Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: The world of Kassie    26/12/2020    0 recensioni
Questa fan fiction è il seguito di "Jelaousy" quindi se non avete letto la storia precedente vi consiglierei di prendere prima quella e poi legger questa, ma in caso contrario non credo ci siano troppi problemi a leggere anche solo questa. Per questa storia mi sono ispirata alla canzone "Sad" dl gruppo indie LANY e vi consiglio di ascoltare le loro canzoni perchè io li trovo fenomenali.
Detto questo, vi lascio alla storia.
Quando George ha lasciato Kassandra, non credeva che le cose potessero andare peggio. Ovviamente si sbagliava. Vederla felice con qualcuno che non era lui, era una punizione che lo distruggeva ogni giorno di più. Non aveva messo in conto, però, che almeno il suo gemello non si sarebbe arreso e che avrebbe fatto di tutto per riavere la ragazza nella sua vita, anche a costo di andare contro George stesso.
Di contro, Kassandra stessa, per quanto esternamente potesse sembrare tranquilla e spensierata, stava morendo dentro ogni giorno di più. Le mancavano i gemelli, le mancava George, ma nulla e nessuno le avrebbe mai ridato indietro tutto quello che la rendeva felice. Esisteva un modo per far finire tutto quel dolore. E lei lo avrebbe scoperto.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Wish that I could make you, sad

“I pretend
That I don’t miss all the good things that we had
‘Cause I heard you found somedoby else
And it breaks my heart and hurts like hell
‘Cause I know that I will never get you beck
Wish that I could make you, sad”
 
“No, vai pure a lezione, io devo parlare un secondo con il professor Flitwick” sorrise a Pucey

“Sicura?”

“Non devi essere la mia ombra, Addie. Ne ho già una di quella” scosse la testa “Vai!”

“A dopo allora” la salutò lasciandole un bacio sulla guancia che fece in modo di ricevere uno strano guardo da parte dell’amica, la quale, in un gesto automatico si guardò in giro

Fred, il quale si era nascosto per poter sorprendere la ragazza così da poterle parlare in privato, ringraziò tutto il suo autocontrollo per rimanere dietro l’angolo e non uscire tirando un pugno ad Adrian per quello che aveva fatto.

Il moro non aveva visto come Kassandra lo avesse guardato? Soprattutto non si rendeva conto che, ogni volta, lei si guardava intorno perché, ne era sicuro, cercava un solo paio di occhi che, nonostante tutta la situazione, non aveva e non poteva dimenticare.

“Signorina Black, come posso aiutarla?” chiese il piccolo insegnante “Non ha lezione di Pozioni ora?”

“Salve professor Flitwick, si in effetti, ma prima di scendere avrei bisogno di chiederle una cosa”

“Non poteva aspettare la prossima lezione? Sono sicuro che qualsiasi quesito può aspettare, del resto lei è una studentessa modello nel mio corso e non ha mai avuto problemi neanche con gli incantesimi più difficili”

“La ringrazio professor Flitwick, ma questa domanda è, come dire, non credo che faccia parte del corso di studio” ammise un po' in difficoltà “E’ più una mia curiosità”

“Allora prego, vediamo come posso aiutarla”

“Mi chiedevo se esistesse una magia diversa rispetto l’incantesimo di memoria che ci ha insegnato, per alterare i ricordi. Magari uno speciifico incantesimo che potesse fare in modo che chi lo usi possa togliere qualsiasi ricordo si voglia far sparire e poterlo, per esempio, incanalarlo in una provetta ed in caso riuscire a reinserirlo nella propria mente anche a distanza di anni?”

“Signorina Black, sta parlando di magia altamente avanzata, i danni che tale magia, se fatta in modo sbagliato, può provocare sono irreversibile. Anche i maghi più potenti che abbia conosciuto non si avventurerebbero in una tale pratica”

“Quindi esiste un modo per modificare i ricordi e riuscire ad estrapolare, per esempio il ricordo di una persona in particolare che ci ha ferito, ma mantenere in un certo modo quel ricordo?” chiese con gli occhi sgranati

“Mi dispiace signorina Black, ma non posso davvero aiutarla, non con questa variante di incantesimi. E sarei grato se questo tipo di curiosità rimanessero tale. Soprattutto in questo momento delicato che Hogwarts sta vivendo”

“Certo, la ringrazio e mi scusi se l’ho disturbata. Arrivederci professor Flitwick” salutò delusa ma, allo stesso tempo, carica sapendo che se avesse scavato avrebbe trovato l’incantesimo che le serviva

“Zuccotta!” Fred la prese per un braccio e la trascinò dove si era nascosto fino a prima

“Che vuoi?” domandò in tono difensivo tirando uno trattone così che il ragazzo la lasciasse

Trovarselo lì davanti le aveva fatto perdere qualche battito, per un momento, uno soltanto, aveva pensato, aveva sperato, che quello fosse George.

George, che le aveva spezzato il cuore.

George che continuava a riempire ogni suo pensiero.

George, che voleva dimenticare anche a costo di combinare un pasticcio con la sua stessa mente dato che, ormai ne era più che sicura, non avrebbe mai dimenticato.

Non avrebbe mai potuto dimenticare, non da sola.

“Non stai parlando davvero?” chiese Fred “Non puoi davvero voler modificare la tua memoria”

“Punto primo: non si origliano le conversazioni altrui. Mammina non ti ha insegnato le buone maniere? Punto secondo: direi che non sei nessuno per dirmi cosa posso o non posso fare con la mia memoria”

“Sono il tuo migliore amico, ecco chi sono. Sono una delle poche persone che ti vuole bene e che farà di tutto per impedirti di fare una cavolata come quella che hai in mente!”

“Il mio migliore amico?” scosse la testa sorridendo triste “Non so neanche chi tu sia, Weasley! Potresti benissimo essere Potter con la pozione polisucco addosso”

“Non dire baggianate, sai benissimo che sono io! Fred! Il tuo migliore amico”

“E da cosa dovrei capirlo? Dal fatto che esteriormente sei come lui? O perché hai usato quello stupido nomignolo? Tutti qui sanno come Weasley mi chiamava!” disse severa

“Vuoi smetterla? Puoi per favore farla finita con questa farsa in cui fai la dura, fai quella a cui non dispiace di non parlare più con me o che ha dimenticato tutto quello che abbiamo passato” insistette il ragazzo

“Devo andare a lezione, sono già in ritardo” incrociò le braccia al petto

Fred sapeva che la sua migliore amica non avrebbe mai ceduto, non con lui, non dopo quello successo con George. Lo vedeva dai suoi occhi che stava soffrendo, ma non le avrebbe mai permesso di incasinare la sua mente per dimenticare lui o, peggio, suo fratello e tutto quello che avevano vissuto assieme.

“Leggimi la mente!”

“C-come?” balbettò lei lasciando cadere le braccia lungo i fianchi

“Se non ti fidi di me, se non sei sicura di chi sia, leggimi la mente” insistette il ragazzo “Sappiamo entrambi che qualsiasi domanda tu mi possa fare la sa anche-” evitò di dire il nome del gemello, sapendo bene che la ferita era ancora aperta “Qualsiasi cosa io ti passa dire, sai benissimo che non sono l’unico a sapere tutto di te”

“Non ti leggerò la mente” affermò lei

“Si che lo farai, così finalmente sarai sicura di chi sono e mi ascolterai”

“P-puoi benissimo modificare i tuoi pensieri, ve l’ho insegnato” balbettò

“Sai benissimo che non sono mai stato bravo con tutta quella storia della mente” fece spallucce Fred “Leggimi la mente”

“No!” esclamò risoluta

“Ti ho appena dato il permesso, fallo!” esclamò guardandola dritta negli occhi

“Non lo farò mai”

“Perché no?”

“Perché ve l’ho giurato!” esclamò alla fine, per poi sospirare “Fred, l’ho giurato. Non avrei mai e poi mai letto nella vostra mente. E di certo non lo farò ora solo perché-” deglutì rumorosamente “Solo perché tuo fratello ha voluto lasciarmi. Se devo leggere la tua mente per fidarmi di te, vuol dire che tutto quello che abbiamo vissuto è stato nulla”

Fred sentì una strana nota nella voce dell’amica, come se quella fosse la prima volta che diceva a voce alta che George l’aveva lasciata e che non esistevano più come coppia.

“Si, è la prima volta che lo dico” sorrise triste “Non mi serve leggerti la mente, ti conosco da quando avevamo dieci anni, so leggere le tue espressioni facciali molto più che la tua psiche”

“Lo sapevo che non avresti perso il tuo tocco e mi avresti riconosciuto, zuccotta” sorrise felice per poi avvicinarsi

“Non potrei mai scambiarti per nessun altro, Fred”

“Sento che sta per arrivare un ma” ammise bloccandosi

“Andiamo Freddie, sai benissimo che non può tornare come prima, non ora”

“Quindi non posso ritenerti la mia migliore amica, non posso parlare con te, non posso chiamarti zuccotta, solo perché il mio gemello è un perfetto stupido e ha scaricato l’unica ragazza decente in una Casa come Serpeverde?”

“Freddie, è complicato”

“Invece accontentarti di uno come Pucey non è complicato e ti fa bene? Cercare di mandare in pappa il tuo cervello pur di dimenticare George, anche quella è la vita migliore per riuscire a stare meglio?”

Lei non rispose.

“Andiamo zuccotta, ho visto prima come lo hai guardato quando ti ha dato un bacio sulla guancia. E ringrazia Merlino che non ho chiamato Peeves in aiuto e sono rimasto calmo. Non avrei perso l’occasione di parlare con te, per lanciare una fattura a lui”

“Freddie-”

Kassandra non riuscì mai a finire quella frase perché il ragazzo la attirò a sé e la abbracciò più forte che poté.

La bruna crollò.

Essere tra le braccia del suo migliore amico, sentire il suo profumo, lo stesso che sapeva di casa, sapeva di sapone fatto in casa, sapeva di Weasley, fece sì che tutte le barriere che aveva creato in quelle settimane crollarono e pianse.

“Lo so, zuccotta” disse lui dolce cullandola “E sappi che mi sei mancata come solo fare scherzi a Percy può mancarmi”

“Stupido” tirò su con il naso “Ma dicevo davvero prima, non può tornare come prima”

“E chi sarà mai ad impedirmi di poterti parlare? Mio fratello? Tu?” scherzò “Beh, in effetti di te potrei quasi avere paura dato che sei la migliore del corso di incantesimi”

La bruna scosse la testa, ma senza mai togliersi dall’abbraccio con Fred.

“Ascoltami, George è, beh, quello che è successo tra voi è una cosa vostra. Ma tu sei la mia migliore amica, sei una parte di me tanto quanto lo è lui, anche se non è il sangue a legarci” iniziò scostandola per guardarla negli occhi “Ti voglio bene ed anche a costo di litigare con lui, non posso rinunciare a te”

“Lo so” ammise spostandosi dal corpo dell’amico “E non va bene, lui è tuo fratello, è parte della tua famiglia”

“Anche tu lo sei, cosa non hai capito del mio discorso?” domandò “Senti, lo sappiamo entrambi che qualsiasi cosa dirai, non cambierà nulla. Zuccotta, io sarò sempre tra i tuoi piedi, ormai dovresti saperlo”

Così dicendo le mise un braccio attorno al collo e la trascinò con lui.

“Ed ora, per far tornare il sorriso su quel broncio, perché non ci divertiamo un po'?”

“Qualsiasi cosa tu abbia in mente, è proibita dalla Umbridge” alzò gli occhi al cielo

“E da quando ti interessa di lei? Credevo che dopo le ultime punizioni, ormai le tue mani avessero fatto l’abitudine di bruciare”

“Lo sapevo che non dovevo cambiare mano. Ora guarda, rovinate entrambe. Chi vuoi che voglia uscire con me ora che sono sfregiata a vita”

“Ecco la mia zuccotta ed il suo essere così dannatamente drammatica” sorrise felice mentre percorrevano i corridoi di Hogwarts
***
“Dobbiamo parlare!”

“Georgie, non serve che mi fai gli agguati quando esco dal bagno ed arrivo in camera”

“Come hai fatto?”

“A fare cosa?” chiese il gemello mentre si cambiava dato che sarebbero dovuti scendere per la colazione

“Lo sai benissimo”

“No che non lo so, Georgie”

“Kassandra!” esclamò come se fosse la cosa più ovvia del mondo

Ed in parte lo era.

Sapeva per certo che il gemello aveva capito perfettamente dove voleva arrivare, eppure stava aspettando che lui pronunciasse quel nome dopo settimane di silenzio in cui George si era basato solo su sguardi da lontano e tormenti dell’animo.

“Che cosa c’entra lei? Credevo che non ti interessasse più dato che sei stato tu a lasciarla” sorrise sghembo, mettendo enfasi sull’ultima frase

“E ho sbagliato, okay? Lo sai che non c’è giorno che mi penta di quello che le ho detto quella sera”

“Allora perché non sei andato da lei la mattina dopo e le hai chiesto scusa? Per la barba di Merlino, George, sei il mio gemello dovresti avere un po' di sale in quella zucca vuota che ti ritrovi” scosse la testa Fred “Sei un genio quando si tratta di affari, ma lasciatelo dire, fai veramente schifo quando si tratta di ragazze”

“Non sarei mai potuto andare da lei la mattina dopo, tu non eri lì, non hai visto come mi ha guardato dopo che-” deglutì rumorosamente “Non mi avrebbe mai detto quella frase se non l’avessi ferita nel profondo”

“E l’hai ferita sulla base del nulla” precisò l’altro “La tua gelosia ti ha accecato. Lo so, lo so. Pucey non piace neanche a me, ora poi che le ronza intorno e le sta facendo una corte serrata, ancora meno”

“In che senso?”

“Non puoi dirmi che non ti sei accorto che Pucey sta letteralmente facendo di tutto per conquistare Kassandra. Ora che tu sei fuori gioco, nessuno lo può fermare. Beh, tranne me” sorrise “Solo che, purtroppo per me, avendo un gemello pasticcione, non posso stare con lei tanto quanto stavo prima”

“Allora avevo ragione a dubitare di Pucey!”

“Di lui sì. Ma della nostra zuccotta? Di lei non avresti mai dovuto dubitare. E credo sia questo che l’ha più ferita” alzò le spalle “E prima che tu me lo chieda, no, non mi parla mai di te. Ad essere sincero, alle volte si ferma a guardarmi e se stiamo parlando, dimentica il filo del discorso, scuote la testa e poi se ne va. Penso sia ancora difficile per lei guardare me senza vedere te”

“Non ho mai dubitato di lei” sospirò George

“Io lo so, ma lei? Come poteva saperlo? Come poteva immaginare che la tua gelosia ceca avrebbe portato ad una vostra rottura? Te lo ripeto Georgie, saresti dovuto andare da lei il giorno dopo e, anche a costo di ricevere una fattura contro, parlarle e dirle che ti dispiaceva. O qualsiasi cosa ti fosse passata per la mente”

“E come avrei potuto fare, razza di genio del male se è sempre con qualcuno? Soprattutto se quel qualcuno è Adrian Pucey. Il battitore di Serpeverde più figo che ci sia” fece il verso “Pensi che non mi sia reso conto del tempo che passano assieme. Non vedi come è felice, come-” si bloccò “Ormai l’ho persa, Freddie”

“La vuoi smettere? Non ti ha dimenticato, questo lo sappiamo entrambi” lo guardò “E la storia con Pucey, sappiamo entrambi che è lui che le fa una corte ferrata, lei neanche se ne accorge”

“Oh, andiamo Freddie, vorrei vedere se tutto questo disastro capitasse con Angelina!”

“Ascoltami, lascia perdere Angelina, Pucey o chiunque altro non sia la mia zuccotta. Non puoi arrenderti così, non dopo tutto quello che avete passato per stare assieme. Insomma, prima avete dovuto aspettare il ballo del Ceppo per dichiararvi, poi vi siete nascosti perché siete di due Case diverse e tu sei il solito riservato che non voleva dire al mondo intero che era la tua ragazza, ma quello credo fosse anche colpa di Sirius”

“Vorrei vedere te al mio posto, con un animagus che potrebbe benissimo puntare alla tua giugulare mentre dormi” cercò di scherzare il gemello

“In effetti il tuo futuro suocero non è propriamente mansueto quando si trasforma” sorrise

“Freddie, che cosa dovrei fare? Ormai è finta”

“Non è davvero finita, non fino a quando-”

Fred si bloccò, si schiarì la voce e poi prese tutte le sue cose per andare verso la porta.

“Fino a quando, cosa?”

“Nulla, okay? Lascia perdere”

“No Fred!” lo bloccò chiudendo la porta dato che lo aveva superato “Fino a quando, cosa?”

“D’accordo” sospirò “Ho sentito Kassandra parlare con Flitwick riguardo uno specifico incantesimo”

“Okay”

“Davvero non ci arrivi?” sorrise triste

“No se non mi parli” sbuffò l’altro

“George, pur di dimenticarti vuole usare un incantesimo che possa alterare la sua memoria” rispose quasi tutto d’un fiato “E no, non parlo del solito incantesimo che conosciamo tutti, perfino Flitwick sembrava preoccupato per quella domanda. Stiamo parlando di magia altamente avanzata e pericolosa, credo che neanche Sirius o Remus o lo stesso Silente si siano mai avventurati in un tale percordo”

George non sapeva che cosa dire.

Non avrebbe mai immaginato che Kassandra potesse mai fare una cosa del genere pur di dimenticarlo.

“I-io” balbettò

“Senti, fai finta che io non ti abbia detto nulla, okay” disse superandolo e scendendo le scale del dormitorio

“Fare finta di nulla? Fred vuole cancellarmi dalla sua vita!”

“Georgie, Georgie” scosse la testa “Mettiti nei suoi panni. Come avresti reagito tu se fosse stata lei a dirti che tra di voi era finita per colpa di una stupida incomprensione e ti vedesse ogni giorno con qualcuno che non sia lei”

“Di certo non l’avrei mai chiamata mangiamorte” protestò “O cercherei un modo per toglierla dalla mia vita per sempre”

“Non ne sarei così sicuro, quella sera non eri propriamente la persona più docile del pianeta”

“Mh” mugugnò mentre prendeva posto di fianco al fratello per la colazione, con lo sguardo che saettava sempre verso la porta

“La smetti? Mi stai facendo venire il torcicollo” alzò gli occhi al cielo

“Ciao ragazzi”

“Ciao Harry” dissero in coro

Harry, Ron, Hermione e Ginny presero posto vicino ai due gemelli ed iniziarono a fare colazione parlando del più e del meno.

La porta della Sala Grande si aprì, facendo entrare Kassandra ed Adrian che ridevano come matti; il cuore di George ebbe un sussulto.

Anche con lui rideva così?

Anche con lui aveva lo stesso sguardo?

La stessa spensieratezza?

Era forse perché lui le aveva spezzato il cuore che preferiva usare un incantesimo così da togliere ogni sua traccia?

O forse lo voleva dimenticare perché, come aveva detto lui, stare insieme era stata solo una grande perdita di tempo?

“Coraggio Katie, vai” voci femminili in lontananza facevano sì che la Sala Grande si riempisse di risolini

“No, Alicia, non posso”

“Si che puoi, vai ora!”

Un colpò di tosse lo risvegliò dai suoi pensieri.

“Ciao George”

“Ciao Katie” la salutò con un cenno del capo

“Ecco, ehm, mi chiedevo se, ehm, dato che oggi è una bellissima giornata, mi chiedevo se ti andasse di fare una passeggiata con me”

“Come, scusa?”

“Oh, ehm, scusa fa nulla”

“No Katie, non ho capito che cosa mi hai appena detto”

“Ah, beh, ecco, mi chiedevo se ti andasse di venire a fare una passeggiata lungo il lago oggi, con me” sorrise

Tutti i vicini guardarono George, in particolare Fred trattene il respiro pronto a sentire la risposta del gemello.

“Ehm, si, d’accordo. Perché no” fece una scrollata di spalle e poi sorrise a sua volta

Il sorriso di Katie si allargò ulteriormente e le sue gote divennero rosse per l’imbarazzo.

“Perfetto, allora ci vediamo dopo pranzo”

“Si, a dopo”

Tutti a quel tavolo si guardarono, ma nessuno osò fiatare o cercare una spiegazione; George era troppo impegnato a capire quello che era appena successo, ma a Fred non sfuggì il rumore di un piatto che veniva letteralmente rovesciato a terra così che si rompesse in mille pezzi.

Così come riuscì a vedere benissimo l’espressione di Kassandra che passò da una apparente calma, ad una tempesta minacciosa, prima che la bruna si alzasse ed uscisse dalla Sala a grandi passi.

Non serviva essere efferato dell’arte dell’Occlumanzia per capire che aveva letto nella mente di Katie. Aveva notato come, anche lei, fosse in attesa della risposta del gemello. Doveva aver visto il dubbio insinuarsi nella mente della compagna di Casa quando George non rispondeva, così come aveva sicuramente notato che cosa iniziava a pensare Katie dopo che il ragazzo aveva accettato la sua proposta.

Se conosceva bene Kassandra, e la conosceva, da quel momento in poi avrebbe reso la vita di Katie Bell un inferno all’ennesima potenza.

Purtroppo, però, c’era anche la parte rovescia della medaglia: se conosceva bene Kassandra, sapeva anche che da lì in poi avrebbe fatto di tutto per trovare quello stupido incantesimo che le avrebbe scombussolato la mente per sempre.

In quel momento sperava solo che, qualsiasi cosa la bruna decidesse di fare, non implicasse una qualche complicazione che la portasse al San Mugo. O peggio, che la portasse a dimenticarsi anche di lui.
***
               George stava camminando nei corridoi ancora incredulo sul fatto che avesse accettato l’invito di Katie. Doveva decisamente essere pazzo per aver detto sì quando sapeva bene che il suo unico scopo era quello di riuscire a riconquistare Kassandra.

O per lo meno di riuscire a parlare con lei prima che facesse qualsiasi cosa di stupido, come, per esempio, fare un incantesimo di livello superiore che le potesse in una qualche misura modificare la memoria in modo irreversibile.

Eppure, da quando non stavano più insieme, riuscire a trovarla lungo i corridoi sembrava quasi impossibile.

O trovarla da sola.

“George, hey”

“Katie, sei già qui” sorrise imbarazzato

“Si, ehm, divinazione è finito prima” abbassò lo sguardo “Allora, ehm, ti va di andare?”

“Si, certo”

I due si avviarono verso l’uscita del castello, diretti verso il Lago Nero. Era strano camminare con una ragazza che non fosse Kassandra; con lei tutto era così facile, sapeva cosa dire, cosa fare. Ora si sentiva più impacciato di suo fratello Ron che non riusciva a confessare ad Hermione i propri sentimenti.

Conosceva Katie, giocavano assieme a Quitddich, ma in quel momento, con la testa piena di pensieri, gli sembrava di essere assieme ad una perfetta sconosciuta.

“Allora, come vanno le cose? So che la Umbridge ha ancora vietato i vostri prodotti”

“Si, beh, riusciamo a vendere qualcosa lo stesso” fece spallucce

“Peccato non poter più andare ad Hogsmeade” aggiunse

“Già”

“Mi sarebbe piaciuto andare da Mielania. Oppure, dove avresti preferito tu” precisò subito

“Sarebbe andato bene qualunque posto, pur di uscire da qui” cercò di evitare qualsiasi tipo di risposta che comprendesse un “sì” oppure un “no” o un qualsiasi verso strozzato

Perché era così difficile?

Katie era una ragazza stupenda, simpatica, con una vivacità ed energia che avrebbe messo allegria a chiunque. Certo, in quel momento era accomodante, forse troppo accomodante.

Ricordava ancora le uscite con Kassandra nella cittadina di Hogsmaede. Se lui si fosse fermato davanti a qualche vetrina con fare titubante, lo avrebbe preso per mano e lo avrebbe trascinato dentro quel negozio senza fare tanto storie. Non era mai un fare qualcosa che piacesse solo ad uno dei due, tra di loro c’era sempre quel tacito accordo in cui si venivano incontro in un modo o nell’altro.

Quell’uscita era un completo fiasco, lo sapeva bene.

Così come sapeva che avrebbe dovuto trovare le parole giuste per dirlo a Katie e far finire qualsiasi cosa stessero facendo.

                Mentre costeggiavano il lago, George si accorse che un gatto li stava seguendo. Aveva il corpo grande, lungo, rettangolare e muscoloso. Il manto era lucido, di un color bruno che, non capiva il motivo, ricordava i capelli di Kassandra. Aveva anche un segno particolare, che non aveva visto in altri gatti fino ad ora: la zampa destra aveva un particolare disegno grigio chiaro che gli ricordava terribilmente troppo, il tatuaggio che la ragazza aveva fatto quando aveva compiuto sedici anni. La coda folta e lunga ondeggiava sinuosamente ad ogni suo passo. Le orecchie erano pelose ed enormi rispetto a quelle di un qualsiasi altro gatto che avesse mai visto. Il muso, relativamente lungo e squadrato, era rivolto principalmente verso Katie e gli occhi sembravano puntare alle orbite della ragazza. Quel gatto aveva l’espressione più minacciosa di sempre.

“Che succede?”

“Oh, nulla” si schiarì la voce George rendendosi conto di essersi fermato “Solo, ehm-”

“Si?” chiese Katie voltandosi verso di lui “Lo sai che puoi dirmi qualsiasi cosa”

“Si, certo”

“Ascoltami, so che pensi ancora a quella Black” enfatizzò sul cognome “Non sono una stupida. Ma lasciatelo dire, ci ha rimesso lei. Sei un ragazzo fantastico George, e poi lei non ci ha pensato molto a voltare pagina con quel suo compagno di Casa” continuò “Senza offesa, ma già il giorno dopo si è presentata in Sala Grande presa per mano con lui. Non ha avuto un minimo di rispetto per i tuoi sentimenti”

“Katie, che stai dicendo? E poi sono stato io a lasciarla”

“Meglio ancora” si avvicinò “Tutti noi sappiamo quanto fossi sprecato con lei. Non era adatta a te. E poi il fatto che sia una Serpeverde di certo non aiuta e-”

“Non con il mio ragazzo! Depulso!”

Katie fu allontanata da George, come se un filo invisibile l’avesse strattonata e gettata lontano dal corpo del ragazzo dai capelli rossi.

“K-Kass” balbettò voltandosi

“T-tu sei pazza!” esclamò rialzandosi

“Oh, non puoi sapere quanto!” affermò avvicinandosi con la bacchetta stretta nella mano “Credevi davvero di poterlo baciare?”

“Kass, fermati!” si intromise George che la prese per la vita e la sollevò da terra

“Lasciami subito andare!” urlò “Quella stupida oca giuliva deve pagarla!”

“Katie, torna al castello e non muoverti da lì” le comandò

Senza farselo ripetere due volte, la ragazza si allontanò di corsa dato che lo sguardo di Kassandra avrebbe terrorizzato anche Silente in persona.

“Si può sapere che diavolo ci fai qui?” domandò George mentre la teneva ancora stretta a sé “Credevo saresti uscita con Pucey!”

“Mettimi giù!”

“Solo se mi prometti di non usare nessun incantesimo verbale o meno”

“A te non devo promettere proprio nulla!”

“Kass, per favore” sospirò

“D’accordo” rispose a denti stretti mettendo la bacchetta dentro una tasca della tunica con lo stemma della sua Casa

Di malavoglia, dato che finalmente poteva riaverla tra le proprie braccia, la rimise a terra. Lei si ricompose e, senza voltarsi verso il ragazzo, fece per allontanarsi.

“Kass, aspetta”

“Cosa vuoi? Delle scuse perché ho fatto un incantesimo contro la tua nuova fidanzatina? Scordatelo!”

“Non è la mia nuova fidanzata”

“Non mi interessa” si avviò di nuovo

Ma George la raggiunse, le si pose davanti e la bloccò per le spalle.

“Lasciami andare” lo intimidì

“No. Almeno non fino a quando non mi avrai ascoltato”

“George Weasley, lo sai di cosa sono capace. Vuoi davvero metterti davanti a me bloccandomi il passaggio?”

“Sì se vuol dire farmi ascoltare”

Kassandra non aveva mai visto uno sguardo più sicuro negli occhi di George. Non gli importava di finire appeso a testa in giù o trasfigurato in un qualsiasi animale. Le avrebbe parlato, a qualsiasi costo.

“Non perdo tempo con i Grifondoro come te, o lo hai dimenticato? Una come me non ha nulla da condividere con uno come te” cercò di usare un tono di voce che non facesse trasparire nessun tipo di emozione

“Quella sera ero arrabbiato ed accecato dalla gelosia, okay? E potrei aver detto delle cose che non pensavo veramente e-”

“No, Weasley. Tu le pensi quelle cose” lo bloccò “Solo che non hai mai avuto il coraggio di dirmele apertamente”

“No che non le penso, e lo sai bene!”

“Ti sbagli ancora” scosse la testa lei “Quello che non capisco è come tu abbia mai potuto anche solo pensare che io mi potessi vergognare di te, che non volessi girare per Hogwarts presa per mano con te. O peggio, che siamo così diversi da non poter condividere nulla o che quello che abbiamo avuto sia stato una perdita di tempo”

George non disse nulla, lasciò la presa sulla ragazza ed abbassò lo sguardo trovando le sue scarpe al quanto interessanti al momento.

“Per Merlino George, non ho mai, non potrò mai e mai amerò nessuno come ho fatto con te. Eppure, non ti è bastato per lasciarmi su due piedi, senza neanche darmi il tempo di dirti quello che era successo”

“Si, ma Pucey-”

“Adrian non c’entra nulla. Non al tempo almeno” precisò “Se lo sto usando e manipolando per farti del male? Assolutamente sì. Ma è comunque un mio amico e questo tu non lo puoi cambiare. Anche io sono gelosa di Katie e tranne oggi, che le è andata decisamente bene, non mi sarei mai azzardata a lasciarti solo perché vi vedevo nei corridoi o nel campo da Quitddich a ridere e scherzare. Invece tu” scosse la testa “Hai lasciato che Addie ti innervosisse e hai deciso che la discussione con lui fosse più importante di me”

“Vuoi davvero che ti spieghi come mi sento ogni volta che vi vedo assieme? Perfetto” la guardò dritta negli occhi “Quando sei con lui mi sembra che tu sia felice come non lo sei stata mai. E le sento le voci di corridoio, sento che dicono che lui ti tratta bene, e in quei momenti una parte di me inizia a pensare che forse avrei dovuto amarti meglio. Mentre l’altra parte di me sa benissimo che lui potrebbe darti tutto quello che non posso darti io dato che la mia famiglia non è, per così dire, ricca. Lo ha detto anche lui che ti proteggerebbe meglio di come ho fatto io mettendoti in mezzo quello stupido Esercito di Silente, lasciando che la Umbridge ti mettesse in punizione e che ora anche le tue mani abbiano quella stupida frase. Non sono stupido, lo vedo come ti guarda, come ti ha sostenuta in queste settimane”

“Davvero pensi che mi sia mai importato, in questi anni insieme, se la tua famiglia fosse ricca o meno? Weasley, ti facevo molto più intelligente” scosse il capo “I maglioni di tua mamma valgono qualsiasi galeone Addie o chiunque altro possa mai darmi. E poi so difendermi benissimo da sola, non ho mai voluto che tu o lui o mio padre mi proteggeste da nulla. Ho deciso di mia volontà di fare parte dell’ES con te e Fred”

“Lasciami finire, per favore”

Kassandra gli fece un cenno con il capo così che potesse continuare, incrociando le braccia al petto con fare sostenuto.

“In questo periodo lontano da te ho capito che per quanto ci provassi non sarei mai riuscito a dimenticarti, a passare oltre e voltare pagina. E sinceramente non saprei neanche da dove cominciare perché sei tutto ciò che occupa la mia mente. Motivo per cui mi sono fatto prendere dal panico e ho detto sì a Katie per uscire oggi. Ho creduto che così facendo le cose sarebbero potute cambiare, ma per tutto il tempo non ho fatto altro che paragonare lei a te. Ho provato a fingere di non sentire la mancanza di tutte le cose belle che abbiamo fatto, abbiamo condiviso, abbiamo vissuto. Ma ogni volta che ti vedevo con lui, ogni volta che vedevo come ti guardava, come ti toccava, per Merlino, era sempre peggio. Il mio cuore si fermava ogni volta, e faceva così male da sembrare di star bruciando all’inferno, perché sapevo che non ti avrei più riavuta indietro” si fermò per riprendere fiato “Ti conosco, molto bene anche, e sapevo che davanti a me non avresti neanche pianto, che avresti fatto di tutto per farmi capire che non ti sarebbe importato. So che non posso fare nulla per farti cambiare idea su di me, su di noi, non dopo quello che ti ho detto e che ti ho fatto. Però sappi che non mi arrenderò, non posso arrendermi, perché io ti amo Kassandra Black. Ti amo per sempre ed un giorno”

Kassandra sapeva bene che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime ancora per molto. Stava provando con tutte le sue forze a rimanere impassibile, a non dare la soddisfazione a George di poter dire che bastavano poche parole per farla cedere.

“Capisco se non mi vuoi più vedere, se non vuoi più avere nulla a che fare con me” ammise “E sono davvero felice che almeno con Fred hai riallacciato i rapporti, significa molto per lui” sorrise

Lei non rispose.

Si voltò, pronta per lasciare lì quel ragazzo che le stava aprendo il suo cuore come non aveva mai fatto prima.

“La prima volta che ci siamo incontrati” continuò nonostante lei gli avesse voltato le spalle “Non avevo idea che saresti diventata così importante per me. Ed ora, sinceramente, non riesco neanche ad immaginare come potrebbe essere la mia vita senza di te perché significhi davvero molto. Significhi tutto”

Kassandra si era fermata, stava tremando, e riuscire a rimanere impassibile era ormai diventato estenuante.

“Immagino tu ora debba tornare dai tuoi compagni e da-”

“Stupido Weasley!” lo bloccò per poi voltarsi a guardarlo “Non sto con Addie, non potrei mai stare con lui e mai ci starò. Come ti ho già detto non ho mai, non potrò mai e mai amerò nessuno come amo te”

“Per questo hai parlato con Flitwick per fare un incantesimo di memoria?”

“Te lo ha detto Fred?” domandò irritata

“Non importa chi me lo ha detto” si avvicinò “So di averti ferita, so di averti fatta del male, ma ti prego, non cercare di cancellarmi anche dai tuoi ricordi e rovinare in modo irreversibile la tua mente se qualcosa andasse storto”

“Davvero Weasley” scosse la testa “Non credevo tu non avessi fiducia in me o nelle mie potenzialità, non dopo tutto quello che mi hai vista fare”

George sorrise capendo che il muro creato dalla ragazza si stava lentamente sbriciolando.

“Non cambia il fatto che mi hai fatta soffrire, non mi hai voluto credere, non mi hai lasciato spiegare nulla di quello che è successo con quella vecchia Gargoyle vestita di rosa e-”

Come mosso da una forza invisibile, prese il viso della ragazza e la baciò.

Era come tornare a respirare dopo che, cadendo dentro un pozzo pieno di acqua, riemergi e l’aria fresca ti colpisce nuovamente.

Le loro bocche si esploravano, si cercavano, in una danza che non sembrava voler finire.

“Ti amo” le sussurrò baciandola di nuovo “E la farò pagare a quella megera per aver aiutato i tuoi amici Serpeverde a farci separare”

“Prenditi le tue responsabilità, Weasley. Mi hai lasciata!” sorrise tra un bacio e l’altro

“Un grave errore che non si ripeterà. Ma ti prego non fare nulla di cui potresti pentirti, sei e rimarrai sempre la mia ragazza”

“Non sono più la tua ragazza”

“Eppure prima di scaraventare Katie ho chiaramente sentito la parola fidanzato” scherzò

“No, impossibile”

“Come no” la baciò di nuovo “Non ti libererai facilmente di me, piccola Black”

“Ti ricordo che Sirius sa tutto, e credo non veda l’ora di poter puntare finalmente alla tua giugulare”

“Potresti dirgli che le cose sono cambiate”

“E perché mai dovrei?” chiese lei sorridendo come non mai

“Ricordati che non avrai mai più i maglioni di mamma Molly coordinati con i miei”

“Accidenti, dovrò parlare con Molly a questo proposito e-”

Kassandra non terminò la frase, George la attirò a sé e la abbracciò sorridendo come non mai, finalmente felice di riavere la ragazza.

“Che dici? Vuoi continuare la passeggiata con me e vedere se il nostro solito Faggio è libero?”

“Credimi, lo vorrei. Decisamente tanto” ammise

“Ma?” chiese con un nodo alla gola

“Sono in punizione” sbuffò “Non dovrei neanche essere qui”

“Non con la vecchia spero” si informò subito

“Con la Sprout. Diciamo che potrei, e sottolineo potrei, aver accidentale aizzato Peeves contro alcuni Tassorosso solo perché ero di cattivo umore nei giorni passati”

“Lo sai vero che la tua punizione peggiorerà appena ti vedrà arrivare al portone del castello”

“Georgie, amore, lo sai che sono pur sempre la figlia di Sirius Black e ho le mie carte nascoste” gli fece l’occhiolino

Si allontanò dal fidanzato e, in un batter d’occhio, prese le sembianze del grande gatto bruno che George avevano notato seguisse lui e Katie.

“Lo sapevo che dovevi essere tu. Quel segno grigio è il tuo tatuaggio” affermò sorridendo “Ed ora capisco anche il perché sei sbucata dal nulla”

Il gatto gli fece l’occhiolino per poi trotterellare verso la strada che l’avrebbe portata alle serre dalla professoressa di Erbologia che la stava aspettando per la sua punizione, il tutto mentre George la seguiva da dietro continuando a sorridere come se quella fosse la giornata più bella della sua vita.
***
                Il caos regnava sovrano quella mattina, la preside Umbridge correva con la bacchetta ben salda in mano, qualcuno aveva fatto esplodere qualcosa che assomigliava ad una enorme cassa di fuochi d’artificio incantati. Flitck e la Umbridge erano pietrificati dall’orrore, uno dei fuochi d’artificio puntò proprio contro la preside che, strillando di paura, lo schivò. Tutti gli studenti di Hogwarts erano usciti dalle proprie classi per assicurarsi un posto in prima fila per quello spettacolo senza prezzo.

Kassandra stava ridendo come non mai e, girando l’angolo, vi trovò Fred e George che si nascondevano e, mentre ascoltavano tutto quel baccano, erano scossi da risate ad ogni urlo di Flitck o della Umbridge.

“Chissà perché me lo aspettavo che fosse opera vostra”

“Vieni zuccotta, non è ancora finita” precisò Fred

“Spero vivamente li faccia scomparire” si asciugò le lacrime George

“Perché?”

“Si moltiplicano di dieci volte, ogni qualvolta che ci si prova” finì Fred

Nonostante la miriade di disastri che i fuochi d’artificio stavano facendo, non un solo insegnante sembrava curarsene.

Perfino la professoressa Macgonagoll sembrava divertirsi di tutta quella situazione.

“Miss Brown, potrebbe andare dalla preside ed informarla che abbiamo un fuoco d’artificio in fuga nella nostra classe?”

Anche Il professor Flitwick, ne sembrava entusiasta.

“Molte grazie, professoressa” disse alla Umbridge “Sarei riuscito a liberarmi da solo delle scintille, ovviamente, ma non ero sicuro se avessi o meno l’autorità per farlo”

“Ragazzi, sappiate che siete i miei eroi dopo oggi”

“Ouch!” esclamò George “Credevo di esserlo già”

“Stupido” scosse la testa

“Tornate tutti in classe! Subito!” urlò la preside con un tono al limite dell’isterico

“Coraggio zuccotta, torna in classe ma stai pronta. C’è il gran finale”

“Devo preoccuparmi?”

“Quando si tratta di noi, c’è sempre da preoccuparsi” la prese in giro il suo migliore amico

“Dopo oggi, lo sai che non saremo più qui a Hogwarts” disse serio George

“Lo immaginavo, si” sorrise “E la mia risposta è sì”

“Non sei costretta-”

“George Weasley, fai ciò che devi. Io ti seguirò” lo guardò negli occhi “E poi sappiamo tutti e tre che voi due sareste morti già al primo anno senza di me”

George baciò la sua ragazza e poi, spinto da Fred, si allontanò mentre lei tornava in classe.

                Il drago fatto dai fuochi d’artificio stava inseguendo la Umbridge per tutta la Sala Grande, per poi esplodere e portarsi dentro il suo fuoco ogni singolo decreto la nuova preside avesse fatto.

Non contenti, in sella alle loro scope, passarono per tutti i corridoi lasciando un piccolissimo ricordo proprio per la preside e, ne erano sicuri, nessun professore avrebbe mai sistemato.

“Pronto George?”

“Pronto Fred!”

“Vai e prendila” gli fece l’occhiolino

Tutti gli studenti erano fuori in cortile che ammiravano il lavoro dei gemelli, poi George scese in picchiata e, in quel momento, Kassandra capì.

Uscì dalla folla, alzò la mano ed in men che non si dica, si ritrovò a cavalcioni della scopa stringendo la vita di George.

“Dopo oggi sai che è per sempre, vero?”

“Dopo oggi sai che mio padre ti ucciderà” ammise lei

“Tu, amore mio, vali il rischio” precisò fermando la scopa a mezz’aria, voltandosi e stampandole un bacio veloce

“Vi aspettiamo tutti ai “Titi Vispi” a Diagon Alley” urlò Fred “E per quanto riguarda voi due, io sono il testimone, fratellino”

“Su questo non c’è neanche da discutere” sorrise Kassandra

Poi i tre sfrecciarono via, lasciando nel più completo subbuglio Hogwarts.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: The world of Kassie