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Autore: MiaHargrove    27/12/2020    0 recensioni
una raccolta di oneshots con vari pairings e crackships.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Edward Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale, Victoria | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Precedente alla saga, Successivo alla saga
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Il rumore della pioggia battente era l'unico suono che rimbombava nell'appartamento trasandato.
In quel momento era il meglio a cui Victoria potesse ambire e, nonostante fosse chiaramente una topaia, si trovava in una posizione ottima per reclutare nuovi spuntini.

Uno dei difetti della vampira era la scarsa discrezione, la cui prova era il corpo ormai privo di vita del proprietario dell'appartamento, il quale giaceva nella vasca da bagno di casa.
Vagabondando con Laurent, la rossa non si era mai dovuta preoccupare di occultare le sue tracce, dal momento che il suo amico se ne occupava per lei.

Si affacciò alla finestra e gettò uno sguardo alla strada a qualche metro sotto di lei. Era una zona disgustosa, una di quelle in cui le sirene della polizia risuonavano per tutta la notte e puntualmente i delinquenti del quartiere si riunivano per organizzare una delle loro bravate.
Tuttavia, l'appartamento "preso in prestito" era adiacente a un bar che ogni sera si riempiva di clienti malmessi e poco lucidi.
La ragazza stava giusto pensando di farci una capatina, quando dei mugolii attirarono la sua attenzione.

Ad emetterli era stato il suo nuovo amichetto, o almeno colui che lo sarebbe diventato.
Riley Biers, diciassettenne un po' troppo disponibile e un po' troppo poco sveglio.
Aveva seguito i suoi movimenti per giorni ormai, era della zona e rispondeva a tutti i requisiti per far di lui un ottimo alleato.
L'unico difetto di Riley? La sua terribile fiducia nelle persone.
Ogni sua giornata era terribilmente monotona, a partire dal momento in cui si svegliava perfettamente in orario per raggiungere lo schifoso liceo di quartiere che poteva permettersi.
Faceva così tardi la sera, usciva dal bar alle undici circa e si dirigeva verso casa.
Ovviamente, dopo aver trascorso l'intera serata in compagnia di qualche compagna di classe, non poteva non mettersi al computer e lasciarle un messaggio.
Verso mezzanotte chiudeva le tende e si rintanava sotto le coperte.
Routine perfetta per un ragazzo perfetto.

La verità era che Riley Biers non era nulla di speciale, difatti, quando la rossa aveva piantato i denti perlacei nella sua carne tenera, non si era fatta molte aspettative su degli ipotetici poteri che potessero rendere unico l'adolescente.
E ora eccolo lì, sdraiato sul divano rattoppato, pronto ad abbracciare la sua nuova vita da vampiro.
Era stato così facile catturarlo, lo sarebbe stato altrettanto muovere i fili e giocare un po' con la sua nuova marionetta personale.

Lo raggiunse rapidamente verso il divano, meditando su ciò che avrebbe dovuto dirgli.
Era un neonato e, se nutrito a sufficienza, avrebbe potuto stritolarla abbastanza facilmente. Non poteva permettersi che i suoi piani diabolici venissero distrutti da un ragazzo qualsiasi.

«Cosa succede? Chi sei?» il tono spaventato del ragazzo suonò quasi divertente alle orecchie di Victoria, che intanto si era seduta accanto a lui.
Gli occhi scuri la scrutavano come quelli di una preda presa alla sprovvista dal suo predatore.
Era quasi ironico, considerato che ormai rientravano entrambi in un'unica categoria.
La rossa gli accarezzò lentamente uno zigomo, sentendo la pelle fredda contro le sue dita. Ogni traccia di umanità era scivolata via da lui, o almeno quasi del tutto.
Il vampiro si ritrasse al suo tocco, causando un sorriso di sfida da parte della rossa.
Lo sguardo di Riley girovagò per la stanza, ma senza cercare una probabile via di fuga. Probabilmente la fame incontrollabile era tutto ciò che lo muoveva ora, quindi Victoria avrebbe usato questa carta a suo favore.
«Al momento sono l'unica in grado di aiutarti.» rispose la ragazza con il suo solito tono glaciale. Riley ne rimase quasi colpito, come se non si aspettasse un tono così austero da una bellezza così delicata.

La rossa non mostrava più che un paio d'anni rispetto a lui, eppure nella sua voce e nel suo sguardo c'era uno strano tipo di saggezza che non riusciva a comprendere, o almeno non ancora.

"Cosa mi sta succedendo?" domandò spaventato il neonato, non ancora consapevole della sua trasformazione. C'era qualcosa di  profondamente sbagliato in ciò che stava provando. La sua testa sembrava essere sul punto di esplodere e i rumori provenienti dalla strada gli sembravano più vicini che mai, per non parlare poi dello strano ma intenso odore proveniente da quello che presumeva fosse un bagno. Il vero problema, ciò che l'adolescente stava cercando a  tutti i costi di ignorare era quella strana sensazione pungente nella sua gola, era fame, ma uno strano tipo di fame.

Victoria non nascose un sorriso diabolico e i ricordi riaffiorarono nella mente del ragazzo.

Stava tornando a casa, quando ad un tratto una pioggia scrosciante aveva iniziato ad abbattersi contro il terreno; nulla a cui non fosse abituato, infondo era nato e cresciuto a Seattle. Tuttavia ciò che lo aveva spiazzato erano due occhi scuri e inquietanti che lo scrutavano attraverso la fitta nebbia che riempiva il vicolo buio che attraversava ogni sera per tornare a casa. Un cane randagio o un'allucinazione dovuta alla stanchezza furono i primi pensieri di Riley, il quale tuttavia era consapevole che fossero solo delle inutili scuse per giustificare ciò che aveva visto. Il suo primo pensiero fu quello di cambiare strada, ma qualcosa lo fermò. Era veloce, aggressivo e cattivo. C'era qualcosa di terribilmente violento nella strana creatura che gli era piombata addosso, era come se stesse prosciugando tutta la vita che c'era in lui. Così, senza la minima forza per difendersi o combattere, il ragazzo si arrese al suo destino. Tutto ciò che vide prima di chiudere gli occhi furono due iridi rosse che lo fissavano nel modo più inquietante che avesse mai visto.

A risvegliarlo dai suoi pensieri fu la voce ipnotica della rossa.

 «Ti ho scelto, Riley.» spiegò con un sorriso leggermente più dolce «Tra tutti ho scelto proprio te.».

Le sue parole accesero qualcosa nel ragazzo. Lo aveva scelto. Quella ragazza, chiunque fosse, aveva trovato qualcosa in lui, qualcosa che lo rendesse speciale. Non era come tutte le altre ragazze a scuola che da lui volevano solo risposte durante i compiti in classe, né come tutti coloro che nel tempo si erano rifiutati di essere suoi amici e nemmeno come suo padre, il quale aveva abbandonato Riley e sua madre quando il ragazzo aveva solo tre anni.                                         
Le sue speranze inutili in quel momento erano l'unica cosa che gli impediva di impazzire ulteriormente.

«Per cosa?» fu tutto ciò che riuscì a proferire il vampiro. La strana sensazione nella gola stava diventando lancinante e non sapeva fino a quando avrebbe resistito prima di impazzire definitivamente.

Victoria spostò una ciocca rossa oltre la sua spalla che il top lasciava scoperta. Era chiaramente autunno inoltrato, l'inverno si avvicinava a passo svelto, eppure il corpo della ragazza seduta accanto a lui sembrava non percepire affatto le temperature basse di Seattle.

«Per aiutarmi a vendicare un vecchio amico.»spiegò rivolgendogli quello che aveva tutta l'aria di uno sguardo sincero «Sono arrivata da poco in città e ti ho visto al bar un paio di volte.»

Il tono gentile e innocente della ragazza aveva ormai sostituito quello gelido con cui aveva iniziato la conversazione. Tuttavia Riley sembrava essersi dimenticato totalmente di quel lato della rossa, era ormai come sotto ad un incantesimo fatto di sguardi e illusioni.

«C'è qualcosa che non va in me.» mormorò Riley non appena un camion passò lungo la strada principale «Sento cose che non dovrei sentire e poi ho questa strana sete di...»

<<Sangue.>> la ragazza misteriosa completò la frase per lui e gli occhi scuri del ragazzo brillarono per un istante.

«Cosa sono? Cosa mi è successo?» tutte quelle domande stavano seccando Victoria, ma in un modo o nell'altro la farsa doveva continuare. 

«Siamo vampiri, Riley.» pose finalmente risposta alla domanda che lo tormentava da quando aveva riaperto gli occhi in quel corpo che, nonostante fosse il suo, non riconosceva più.                   
«Lo sono da più tempo di te, quindi potrò aiutarti a trovare cibo e potremmo condividere questo appartamento per un po'.»

Erano bastate poche parole e gli occhi dolci per far cadere il neonato nella sua trappola.           
Come sempre aveva vinto ed era pronta a mettere in atto la sua vendetta. Entro pochi mesi la sua armata sarebbe stata pronta e i Cullen sconfitti. Riusciva quasi a sentire il sapore del sangue di Bella sulla punta della lingua.

«Qual'è il tuo nome?» domandò Riley, che apparentemente non riusciva a chiudere quella boccaccia. Lo sguardo incuriosito dietro i sui occhi scuri la compiaceva.

«Victoria»


heyy, questa è la mia prima storia. Come avete potuto leggere è una raccolta di oneshots con vari pairings e crackships. Nel caso in cui abbiate richieste per un pairing in particolare, fatemelo sapere.

Xx

 

   
 
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