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Autore: Nao Yoshikawa    24/12/2020    15 recensioni
Un anno dopo la guerra, Neville si ritrova ad osservare la prima neve, la quale lo porta a ricordare un evento che gli ha cambiato la vita. Luna è stata il suo cambiamento, il suo porto sicuro e la loro storia è nata così, sotto un manto di neve soffice.
Trovava Luna bella, luminosa come quella stessa neve che ricopriva tutto.
Colto da un impeto di coraggio le si avvicinò, stringendola da dietro. Era una fortuna che Luna non potesse vederlo, perché avrebbe notato immediatamente le sue guance rosse. E lei sorrise, guardando un fiocco di neve che le si era poggiato sul palmo della mano e che si stava ora sciogliendo.
«Sei caldo. L’inverno mi piace. Mi piacciono tutte le stagioni in realtà. La primavera, con i fiori. L’autunno, con le foglie e…» gli occhi di Luna si spalancarono, come se avesse avuto un’illuminazione. «È durante la prima neve dell’anno scorso che ci siamo messi insieme, vero?»

Storia partecipante alla challenge "Secret Santa Challenge" indetta da Lita_ EFP sul forum di EFP.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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La prima neve dell’anno
 
 
Era tutto bianco e incredibilmente morbido. La prima neve era caduta e una cosa che di solito a Neville avrebbe portato allegria, in quel momento gli portava solo malinconia. Sapeva quanto fosse insensato e sciocco, poiché oramai il tempo di essere tristi o disperati era finito. La guerra e tutto il dolore se l’erano lasciati alle spalle, ma i ricordi non erano così facile da cancellare.
Il freddo sulla sua pelle non era affatto spiacevole, tutt’altro, e poi si era coperto a sufficienza.
«Neville!»
La voce di Luna l’avrebbe riconosciuta ovunque. E quando si voltò, in effetti la vide correre nella sua direzione e poi cadere di faccia contro la neve.
«Oh, accidenti!» esclamò, avvicinandosi subito per soccorrerla. «Ti sei, amh… fatta male…?»
Per Luna però era come se niente fosse successo: si risollevò subito, con il viso arrossato per il gelo e il capello davanti gli occhi.
«Male? Oh, no. Sto molto bene. Adoro la neve. Lo sai che i fiocchi di neve sono tutti diversi l’uno dall’altro? Non ne esistono due uguali. Hai mai provato ad assaggiarla? In effetti non ha un gran sapore.»
Luna aveva preso a parlare colta dall’entusiasmo, mentre si sistemava il cappello e Neville rimaneva a guardarla. Si incantava sempre, qualsiasi cosa lei facesse. Aveva un modo di vivere la vita così positivo e una dolcezza così profonda che era difficile non rimanere ammaliato e volerle bene, nonostante quelle stranezze che per Neville rappresentavano soltanto delle peculiarità, in grado di renderla ancora più unica. Un sorriso non poté che sfiorare le sue labbra. Trovava Luna bella, luminosa come quella stessa neve che ricopriva tutto.
Colto da un impeto di coraggio le si avvicinò, stringendola da dietro. Era una fortuna che Luna non potesse vederlo, perché avrebbe notato immediatamente le sue guance rosse. E lei sorrise, guardando un fiocco di neve che le si era poggiato sul palmo della mano e che si stava ora sciogliendo.
«Sei caldo. L’inverno mi piace. Mi piacciono tutte le stagioni in realtà. La primavera, con i fiori. L’autunno, con le foglie e…» gli occhi di Luna si spalancarono, come se avesse avuto un’illuminazione. «È durante la prima neve dell’anno scorso che ci siamo messi insieme, vero?»
Neville arrossì maggiormente. Oh sì, come potersene dimenticare? Senza ombra di dubbio uno dei giorni più belli della sua vita, quello in cui aveva avuto il coraggio di chiedere a Luna – la sua splendida, fantastica Luna – di divenire la sua ragazza.
 
Neville sapeva di dover tenere duro e stringere i denti. Quel regime di terrore prima o poi sarebbe finito, si fidava di Harry, sapeva che sarebbe tornato, che il Mondo Magico sarebbe tornato a essere libero. Tutto quello che per il momento poteva fare era resistere, appunto, lottare e ribellarsi. Quella situazione aveva tirato fuori la sua parte coraggiosa da Grifondoro, quella che aveva sempre avuto, ma che aveva sempre faticato a tirare fuori.
Era quasi Natale, ma non si respirava aria di festa. E non si respirava aria di casa a Hogwarts dall’inizio dell’anno, ed erano poche le cose che gli avevano permesso di non impazzire: Luna rientrava tra queste. Trovava incredibile come quella ragazza fosse in grado di affrontare tutto con tranquillità e un sorriso sulle labbra. Ma, questo Neville l’aveva potuto intuire, non voleva dire che Luna non fosse spaventata. Semplicemente aveva un modo diverso di affrontare gli eventi spiacevoli. E per Neville era stata una sorta d’ispirazione.
Quel gelido pomeriggio, prima di dirigersi nella sala comune, l’aveva scorta affacciata a osservare la neve. Era la prima dell’anno e Luna osservava i fiocchi cadere con lentezza. Neville oramai sapeva di possedere del coraggio, non solo per le grandi guerre, ma anche per le piccole cose, come aprire il suo cuore, prenderla per mano, dirle apertamente che era pazzo, pazzo di lei e che avrebbe voluto sopravvivere a quella guerra per poter costruire qualcosa insieme.
Forse fu proprio questo a convincerlo ad avvicinarsi. I due si erano molto uniti negli ultimi mesi, ma Neville non avrebbe mai sperato di essere ricambiato. Insomma, perché Luna avrebbe dovuto?
«Amh… ciao» balbettò avvicinandosi. «Forse è meglio se ci sbrighiamo ad andare, se ci vedono qui…»
Non proprio il modo migliore di iniziare una conversazione, ma Luna non sembrava turbata.
«Stavo riflettendo» sussurrò lei. «Chissà se si nasconde qualche creatura sotto la neve. Mi immagino qualcosa di carino e morbido.»
Neville non poté che sorridere a quella frase. Come invidiava e amava quella sua fanciullezza, forse eterna.
«Già, in effetti anche io» all’improvviso tossì, cercando di controllare il suo tono di voce. Probabilmente non avrebbe avuto modo e tempo di dichiararsi un’altra volta, magari più avanti sarebbe potuto morire, e nel pensarci fu colto dalla paura, quindi doveva approfittarne.
«Amh, Luna… senti, c’è qualcosa che devo dirti.»
Lei fece un cenno con il capo, continuando tuttavia a osservare la neve.
Improvvisamente a Neville parve la cosa più difficile del mondo. C’era di peggio che dichiararsi, eppure perché allora aveva iniziato a tremare, le mani a sudare, il cuore a battere così veloce?
«Ecco, vedi… tu mi piaci molto.»
«Davvero?» domandò lei guardandolo, visibilmente sorpresa. «Io di solito non piaccio a molti, lo sai. Comunque mi piaci anche tu, tanto.»
Neville avrebbe avuto da dissentire. Chi giudicava Luna dandole della stramba non la conosceva fino in fondo. Ma lui la conosceva bene invece, e sapeva che oltre quei suoi modi di fare stravaganti, si nascondeva una ragazza dolce e coraggiosa. Non gli era sfuggita parte della sua risposta “mi piaci anche tu”, tuttavia non credeva che avesse capito fino in fondo.
«Ecco… in realtà quello che voglio dire è che tu… mi piaci. E non come amica. Cioè sì, anche, però… a me piace passare il mio tempo con te!» esclamò. «E mi piace ascoltarti mentre parli o racconti storie. E poi mi piace guardarti e… oh, questo non suona bene…»
Secondo Neville quella non era una dichiarazione, ma un disastro. Le labbra di Luna si dipinsero di un dolce sorriso.
«Per caso vuoi dire che ti sei innamorato di me?»
Neville divenne di un colore simile al bordeaux. E pensare che si stava sforzando di trovare le parole giuste, quando invece sarebbe bastato essere diretti.
«Io… è quello che stavo cercando di dire, in effetti» oramai la brutta figura era fatta, avrebbe fatto meglio a ritirarsi in un angolo a piangere e salvare la poca dignità che gli rimaneva. «Però non è importante, quindi adesso me ne vado.»
Luna però fu più veloce, si aggrappò al suo braccio, tirandolo lievemente.
«Come non è importante? Certo che lo è!»
Neville trovò solo dopo qualche istante il coraggio di voltarsi e guadarla: Luna gli appariva quasi commossa a causa di quegli occhi lucidi. E poi le guance rosse, su quel pallore perfetto del suo viso, gli suggeriva che anche lei doveva star sentendo qualcosa.
«…Ce l’ha?» domandò incerto.
«Ma certo!» esclamò lei. «L’amore è una cosa bella. Molti dicono che è difficile da capire, ma non è vero. Io l’ho capito bene. Amore è sentirsi bene con qualcuno, rimanendo se stessi. O quando il cuore ti batte forte nel vedere l’altra persona. O quando l’altra persone sta per ore ad ascoltarti senza scacciarti. Sì, deve essere questo…»
Neville aveva spalancato la bocca. Quello era forse un suo modo di dirgli…?
«C’è una qualche possibilità che sia io l’altra persona?» farfugliò.
Luna rise. L’amore era davvero qualcosa di bello e al contempo potente.
Poi gli si avvicinò, senza il minimo imbarazzo.
«A-aspetta» balbettò Neville. «Io non ho mai…»
«Nemmeno io» e dicendo ciò Luna posò lievemente  le labbra sulle sue.
E nonostante il gelo Neville sentì un calore proprio lì, all’altezza del petto, dove Luna aveva ora poggiato le mani per sostenersi. Si era sollevata sulle punte, mantenendosi in equilibrio. E nonostante i primi momenti di confusone, emozione ed entusiasmo, Neville allungò le braccia e la strinse a sé per non farla cadere e ricambiò il bacio, decidendo finalmente di non pensare.
E fu semplicemente stupendo. Per qualche attimo era calato il silenzio – o forse erano stati loro a isolarsi da tutti.
Luna profumava. Di lavanda e altri fiori di cui gli sfuggiva il nome. Ed era delicata, ma vera e viva tra le sue braccia.
Quando si staccarono nessuno dei due sapeva quanto tempo fosse passato. Luna batté le palpebre, sorridendo.
«Ecco, questa è la mia risposta. Abbastanza esplicita?»
«Oh» gemette Neville con aria rimbambita. «S-sì. Io non pensavo che tu…»
«Nemmeno io pensavo di piacerti così tanto. Ecco, l’amore lo capisco, ma non so come farmi capire. Questo è complicato, vero?»
Stavolta fu Neville a sorridere. In quel momento si sentiva normale, come qualsiasi altro ragazzo. E chissà, magari c’era un bel futuro ad attenderli. Una cosa la sapeva con sicurezza: senza certezze, non c’era un solo secondo che voleva sprecare.
«Luna» chiamò il suo nome. «Usciamo vivi entrambi da questa guerra.»
Lei batté le palpebre e fece poi un cenno con il capo.
 
Era un ricordo dolce e nemmeno poi così lontano. Alla fine era successo per davvero: erano entrambi sopravvissuti alla guerra, insieme.
Luna si era ora staccata leggermente, puntando gli occhi verso l’alto proprio come quel giorno.
«Ne abbiamo passate tanto, vero?» domandò tratto, risvegliando Neville che si era perso a pensare.
«Già, è vero. Ad ogni modo… gli altri ci aspettano, vuoi andare? Almeno staremo al caldo» tentò.
Harry, Ginny, Hermione e Ron li attendevano per una cioccolata calda. Luna annuì, ma quando fece per muoversi cadde di nuovo, stavolta di schiena.
«Luna!» esclamò lui apprensivo. Adesso sì che doveva essersi fatta male.
E invece lei se ne stava distesa sulla neve senza il minimo problema.
«Posso fare un angelo di neve!» esclamò muovendo braccia e gambe.
«Oh, su, alzati. Ti prenderai il raffreddore!» la pregò.
Luna sorrise, tirandolo lievemente per un braccio, ma tanto bastò per far sì che Neville cadesse accanto a lei.
Trovò il manto si neve soffice sotto di lui molto accogliente. La stessa neve che ora si trovava tra i capelli biondi di Luna.
Luna che osservava la neve cadere, contando i fiocchi, meravigliandosi dell’unicità di ognuno.
«Bello, vero?»
E poi c’era Neville che guardava lei, terribilmente e inesorabilmente innamorato.
«Sì… lo è…» sospirò e dopodiché afferrò le sue dita e se le portò alle labbra per posarvi un bacio, scaldandola.
La prima neve dell’anno era sempre un evento speciale.

Nota dell'autrice
Questa storia è un regalo per AngelCruelty, a cui spero tanto chepiaccia T_T Se non qualcosa di natalizio, quanto meno qualcosa di ambientato in inverno, super fluff (sia per la coppia in sé che per il periodo).  Mi sono davvero divertita e intenerita a scriverla, soprattutto perché AMO scrivere delle storie-regalo per qualcun altro, ovviamente spero piaccia anche a chiunque sia arrivato a questo punto <3
Detto ciò, Buon Natale <3

 
 
   
 
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