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Autore: Ellygattina    03/01/2021    1 recensioni
Lan Zhan e Wei Wuxian stanno viaggiando insieme da quando si sono ritrovati ma il secondo è ferito e ha bisogno di cure. Cosa succederà tra i due?
Attenzione: spoiler per chi non conosce tutta la serie.
*Questa storia partecipa all'iniziativa “Advent Calendar 2020” indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart.*
(Storia presente anche su AO3 con lo stesso nickname.)
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Era pieno inverno e grossi fiocchi di neve cadevano dal cielo mentre Lan Wangji avanzava piano in cerca di un riparo qualsiasi sorreggendo Wei Wuxian, a malapena cosciente sulla sua spalla. La ferita causata dal loro ultimo scontro pochi giorni prima doveva essersi infettata e il suo corpo, nonostante il freddo intenso, era bollente per la febbre. Di tanto in tanto lo sentiva mormorare qualcosa, soprattutto i nomi dei cari che aveva perso, ma era capitato che pronunciasse anche il suo, facendogli balzare il cuore in gola. Quando succedeva, non poteva fare a meno di lanciargli un'occhiata e rafforzare leggermente la presa intorno a lui, sussurrando a sua volta qualche parola di conforto nella speranza che riuscisse a raggiungerlo.
Stava scendendo la sera e dovevano trovare per forza un riparo o non sarebbero sopravvissuti a quella notte gelida. Purtroppo, viste le pessime condizioni del suo compagno di viaggio, era chiaro che non avrebbero raggiunto in tempo la loro meta.
Finalmente, dopo ore di cammino sempre più difficile sotto la tempesta di neve che li aveva sorpresi nel primo pomeriggio in mezzo al nulla, vide in lontananza una grotta che sembrava abbastanza grande per accoglierli entrambi e si diresse subito da quella parte con un'ondata di sollievo. L'amico aveva urgente bisogno di cure e lui stesso iniziava a non poterne più di quella lunga marcia.
Una volta arrivati, depositò a terra il ragazzo con la massima delicatezza possibile, fermandosi a studiarne il volto pallidissimo mentre gli sentiva il polso. Il battito era accelerato e il respiro affannoso per una febbre molto alta.
Dopo qualche minuto si costrinse a distogliere lo sguardo, fissandolo invece sull'entrata della grotta, attraverso la quale poteva ancora distinguere, nella poca luce rimasta, i fiocchi che danzavano nell'aria. Doveva farsi forza e andare in cerca di acqua e legna prima che facesse buio o non sarebbe servito a nulla arrivare fin lì.
Fu scosso dall'ennesimo brivido al pensiero di uscire ma non c'erano alternative. Lanciò quindi un'ultima occhiata al compagno, profondamente addormentato, e si diresse di nuovo in mezzo alla tormenta.
Non fu semplice trovare il necessario, ma al suo ritorno, sia pure con qualche difficoltà, riuscì ad accendere un piccolo fuoco per scaldare entrambi e far asciugare scarpe e mantelli. Era consapevole che sarebbe stato meglio togliere anche i vestiti bagnati, ma non avendo abiti di ricambio, bisognava adattarsi.
Senza neanche accorgersene, si perse di nuovo a osservare l'amico, illuminato dalle fiamme che danzavano intorno a loro nel punto più profondo e riparato della grotta, finché un suo lieve gemito non gli ricordò che era ferito.
Con le dita intirizzite dal freddo, scostò allora i vestiti, trovando la benda ormai sporca e del tutto inutile. La rimosse con attenzione, cercando inutilmente di non fargli male, e il profondo taglio sul petto si presentò peggio del previsto. Non c'era da stupirsi che la febbre fosse tanto alta, pensò con un sospiro mentre cercava nella borsa l'occorrente per medicarlo. Le loro scorte erano quasi finite ma era sicuro ci fossero ancora delle erbe utili e si augurò che bastassero fino all'arrivo in città.
Prese quelle che gli sembravano in condizioni migliori e le sminuzzò in una ciotola per poi pestarle, preparando un impasto da applicare sulla ferita per disinfettarla e farla cicatrizzare più velocemente.
A quel punto si fece coraggio e dopo una rapida occhiata al volto sofferente di Wei Wuxian, che rabbrividiva e si agitava nel sonno, iniziò a pulire la zona con un panno imbevuto dell'acqua che aveva appena riscaldato per intiepidirla.
Come già si aspettava, l'amico non apprezzò il gesto e cercò invano di respingerlo, gemendo ogni volta che il tessuto riusciva a raggiungere la pelle calda e arrossata.
Lan Wangji si sentiva stringere il cuore a vederlo soffrire ma sapeva di dover resistere per il suo bene e nel tentativo di distrarre entrambi, cominciò a chiamarlo e rassicurarlo con dolcezza, bloccandogli intanto le mani per impedirgli di ostacolarlo.
Parve funzionare, per fortuna, e in poco tempo poté spalmare sulla ferita il miscuglio di erbe, che nonostante le proteste per il momentaneo bruciore, fermò poi in sede con una benda pulita.
A quel punto lo aiutò a bere qualche sorso d'acqua fresca per poi passargli di nuovo una mano sulla fronte. La febbre si era alzata ancora e Lan Wangji si affrettò a cercare altre erbe nella borsa. Le ridusse quindi a una polverina finissima e preparò un infuso, che somministrò a fatica al suo paziente. L'amico doveva essere assetato, a giudicare da come si attaccò avidamente alla ciotola in un primo momento, ma appena si rese conto del sapore amaro che gli scendeva in gola, serrò le labbra e voltò la testa dall'altra parte.
Lan Wangji rimase un attimo interdetto di fronte a una reazione così infantile dopo tanto tempo dall'ultima volta che l'aveva curato in un ambiente molto simile ma in fondo, realizzò, anche questo era tipico di Wei Wuxian.
A quel pensiero scosse appena la testa con un lieve sorriso intenerito e si preparò a convincerlo con pazienza a finire l'infuso. In fondo, se c'era riuscito allora nella caverna della Xuanwu Assassina, poteva farcela anche adesso.
Non fu facile e l'impressione di avere a che fare con un bambino testardo e capriccioso, ma a modo suo anche molto dolce, era sempre più forte. Alla fine però la ciotola fu vuota e Lan Wangji lo adagiò di nuovo a terra, osservandolo per un attimo. I brividi si erano attenuati ma ci sarebbe voluto un po' perché la medicina iniziasse a fare effetto.
Prese allora un altro pezzo di stoffa e glielo appoggiò sulla fronte dopo averlo bagnato e strizzato, per poi passargliene un secondo, ugualmente fresco, sul volto e sul collo.
All'inizio l'amico cercò di nuovo di sfuggirgli ma ben presto, troppo debole e dolorante per muoversi, decise di arrendersi e lasciarlo fare.
Lan Wangji se ne prese cura a lungo, rassicurandolo quando, in preda a chissà quale incubo, chiamò ancora i suoi cari con una voce che gli fece desiderare, per un attimo, che Jiang Cheng fosse lì con loro. Sapeva bene, in realtà, che la sua presenza sarebbe stata un serio problema, visto l'astio che continuava a provare per Wei Wuxian dopo la morte della sorella, ma era anche consapevole che l'amico ne soffrisse e la scena a cui stava assistendo era un'ulteriore prova a favore della sua teoria. Chissà se un giorno i due “fratelli” sarebbero riusciti a riconciliarsi, prima che fosse troppo tardi?
«Lan Zhan» si sentì chiamare debolmente a un certo punto.
«Sono qui» gli rispose piano, impedendogli di sollevarsi sulle braccia tremanti.
«Non lasciarmi» sussurrò di nuovo.
«Non lo farò ma tu cerca di riposare» lo rassicurò guardandolo negli occhi. Non era del tutto certo che il ragazzo riuscisse a capirlo ma alla fine lo convinse a sdraiarsi di nuovo.
Senza smettere di guardarlo, gli rimise a posto il panno sulla fronte prima di prendere il suo polso per controllarne di nuovo il battito. La situazione stava lentamente migliorando ma decise comunque di dargli un po' della sua energia. L'avrebbe aiutato a riprendere più in fretta le forze e anche la guarigione della ferita ne avrebbe giovato.
Si concentrò quindi per assolvere il suo compito, cercando di non farsi distrarre dai ricordi di tanti anni prima, quando l'aveva curato per giorni in una grotta in attesa che Jiang Cheng arrivasse con i soccorsi. La scena si stava ripetendo in modo sempre più fedele, visto che a un certo punto Wei Wuxian, per qualche motivo infastidito dal silenzio che li avvolgeva, gli chiese di nuovo di cantare per fargli sentire la sua presenza.
Lan Wangji esitò un attimo ma decise alla fine di accontentarlo. Il posto sembrava tranquillo e per sua disgrazia non era capace di negargli qualcosa se glielo chiedeva in quel modo. Combattendo contro il freddo e la stanchezza, iniziò allora a intonare la loro canzone -quella che aveva composto anni prima e che l'aveva sempre fatto pensare all'amico scomparso-, mentre il fuoco faceva lentamente il suo dovere, asciugandoli e riscaldandoli.
Non poteva sapere che anche Wei Wuxian, nell'ascoltare con gli occhi chiusi la ben nota melodia, ripensava a quei giorni ormai lontani, sentendosi invadere da un caldo sollievo al confortante pensiero che l'amico fosse di nuovo al suo fianco.


Prompt: Sono qui


Angolo autrice:
Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! È la prima volta che scrivo su questi due e spero di averli resi al meglio. Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e grazie per il tempo che mi avete dedicato anche solo leggendo.
Come ho accennato nell'introduzione, la fic partecipa all'iniziativa “Advent Calendar 2020” indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart (gruppo nuovo perché quello vecchio è stato abbandonato, si spera temporaneamente, per problemi di facebook). Mi raccomando, ringraziate anche l'admin se questa cosina vi è piaciuta, perché senza di lei non sarebbe probabilmente mai nata. ;)
Se a qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui, dove vi attendono periodiche iniziative di scrittura e disegno con i nostri amati personaggi. Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto augurandovi una buona serata e un felicissimo anno nuovo per voi e i vostri cari.
Bacioni e alla prossima!
Ellygattina

  
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