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Autore: Ahimadala    24/12/2020    3 recensioni
Traduzione italiana della fanfic "The Auction" di Lovesbitca8
Storia meravigliosa, scritta da un autrice fantastica e troppo poco conosciuta qui in Italia.
Dopo il trionfo del Signore Oscuro su Harry Potter, gli sconfitti dovranno abituarsi al loro nuovo posto.
Hermione Granger è stata catturata per essere venduta al miglior offerente come primo premio di un'asta di membri dell'Ordine.
Tuttavia, nonostante gli orrori del nuovo mondo governato da Voldemort, un aiuto arriverà dai posti più inaspettati.
Genere: Drammatico, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Lucius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Note dell'autrice: The auction è una storia che tratta tematiche forti, con momenti non-con e violenza. Ogni capitolo avrà degli avvertimenti sui contenuti. 

Harry Potter è morto. È stato ucciso mentre scappava, nel tentativo di mettersi in salvo, mentre voi rischiavate le vostre vite per lui. Vi portiamo il suo corpo come testimonianza che il vostro eroe è morto.

La battaglia è vinta. Avete perso la metà dei vostri combattenti. I miei mangiamorte vi superano in numero, e il Ragazzo-che-è-sopravvissuto è morto. La guerra è finita. Chiunque opporrà resistenza, uomo, donna o bambino, verrà ucciso, insieme a tutti i membri della sua famiglia. Uscite dal castello adesso, inginocchiatevi a me e sarete risparmiati.  I vostri genitori e i vostri figli, i vostri fratelli e le vostre sorelle saranno perdonati, e voi vi unirete a me nel mondo che costruiremo insieme. 

Hermione cadde per terra sulle sue ginocchia. 

Harry Potter è morto.

Aveva freddo. C'era del sangue sul suo viso che le irrigidiva la pelle. Non ricordava se fosse il suo o meno. C'era terra tra le sue unghie e bile nella sua gola.

Udì Ron parlarle. Frasi senza senso. Qualcosa riguardo a continuare a combattere.

Ma se Harry era morto...

Aveva avuto incubi su questo momento per gli ultimi sette anni. Riguardavano ciò che avrebbe dovuto fare dopo.
Avrebbe dovuto rispettare la catena di comando. Prima la McGrannit, poi, se lei fosse morta, Kinglsey. Dopo ancora, Remus. Ma, dopo di tutti loro, lei e Ron avrebbero dovuto essere i nuovi volti della rivoluzione. 

Il vostro eroe è morto.

Barcollò sui suoi piedi. Ron la aiutò ad alzarsi. 

Non avrebbe dovuto baciarlo. Non avrebbe dovuto fingere che ci fosse qualcosa di normale nella sua vita. Il mondo stava finendo.

La McGrannit urlò. Hermione si voltò verso l'entrata del castello e vide Hagrid trasportare un corpo. 

Sembrava così piccolo, i suoi capelli ancora sparsi in tutte le direzioni. 

Udì un urlo lasciare le sue stesse labbra, mentre Ginny corse in avanti, urlando il suo nome.

Guardò il viso di Ginny, domandandosi cosa si provasse a vedere il corpo della persona che ami steso senza vita dinanzi a te. I suoi occhi passarono poi alle facce dei mangiamorte in avvicinamento, come alla ricerca...

Una testa bionda si mosse velocemente in mezzo a loro. Il cuore di Hermione batteva selvaggiamente, seguendo la figura. La testa bionda scivolò tra le file, finchè finalmente non si allontanò da loro, diretta ad un'entrata laterale per il castello.

Era Narcissa Malfoy.
Hermione si guardò intorno e trovò gli occhi di Hagrid posati sul corpo senza vita di Harry, che giaceva ai piedi di Voldemort.

Nessuno vide l'esile donna sfrecciare verso il castello. Nessuno tranne Hermione.

Si voltò. Ron stringeva Ginny, le lacrime scendevano lungo il suo volto. La McGrannit era in piedi, la bacchetta pronta ad attaccare. I rimanenti Weasley erano dietro di lei. Gli occhi di Kingsley scrutarono i mangiamorte, sembrava stesse contando.

Se Narcissa Malfoy tramava qualcosa, doveva essere seguita. Hermione non poteva lasciarla sfuggire. 

Voldemort stava ancora esultando, predicando alla folla raccolta. 

Lei scivolò alla sua sinistra, in mezzo a diversi studenti, strisciando attraverso i muri di pietra.

Diede un ultimo sguardo al corpo di Harry, poi osservò Ron e Ginny, pronti a combattere.

Proprio quando stava per lasciare perdere, Neville corse in avanti. Voldemort lo schiantò, facendolo volare all'indietro con un colpo secco.

L'attenzione di tutti adesso era su Neville, ed Hermione ne approfittò per realizzare la sua fuga.

Si infilò tra la folla,  inseguendo i setosi capelli biondi mentre ondeggiavano attraverso i mangiamorte fino alla porta laterale. Hermine guardò la porta chiudersi dietro le spalle di Narcissa.

Udì delle urla dietro di lei.
Odiò il fatto di essere in grado di riconoscere il suono del pianto di Neville. I suoi ricordi si chiusero intorno al familiare ritmo degli schiamazzi di Bellatrix.

Hermione scivolò nella vuota sala d'ingresso, guardando la distesa di lenzuola bianche nella Sala Grande. Madama Chips guardò verso di lei, l'unica viva in mezzo a tutti quei corpi.

"Cosa succede lì fuori, Granger?" chiese con voce scossa.

"Harry è morto". Udì la propria voce lasciare le sue labbra.

Madama Chips impallidì.

"Credo che stiamo per combattere" continuò. Guardò le labbra dell'infermiera tremare.

Sbattè le palpebre.
Si voltò, camminando verso la direzione dalla quale era entrata Narcissa.

Sarà stato lo shock. Aveva lasciato che la sua mente la confondesse--

Harry era morto,  e lei stava inseguendo Narcissa Malfoy in un castello vuoto.

Ripiegò verso un corridoio vuoto, le macerie accatastate negli angoli. Non aveva mai visto il castello così desolato.

Morto.

Udì delle voci provenire da un'aula a lato. Si schiacciò contro la parete, la fredda pietra contro la sua schiena, e sbirciò dietro l'angolo.

Due teste bionde.

Scattò indietro. La sua testa urtò il muro dietro di lei nella fretta di nascondersi. Chiuse gli occhi e ascoltò il martellante ronzio nella sua testa. 

"...è ora di andare. Incontreremo tuo padre...In Francia con..." il veloce bisbiglio di Narcissa fece arrivare corte frasi alle sue orecchie.

"Io non me ne vado". La voce di Draco era forte.

Un leggero calore si introdusse a calmare il panico nel suo petto quando realizzò che Narcissa malfoy non aveva alcun piano. Stava semplicemente rischiando la sua vita per tentare di proteggere suo figlio.

"Dove stai andando?"

"Non l'hai vista nel cortile?"

"Stavo cercando te". Passi pesanti. "Mi hai sentito?" chiese Narcissa. "Potter è morto".

"Si, ti ho sentito". La voce di Draco era più vicina. Si stava dirigendo nella sua direzione.

Hermione saettò indietro nella direzione da cui era venuta, trovando un piccolo armadio delle scope nel quale nascondersi.

Non riuscì a sentire più ciò che i Malfoy dissero. Le loro voci erano coperte dal battito martellante del suo cuore.

Le veloci gambe di Draco lo portano alla porta, Narcissa seguì sui propri tacchi.

Hermione sbirciò fuori dall'armadio e lo guardò allontanarsi.

Le cose stavano per diventare decisamente più difficili.
Adesso sarebbe dovuta rientrare al salone d'ingresso adesso. Avrebbe dovuto fare il conto di chi era sopravvissuto e chi no mentre lei era impegnata ad inseguire i Malfoy, fingendo che fosse stato per una giusta causa.
Avrebbe dovuto confortare Ginny e Ron e farsi confortare lei stessa - ammesso che fosse riuscita a trovarli.

E se se lo fosse persa? Se si fosse persa tutto?E se tornasse all'ingresso e trovasse i corpi dei suoi amici stesi lì, ad aspettare che lei si unisse a loro?

Magari avrebbe potuto non tornare.

Potrebbe raggiuere gli studenti che avevano lasciato la scuola prima che tutto cominciasse.
Avrebbe tentato di ottenere quante più informazioni possibile, e, se loro fossero stati gli unici rimasti, li avrebbe organizzati. E se, miracolosamente, alcuni dei suoi amici fossero sopravvissuti a ciò che era successo, si sarebbero incontrati a metà strada.

Fissò il corridoio attraverso il quale Draco Malfoy era sparito, molto probabilmente diretto al cortile, sicuramente per continuare a cercare la persona per la quale aveva disobbetito non solo a sua madre, ma al suo Signore.

Strinse le labbra.

Lui l'aveva rispiarmiata a Malfoy Manor. Aveva risparmiato tutti e tre. Era ovvio che li avesse riconosciuti.

Così come lei era in grado di individuarlo in mezzo ad una folla di centianaia di persone, sapeva che lui avrebbe potuto fare lo stesso. Lei aveva sempre i suoi capelli e la sua postura da "sotuttoio".

Conosceva la lunghezza delle sue falcate. Era rimasta impressionata, il quinto anno, da quanto  fosse cresciuto, alto quasi quanto Piton.

Conosceva la precisa tonalità dei suoi capelli biondi. Un faro nel buio.
Ma dopo averlo visto con i suoi genitori, alla coppa del mondo di Quidditch e un paio di altre volte,  era in grado di distinguere i colori persino tra loro tre. 

Draco aveva l'esatta sfumatura di biondo di Narcissa, ma la qualità dei capelli di Lucius.

La precisa curva assunta dalle sue sopracciglia, un momento prima che lasciasse andare una delle sue fatali uscite sarcastiche, era impressa nelle sue vene.

L'inclinazione delle sue labbra prima che sorridesse era un'immagine che infestava un angolo oscuro della sua mente. 

Lo sguardo senza vita nei suoi occhi, sviluppato solo recentemente, era perfettamente lineato nel suo subconscio. Sembrava non avesse un'anima. O almeno, non una che a lei fosse concesso vedere. 

E poi una manciata di sorrisi, veri sorrisi, quando apriva i pacchetti di sua madre al tavolo dei serpeverde durante la colazione, o durante divina partita di quidditch, o per qualcosa che Blaise Zabini sussurrava al suo orecchio durante le lezioni di pozioni. 

Si sentiva come se fossero passati anni da quando aveva visto uno di quei sorrisi.

Sperava davvero che lui e la sua famiglia sarebbero corsi in Francia. Se avesse trovato le sue spalle spigolose nei panni dei mangiamorte, lanciando maledizioni contro di lei e il suo esercito, non era sicura che sarebbe stata in grado di...

"Stupeficium"

Il suo ultimo pensiero, prima di cadere sul familiare pavimento in pietra della sua vecchia scuola, era che avrebbe dovuto immaginarlo che i suoi sentimenti per lui l'avrebbero condotta a questa fine. 

  • Distratta, disarmata e distrutta.
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