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Autore: bic    24/08/2009    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sirius Black non fosse stato accusato di un crimine che non aveva commesso.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Dursley, I Malandrini, Mangiamorte, Remus Lupin, Sirius Black
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Korat And Black Chronicles'
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MsMontana: Sirius sta facendo del suo meglio per garantire una vita decente a Harry, per fortuna non sarà l’unico, la sua giornata finirà con la conoscenza di un nuovo personaggio, ma non aggiungo altro. Grazie per la recensione

TITTIVALECHAN91: Sirius non è proprio un tipo carino e coccoloso, comunque di sicuro si comporterà come un buon amico , suppongo che non sarà mai in grado di dire di no ad una richiesta di Harry…

alessiabass: grazie per i complimenti, che vuoi che ti dica, non sarebbe stato un AU, ma sarebbe stato ai confini della realtà se i Dursley fossero stati buoni e gentili

Ringraziamenti vari: a chi ha aggiunto la storia tra quelle seguite o prefrite.

 

Note di inizio capitolo:

Allora, fa la sua comparsa un nuovo personaggio.

Ho aumentato il Rating perchè d'ora in avanti potrei dover utilizzare un linguaggio un pelino più forte (si sa che Sirius non è proprio la finezza fatta persona soprattutto se il soggetto di cui parla è Minus)

Spero che sia di vostro gradimento.

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Ospite inattesa

 

Un grosso cane nero percorreva a passo lento una strada della periferia di Londra. Un osservatore attento l'avrebbe potuto definire pensieroso se quello fosse stato un aggettivo adeguato per un cane.

Si fermò a poche decine di metri da un vecchio palazzo per osservare qualcosa che si trovava sui gradini d'ingresso.

Felpato lasciò il posto a Sirius Black che si diresse con fare circospetto verso il palazzo.

Avvicinandosi si rese conto che il fagotto altri non era che una ragazza addormentata, a dire il vero gli sembrava poco più che una bambina avvolta com'era dentro un cappotto di almeno due misure più grande, eppure quel cappotto aveva qualcosa di familiare.

Osservandola con più attenzione il giovane mago si rese conto che il suo volto era ancora rigato di lacrime e non gli fu difficile immaginare che si fosse addormentata sui gradini nell'attesa che arrivasse la persona che cercava.

Certo non poteva lasciarla lì da sola, l'avrebbe fatta entrare e poi si sarebbe occupato di lei il portiere dello stabile.

La riscosse dapprima con delicatezza, poi con più decisione, la giovane aprì gli occhi, focalizzò l'attenzione sul volto dello sconosciuto che le stava di fronte e sorrise: - Tu devi essere Sirius.

Il mago si tirò indietro e le chiese sulla difensiva: - Come sai il mio nome?

Nel frattempo stava facendo mente locale per capire se la fanciulla fosse una delle sue avventure mordi e fuggi anche se proprio non era il suo tipo.

- Scusa, tu non mi conosci, mi chiamo Nora Turner ed ho bisogno di aiuto: sto cercando Peter Minus.

A sentire il nome del ratto maledetto Sirius digrignò i denti come se fosse ancora un cane. Poi rispose con un ringhio basso: - Allora siamo in due, ma perché sei venuta qui? Chi diavolo ti ha detto dove abito?

La ragazza, stupita da quell'aggressione verbale, si ritrasse un poco e si strinse ancora di più nel cappotto. Vedendo quel gesto, finalmente Sirius capì dove aveva già visto quell'indumento. L'anno precedente erano andati a trascorrere il Natale dai Potter: tutti i Malandrini insieme per il primo Natale di Harry, Codaliscia era arrivato in ritardo sfoggiando quel bel cappotto nuovo e dicendo che era un regalo della madre. Sembrava passato un secolo e non era nemmeno un anno.

Si riscosse quando sentì la voce della ragazza, poco più che un pigolio: - E' stato Peter a dirmi di venire qui, è tutto nella lettera che mi è arrivata stamattina. - Disse porgendogli un foglio stropicciato e macchiato di lacrime in più punti. Vedendo il foglio che le tremava tra le mani, Sirius si rese conto che la sua furia gli aveva impedito di vedere che la ragazza aveva freddo ed che i suoi occhi  erano gonfi, vuoi per il sonno, vuoi per il pianto.

Il mago aprì la porta di casa e condusse la ragazza nel suo alloggio. L'appartamento era arredato con gusto sobrio, ma antiquato. Si accedeva direttamente in un soggiorno in cui campeggiavano due enormi divani in pelle nera posizionati uno di fronte all'altro a lato del camino.

Tra i divani un tappeto persiano era sormontato da un tavolino di vetro.

Nora si sedette compostamente sul divano e Sirius, dopo aver acceso il camino con un rapido movimento della bacchetta, ebbe modo di osservarla meglio.

Senza il cappotto addosso sembrava un pulcino bagnato: era molto magra, con profonde occhiaie e l'aria un po' malaticcia, non doveva avere più di diciotto anni anche se ne dimostrava a malapena quindici. Ciò che lo colpì, però, furono gli occhi: sarebbero sembrati insignificanti: erano chiari, ma non avevano una tonalità di verde particolare come quelli di Lily. Eppure le illuminavano il viso rendendola quasi bella.

- Vado a prepararti una tazza di the caldo, sembri mezza congelata, poi mi parlerai di quella lettera.

Sirius si allontanò per pochi minuti, ma quando tornò con la tazza fumante Nora si era già addormentata. Non ebbe cuore di svegliarla nuovamente, Appellò una coperta e gliela sistemò addosso, poi si recò nella sua stanza, anche lui era esausto e sicuramente quella lettera avrebbe potuto aspettare fino all'indomani.

Eppure non riusciva a prendere sonno, tornò in salotto e prese il foglio che era scivolato per terra.

 

Caro amore mio,

                        non so come trovare le parole per spiegarti. Ho fatto una cosa orribile, mi sono macchiato di un delitto imperdonabile, ma ho la certezza che ora nessuno potrà farvi del male.

Per qualunque cosa tu abbia bisogno fai riferimento a Sirius Black, ti ho palato di lui, ricordi? L'indirizzo è nel biglietto che c'è insieme alla lettera, imparalo a memoria e poi brucialo. So che ti aiuterà nonostante quello che ho fatto.

Ora viene la parte difficile: non devi più pensare a me, non devi cercarmi, considerami morto, non parlargli di me e cerca di rifarti una vita.

Addio. Ti ho amata, ti amo e ti amerò.

Tuo per sempre Peter.

P.S. Ricordati la promessa, ti prego, è importante.

Sirius non capiva, aveva le idee ancora più confuse, si trascinò a letto dove fu scombussolato per tutta la notte da incubi strani che il mattino però non ricordava.

Si svegliò di soprassalto a causa di un gran trambusto proveniente dall'altra stanza, si precipitò in salotto giusto in tempo per vedere svanire la ragazza che aveva dormito sul suo divano dietro la porta del bagno.

Bussò cautamente:- Hai bisogno di qualcosa?

Il rumore proveniente dall'interno non lasciava adito a dubbi: decisamente la ragazza aveva problemi di stomaco.

Sirius, da buon padrone di casa, si recò quindi in cucina a preparare un bel the forte. Quando si trovò di fronte Nora pensò che Lunastorta dopo il plenilunio aveva un aspetto migliore. La ragazza sorrise debolmente: - Scusami, le nausee mattutine, mi stanno uccidendo.

La tazza di the che il mago teneva in mano si infranse sul pavimento.

Nora allarmata si chinò per aiutarlo a raccogliere i cocci sussurrando: - Mi dispiace, non volevo spaventarti.

- Lascia stare e siediti. - Rispose Sirius in tono brusco.

Ora finalmente capiva chi era la terza persona a cui Peter si riferiva nella lettera, ma ciò complicava ed anche di parecchio il suo compito.

Si sedette di fronte alla ragazza e disse: - Raccontami tutto.

Nora sospirò:

- Ho incontrato Peter un anno e mezzo fa per caso, stava cercando di prendere un giornale dal distributore invano e l'ho aiutato, per ringraziarmi mi ha offerto un caffè.

Abbiamo chiacchierato un po' era un ragazzo tranquillo, ma allegro, mi sono trovata subito a mio agio con lui e così quando me lo ha chiesto gli ho lasciato il mio numero di telefono.

Abbiamo iniziato a vederci e così un po' per scherzo un po' per gioco ci siamo innamorati.

Sirius emise un ringhio basso: - Ma cosa vuoi saperne tu di amore, sei poco più di una bambina.

Nora si risentì parecchio per quell'affermazione: - Che c'è ti dà più fastidio che Peter avesse una ragazza o che fosse riuscito a non farvelo sapere? E comunque per la cronaca tra me e Peter ci sono solo due anni di differenza.

Sirius si morse un labbro rendendosi conto di aver nuovamente aggredito la ragazza che in realtà non aveva fatto nulla a parte l'essere stata così sciocca da innamorarsi di un traditore bastardo.

- Scusami, è che sembri molto più giovane.

Nora sorrise:- Sì, lo so, me lo dicono tutti. Comunque riprendiamo, dove eravamo rimasti? Ah, sì, otto mesi fa Peter mi raccontò tutto del vostro mondo: all'inizio pensai che mi stesse prendendo in giro, ma poi mi mostrò la bacchetta e mi fece vedere come poteva far volare le cose o farle sparire e così mi convinsi. Ad essere sincera mi fa ancora un certo effetto vedere qualcuno che usa la magia.

Sirius sorrise un momento poi tornando serio la incitò: - Vai avanti.

- Poco più di quattro mesi fa Peter ha cominciato ad essere strano, cercava di non farmelo notare, ma si vedeva che era preoccupato e spaventato spariva per settimane e poi tornava all'improvviso fermandosi a casa mia un paio di giorni, ma poi, senza preavviso, partiva di nuovo.

Quando ci vedevamo non ci preoccupavamo d'altro che di stare insieme e così non ci è voluto molto che io restassi incinta.

Quando gliel'ho detto il mese scorso mi è sembrato entusiasta, ma poi si è fatto serio e mi ha detto: "Non preoccuparti amore mio, mi occuperò io di voi, farò qualunque cosa per proteggervi".

L'ultima affermazione fece trasalire Sirius ora cominciava a capire, ma non poteva accettarlo, sarebbe stato più facile pensare ad un tradimento, ad un voltafaccia senza motivazioni se non la smania di potere, così Peter ritornava ad una dimensione umana contro cui i propositi di vendetta di Sirius andavano a scontrarsi.

La ragazza scoppiò in lacrime: - Sirius ti prego, aiutami a trovarlo, non voglio che nostro figlio cresca senza sapere se suo padre se n'è andato perché non lo voleva o perché non voleva più me.

Sirius le appoggiò una mano sulla spalla: - Dalla lettera che ti ha scritto non mi sembra in dubbio quanto forti fossero i suoi sentimenti.

- Ma allora perché?

- In questo momento è una cosa di cui non ti posso parlare, ma sappi che lo saprai, appena possibile lo saprai.

- Hai detto che tu lo stai cercando, voglio venire con te, voglio che mi dica in faccia se tra noi è tutto finito. - Riprese la giovane mormorando tra le lacrime.

Sirius non sapeva che fare, ma certo non aveva intenzione di procedere con la derattizzazione con la fidanzata del topo in giro.

Le si avvicinò dandole dei colpetti sulla schiena: non era abituato a consolare le ragazze, quello era sempre stato il compito di Remus e di Peter, ma lei gli si strinse addosso singhiozzando disperatamente.

Fu quella la scena che si parò di fronte agli occhi di Remus che, con la sua proverbiale abilità nell'azzeccare i tempi, era comparso via camino proprio pochi istanti prima e si era diretto in cucina non appena aveva sentito le voci.

- Sirius?

Il mago alzò gli occhi verso l'amico che lo guardava interrogativo: era alquanto improbabile che quella fosse l'ultima fiamma del suo canide amico, non era proprio il suo tipo ed allora si sedette in attesa di spiegazioni.

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Sono una buonista, per me era troppo difficile immaginare un Minus traditore senza giusta causa.

Nel prossimo capitolo incontreremo un altro nuovo personaggio.

Un bacio e fatemi sapere se il capitolo è stato di vostro gradimento.

ciao

bic

 

 

  
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