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Autore: ladypink88    03/01/2021    4 recensioni
Laura non è e una ragazza famosa, tanto meno un personaggio importante. Ma quello che si ritrova a vivere è l'incubo di una dipendenza da una droga legalizzata : per risolvere un problema, si ritrova poi a doverne affrontare un altro più grande. Ma questa è anche la storia di un cammino che la porterà verso una silenziosa, ma avvincente vittoria. Intrecci, storie, sentimenti. Un amicizia, un amore, un amante. Due vite che si uniscono in una promessa che sa di eterno.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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Quella mattina i raggi del sole filtravano attraverso le fessure della tapparella della stanza di Manuel che non era stata abbassata con precisione.
Il ragazzo non aveva mai amato la luce quando riposava, preferiva di gran lunga un ambiente scuro per poter dormire.

E da un certo punto di vista si trattava di una scelta obbligata, dato che Manuel era una creatura notturna: di notte non aveva mai sonno e non era un problema rimanere sveglio fino a tardi a studiare o a fare altro, ma la questione cambiava completamente quando si doveva alzare.

Durante le prime ore del giorno i suoi ritmi erano da “ bradipo” per usare un termine che era solito usare la puffa quando lo prendeva in giro circa i suoi ritmi mattutini nel carburare.

La puffa. Laura.

Manuel aprì gli occhi,ma si accorse subito che quello della notte precedente non era stato affatto un sonno ristoratore. Tutt’altro.

Diede un’occhiata all’orologio e i suoi occhi assunsero un’espressione alquanto stupita: erano le 7.30  di domenica mattina ed innanzi a lui si prospettava una lunghissima giornata.
Decise che l’avrebbe presa di petto quella giornata in solitaria.

Si alzò, e si diede un’occhiata allo specchio : non era molto contento di ciò che vedeva.
Non si poteva certo definire grasso, ma neanche in forma.
Insomma, si vedeva che erano circa due anni che aveva smesso di praticare sport.

Ora che ci pensava bene aveva messo da parte l’attività fisica proprio poco dopo il divorzio dei suoi.
“ Mannaggia  a me, a furia di fare da baby-sitter a quelle due diventerò un vecchio con la pancia e pure pelato!” pensò tra sè e sè il ragazzo.

Andò in cucina e si preparò un caffè della moca.

Di quelli neri, forti, senza zucchero.

Diede un’occhiata agli orari della piscina che era solito frequentare fino a qualche anno prima e vide con soddisfazione che era aperta anche di domenica mattina.

Un po’ di nuoto libero sicuramente lo avrebbe aiutato a scaricare la tensione degli ultimi giorni.
In meno di mezzora si era vestito, aveva preparato la sacca sportiva ed era uscito di casa.

La piscina era proprio vicino a dove viveva la puffa.
Diede un’occhiata alle tapparelle ed era tutto chiuso.
Chissà se stava ancora dormendo.
Chissà se era andata alla festa.
Chissà cosa stava pensando.

“ Chissà se riesco a farmi una vita!”  si rimproverò Manuel mentre stava entrando in piscina.
Quando una voce interruppe il flusso dei suoi pensieri.

“Ma guarda chi si vede da queste parti! Sono secoli che non ti vedo più!”
Il biondino si girò e lo riconobbe subito : Tony, che sorpresa!
“ Ehy ciao grande! Non hai una bella cera!Sei andato a dormire almeno stanotte? “

Tony sorrise.

“ Guarda ci hai preso. Ieri sera sono andato alla festa della figlia del rettore. Sono sicuro che sai chi è, dovrebbe frequentare economia con te! Una figa da paura!”
Sembrava una maledizione! Se avesse potuto Manuel si sarebbe inventato una scusa e se ne sarebbe andato al volo, ma non vedeva Tony da una vita, avevano fatto pallanuoto insieme per tanti anni e non voleva sembrare scostante.
“ Sì penso di sapere di chi parli.” rispose invece in modo evasivo.
“ Non sapevo avessi ripreso ad allenarti! Ti va un caffè? “ chiese Tony con fare amichevole.
“ Dai un caffè al volo volentieri!” acconsentì Manuel.

Presero entrambi un caffè macchiato e si sedettero al tavolino del bar accanto.
Tony non era un mostro di intelligenza con le ragazze, ma sapeva essere un buon amico.
“ Manu, non sai che piacere rivederti! Sono due anni che non ti vedo, ho saputo dei tuoi …. Mi spiace!”
“ Va là, ormai è acqua passata… e tu piuttosto che mi racconti?”
“ Guarda sono un po’ in crisi. Sto studiando giurisprudenza e sono indietro con gli esami, ma il punto è che non so neanche se sto facendo la cosa giusta. Tu come ti trovi a fare economia?”
Manuel lo osservò ed in effetti il suo vecchio amico non sembrava avere una bella cera. Pensò un attimo a come rispondere alla domanda che gli aveva appena fatto :
“ Guarda in realtà il mio problema non è la facoltà, il punto è che sono indietro con gli studi perché mi perdo dietro , non ho disciplina, ma ora mi devo mettere sotto e recuperare il tempo perso!”affermò con decisione, quasi più per promettere qualcosa a sé stesso che rispondere alla domanda di Tony.
“ Mi piace vedere le persone determinate! Vediamo se mi metto in riga anche io” annuì il suo amico.
Manuel si accorse di non essere stato molto gentile nei confronti del suo amico..
“ Guarda che se il problema  è la facoltà non c’è niente di sbagliato nel cambiare. Ti sei mai chiesto cosa ti piacerebbe fare?” chiese Manuel di rimando.
“ Ah guarda in questo momento nebbia assoluta. L’unica cosa che voglio fare ora è andare a casa e dormire. Tanto i miei non ci sono questo week-end. A proposito, stasera ti va se andiamo a mangiare una pizza? Almeno mi racconti un po’ cosa hai combinato negli ultimi due anni!”

A Manuel fece piacere quell’invito inaspettato. Aveva tutto il pomeriggio per studiare. Ed inoltre distrarsi un po’ non gli avrebbe di certo fatto male.
“ Volentieri dai! Mandami un messaggio così mi dici per bene l’ora quando ti svegli!”
“ Buon allenamento allora, a più tardi”.
I due ragazzi uscirono dal bar e si salutarono.

Il biondino stavolta  riuscì ad entrare in piscina senza distrazioni e iniziò il suo allenamento.
Provava sentimenti ambivalenti circa quell’invito appena ricevuto : da una parte gli faceva senz’altro piacere e gli faceva anche comodo potersi distrarre dai suoi guai, dall’altro non sapeva se avesse troppa voglia di sapere cosa fosse successo alla festa di Serena.
D’altronde Tony era da sempre un gran pettegolo.
Manuel decise che per ora si sarebbe concentrato sul suo allenamento e sullo studio nel pomeriggio.
Sicuramente un po’ di movimento lo avrebbe aiutato a chiarirsi le idee.

***
 
“ Diamine che mal di testa assurdo!”

Questo fu il primo pensiero che fece Serena non appena aprii gli occhi quella domenica mattina.
Si sentiva come se un trattore le fosse passato sopra.
Si guardò attorno e si ricordò che giusto qualche ora prima era andata a dormire e Laura si era fermata da lei.

Ora si trovava nella stanza degli ospiti.
Chissà se Laura è già sveglia?”

La biondina diede un’occhiata all’orologio.
Erano le 8 del mattino.
Si stupì di quanto fosse presto.
Si alzò e le girò pesantemente la testa.

“Accidenti se voglio affrontare questa giornata in modo decente mi tocca proprio prendermi un antidolorifico!!” si disse decisa.
Uscì dalla sua stanza in silenzio e andò in cucina dove c’era l’angolo dei farmaci.
Estrasse una compressa di ibuprofene e pensò che sarebbe stato saggio mangiare qualcosa prima.

Si guardò attorno e prese un croissant confezionato.
Lo gustò senza troppa voglia e si prese l’ibuprofene.

Andò in bagno e si spaventò!!
“ Oh mio Dio! Non mi sono struccata prima di andare a dormire!! E ora come sarà conciata la mia povera pelle!!” sbuffò tra sé  e sé la biondina.

Nulla da dire. Per Serena l’aspetto estetico era decisamente importante e curava religiosamente ogni parte del suo corpo.
E vedersi così trasandata l’aveva decisamente messa di cattivo umore.

Prese il suo olio per struccarsi, un dischetto di cotone.
Due dischetti di cotone.
Tre dischetti di cotone.
Erano decisamente neri!
E si sciacquò il viso col suo detergente preferito.

L’essersi struccata non migliorò affatto la situazione.
Il suo viso era stanco e le occhiaie erano il chiaro segnale delle ore piccole della notte precedente.
Amen! Laura dorme e Silvia non arriverà prima di mezzogiorno! Quasi quasi torno a dormire!”

Non appena finì di dire quella frase si accorse che il telefono di casa stava squillando.

“ Chi diavolo potrà mai essere a quest’ora della domenica? Silvia non mi sveglierebbe mai a quest’ora!”.
Rispose.
“Si pronto?” cercando di essere come al solito cordiale, ma in realtà la voce che ne uscì risultò piuttosto acida.
“ Buongiorno tesoro! Buon Compleanno!”  esclamò una voce che lei ben conosceva all’altro capo del telefono.

Era talmente incredula che iniziò a darsi i pizzicotti sulle guance.
Si vede che stava ancora sognando.

Magari sono molto più ubriaca di quanto non creda” pensò tra sè e sé.

Ma la voce che continuava a parlare all’altro capo del telefono le fece capire che era tutto vero.

“ Ci sei cara? Senti immagino tu possa essere risentita con me!”
“ Papà? “ chiese infine Serena, dando un segnale di vita.
“ Sì tesoro, chi pensavi che fossi?”
“ No , scusa sai, non prendeva bene la linea” mentì la ragazza, mentre un sorriso si disegnò sul suo volto.
“ Ah capisco! Volevo farti gli auguri e chiederti, sempre se tu non avessi preso altri impegni, se stasera ti andasse di andare a cenare insieme nel nostro locale”

Serena era sempre più stupita. Ma dentro di sè esplose la gioia.

“ Ma certo papà! A che ora? Pensavo che non ci saresti stato per il week-end , mi avevi detto che avevi impegni di lavoro!”
“ Sì, in un certo era così, ma un uccellino mi ha fatto la predica e mi ha fatto comprendere che stavo sbagliando.”
“ Un uccellino?” chiese Serena confusa.
“ Sì tesoro, devo dirti che nonostante tutto credo che tu abbia degli ottimi amici . In particolare uno, credo che si chiami Emanuele, o Manuel, scusa la mia imprecisione. Ecco è lui l’uccellino che mi ha fatto la predica”

Alla biondina mancò un battito e non riuscì a ribattere.

“ Va bene se passo a prenderti alle 19.30 tesoro?” chiese gentilmente Lorenzo, il padre di Serena.
“ Sì papà, non vedo l’ora. A più tardi”

Delle lacrime solcarono il viso della ragazza.
Ed erano lacrime di stupore e felicità allo stesso tempo.
Tornò a letto e si riaddormentò con un sorriso disegnato sul volto.
Da quando Laura e Manuel erano entrati nella sua vita, le cose avevano decisamente preso un’altra piega.
 
 
   
 
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