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Autore: Marti Lestrange    27/12/2020    7 recensioni
Dal testo:
[...] hai solo cercato un rifugio lontano dalla calca, e hai trovato una grotta buia e ombrosa e l’hai fatta tua, ci hai scavato dentro un rifugio e lì ti sei accoccolato — hai scovato le mie braccia e ti sei fatto stringere, hai scovato le mie labbra e ti sei fatto baciare, leccare, adorare, hai scovato le mie membra e ti sei fatto schiacciare e comprimere e tirare, hai scovato il mio corpo e ti sei fatto far male e penetrare e scovare a tua volta […]
— oneshot Drarry post II Guerra Magica; storia partecipante all’iniziativa “#unastoriatuttaperte” del gruppo Facebook “Caffè e Calderotti”
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'I'll see you on the dark side of the moon'
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falling.


I'm in my bed
And you're not here
And there's no one to blame but the drink and my wandering hands

 

Sono sdraiato nel mio letto e ti penso — succede sempre, quando rientro dal Ministero e torno a casa, apro la porta e mi tolgo le scarpe, il pavimento è freddo tanto quanto questi muri spogli che mi ostino a non voler riempire, ché sono solo di passaggio, e la cucina mi restituisce l’eco della tua assenza, le lenzuola non le ho ancora cambiate, sono esattamente sette giorni che te ne sei andato e sento ancora il tuo profumo impregnarne il cotone, fuori piove e si forma una piccola pozzanghera sul linoleum di bassa fattura, dalla scala arriva un odore di cavoli stracotti che mi fa salire la nausea, e lascio la valigetta accanto al divano, mi sfilo il soprabito e lo lascio cadere per terra, e allora apro una bottiglia di Whisky Incendiario e mi butto sul sofà mezzo sfondato, attacco il vetro alle labbra e lascio che il forte liquido ambrato mi scorra nella gola, non sento neanche più il suo bruciante dolore, ma vengo accolto nel suo lacerante oblio, e cerco solo di dimenticare, di ergermi sopra il mio corpo senza sforzo, e semplicemente galleggiare, incorporeo e assente, cullato dall’alcol e dal suo eccitante potere. 

 

Sono sdraiato nel letto e ti penso, anche se non dovrei, anche se ieri ho deciso di cambiare le lenzuola e quelle vecchie le ho buttate. Mi tremano le mani e respiro forte. Cerco la bottiglia ai piedi del letto ma la sento cadere, è vuota e il suono rimbomba tra le pareti sottili e mi sembra che tutto il mondo possa sentire l’eco del mio tormento — e della mia (tua) mancanza che però addosso a me puzza di vergogna. Penso che forse è per questo che mi hai lasciato, che hai fatto le valigie e sei poi venuto a prenderle la mattina dopo, quando sapevi che non mi avresti trovato. 

 

«Sono stufo, Draco, non ce la faccio più a vederti così», mi hai detto quella sera, gli occhi stanchi di chi ha lottato tanto ma proprio non riesce più a combattere e allora alza bandiera bianca e si arrende — e ti volta le spalle e se ne va. Penso che tu abbia fatto bene, sai? Chi mi vorrebbe accanto, in fin dei conti? 

 

Non ho nemmeno replicato, ti ho solo guardato negli occhi, quell’unica volta, occhi verdi e spenti (sono stato io a spegnerli, Harry?, dimmi, sono stato io?) e ho scrollato le spalle. 

 

«Ti ostini a vivere una mezza vita in questa casa che è uno schifo, vai in giro come se fossi un fantasma, qui è un macello e non faccio che mettere a posto i tuoi casini, Draco, non lo vedi? Come fai a non vederlo

 

Lo vedo, Harry. Ti vedo. 

 

Solo che non riesco, semplicemente non riesco a uscirne. La spirale che mi ha avvolto è troppo contorta, è troppo fitta, mi ci sono ritrovato in mezzo e ora non so come uscirne e a volte penso che nemmeno voglio, uscirne, a volte penso che vorrei solo dormire, dormire per giorni e giorni e semplicemente non pensare — semplicemente non esistere.

 

What am I now? What am I now?
What if I'm someone I don't want around?
I'm falling again, I'm falling again, I'm fallin'
What if I'm down? What if I'm out?
What if I'm someone you won't talk about?
I'm falling again, I'm falling again, I'm fallin’

 

Sto cadendo, Harry. Sto cadendo giù, sempre più giù, e quel che è peggio è che lo so — so di cadere, eppure non mi freno, sento le mani molli e insensibili, non c’è niente nel mio corpo che mi impedisca di scivolare, non c’è niente che lotti per trovare un appiglio, un’àncora che mi impedisca di perdermi. Sono un uomo senza volontà, un uomo senza spirito, e spesso non so nemmeno se lo sono, un uomo — non so nemmeno chi sono. 

 

Chi sono, io?

Draco Malfoy, così sembra. 

Ma chi sono io veramente?

 

Forse conta solo chi sono diventato, più di chi sono realmente — e sono diventato qualcuno che tu non hai più voluto intorno, qualcuno con cui non hai più voluto parlare, qualcuno che presto dimenticherai (se non lo hai già fatto) e che, in futuro, quando magari sarai sposato (e forse sarai felice?, sono sicuro di sì) e con un bel lavoro e una casa in qualche sobborgo e una moglie che ti aspetta la sera e dei figli uguali a te che corrono a piedi scalzi in giardino, ricorderai solo come una stupida e banale avventura ad un certo punto della tua vita, quando eri confuso e incerto, abbagliato dalla notorietà ma stanco di essa, quando hai solo cercato un rifugio lontano dalla calca, e hai trovato una grotta buia e ombrosa e l’hai fatta tua, ci hai scavato dentro un rifugio e lì ti sei accoccolato — hai scovato le mie braccia e ti sei fatto stringere, hai scovato le mie labbra e ti sei fatto baciare, leccare, adorare, hai scovato le mie membra e ti sei fatto schiacciare e comprimere e tirare, hai scovato il mio corpo e ti sei fatto far male e penetrare e scovare a tua volta, in un circolo vizioso fatto di eterne giornate con le persiane abbassate, in una penombra insalubre, i nostri corpi sudati stretti in un intrico di perdizione e amplessi dolorosi e a stento controllati, e notti alcoliche dove ci tormentavano gli stessi demoni e allora mi stringevi e dormivi nell’incavo del mio collo e la mattina mi svegliavi baciandomi e cercandomi, e io mi lasciavo baciare e cercare. Non scappavo mai, ricordi? Alla fine sei scappato tu. 

 

You said you care, and you missed me too
[…]
And it kills me 'cause I know we've ran out of things we can say

 

Ti rivedo al Ministero, nell’Atrium affollato, ma io vedo solo te. Stringo forte la valigetta, come se mi potessi appigliare ad essa per non affondare, l’ultimo spuntone di roccia prima del vuoto. 

 

Sei in divisa e ti sta sempre bene. Non ci vediamo da sette giorni ma sembra siano passati sette anni e sento che mi manchi sempre, come mi mancherai per sempre

 

«Ciao.»
«Ciao.»
«Ti vedo bene.»

 

Mi guardo i piedi e ondeggio lievemente sul posto. Non penso di avere l’aspetto di uno che sta bene, ma annuisco comunque. 

 

«Sopravvivo.»

 

Cala il silenzio e ora si sente solo il brusio delle voci intorno a noi, scalpiccio di piedi e fruscii di mantelli. 

 

«Mi manchi», mi lascio sfuggire dalla labbra secche, spostando lo sguardo tutt’intorno ma tranne che su di te, mai su di te. Non sono mai riuscito ad incontrare il tuo sguardo — tranne quell’unica volta. E penso che una delle nostre gravi mancanze risieda proprio qui.

 

«Io ci tenevo, Draco», mi dici sospirando e passandoti una mano tra i capelli scuri — proprio come vi passavo la mia, tirando e cullando insieme. «Mi dispiace per come siano andate le cose, ma penso sia stato meglio così. Per entrambi.»

 

Annuisco di nuovo e mi sento un automa, un fantoccio senza spina dorsale che se ne sta lì, e accetta il suo destino, ché non c’è molto altro da dire, o da fare, ma solo annuire, annuire e basta. 

 

«Be’, non dispiacerti, Harry. Buona giornata», concludo superandoti. 

«Mi manchi anche tu.» 

 

Mi fermo, continuo a darti le spalle. Ancora oggi, non so bene se sia stato frutto della mia immaginazione distorta, oppure un mio desiderio inespresso che ha trovato voce nelle altre voci intorno e allora queste hanno dato origine proprio a ciò che più desideravo al mondo, proprio in quel preciso istante.

 

Chiudo gli occhi, inspiro profondamente e li riapro. L’Atrium è lo stesso di qualche secondo prima. Poi riprendo a camminare. 

 

And I get the feeling that you’ll never need me again

 

Ti guardo andare via, proprio come sono andato via io, otto giorni fa. Guardo la tua ampia schiena (che ho cinto e graffiato e baciato), stretta in un completo scuro ed elegante, i capelli biondissimi (che ho tirato e arruffato e accarezzato) riflettono la luce dell’Atrium, i tuoi passi risuonano ritmicamente, la valigetta in pelle ti ondeggia in mano (che ho stretto e cercato e poggiato sul cuore). 

 

Ti ho visto davvero bene, Draco. Spero che tu abbia buttato via le bottiglie, insieme alla parte più nera della tua anima tormentata, e con esse anche tutto ciò che ti impediva di andare avanti.

 

Penso proprio che starai bene, Draco. Penso proprio che non avrai più bisogno di me. Riprendo a camminare.

 


 

Buonasera ♥︎ 

Voglio subito dire che non so bene cosa sia questa cosa — ma so bene di aver iniziato così quasi tutte le mie ultime shot/flash, quindi portate pazienza, questo periodo è così. 

 

Sicuramente nasce come regalo di Natale (anche se in super ritardo, ma sono certa capirà) per la mia amica Babina, che è super fan della coppia, e mi ha diciamo “contagiata”, facendomela rivalutare — tanto da arrivare a scrivere addirittura una cosina su di loro. 

 

È solo liberamente ispirata alla meravigliosa “Falling” di Harry Styles, per cui ho pensato non fosse necessario inserire il genere song-fic. È ambientata, come avrete intuito, dopo la fine della II Guerra Magica. Ho immaginato che Draco viva in un piccolo appartamento perché ancora non è in grado di tornare al Manor, dopo tutto ciò che vi è successo. In questo ipotetico futuro, Draco ed Harry sono stati insieme e hanno condiviso qualcosa, ma questo qualcosa non era semplicemente destinato a durare — o forse sì, chi lo sa; se solo uno dei due avesse fatto un passo e teso una mano, magari, le cose sarebbero potute andare diversamente. L’ultimissimo pezzo è scritto dal punto di vista di Harry, ma penso che si sia capito.

 

Niente, mi eclisso, e ringrazio di cuore chiunque sia giunto sin qui ♥︎ e ovviamente spero che a Babi sia piaciuta e che sia riuscita a risollevare almeno un po' questa giornata stortina ♥︎

 
   
 
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