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Autore: padvaniglia_EFP    29/12/2020    0 recensioni
Tratto dalla storia:
"E' la regina di un castello in rovina.
(È la regina di un corpo che cambia e che deve imparare ad ascoltare - intreccio di membra che si tendono, arti che si spezzano, cuori che pulsano ed esplodono come meteore, echi di melodie spezzate).
(È la regina di una mente fuori controllo, che deve imparare ad assecondare - vibrante di antiche risonanze, offuscata da miriadi di colori che si mescolano e si uniscono e si scindono in un prisma variopinto che turbina, turbina, vorticosamente... fino a privarla dell'equilibrio)".
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STARS UPON HER FACE


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The stars.

 

Ci sono storie che implorano di essere raccontate e storie che non vedranno mai la luce. Ci sono storie che sprofondano nell'oblio, dimenticate senza remore o indugi e storie che lottano per non rovinare nell'oscurità – la temono essendo l'ignoto, tuttavia la agognano allo stesso tempo, perché lì vi affonda qualcosa di non detto, di gelido e cheto; qualcosa di gloriosamente terrificante, eppure meraviglioso.

Ci sono storie che si incuneano nelle fratture della tua anima, ricucendo i lembi strappati brutalmente, giocando a ricomporre gli uomini come se fossero l'uno il minuscolo tassello mancante dell'altro – e forse lo sono davvero, perché, dopotutto, l'amore non è un puzzle di rapporti umani da costruire insieme? – e storie che ne celano altre infinite dentro di loro.

E ci sono storie che germogliano a fatica, dal sale e dalla neve, che sopravvivono alle inesorabili metamorfosi dell'universo, attraverso il tempo e lo spazio; sono crisantemi d'oro che si avviluppano attorno alle gabbie del tuo cuore, teneri ranuncoli che si schiudono assieme alla tua immaginazione – istoriandola con toni vivaci e raggianti – sono candidi mughetti che attecchiscono alla tua pelle, sanando le tue ferite, lambendo le tue cicatrici in una carezza tenera, soave... fugace.  Sono storie di fanciulli che giocano a fare gli adulti, di adulti che sognano di tornare bambini, di ragazze sbocciate tardivamente, di ragazzi divenuti uomini con i cuori colmi di dolce rimorso... sono storie di chi se n'è andato e di chi è restato, di chi è appena venuto al mondo e di chi l'ha lasciato. Sono storie di giovani che si amano contro le porte della notte1, di infanti che si divertono sotto a un cielo stellato, di madri che tumulano i propri figli, di figli con le stesse colpe dei padri, e di dolori ineffabili e vite non vissute...

 

Lei è una ragazza, e custodisce un sogno.

(Forse è lei stessa un sogno – ossa plasmate da trame oniriche, sangue della luna e carne fredda come polvere di stelle).

(Forse quella ragazza sei tu).

Non è diversa da nessun altro, o eccentrica, solo... speciale. Le sue iridi riflettono la maestosità della volta celeste, e di notte scintillano, trapuntate di astri; è un respiro di tempesta, ammantata di aneliti dell'anima e speranze irrealizzate e aspettative crollate.

È giovane, ed è bellissima – fiore di foresta in un mondo di illusioni, ballerina in bilico tra passato e futuro, tra certezza e titubanza, intrappolata in un eterno presente da cui scongiura di evadere, incatenata ad un'esistenza che esecra, ma teme di rimpiangere. 

 

È la regina di un castello in rovina.

(È la regina di un corpo che cambia e che deve imparare ad ascoltare – intreccio di membra che si tendono, arti che si spezzano, cuori che pulsano ed esplodono come meteore, echi di melodie spezzate).

(È la regina di una mente fuori controllo, che deve imparare ad assecondare – vibrante di antiche risonanze, offuscata da miriadi di colori che si mescolano e si uniscono e si scindono in un prisma variopinto che turbina, turbina, vorticosamente... fino a privarla dell'equilibrio). 

 

È una ragazza, custodisce un sogno e tempo addietro ha gettato via la chiave per liberarlo.

La cerca, con occhi glauchi, nel firmamento, rivolgendo una tacita supplica alle prime stelle che, schive – come lei – brillano fiocamente, mentre l'etereo rosa del tramonto sfuma per lasciar posto alla luna, muta sovrana d'aria e tenebre.

Sta tentando di trovare il centro dell'Universo.

(Forse sta solo inseguendo il suo centro – le sfugge tra le dita di farfalla, impalpabile, vagheggiante).

 

Danza, liebes, sotto un cielo gocciolante di stelle2, e nella tua leggiadria rischiara l'oscurità con quel fuoco di vita che avvampa impetuosamente dentro di te.

Sogna, liebes, diamante splendente dell'Universo, perché tutto è possibile, perfino l'impossibile.

Brilla, liebes, perché di tutte le stelle, tu sei la più bella.3

 

Perhaps I'll

Find you

There.




 

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti, e buone feste (anche se in ritardo)! L'ispirazione per questa breve storia è sorta d'improvviso e, complice il periodo di vacanza, ho avuto il tempo di "assecondarla". E' dedicata ad una persona speciale della mia vita, ma, trattando comunque di una fascia d'età molto ampia (quella dell'adolescenza), può riferirsi a chiunque; il corpo inizia a subire le prime metamorfosi e se non lo si asseconda, non lo si ascolta, finisce col diventare un estraneo, come anche la mente, che non riesce più a controllare queste miriadi di mutazioni. Ci sono miliardi e miliardi di storie nell'Universo, che esistono e vivono, e tra tutte queste è presente un filo conduttore che le accomuna - invisibile, invivibile, ma presente; tra tutte queste spero che tu possa trovare anche la tua, giovane lettore, a cui appartenere per l'eternità. 



N.B.:

*Jacques Prevert, "I ragazzi che si amano".
**Albert Camus.
***Saffo.

 

   
 
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