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Autore: Maqry    24/12/2020    9 recensioni
"Ci sono cose importanti – date, persone e dettagli –, quelle che la testa ha deciso di conservare per sempre e guai a dimenticarle, quasi che il mistero dell’universo si nasconda dentro di esse. E per ricordarle, la mente trova ogni volta nuovi stratagemmi e associazioni, come le filastrocche insegnate a scuola per memorizzare i concetti fondamentali."
[Charlie/Tonks]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Nimphadora Tonks | Coppie: Charlie/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
- Questa storia fa parte della serie 'Il primo amore è come un uovo di drago'
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Non lo saprai mai

 

 

A Matilde

 

 

 

È strano come la memoria scelga i ricordi.

 

Ci sono cose importanti – date, persone e dettagli –, quelle che la testa ha deciso di conservare per sempre e guai a dimenticarle, quasi che il mistero dell’universo si nasconda dentro di esse. E per ricordarle, la mente trova ogni volta nuovi stratagemmi e associazioni, come le filastrocche insegnate a scuola per memorizzare i concetti fondamentali.

Ce ne sono un’infinità, di simili rebus, nella mente di Charlie Weasley, tanti – troppi, si dice a volte – legati all’amica Tassorosso dei tempi della scuola. Sono passati anni dall’ultima volta che gli è capitombolata tra le braccia, eppure non ne ha mai scordato nemmeno uno. Anzi, a volte teme di averne cancellati altri, di ricordi importanti – come la data di compleanno di zio Bilius o il numero di Case della Luna –, tutto per essere certo di non dimenticarsi nulla di lei, nemmeno il colore delle stringhe dei suoi anfibi sfondati. Se lei lo sapesse, è certo che riderebbe di quella sua povera testa che ha minuziosamente collezionato ogni sorriso, fazzoletto a pois o ciuffo sfuggito dalle mollettine colorate.

 

 

È un po’ patetico, se ne rende conto, ma ogni volta che uno dei suoi fratelli sfoglia annoiato il libro di Storia della Magia per un compito, subito ritorna a quelle mattine di scuola passate per inerzia su un vecchio banco giochicchiando sovrappensiero con la piuma, la mano che senza nemmeno volerlo traccia una manciata di lettere e iniziali nell’angolo della pergamena, con un ordine nemmeno troppo casuale. Si tratta di mattine fatte per essere archiviate, di cui ci si ricorda forse solo una vaga sensazione di nebbia per tutte quante, mentre vengono lasciate andare. Quello che resta, è solo un nome tracciato e subito cancellato, arrossendo e cercando di nascondere il significato che racchiude. E il momento in cui ha capito che non sarebbe mai riuscito a dirle niente.

 

“Oh, avanti, Charlie! Fammi vedere che cosa hai scritto.”

“Non se ne parla, sono cose personali.”

“Oh oh, il Capitano di Grifon-tonto è innamorato. Chi è la fortunata?”

“Nessuno che ti interessi, Ninfadora.”

 

 

 

Ogni cespuglio di more, di quelli che costeggiano i sentieri che percorre al mattino per salire alla tenuta dei draghi, sembra volergli rammentare la torta preparata da sua madre la prima volta che l’ha invitata a casa, un baffo di martellata rimastole sulla guancia e che lui si è premurato di pulire con un leggero sfregare di polpastrelli. Charlie lo ricorda, perché è stata la prima volta che le è stato così vicino, il respiro di lei a solleticargli le labbra, e ha desiderato ardentemente berlo fino a ubriacarsi, quel respiro. Ma ha anche capito che non sarebbe mai riuscito a cancellare quei pochi centimetri.

 

“Che fai, Weasley, vorresti baciarmi?”

“Io… no, certo che no, che scemenze dici? Siamo amici, noi.”

“Ben detto, o mi avresti costretta a tirarti un pugno su quel buffo naso.”

“Io non ho un naso buffo, signorina, quella sei tu.”

“Oh, dici che questo becco è buffo?”

 

 

 

Tutte le cicatrici che negli anni ha collezionato, ogni volta che se ne aggiunge una nuova o passa distrattamente il dito sull’increspatura della pelle, non fanno altro che riportarlo ai pomeriggi primaverili per il parco di Hogwarts, le ginocchia sbucciate di Tonks che sbucavano dai pantaloncini leggeri. Charlie ricorda ogni graffio e botta e taglio su quella pelle bianchissima, tutte le storie nascoste dietro ciascuna – quando non ha visto una radice sporgente, quando ha provato ad arrampicarsi su un platano, quando ha usato per la prima volta un paio di cesoie –, come avrebbe desiderato medicarle lui. E come si sia reso conto che lei non ne avrebbe mai avuto bisogno.

 

“Sei la solita pasticciona… Dai, passami la bacchetta per curarlo, ti brucerà.”

“Ma no, è solo un graffio, si sistemerà da solo. Ah, voi uomini… siete così bambini!”

“Scusa tanto se mi sono preoccupato per te, signorina.”

“Non ce n’è bisogno, Charlie: non è mai morto nessuno per un graffio. E poi saprei curarlo da sola.”

 

 

 

Ai palloncini delle fiere collega ancora il pomeriggio a Hogsmeade durante la festa di Lughnasadh1, quando, tra un banchetto di presunte veggenti e uno di gelati al gusto di Cioccozucca, lei ha dato il suo primo bacio al Prefetto di Corvonero. Charlie lo ricorda, perché è stata la prima volta che si è sentito strano, un pugno allo stomaco a mozzargli il fiato e la felicità nel vederla innamorata e ricambiata. E ha capito che tra loro non ci sarebbe mai potuta essere alcuna storia.

 

“Stephan mi ha baciata, te ne rendi conto?”

“Ho visto, i tuoi capelli parevano le lucine di Natale.”

“Dice che gli piaccio da quando gli ho rovesciato la boccetta di inchiostro sulla divisa.”

“Romantico, non c’è che dire!”

 

 

 

Si tratta di ricordi a volte luminosi e altre striati di nero, ma sono parti essenziali di ciò che è, di quello che è diventato, e guarda sempre a ciascuno di loro con affetto, soprattutto a quelli con l’amica e le sue stramberie per protagoniste. E la mente non li può cancellare, quelli, perché basta un colore, un profumo o una foglia che cade per riavvolgere il filo con cui ha ricamato ciascuno di essi e riportarli nel presente, dietro le ciglia, a far accelerare il battito del cuore al suono di un solo nome – Tonks.

Ora sono anni che non la sente più, e forse lei avrà anche imparato a camminare dritta, finalmente. Ma Charlie può solo rendersi conto che lei è sempre stata, e sempre sarà, l’unica per lui, e che c’è una cosa – una sola, l’ultima – che vorrebbe poterle sussurrare tra i capelli:

 

Eri davvero bella quando cadevi e dicevi “Ahia!”.

 
 




 
 
Note alla storia: questa storia ha subito un’infinità di rimaneggiamenti, e non sono certa che sia quello che davvero volevo scrivere, ma spero sia – nel suo piccolo – qualcosa che possa far piacere a VigilanzaCostante, la destinataria di questo regalo che ha avuto la disgrazia di avere me come Babbo Natale Segreto alla “Secret Santa Challenge” indetta da Mari Lace/Lita_EFP sul forum di EFP.
Per me è stata una storia quasi necessaria da scrivere, da quando ho sentito “Ahia!” dei Pinguini Tattici Nucleari che fa da colonna sonora ideale alla fic (ma tutta la loro discografia, per me, parla di loro), e forse quella che mi ha, paradossalmente, fatto più male; mi spiaccio solo un po’ di averla scritta a orari indecenti, tra i libri per gli esami: sia Matilde che Charlie e Tonks meritavano molto di più.
E dato che vado a risparmio, ho usato (più o meno forzatamente, me ne rendo conto) anche i pacchetti lasciatimi al gioco “Scrivimi” del gruppo fb Caffè e calderotti rispettivamente da Lisbeth Salander e Sia_. Il primo prevedeva una commedia (ah ah, come no!), il personaggio di Tonks e la citazione obbligatoria dal film Anastasia: “Ah, gli uomini! Sono così bambini!”, che ho un pochino rimaneggiato. Il secondo invece chiedeva una storia su una coppia a mio piacimento (ma Sia_ strizzava alla Charlie/Tonks, per cui eccotela qui, spero ti piaccia!), con ambientazione a Hogwarts e ispirata alla canzone “You will never know” di Imany, punto obbligatorio del pacchetto. Buon Natale di cuore anche a voi!
Ultimo ma non per importanza, tantissimi auguri di buon Natale a Matilde: spero che la storia sia stata di tuo gradimento e ti abbia fatto piacere avermi come Secret Santa, ameno quanto ha fatto piacere a me esserlo.
E buon Natale anche a chiunque sia passato di qui, grazie di cuore per il vostro tempo dedicato alla lettura.
 


[1] Festa celtica, ma festeggiata ancora in alcune zone di Irlanda e Regno Unito, che si celebra il primo agosto. Qui qualche nota spiccia da Wikipedia.
   
 
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