*Fandom: Jujutsu Kaisen
*Prompt: 29. Vedere un film assieme
*Personaggi/Ship: Yuji Itadori, Satoru Gojo // GojoIta
 
 





Staccò gli occhi dallo schermo solo quando sentì i cuscini del divano piegarsi verso il basso, schiacciati da un peso ingente. La sorpresa di ritrovarsi proprio lui accanto a sé fu tale che ricevette un pugno in pieno mento. Ma il commento di Gojo fu più che divertito.
-Tranquillo, tranquillo! Se ti agiti tanto, finirà per farti veramente male!
Il giovane non riuscì a rispondergli, perché quella sorta di animaletto storpio continuava a dimenarsi sulle sue gambe ed era difficile tenerlo a bada – digrignò i denti e ringhiò, lanciando versi convulsi, fino a che non riuscì a calmarlo e calmarsi definitivamente. Però, il suo tutor era ancora lì, comodamente seduto accanto a lui senza la minima intenzione di andarsene.
-Non ha altro da fare? Non so, scovare cattivi, sconfiggere il male o qualcosa del genere?
-Nah. È anche importante che io veda i tuoi progressi. E poi, una pausa di quindici minuti me la posso anche prendere.
Itadori dubitava che fosse vero, ma non disse altro: il sorriso di lui era così falso e largo da essere una risposta più che sufficiente. Si domandò allora perché rimanesse con lui proprio in quel momento.
Ignorare la sua presenza gli fu quasi impossibile. Benché immobile, sembrava catalizzare tutta la sua attenzione, a discapito del film che proseguiva imperterrito.
Lo adocchiò con la coda dell’occhio, come per spiare cosa stesse facendo. E quando il suo sguardo indugiò forse un po’ troppo sulle lunghe dita appoggiate al ginocchio piegato sul divanetto, un altro pugno gli fece mordere la lingua. Seguì un’altra lotta, altri insulti.
Mentre il film cambiava scena e musica, il giovane tentava di quietarsi sul divano. Bastò che il maestro si muovesse appena, spostando il corpo sopra i cuscini morbidi, che Itadori si distrasse ancora una volta. Al terzo pugno, però, persino Gojo rise.
-Scusa, scusa. Forse ho esagerato.
Sul punto di chiedergli a cosa si stesse riferendo, Itadori si zittì quando l’uomo gli prese dalle braccia l’animaletto – che stretto dalle sue dita si immobilizzò immediatamente. Ma non si fermò a quel semplice gesto: si chinò in avanti e lo obbligò a chinarsi all’indietro, in risposta, fino a che la sua schiena non trovò il bracciolo del divano.
Occhi spalancati, il giovane lo vide avvicinarsi sempre di più; tremò quando fu a distanza di un soffio dal suo viso, schiuse le labbra in attesa trattenendo il fiato. E proprio quando era sul punto di baciarlo, Gojo si fermò e gli sorrise compiaciuto.
-Anche questa era una prova, sai.
Pugni stretti, il ragazzo riuscì a trovare la forza di rispondergli.
-E l’ho superata?
-Direi di no, Itadori-kun.
L’animaletto tornò tra le sue braccia e gli tirò un altro pugno, scalciando come un ossesso. E mentre Yuji cercava di placarlo, Gojo si alzò e rise a crepapelle, per poi dirigersi verso la porta e uscire dalla stanza – solo quando finalmente non sentì più il suo odore, Itadori riuscì a calmare il proprio cuore.