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Autore: _akane89_    15/05/2005    5 recensioni
Akane e la danza: e chi l'avrebbe mai detto?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti! Finalmente ho finito il 3 capitolo! Vorrei tanto ringraziare

Cap. 3

Il sole stava già tramontando e sulla città incominciavano a calare le tenebre. In un stradina che costeggiava un canale, due ragazzi camminavano silenziosamente verso casa. Ranma, come al solito, stava camminando sulla rete che separava la strada dal canale sottostante e fissava Akane incuriosito. La ragazza aveva lo sguardo rivolto a terra mentre camminava. Il ragazzo aveva notato che da quando era arrivato quel tipo russo, la sua fidanzata si era fatta più taciturna del solito e addirittura non riusciva a più ad avere un litigio decente con lei. C’era qualcosa (o qualcuno) che la turbava…

Akane, ti posso fare un domanda?- le chiese scendendo dalla ringhiera e mettendosi accanto a lei.

Eh?- rispose lei- ah sì, certo!

Da quando è arrivato quel tizio, sei diventata taciturna, triste, quasi malinconica… cos’hai?

A me non sembra…

Guarda che non sono l’unico a notarlo, anche Kasumi e tuo padre l’hanno notato!

Comunque non è niente…- rispose lei iniziando ad accelerare il passo.

Lo sai che a me puoi dire tutto…- la ragazza si fermò improvvisamente e gli rispose innervosita:

Ma cosa vuoi? Se cerchi un litigio, oggi non è giornata! E poi sono affari miei!

Ah sì? Scusa tanto se cercavo di essere gentile con te, maschiaccio! D’ora in poi non ti chiederò più niente!- le rispose con lo stesso tono. Allora Akane con voce dura gli disse:

E chi te l’ha chiesto? Mettiamo le cose in chiaro Ranma: io non ho bisogno di nessuno, tantomeno di un mezzo uomo come te!- quelle ultime parole ferirono nel profondo l’orgoglio di Ranma: era così che lo considerava? Solo un mezzo uomo? Quasi con le lacrime, iniziò a saltare per i tetti diretto a casa Tendo. Akane, ancora arrabbiata, lo guardò andare via. Appena uscì dalla sua visuale, la ragazza abbassò lo sguardo e incominciò a piangere, poi si inginocchiò e continuava a ripetere: “che cosa mi sta succedendo? Perché gli ho risposto così? Mi dispiace…”

Intanto Ranma era arrivato davanti a casa Tendo. Era rimasto molto deluso dalle parole di Akane. Com’è che lo aveva definito? “mezzo uomo”…e lui pensava che Akane fosse diversa da tutti gli altri, una ragazza speciale, che lo vedova come un uomo forte e orgoglioso, ma evidentemente non era così. Non era certo la prima volta che glielo diceva, ma mai con una tale durezza, come se quello che aveva appena detto lo pensasse veramente…

bentornato Ranma! Com’è andata la scuola? E Akane dov’è?- era Kasumi e la sua dolce voce l’aveva risollevato un po’ di morale.

Ciao Kasumi! Ehm Akane è rimasta indietro. Vado ad allenarmi.- Kasumi rimase stupita per un attimo: Ranma sembrava triste, quasi… ferito.

Ormai era buoi, ma di Akane ancora niente. Il resto della famiglia aveva già cenato e Kasumi era molto preoccupata.

chissà perché Akane è così in ritardo… non sarà il caso di andarla a cercare?- chiese una preoccupatissima Kasumi.

Stai tranquilla Kasumi, sa badare a sé stessa!- le rispose Nabiki mentre guardava un film alla televisione.

Sarà come dici tu, ma io sono comunque preoccupata!- dopo qualche minuto, le due sorelle sentirono la porta d’ingresso chiudersi e sentire qualcuno salire velocemente le scale. Kasumi si alzò e andò a vedere. Salì le scale ed entrò nella stanza di Akane. Vide la sorella rivolta verso la finestra col capo basso, dandole le spalle.

Meno male che sei tornata! Ero molto preoccupata per te! Dove sei stata? Hai fame?- le chiese dolcemente e lei rispose con un filo di voce:

Non ho fame. Ho solo voglia di dormire.

Tu e Ranma avete litigato?- Akane sospirò e annuì- posso sapere perché?- le domandò sedendosi sul letto.

Le solite sciocchezze… ora potresti lasciarmi sola che ho sonno e voglio andare a dormire?- Kasumi si arrese: se aveva voglia di parlarne, sarebbe venuta lei a cercarla. Si alzò e prima di andarsene le disse:

Buona notte Akane!- e richiuse la porta dietro di lei.

La mattina dopo Akane si svegliò con un gran mal di testa, così decise di non andare a scuola. La casa era molto silenziosa: era molto raro sentire un silenzio del genere… poco dopo Kasumi entrò nella sua stanza e le disse:

Come va il tuo mal di testa Akane?

Insomma, potrebbe andare meglio!- le rispose mettendosi a sedere sul letto.

Allora, mi vuoi raccontare quello che è successo tra te e Ranma ieri?- le chiese gentilmente sedendosi vicino a lei. Akane sospirò e iniziò a mordersi le labbra.

Bhe… ecco… gli detto che è un mezzo uomo mentre stavamo litigando…

Oh Akane! Lo sai che non gli hai detto una cosa carina!- le disse la sorella maggiore con tono da rimprovero.

Lo so, ma… non stavo pensando seriamente a quello che stavo dicendo…

E questo lui lo sa?

Non ho ancora trovato l’occasione giusta per scusarmi… ma lo farò, tranquilla!

Sono più sollevata!- le disse con un sorriso- ma come mai stavate litigando?

Lui pensa che in questi giorni io sia cambiata e…- Akane guardò la sorella che la guardava come se stesse dicendo “non ha detto una bugia!”- cosa c’è Kasumi? Lo pensi anche tu?- chiese facendosi seria.

Veramente ho notato anch’io qualcosa di diverso in te…- Akane la stava guardando con occhi spalancati- spesso sei con la testa tra le nuvole e…

E questo secondo te basta per definirmi “diversa”?- le chiese inarcando un sopracciglio.

Mi sembra di rivedere l’Akane di qualche tempo fa, di quando Ranma non era ancora arrivato.

E invece ti sbagli!- urlò la ragazza. Kasumi rimase un attimo a fissarla seria, come se la stesse sfidando. Ma la sorellina reggeva il suo sguardo e allora Kasumi abbassò lo sguardo: sapeva di aver perso quella piccola battaglia (“ma non la guerra” pensava lei).

Se lo dici tu! Comunque io sto andando in negozio a comprare la cena per stasera, hai bisogno di qualcosa?- le chiese gentilmente alzandosi.

No, grazie.- anche Akane aveva abbassato la testa: sapeva che stava sbagliando non raccontandole la verità. Kasumi la salutò e uscì dalla sua stanza. La ragazza, confusa più di prima, si lasciò cadere nel letto, sperando di risvegliarsi da quell’incubo che ormai la tormentava da quattro anni.

Suono della campanella al liceo Furinkan. Era quella più attesa in tutta la giornata dagli studenti, il suono che permetteva loro di tornare a casa e finalmente rilassarsi completamente! In questo momento il liceo di Nerima si riempiva di chiacchiere allegre: ragazze che salutavano le amiche, ragazzi che ridevano svogliatamente, i più secchioni che uscivano di corsa dalla classe dopo che tutti i loro compagni se ne erano andati.

In mezzo a tutte queste chiacchiere e schiamazzi, due ragazzi si avviavano lentamente verso casa. Nabiki, la cinica sorella di Akane, stava camminando accanto a Ranma, il quale era più taciturno del solito.

tu e mia sorella avete litigato ieri, vero?

Sai benissimo la risposta, non hai bisogno di una mia conferma!- rispose frettolosamente il ragazzo.

Era solo per introdurre il discorso!

E da quando ti interessa “introdurre i discorsi”? conoscendoti bene avrai già venduto questa notizia!- le rispose sarcasticamente. Per Nabiki era davvero insopportabile quando faceva così!

Piantala Ranma! Che cosa le hai detto per farla arrabbiare così tanto?

Io?? È lei la permalosa!! Le ho solo domandato il motivo del suo cambiamento! E lei mi ha preso a insulti!

Che cambiamento?- chiese Nabiki come se cadesse dalle nuvole.

Non dirmi che non l’hai notato! È più silenziosa del solito, ha sempre lo sguardo basso e chissà a cosa pensa! E tutto da quando è arrivato quel…quel, come si chiama? Tumultof, Tukolof o come diavolo si chiama!- a quel nome, Nabiki si fermò di colpo con lo sguardo fisso verso la fine della via.

Che cos’hai?- chiese Ranma perplesso.

Tukof?- pronunciò con un filo di voce appena udibile.

Ah sì, Tukof! L’ho beccato un paio di volte mentre le parlava e… Nabiki? Ma stai bene?- le chiese mettendole una mano sulla spalla. Per la prima volta, Ranma vide Nabiki, la fredda Nabiki, perdere il controllo e iniziare a correre verso casa, con una velocità e una decisione che quasi non la riconosceva! E non aveva ancora visto niente!

  
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