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Autore: ValeKikyo    02/01/2021    1 recensioni
Questa sarà una raccolta di fanfiction Hurt/Comfort, in generale one-shot totalmente a sé stanti, scritte per il gruppo FB "Hurt/Comfort Italia Fanfiction & Fanart", nelle challenge altre persone danno un prompt e lo scrittore deve adattarsi ad esso, quindi tratteranno tutti di temi diversi, unica cose in comune, la dinamica hurt/comfort, spero vi piacciano!
Genere: Guerra, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Osservato Scritta per la #nowisyourtunchallenge

Prompt: personaggio A va in PTSD per qualsiasi motivo (scegli tu se cerca in qualche modo di nasconderlo), personaggio B se ne prende cura

Osservato

Francia era vecchio, immensamente vecchio.
Quando era piccolo era stato cresciuto da Impero Romano in persona, e nei suoi millenni di vita aveva assistito a tutto e di più, guerre e stragi a non finire, lui stesso si era macchiato di sangue le mani molte, molte volte, e nei modi più brutali.
Pensava quindi di essere diventato ormai immune a qualsiasi cosa, pensava che più nulla potesse traumatizzarlo come era successo in passato con le prime guerre che aveva affrontato.
Ma essere antichi non significa avere sempre ragione.
Aveva veramente sperato che quella fosse “La guerra per porre fine a tutte le guerre”, ma poi era arrivato Hitler, e la Seconda Guerra Mondiale lo aveva colpito in pieno, dato che era completamente impreparato all’attacco di Germania.
L’altro invece, era preparato eccome, e gliel’aveva fatta pagare per tutto con gli interessi.
Adesso la guerra era finita, i nuovi trattati di pace erano stati firmati e sperava veramente che quella, fosse la guerra per porre fine a tutte le guerre.
Ma in fondo sapeva che era una speranza vana.
Aveva passato tutto l’incontro teso come una molla, gettando continue occhiate a Prussia e Germania, che però al momento non sembravano intenzionati a fare altri colpi di testa, feriti ed abbattuti.
Non immaginava che una Nazione giovane come Germania fosse in grado di perpetrare simili atrocità, si era svegliato più volte nel mezzo della notte urlando, e nonostante cercasse di truccarsi la sua stanchezza cominciava ad essere fin troppo evidente.
Non era il momento di apparire vulnerabile quello.
-Francia…-
Sobbalzò portando istintivamente una mano ad una pistola che non c’era e girandosi di scatto.
Ma davanti a lui c’era solo la sua ex-colonia, Canada.
-Matthew…-
-Va tutto bene?-
-Ma certo!- si sforzò di sorridere, mettendogli un braccio attorno alle spalle -dimmi pure, di cosa hai bisogno dal fratellone? Hai litigato con America?-
-No…- scosse la testa, prendendogli una mano fra le sue -ma ho la sensazione che sia tu ad avere bisogno di me-
Canada, fin da piccolo notava tutto, silenzioso osservatore.
-Tu mi hai aiutato quando ho avuto lo shell-shock dopo la scorsa guerra, ti prego, lascia che sia io ad aiutare te questa volta-
Francis sospirò, abbassando lo sguardo.
-Si vede così tanto?-
-Io l’ho visto subito, ma speravo me ne parlassi tu per primo-
-Scusa…io…-
-Vieni, andiamo nella mia stanza d’albergo-
Lo condusse in camera e lo fece sedere sul letto, mettendosi accanto a lui.
-Verrò a stare a Parigi per un po’-
-No, non…-
-Francis, non c’è niente di male a chiedere aiuto, anche se sei più anziano ed esperto di me, è normale che tu abbia bisogno di supporto ogni tanto-
Il francese sospirò, abbracciandolo e affondando la testa nella sua spalla.
-Ho visto così tante guerre…e ognuna è peggiore di quella prima…non capisco…-
Lo strinse a sé, accarezzandogli la schiena e i capelli, cercando di confortarlo.
-Verrò a Parigi e starò con te per tutto il tempo necessario, hai bisogno di compagnia e aiuto, tu ci sei stato per me dopo la prima, e io ci sarò per te adesso-
-Appartieni ad Inghilterra tecnicamente-
-Non accampare scuse, sappiamo entrambi che a lui non importa se passo del tempo con te, non è come quando ero bambino-
-Già…non sei decisamente più un bambino…sei un uomo adulto adesso, una Nazione fatta e finita-
-Lascerai che ti aiuti? Abbiamo l’eternità davanti del resto-
-Sì, piccolo mio, mi lascerò aiutare-
Il canadese sorrise, sdraiandosi sul letto e trascinandolo con sé, facendogli appoggiare la testa sul suo cuore.

Buonasera e buon anno a tutte!
"Vite intrecciate" è terminata, ma questa raccolta continua anche nel 2021!
Spero che anche questa storiella vi sia piaciuta, alla prossima!
  
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