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Autore: Nirvana_04    31/12/2020    2 recensioni
Reduci di una guerra non ancora finita, sopravvissuti di una generazione di ribaldi e avventurieri. Spiriti smarriti, anime rotte, corpi su cui la vita ha tatuato dolori e volti di fantasmi.
Una raccolta ricamata su solitudini e cicatrici.
1. Avanzi ~ Vorresti parlare, ma nel silenzio riconosci l’unica voce che ti è rimasta
2. Abbastanza ~ Lily è il veleno nei suoi respiri
3. Parlami nei sogni ~ Al ritmo di quei ricordi, tu danzi
4. Perdono, perdona ~ dieci macchie saltellano nell'aria
5. Resta sulla pelle ~ abbiamo rubato attimi di felicità al mondo
6. Rubare il silenzio ~ la paura… ha reso sordo il mondo
7. In fondo alla scatola ~ c’è la polvere che riveste ogni cosa
8. Inseguendo la tua assenza ~ Magari non mi ha riconosciuto
9. Mentre la neve cade ~ Non esiste più un posto dove nascondersi
10. Mi scorderò dei fiori d'angelo ~ «E tu dov’eri? Per chi combattevi?»
11. Infine, l'estate ~ Tu ricordi
12. In altrettanti modi ~ Brinderemo assieme, un giorno
13. Quell'abbraccio, alla fine del mondo ~ Va tutto bene, papà
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Remus Lupin, Severus Piton, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Rubare il silenzio
 

 


Sc’erano sussurri, quella notte. Tonti, e dappertutto. Sono scoppiati all’improvviso, come uno sciame di api a cascia. E ombre… anche ombre tremolanti – volti sconosciuti – che li riproponevano senza fiato, sempre gli stossi sussurri, e altre che li strillavano. E poi le urla, le lacrime, il dolore… Ho capito cos'è la paura esattamonte quella notte, ascoltando come rotolava il suo nome da una bocca all’altra. Un suono aghiacciante, che diventava via via più freddo, più inquietonte, più viscido.
È stata la paura… ha reso sordo il mondo. Ci agredisce, dentro e fuori, è snervonte… oh, Bill, a volte mi sembra che sci piova addosso. Quella notte, non riuscivo più a sentir le vosci delle mie compagne, ogni volta che provavo a parlare sentivo come una corda che mi taliava la gola. Questo mi ha fatto tonto rabbia!
Avevo tonto voglia di afferrare mia sorella e portarla il più lontano possibile da lì. Sono stata una codarda! Ma il tuo sguardo… io non dimentico lo sguardo tuo di quella notte. Nessuna hésitasion. Non sc’era alcun desiderio di fujir o di nascondersi. Tutti gli altri erano tonto spaventati – erano troppo piccoli! – ma il tuo sguardo non ha vascillato: era duro come la roscia. Ha lascerato il silonsio, mi ha dato il courage.
Ah, è talmonte vigoureux, il tuo sguardo. È tutto sciò che mi serve adesso, in mezzo à la guerre, per continuare a combattere. Da quella notte, non ho più smesso. Tutti ascoltavano confusi le parole di Silonte. Tutti si preparavano a seppellire le loro speronse assieme a Cedric. E invesce io ho preso la mia décision: in silonsio, sono rimasta. Perché questa è diventata la mia guerre nel momento in cui hanno assassinato un mio amico. È diventata la mia guerre quando hanno minasciato di rovinare tutti i nostri sforzi di coopération. Ma scerto che loro sci voliono separare: divisi, sci azzittiscono più facilmonte.
Ma, Bill, non è per nionte somplisce, ascidenti!
Ho paura, Bill. Di perdere le persone che amo. Di perdere te. Quando guardo la porta di casa e ponso a tutto il male che sc’è la fuori. Gli occhi di chi si chiuderanno questa volta? Io li ho visti, i suoi occhi, aperti verso il scielo muti.
Ma tu sei talmonte corajioso, Bill! Riesci sompre a tirarmi fuori da questi brutti ponsieri. E se qualcuno ponsa di portarmi via sciò che io amo… non lo ascetto! Combatterò!
Scerto! Preferisco fare i conti tutti i jiorni con la paura plutôt que con il rimorso. Sarebbe un’honta troppo gronde! Solomonte… tu continua a guardarmi, Bill, continua a rubare spazio a questo stupido silonsio. Mi basta sentir rujir la tua indomita fermezza attraverso i tuoi occhi. Mi basta che mi strinji con le tue mani jontili e il tuo caldo sorriso. E la notte si riempirà di dolscissime melodie.
 


 
Li ho sentiti pure io, i sussurri. Fitti, disperati, e tutt’attorno a me. Non lo so quante volte hanno implorato una cura, o solo anche una speranza. Io lottavo per restare a galla, mentre mani che non erano umane tentavano di tirarmi dentro un vortice pieno di tenebra, e ho avvertito altre mani – carezze decise a strapparmi a quel mare denso. E pure la paura, i pianti, il supplizio stavano lì, vagavano ai margini del mio inferno.
Paura e rabbia, loro mi hanno tenuto compagnia per un po’. Scommetto che avresti voluto gridare… o almeno, ricordarti che suono avesse la tua voce. Io anche, ma soprattutto provavo una voglia matta di ritrovare me stesso. Di ritrovare te, Fleur. Ho fatto una gran fatica per dare un nome a quelle voci, finché non ho sentito la tua.
Conosco la sensazione che si prova davanti a una forza che sembra indistruttibile. Ricordi quanto tremavano le mie gambe, e come vacillavano i miei occhi? Se non ci fossi stata tu a sorreggermi, e se le tue mani non avessero amato tanto le mie cicatrici, sarei crollato a terra. Sei arrivata giusto in tempo, prima che la sofferenza diventasse così tanta da farmi sprofondare assieme al mio coraggio. Tu sei il mio coraggio.
E allora ti dirò solo una cosa. Non permetterli di azzittirti, non permettere a nessuno di dividerci. Continua a rubare il silenzio con la tua forza, con la tua rabbia, con il tuo coraggio. Credono di poterci spezzare con la paura, di seminare il panico con l’incertezza. Beh, non riuscirà a fermare noi questa notte, e neppure tutte le altre a venire, chiunque proverà a separarci. Siamo riusciti a restare uniti pure quando le ombre hanno preso fuoco e hanno incenerito la nostra notte. Io ti prometto che ce ne saranno altre, e in tutte queste tu mi troverai al tuo fianco. Guardami, parlami.
Sarebbe più difficile se non avessi te, Fleur.
Ma l’amore è un dolce mare in cui dormire. E se fosse per sempre, e se fosse tra le tue braccia, lo potrei accettare. È il rimpianto che temo, Fleur. Tutte le cose che avrei potuto fare, tutte le cose che avrei potuto avere, e ho lasciato andare.
Sei tu che mi strappi a questi attimi cupi, Fleur. Chi riuscirebbe mai a domare il tuo furore? E io come potrei mai pensare di vivere senza te? Combatteremo assieme!
Non credo che sarò sempre forte, allegro e sensibile. Ci saranno delle notti buie, notti in cui mi mancherà il fiato, e spetterà a te confortarmi. Ma passeranno, sai? Io ce la metterò tutta. Bisognerà scavare a mani nude per riveder le stelle, Fleur, nessuna mano resta liscia e pulita se ha vissuto certe notti. Ma tu parlami, urla il mio nome, e insieme deruberemo del silenzio la notte.



 

N.d.A.

Intanto auguri di Buone Feste a tutti quanti!
Ho deciso di dedicare Dicembre all'amore, alla guerra, al coraggio e alla ferocia di chi combatte e non si arrende, nonostante la paura per sé e le persone che ama.
E chi meglio di Fleur e Bill potevano incarnare meglio questi temi?
La storia è ambientata in un periodo imprecisato, ma io ho immaginato questi due personaggi confrontarsi e supportarti in una notte come le altre, durante il settimo libro, dopo che il trio aveva lasciato la loro casa.
Al contrario della precedente coppia, dove Remus e Tonks cadevano in quel vortice di angst mentre, loro malgrado, si calamitano e danzavano sospesi in questa dolce caduta, Bill e Fleur si trovano, si cercano, rimangono uniti, stretti in questo abbraccio di paure e coraggio.
Torna la prima persona - per la mia felicitòà, eh, si vede? - stavolta i personaggi però parlano tra loro, si confortano a vicenda, scivolano l'uno nella mente e nel cuore dell'altro. Tutti i modi per rendere stilisticamente questa appartenenza, questa vicinanza, questo loro essere fatti l'uno per l'altra, io li ho inseriti qui. Ed ecco la pazzia delle pazzie.
Non solo ogni paragrafo di Fleur ha lo stesso numero di parole del paragrafo corrispondente di Bill, ma se mai vi venisse voglia di frammentare i vari paragrafi e alternarli - uno di Fleur e uno di Bill - dovreste scoprire che in realtà queste due flash sono un vero e proprio dialogo tra i due.
Bene, dicono che l'amore vero è folle. Io adoro l'amore che c'è tra questi due, e spero di averne fato assaggiare un po' anche a voi.
Tanti Auguri!

P.s. Alcune delle parole finali del Pov di Bill sono ispirate dalla canzone "Io ci sarò" degli 883.
   
 
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