglia larga verde scuro con cucita una fetta di torta sul petto, la tuta grigia, sicuramente appartenente a un altro pigiama, mezza scolorita e i calzini spaiati -uno rosso e l'altro bianco a pois azzurri- non erano il massimo dell'eleganza, e lo chignon malfatto, dal quale le ciocche color fuoco sembravano voler scappare in cerca di libertà, non era minimamente paragonabile a quello di quel lontano giorno di ormai quattro anni prima, in cui una Mira agitata l'aveva costretta a stare ferma per ben un'ora mentre finiva l'opera, maneggiando spazzola e lacca come un pittore che muove i suoi pennelli sulla bianca tela...

Certo, non era così che si presentava in facoltà, ci teneva a vestirsi bene, ma in quegli ultimi mesi non aveva molti motivi per mostrarsi presentabile, se non per andare al supermercato.
Tutto quello che poteva fare era rimettere in ordine, fare maratone di serie tv, e collegarsi per le solite lezioni, e se si considerava che aveva appena finito tre serie da almeno cinque stagioni l'una solo la sera prima, quella era l'ultima parte della casa che le restava da pulire, e togliendo le lezioni per ovvie ragioni -oltre a quel problema, tra qualche giorno sarebbero arrivate le vacanze di Natale- non restava granché, al massimo altre maratone tv, ma si sarebbe annoiata ancora...
Si alzò rimettendo a posto l'album, sull'ultima mensola, così da tenerlo lontano dai vari detersivi e qualsiasi altra cosa che potesse rovinarlo.
Non era ancora certa di dove avesse intenzione di metterlo, ma ci avrebbe pensato -stavolta davvero- più tardi. Per il momento ci voleva un'altra maratona, magari Orange is the new black oppure Sherlock, di cui ricordava gliene avessero parlato bene -chinera stato a consigliargliela?- le avrebbero fatto compagnia fin quando non avesse ritrovato la voglia di sgobbare per togliere la polvere che, sicuramente, sarebbe tornata a tempo record...



[1190 parole]



Angolo autrice.
Eccoci alla penultima fic! La challenge sta per finire, e domani, se volete, ci vediamo qui con l'ultimo capitolo di questo crossover in cui, spero, di essere riuscita a fare qualcosa di decente😅
Grazie per aver letto anche questo capitolo, e a domani!
Ciao❤️
   
 
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