Era pieno
inverno e grossi fiocchi di neve cadevano dal cielo mentre Lan Wangji
avanzava piano in cerca di un riparo qualsiasi sorreggendo Wei
Wuxian, a malapena cosciente sulla sua spalla. La ferita causata dal
loro ultimo scontro pochi giorni prima doveva essersi infettata e il
suo corpo, nonostante il freddo intenso, era bollente per la febbre.
Di tanto in tanto lo sentiva mormorare qualcosa, soprattutto i nomi
dei cari che aveva perso, ma era capitato che pronunciasse anche il
suo, facendogli balzare il cuore in gola. Quando succedeva, non
poteva fare a meno di lanciargli un'occhiata e rafforzare leggermente
la presa intorno a lui, sussurrando a sua volta qualche parola di
conforto nella speranza che riuscisse a raggiungerlo.
Stava
scendendo la sera e dovevano trovare per forza un riparo o non
sarebbero sopravvissuti a quella notte gelida. Purtroppo, viste le
pessime condizioni del suo compagno di viaggio, era chiaro che non
avrebbero raggiunto in tempo la loro meta.
Finalmente,
dopo ore di cammino sempre più difficile sotto la tempesta
di neve
che li aveva sorpresi nel primo pomeriggio in mezzo al nulla, vide in
lontananza una grotta che sembrava abbastanza grande per accoglierli
entrambi e si diresse subito da quella parte con un'ondata di
sollievo. L'amico aveva urgente bisogno di cure e lui stesso iniziava
a non poterne più di quella lunga marcia.
Una volta
arrivati, depositò a terra il ragazzo con la massima
delicatezza
possibile, fermandosi a studiarne il volto pallidissimo mentre gli
sentiva il polso. Il battito era accelerato e il respiro affannoso
per una febbre molto alta.
Dopo
qualche minuto si costrinse a distogliere lo sguardo, fissandolo
invece sull'entrata della grotta, attraverso la quale poteva ancora
distinguere, nella poca luce rimasta, i fiocchi che danzavano
nell'aria. Doveva farsi forza e andare in cerca di acqua e legna
prima che facesse buio o non sarebbe servito a nulla arrivare fin
lì.
Fu scosso
dall'ennesimo brivido al pensiero di uscire ma non c'erano
alternative. Lanciò quindi un'ultima occhiata al compagno,
profondamente addormentato, e si diresse di nuovo in mezzo alla
tormenta.
Non fu
semplice trovare il necessario, ma al suo ritorno, sia pure con
qualche difficoltà, riuscì ad accendere un
piccolo fuoco per
scaldare entrambi e far asciugare scarpe e mantelli. Era consapevole
che sarebbe stato meglio togliere anche i vestiti bagnati, ma non
avendo abiti di ricambio, bisognava adattarsi.
Senza
neanche accorgersene, si perse di nuovo a osservare l'amico,
illuminato dalle fiamme che danzavano intorno a loro nel punto
più
profondo e riparato della grotta, finché un suo lieve gemito
non gli
ricordò che era ferito.
Con le dita
intirizzite dal freddo, scostò allora i vestiti, trovando la
benda
ormai sporca e del tutto inutile. La rimosse con attenzione, cercando
inutilmente di non fargli male, e il profondo taglio sul petto si
presentò peggio del previsto. Non c'era da stupirsi che la
febbre
fosse tanto alta, pensò con un sospiro mentre cercava nella
borsa
l'occorrente per medicarlo. Le loro scorte erano quasi finite ma era
sicuro ci fossero ancora delle erbe utili e si augurò che
bastassero
fino all'arrivo in città.
Prese
quelle che gli sembravano in condizioni migliori e le
sminuzzò in
una ciotola per poi pestarle, preparando un impasto da applicare
sulla ferita per disinfettarla e farla cicatrizzare più
velocemente.
A quel
punto si fece coraggio e dopo una rapida occhiata al volto sofferente
di Wei Wuxian, che rabbrividiva e si agitava nel sonno,
iniziò a
pulire la zona con un panno imbevuto dell'acqua che aveva appena
riscaldato per intiepidirla.
Come già
si aspettava, l'amico non apprezzò il gesto e
cercò invano di
respingerlo, gemendo ogni volta che il tessuto riusciva a raggiungere
la pelle calda e arrossata.
Lan Wangji
si sentiva stringere il cuore a vederlo soffrire ma sapeva di dover
resistere per il suo bene e nel tentativo di distrarre entrambi,
cominciò a chiamarlo e rassicurarlo con dolcezza,
bloccandogli
intanto le mani per impedirgli di ostacolarlo.
Parve
funzionare, per fortuna, e in poco tempo poté spalmare sulla
ferita
il miscuglio di erbe, che nonostante le proteste per il momentaneo
bruciore, fermò poi in sede con una benda pulita.
A quel
punto lo aiutò a bere qualche sorso d'acqua fresca per poi
passargli
di nuovo una mano sulla fronte. La febbre si era alzata ancora e Lan
Wangji si affrettò a cercare altre erbe nella borsa. Le
ridusse
quindi a una polverina finissima e preparò un infuso, che
somministrò a fatica al suo paziente. L'amico doveva essere
assetato, a giudicare da come si attaccò avidamente alla
ciotola in
un primo momento, ma appena si rese conto del sapore amaro che gli
scendeva in gola, serrò le labbra e voltò la
testa dall'altra
parte.
Lan Wangji
rimase un attimo interdetto di fronte a una reazione così
infantile
dopo tanto tempo dall'ultima volta che l'aveva curato in un ambiente
molto simile ma in fondo, realizzò, anche questo era tipico
di Wei
Wuxian.
A quel
pensiero scosse appena la testa con un lieve sorriso intenerito e si
preparò a convincerlo con pazienza a finire l'infuso. In
fondo, se
c'era riuscito allora nella caverna della Xuanwu Assassina, poteva
farcela anche adesso.
Non fu
facile e
l'impressione di avere a
che fare con un bambino testardo e capriccioso, ma a modo suo anche
molto dolce, era sempre più forte. Alla fine però
la ciotola
fu vuota e Lan Wangji lo adagiò di nuovo a terra,
osservandolo per
un attimo. I brividi si erano attenuati ma ci sarebbe voluto un po'
perché la medicina iniziasse a fare effetto.
Prese
allora un altro pezzo di stoffa e glielo appoggiò sulla
fronte dopo
averlo bagnato e strizzato, per poi passargliene un secondo,
ugualmente fresco, sul volto e sul collo.
All'inizio
l'amico cercò di nuovo di sfuggirgli ma ben presto, troppo
debole e
dolorante per muoversi, decise di arrendersi e lasciarlo fare.
Lan Wangji
se ne prese cura a lungo, rassicurandolo quando, in preda a
chissà
quale incubo, chiamò ancora i suoi cari con una voce che gli
fece
desiderare, per un attimo, che Jiang Cheng fosse lì con
loro. Sapeva
bene, in realtà, che la sua presenza sarebbe stata un serio
problema, visto l'astio che continuava a provare per Wei Wuxian dopo
la morte della sorella, ma era anche consapevole che l'amico ne
soffrisse e la scena a cui stava assistendo era un'ulteriore prova a
favore della sua teoria. Chissà se un giorno i due
“fratelli”
sarebbero riusciti a riconciliarsi, prima che fosse troppo tardi?
«Lan Zhan»
si sentì chiamare debolmente a un certo punto.
«Sono qui»
gli rispose piano, impedendogli di sollevarsi sulle braccia tremanti.
«Non
lasciarmi» sussurrò di nuovo.
«Non lo
farò ma tu cerca di riposare» lo
rassicurò guardandolo negli
occhi. Non era del tutto certo che il ragazzo riuscisse a capirlo ma
alla fine lo convinse a sdraiarsi di nuovo.
Senza
smettere di guardarlo, gli rimise a posto il panno sulla fronte prima
di prendere il suo polso per controllarne di nuovo il battito. La
situazione stava lentamente migliorando ma decise comunque di dargli
un po' della sua energia. L'avrebbe aiutato a riprendere più
in
fretta le forze e anche la guarigione della ferita ne avrebbe
giovato.
Si
concentrò quindi per assolvere il suo compito, cercando di
non farsi
distrarre dai ricordi di tanti anni prima, quando l'aveva curato per
giorni in una grotta in attesa che Jiang Cheng arrivasse con i
soccorsi. La scena si stava ripetendo in modo sempre più
fedele,
visto che a un certo punto Wei Wuxian, per qualche motivo infastidito
dal silenzio che li avvolgeva, gli chiese di nuovo di cantare per
fargli sentire la sua presenza.
Lan Wangji
esitò un attimo ma decise alla fine di accontentarlo. Il
posto
sembrava tranquillo e per sua disgrazia non era capace di negargli
qualcosa se glielo chiedeva in quel modo. Combattendo contro il
freddo e la stanchezza, iniziò allora a intonare la loro
canzone -quella che aveva composto anni prima e che l'aveva sempre
fatto pensare all'amico scomparso-, mentre il fuoco faceva lentamente
il suo dovere, asciugandoli e riscaldandoli.
Non poteva
sapere che anche Wei Wuxian, nell'ascoltare con gli occhi chiusi la
ben nota melodia, ripensava a quei giorni ormai lontani, sentendosi
invadere da un caldo sollievo al confortante pensiero che l'amico
fosse di nuovo al suo fianco.
Prompt: Sono qui
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! È la prima
volta che
scrivo su questi due e spero di averli resi al meglio. Fatemi sapere
che ne pensate, se vi va, e grazie per il tempo che mi avete dedicato
anche solo leggendo.
Come
ho accennato nell'introduzione, la fic partecipa all'iniziativa
“Advent Calendar 2020”
indetta dal gruppo fb Hurt/Comfort
Italia - Fanfiction & Fanart
(gruppo nuovo perché quello vecchio è stato
abbandonato, si spera
temporaneamente, per problemi di facebook). Mi raccomando,
ringraziate anche l'admin se questa cosina vi è piaciuta,
perché
senza di lei non sarebbe probabilmente mai nata. ;)
Se a
qualcuno interessa, ho fondato tempo fa un gruppo facebook
principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli anime e
manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste bellissime
opere, saremo ben felici di accogliervi qui,
dove vi attendono periodiche iniziative di scrittura e disegno con i
nostri amati personaggi. Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto
augurandovi una buona serata e un felicissimo anno nuovo per voi e i
vostri cari.
Bacioni
e alla prossima!
Ellygattina