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Autore: _Trafalina970_    02/01/2021    1 recensioni
Un piccolo racconto scritto di getto, colta da un'ispirazione improvvisa. E' una scena familiare svolta nella notte di capodanno.
"Diede un altro sguardo fuori dalla finestra, mentre le scie luminose nel cielo andavano intensificandosi. Si strinse nella vestaglia, sentendo il battito accelerare. Da un lato si aspettava come un’ultima catastrofe, come se allo scoccare della mezzanotte tutto il pianeta potesse essere inghiottito da un buco nero. Fu scossa da un brivido. La musica, che fino a quel momento aveva riempito la stanza, si interruppe di colpo."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fireworks

23:43.
Era quella l’ora a cui avevano cominciato. Mancava più di un quarto d’ora a mezzanotte, eppure avevano già iniziato. Poteva sentire le file di petardi scoppiare sulla strada sotto casa, e già i primi fuochi d’artificio illuminavano l’orizzonte.
Da un lato capiva: quell’anno era stato pesante, per alcuni più di altri, ma in un modo o nell’altro tutti ne erano rimasti schiacciati, e condivideva la voglia impellente della gente di lasciarsi tutto alle spalle il più in fetta possibile. Anche lei non vedeva l’ora di scrollarselo di dosso, come un peso che per 300 e passa giorni le era rimasto nello stomaco.
Bevve un sorso di vino rosso dal calice che ormai dalle 22:00 continuava a portarsi in giro per la casa, bagnando le labbra di tanto in tanto. Di quel passo si sarebbe ritrovata al 31 dicembre con il bicchiere ancora pieno, ma d’aceto.
Diede un altro sguardo fuori dalla finestra, mentre le scie luminose nel cielo andavano intensificandosi. Si strinse nella vestaglia, sentendo il battito accelerare. Da un lato si aspettava come un’ultima catastrofe, come se allo scoccare della mezzanotte tutto il pianeta potesse essere inghiottito da un buco nero. Fu scossa da un brivido. La musica, che fino a quel momento aveva riempito la stanza, si interruppe di colpo.
Si voltò verso il divano, dove incontrò gli occhi verdi e preoccupati del marito, le dita della mano sinistra ancora premute sulle corde della chitarra, quelle della destra che stringevano il plettro, bloccato a mezz’aria.
“Hai freddo?”
La stava scrutando preoccupato, le sopracciglia corrugate e quei due occhi verdi che le avevano fatto perdere la testa che la studiavano, come se dovesse trasformarsi in una statua di ghiaccio da un momento all’altro.
Gli sorrise. “No, sto bene. Sono solo un po’ nervosa.”
“Preoccupata per il meteorite?”
Dio, se la conosceva. Nessun altro poteva capirla così a fondo.
“Quello, o un buco nero.”
Lo vide incurvare le labbra in quel sorriso che da dieci anni le scioglieva il cuore. Mise da parte la chitarra e si alzò, raggiungendola davanti alla finestra. Le tolse dalle mani il calice di vino ancora mezzo pieno e lo poggiò sul tavolino, poi le prese le mani e gliele strinse forte guardandola con infinita dolcezza negli occhi.
“Ehi, non potrebbero fare niente di male. Se arrivasse un meteorite, sai che lo rimanderei indietro…”
Una timida risata le scappò dalla bocca. Lui era così, l’unico a capire cosa le passasse per la testa, l’unico in grado di dar senso ai suoi pensieri, l’unico che con una frase era in grado di sedare le sue ansie.
Lo strinse forte, appoggiando la testa sulla sua spalla e respirando il suo profumo impigliato nel maglione di lana rossa. Adorava quando metteva quel maglione, con i capelli biondi e gli occhi verdi finiva sempre per assomigliare ad uno degli elfi di Babbo Natale. Marito in versione più tenera e natalizia. Lui le posò le labbra sulla fronte, lasciando uno dei suoi baci in grado di tranquillizzarla. Proprio in quel momento, con un forte sibilo seguito da un botto, un fuoco d’artificio esplose nel cielo davanti alla loro finestra, illuminando i tetti delle villette a schiera dall’altro lato della strada. Dunque, quello che le aveva raccontato il signor Jones era vero: aveva effettivamente comprato dei fuochi d’artificio…
Non fece in tempo a riprendersi dalla sorpresa che un grido proveniente dal piano di sopra la agitò di nuovo.
“MAMMA!!!”
Due secondi dopo Jake entrò correndo in salotto, un enorme binocolo in mano e l’eccitazione dipinta su tutta la faccia.
“Mamma!! Papà!! Hanno iniziato, hanno iniziato!!!”
Spinse una sedia fino alla finestra e ci salì in piedi per poter guardare dalla finestra. Inforcò il binocolo, inquadrando il cielo esattamente sopra la casa del vicino, che in quel momento fece partire un altro razzo, che esplose un una pioggia di stelle rosse e oro.
“Wooowww!! Mamma hai visto?? Papà l’anno prossimo dobbiamo farlo anche noi!!”
I due si lanciarono un’occhiata, lei vide un lampo di panico passare negli occhi di lui alla sola idea di avere a che fare con qualsiasi cosa che rischiasse di esplodere. Nel suo giardino, per di più.
Gli sorrise, stringendogli la mano.
“Va bene amore, ma magari chiediamo allo zio Dave.” Sorrise al pensiero di suo fratello, che ADORAVA i fuochi d’artificio. Con la speranza di poter di nuovo passare le feste insieme in montagna, come avevano sempre fatto.
Si girò a guardare l’orologio a muro che ticchettava indisturbato. Segnava mezzanotte e quattro minuti. Si voltò di nuovo e trovò gli occhi verdi di suo marito che la osservavano. Aveva capito tutto, ovviamente. Con un solo sguardo. La tirò a sé e poggiò le labbra sulle sue. Il peso sullo stomaco si era ridotto alle dimensioni di un sassolino. Probabilmente ci avrebbe messo un po’ a scomparire del tutto, ma sapere di avere qualcuno a fianco disposto a prendere a pugni i meteoriti per lei, beh, la faceva sentire immensamente grata e fortunata.
Fuori, i fuochi continuavano ad illuminare il cielo, inaugurando il nuovo anno con uno spettacolo di colori e forme a dir poco sbalorditive. Si sarebbe dovuta complimentare con il signor Jones, magari portargli una fetta di torta.
Si strinse alla sua famiglia. Era pronta.

Angolo autrice
Salve gente! Niente di che, oggi (finalmente!) ho sentito una puntina di ispirazione e ho colto la palla al balzo. Questo è il risultato, non è niente di particolare o impegnativo, solo una scenetta familiare. Sono abbastanza soddisfatta, è da un bel po’ che sono bloccata e riuscire a tirare giù due misere righe mi costa una grande fatica. Spero che con questo piccolo racconto la situazione si sia iniziata a sbloccare!
Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che leggeranno! Ogni consiglio/parere/parere è ben accettato!
Buon anno!!
B.

P.s.: lo zio Dave è una specie di citazione dedicato a Dave Grohl, il frontman dei Foo Fighters. Nel suo account Instagram tempo fa ha pubblicato un racconto di come fece esplodere malissimo un fuoco d’artificio in giardino, e mentre scrivevo mi è tornata in mente la scena, così ho deciso di rendergli omaggio :’)

   
 
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