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Autore: Kuro Iri    26/12/2020    0 recensioni
Sono passati molti anni dalla vittoria di Yokio contro i mostruosi òkolok, ma la terra che la Custode ha così faticosamente protetto è in pericolo, e ha bisogno di un nuovo protettore. chi verrà scelto dalla Custode? Un nuovo Guardiano o una nuova Custode?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Equilibrio'
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“Ah, bene, ti sei svegliato. Se ti sbrighi, sei ancora in tempo per la cena”
Ancora frastornato, Mika si trascinò fino alla mensa. Appena entrò nella stanza, tutti esplosero in grida di esultanza.
“Eccolo!”
“Il nostro eroe!”
“Ottimo lavoro!”
Il giovane non capiva. Un pesante braccio gli si appoggiò alle spalle, facendolo barcollare. Era il Veshgres che l’aveva portato via.
“Forza, vieni a sederti con noi!”
Mika non aveva appetito. Continuava a pensare alla battaglia. Si voltò verso il Veshgres di prima.
“Cos’è successo dopo che sono svenuto?”
“Ti ho portato qui. Siamo sopravvissuti solo noi. Quei quattro sono dei veri demoni”
“Quei quattro?”
“L’elfo, l’umano, il sos-rakè e la Custode”
Elda!
“Dove sono ora?”
“Probabilmente a cercare la Custode”
“Perché?! Lei dov’è?”
“Dimenticavo che ti sei appena svegliato. La Custode-“
“Appena svegliato?”
“Hai dormito per tre mesi. Comunque, dicevo, la Custode è nostra prigioniera. Abbiamo provato a farla parlare, ma non apre bocca. Eppure, non ci siamo certo andati leggeri. Ehi, ma stai male?”
“Probabilmente non mi sono ancora ripreso del tutto”
“è meglio che tu vada a riposare. Domani vogliono portarti dalla ragazza. Giuro, se avessi anche solo la metà della sua testardaggine, sarei io il capo!”
Come uno zombie, Mika si trascinò in camera, chiuse la porta e si afflosciò sul pavimento. Si afferrò la testa con le mani e cominciò a piangere.
Se solo fossi stato più forte, Elda non sarebbe stata catturata e non sarebbe prigioniera da tre mesi!
Quando sollevò lo sguardo verso lo specchio, il suo cuore perse un colpo: il buio che aleggiava sul suo cuore era cambiato. Ora sembrava un uragano, come qualcosa di vivo. Nella sua mente svanì tutto, tranne una certezza: il giorno dopo avrebbe liberato la sorella. Pieno d’inquietudine, faticò non poco ad addormentarsi.
 
“Scacco di nuovo”
Elda e Yokio giocano a scacchi. Lo fanno tutti i giorni da tre mesi. Vince sempre Yokio.
“Yokio, perché dobbiamo continuamente affrontarci a scacchi?”
“Fai schifo in strategia”
Il vento modellò degli scacchi bianchi, seguito da uno sbuffo e da dei neri scacchi d’ombra.
“Forza, un’altra volta”
 
Assieme al gruppo diretto alla prigione della Custode, Mika ripassò mentalmente il piano. Rimanere ultimo, colpire gli altri Vesghres, prendere le chiavi, liberare Elda, scappare insieme. Andrà tutto bene. Sono davanti alla porta. Deglutisce a vuoto.
“Non stai più nella pelle, eh?”
La chiave girò, facendo scattare la serratura. La porta si aprì con lentezza. Il giovane ricordò l’aspetto da Custode della sorella, ciò che si aspettava di trovarsi davanti, per incutere loro timore. Ciò che vide, fu invece una ragazzina magra, dai lunghi capelli bianco-argento scarmigliati, le braccia sorrette da pesanti catene, il corpo afflosciato coperto di lividi, bruciature, ferite e tanto sangue. Sembrava morta.
“è incredibile, tre mesi e non ha ancora ceduto”
“Ehi, piccola puttana, stiamo parlando con te!”
Il Veshgres la colpì al volto, aprendole quattro tagli sulla guancia. La Custode non diede segni di vita.
“Maledetta!”
Si preparò a colpirla nuovamente, ma una mano gli trafisse il cuore. Mentre moriva, incrociò lo sguardo del suo assassino.
Gli occhi di Mika turbinavano di collera.
Rivolse la sua attenzione agli altri.
“Non osate mai più toccarla!”
I Veshgres si riebbero.
“Traditore!!”
Cinque contro uno.
Li massacrò tutti in preda a una furia cieca.
Quando giacquero immobili ai suoi piedi, non si era ancora calmato.
Rimase così, ad ansimare, le mani sporche di sangue, finché non ritrovò la calma. Corse da Elda e provò a scuoterla. Nessuna risposta. Stava per gridare il suo dolore, quando si accorse che la sorella stava dormendo.
 
Elda scruta la scacchiera con attenzione. Dopo tre mesi non è ancora riuscita a battere Yokio. Anche adesso, sta rischiando grosso. Il suo sguardo analizza il campo, ma non riesce a trovare una via di fuga. Guarda Yokio, che sta sogghignando trionfante. Eh, no. Stavolta no.
Pensa alle partite precedenti. Ripercorre le mosse che sono state fatte. Nella sua mente si delinea uno schema. Muove. L partita continua. Yokio è abilissima con cavalli e alfieri, e ha lasciato ad Elda solo il re e dei pedoni. Improvvisamente, un sorrivo si apre sul volto di Elda. La Custode prende il re e mangia quello di Yokio.
“Fregata”
L’altra guarda sbalordita la scacchiera. Era certa di vincere, cos’era successo? Ripensa alle ultime mosse. Rivolge all’altra ragazza un sorriso di rispetto: è stata ingannata e spinta dove voleva.
“Bene. Ora puoi tornare. Inoltre, credo che qualcuno si stia preoccupando”
“Mike?”
“Chi altri?”

 
“Elda? Elda, andiamo, Elda, svegliati!”
Le palpebre della ragazza tremolarono, poi Elda aprì gli occhi. Con lo sguardo ancora assonnato, mise a fuoco Mika.
“Mika? Che ci fai qui?”
“meno male, sei viva!”
“Perché? Non dovrei esserlo? E poi, perché sento così male?”
Si accorse delle molteplici ferite.
“Perdonami. Se solo mi fossi svegliato prima…”
“Perché? Sono qui da molto?”
“tre mesi”
“Però! Sai, credo di ver dormito per tutto il tempo”
Mentre sbadigliava, Elda tentò di sorridere. Ne uscì una smorfia assurdamente ridicola, facendo sorridere il fratello.
“Aspetta, ora ti libero”
Recuperò le chiavi delle catene dalla cintura del primo Veshgres che aveva ucciso, e finalmente aprì una delle manette che bloccavano la sorella. Fece appena in tempo a vedere un movimento sfocato, che una mano gli strinse la gola. Tutta la sonnolenza era sparita dagli occhi della Custode, che ora erano puntati in quelli di Mika con sguardo gelido, privo di emozioni ma carico di sete di sangue.
“Elda, ma co-“
“Zitto”
La sua voce lo colpì: gelida come una tempesta d’inverno, dura come il diamante, piena di disgusto e odio. Mika si sentì morire.
” Qual è il tuo vero scopo, Veshgres? Perché mi hai protetta nella battaglia? Perché mi liberi? A cosa miri realmente? Rispondi!!”
Gli occhi di Mika si fecero lucidi. Ecco, era appena successo quello che più temeva al mondo. Gli occhi di Elda erano quelli di una Custode per un nemico, senza la minima traccia di affetto e compassione.
“Volevo solo proteggerti, e lo voglio anche ora”
“Menti!!”
La presa sul collo si fece più stretta.
“è la verità, lo giuro!”
“Non mentirmi!”
Le lacrime sgorgarono dagli occhi del giovane.
“Ho detto la verità: quando Gilda è morta, ho capito che l’unico modo per proteggerti era diventare più forte, e non c’era latro modo che diventare un… un Veshgres. Pensavo di poter sterminare tutti questi mostri per proteggerti, e non voglio altro!”
Elda rimase in silenzio, continuando a guardare il fratello con lo stesso sguardo. Immobile.
“Idiota”
 
Mollò la presa. Mentre Mika cadeva a terra tossendo, cercò di sostenerlo. Quando sollevò lo sguardo, vide che la sorella lo guardava con amore e pena.
“Sono la Custode, non ho bisogno di qualcuno che mi protegga”
“Tu… non mi odi?”
“Perché dovrei odiare mio fratello?”
Le lacrime scesero ancora più copiose dagli occhi di Mika. Elda sorrise dolcemente. Contrasse il braccio e cominciò a tirare. La catena si spezzò, lasciando Mika sbalordito. La Custode si sgranchì le braccia.
“Pronta. Portaci fuori”
“Ma sei ferita!”
Le volute comparvero sul corpo della ragazza, muovendosi alla ricerca delle ferite, curandole al loro passaggio. Rischiando di causare la caduta della mascella da parte di Mika.
” Andiamo?”
“Si… di.. di qua…”
Circospetti, i due si avviarono verso le scale che portavano verso l’uscita della Tana.
“Dovremo passare dalla mensa. A quest’ora, non dovrebbe esserci nessuno”
“Strano…”
Sbucarono nella mensa e si bloccarono. Migliaia di Veshgres puntarono su di loro occhi increduli. Mika realizzò in quel momento che fosse mezzogiorno.
“Oh. Merda”
Elda non perse nemmeno un secondo.
La sua ombra si sollevò, modellandosi in due spade.
Senza un suono, si lanciò nel combattimento.
Suo fratello rimase a bocca aperta.
La Custode si muoveva silenziosa e micidiale.
Non sprecava più di un colpo per nemico.
“Attent-“
Quattro Veshgres l’avevano attaccata in contemporanea.
La Custode saltò e si torse a mezz’aria.
Due teste vennero mozzate.
Elda scalciò con violenza, spezzando il collo degli altri due.
Finalmente, tutti i Veshgres si riebbero dalla sorpresa.
Mika affiancò la sorella.
Assieme combatterono come due demoni.
Il cuore di Elda traboccava di gioia.
Mika era vivo e stava bene!
Stavano combattendo assieme!
Capì di essere in difficoltà.
Richiamò le volute.
 
Mika continuava a gettare occhiate alla sorella.
Gli sembrava una dea.
Il sangue che macchiava le sue spade e il suo volto sembravano ricoprirla di preziosi rubini.
Un’idea balenò nella mente del giovane.
   
 
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