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Autore: FilSam    26/12/2020    0 recensioni
Lui calmandosi "e quanto resterai?"
Lei "quanto vuoi che resti?"
Lui "scomparirai ancora come hai già fatto?"
Lei "non sono scomparsa...abbiamo scelto strade diverse e nessuno dei due ha fatto niente perché si incrociassero di nuovo..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Lui "buon compleanno!"
Lei sorpresa "ti sei ricordato!?"
Lui "pensavi l'avessi dimenticato?"
Lei "dopo tutto questo tempo..."
Lui sicuro "no! ...non avrei potuto!"
Lei "almeno presentarsi con una bottiglia di rosso!?"
Lui "lo sai che io di vini non ne capisco niente!"
Lei "è vero! tu sei quello astemio..."
Lui "lo dici come se ci fosse qualcosa di male!"
Lei fingendo delusione "l'unica cosa che c'è di male, è che sei venuto a mani vuote!"
Lui spiazzato "ma...in compenso io ti ho pensato tutti i giorni...ed è il pensiero che conta!"
Lei "giura!"
Lui la guardava come fosse la prima volta.
Lei aveva occhi grandi e un bel viso.
Lui "non giuro mai, ma è vero!"
Lei "e perché proprio oggi? Perché mi hai voluto rivedere?"
Lui "non lo so neanche io! ...la verità è che non so neanche perché ci siamo...persi"
Lei "forse perché non ci prendiamo!?"
Lui "o per paura di avvicinarci troppo!?"
Lei "non c'era questo rischio!"
Lui "ne sei sicura?"
Lei ci mise un po' a rispondere.
Lui aveva paura di infilarsi in un vicolo cieco.
Lei "io non sono sicura di niente...non lo sono mai stata"
Lui "tu vivi di tue personali certezze! costruisci muri e non vedi quello che c'è dietro. Io i muri li tiro giù, ma con te non ha funzionato"
Lei "no! non ha funzionato"
Lui e Lei rimasero qualche istante sospesi...in silenzio.
Lui con lo sguardo cercava un punto imprecisato per terra.
Lei si teneva le mani e ci soffiava sopra in cerca di calore.
Lui "ti va di fare due passi?"
Lei "certo che mi va! e dove andiamo?"
Lui "a scegliere il tuo vino!"
Lei sorridendo e con i pollici all'insù "good!"
Cominciarono a camminare, spalla a spalla, senza meta, fermandosi di tanto in tanto a guardare le vetrine dei negozi, curiosando tra le bancarelle piene di libri, osservando rapiti i giochi di luce delle palline appese ai balconi.
Nell'aria il profumo delle caldarroste che scoppiavano su braci improvvisate.
Parlarono molto e di tutto, come durante i loro viaggi in metro o davanti al caffè del pomeriggio.
Lui "Quanti anni compi oggi? Vai per i quaranta se non sbaglio!"
Lei divertita "scemo! sono trenta!"
Lui "trenta!? eppure ne dimostri di più...almeno rispetto a me che a quaranta sono un fiore!"
Lei "sì! un fiore dai capelli bianchi!"
Lui "brizzolati! please!"
Lei "oh! scusa! dimenticavo che ad una certa si diventa permalosi!"
Risero insieme, come non accadeva da mesi e mesi.
Lui "avevo dimenticato quanto fosse bello ridere insieme a te"
Lei serena "idem"
Lui serio, annusandola "sento puzza di...ma sei tu?"
Lei sorpresa "nooooo! che dici!? io mi lavo!"
Lui incalzando "sicura!? perché mi sembra proprio che..."
Si fermarono.
Lei odorandosi "maddaiiiii! ...ed io che ti do pure retta!"
Quella sopita complicità tra loro, invece era ancora viva.
Lui era sempre pungente.
Lei fingeva di essere offesa.
Lui le fece una linguaccia.
Lei sgranando gli occhi provò ad avere un'espressione contrariata, ma non le riuscì.
Lui le tese una mano "mi sei mancata ogni giorno..."
Lei avvicinandogli la sua "tu no!"
Lui accennò un sorriso, forse nostalgico.
Lei lo fissava quasi a volerne rubare i pensieri.
Lui "cosa devo fare per dimenticarti?"
Lei "perché vuoi dimenticarmi?"
Lui concitato "perché sei una presenza che non mi lascia tregua...fissa nella mia mente...sei sempre lì ed io altrove. Mi sembra di poterti toccare e quando faccio un passo verso di te...scompari come una nuvola di fumo...e poi riappari...e così all'infinito...e..."
Lei interrompendolo decisa "ma ora sono qui!"
Lui calmandosi "e quanto resterai?"
Lei "quanto vuoi che resti?"
Lui "scomparirai ancora come hai già fatto?"
Lei "non sono scomparsa...abbiamo scelto strade diverse e nessuno dei due ha fatto niente perché si incrociassero di nuovo..."
Lui pensò che era vero...entrambi si erano fatti trasportare dalla vita come fosse la corrente di un fiume in piena.
Lei ora lo osservava teneramente.
Lui le accarezzò la guancia.
Lei fece la stessa cosa.
Si guardarono per un tempo indefinito.
Lui si avvicinò. Fece quel passo avanti. Poteva sentir battere il suo cuore.
Lei si alzò leggermente sulle punte.
Le loro labbra di sfiorarono in un bacio, di quelli che hanno un sapore buono, dolce come vaniglia, di parole non dette, di silenzi assordanti, di estate e voglia di volare...
Mancavano pochi giorni al Natale.
Lui "dimmi che non è successo..."
Lei "è successo invece!"
Lui "sempre belle notizie, eh!?"
Lei "figurati per me..."
Lui confuso e felice allo stesso modo "e dimmi...che progetti hai per i prossimi cento anni?"
Lei esclamando terrorizzata "cento anni!!? Così a lungo ti dovrei sopportare? Intanto voglio quel vino che mi devi regalare!"
Risero ancora, risero di gusto, risero per tutte quelle risate che si erano negati...
Rimasero a pochi centimetri di distanza. Niente e nessuno avrebbe potuto allontanarli.
Lui "sei...sei...quella canzone che vorrei ascoltare e cantare fino a che avrò fiato per respirare"
Lei "tu invece sei un rompipalle, un so tutto io, uno che non gli sta mai bene niente..."
Lui parlandole sopra "ah! cominciamo bene!"
Lei di slancio lo baciò ancora per zittirlo.
Lui rimase rigido per un momento.
Lei "...ma non ti cambierei mai!"
Lui la strinse forte...si stava sciogliendo in quell'abbraccio. 
Lei aveva la testa appoggiata sul suo petto.
Lui sussurrandole all'orecchio "buon trentesimo compleanno...scema!"
Lei "stupido! ...pure tu mi sei mancato!
   
 
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