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Autore: crazy_love_girl_96    04/01/2021    3 recensioni
“Se ora mi dicessero di abbandonare ogni vanità ed ogni orgoglio, ogni desiderio ed ogni ambizione, qualunque più caro ricordo del passato, qualunque più dolce lusinga del futuro, e di vivere unicamente in voi e per voi, senza domani, senza jeri, senza alcun altro legame, senza alcuna altra preferenza, fuor del mondo, interamente perduto nel vostro essere, per sempre, fino alla morte, io non esiterei, io non esiterei. Credetemi.” - G. D'Annunzio
E se Edward rincontrasse Bella dopo sei anni in seguito al suo abbandono dopo aver fatto l'amore durante il suo diciottesimo compleanno? Cosa succederebbe?
FF originale, i personaggi e i diritti appartengono a Stephanie Meyer.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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POV. BELLA
Oggi il tempo non è dei migliori, osservo, proprio come il mio umore. Guardo fuori dalla finestra, comodamente seduta sul divanetto che poggia alla finestra. Anni fa odiavo la pioggia, e con essa tutto ciò che è umido e freddo, finchè non è arrivato lui. D’un tratto tutto il calore di cui necessitavo l’ho trovato rinchiuso in un corpo freddo, duro come il marmo, il suo corpo, tale e quale al mio adesso. Sono passati esattamente sei anni da allora, da quando la sera stessa del mio diciottesimo compleanno mi abbandonò dopo aver fatto l’amore. Sei lunghissimi anni, in cui non ho fatto altro che abbandonarmi a mè stessa, maledicendo lui e me per il baratro di dolore in cui sarei stata destinata per l’eternità. La mia unica ancora di sopravvivenza adesso..
  • Ehi – appunto, pensai. Un sorriso nacque spontaneo sul mio volto. Un sorriso vero, pieno d’amore. Un amore che non avrei mai pensato di provare, un amore alla stregua di quello che provavo per lui, Edward.
Una massa informe di capelli bronzei, come i suoi, e lunghi e boccolosi, come i miei fece irruzione nel mio campo visivo. Due occhioni color cioccolato, come i miei da umana, con quel nasino all’insù, con quel sorriso sghembo che è stato il marchio di fabbrica ereditato dal padre e un delicato viso a cuore fece la sua totale comparsa. Renesmee, mia figlia. Aveva quasi sei anni, ma ne dimostrava già sedici. Delicata, bellissima, con le sue forme armoniose e sinuose, era già una donna fatta e finita. Non è stata una gravidanza facile, la sua. Durò all’incirca tre mesi e alla sua nascita Jake dovette squartarmi il ventre con i denti per far uscire la bambina. Bambina che subito mi morse, salvandomi in tempo da morte certa e donandomi l’immortalità con il suo veleno.
  • Si, amore mio? - sorrisi ancora di più vedendo il lampo di gioia che attraversò i suoi occhi – Jake è già arrivato? – chiesi.
  • Billy lo ha chiamato – scosse la testa dispiaciuta – ci sono stati problemi a La Push, a quanto pare. Spero non sia nulla di grave. – disse tristemente, un velo d’ombra passo sui suoi occhi scuri.
Jacob ebbe l' imprinting con Renesmee e mai fu più felice di questo poichè per mia figlia non avrei mai potuto immaginare qualcuno di migliore di lui.
  • Dai piccola andiamo, non ti preoccupare vedrai che non sarà nulla. Cosa ti va di fare oggi? – le chiesi accarezzandole dolcemente la chioma bronzea.
  • Che ne dici di passare al negozio di strumenti musicali? Ho finito gli spartiti.. – mormorò sovrappensiero. Eh si, proprio come suo padre, aveva ereditato la passione per il pianoforte.
  • Certo, piccola. Andiamo. – e prendendo i cappotti, non che ce ne fosse bisogno vista la nostra natura, ci dirigemmo verso il negozio.
Tre ore dopo
Ero stremata, esausta. Già di per sé la giornata non era delle migliori, ma trascorrere ore dentro un negozio di strumenti musicali con mia figlia era estenuante. In quelle occasioni sembrava tanto una Alice in miniatura durante le sue fasi di shopping convulsivo. Il proprietario, poveretto, dovette sorbirsi anche una ramanzina coi fiocchi perché a detta di Renesmee “i pianoforti non sono ben accordati”, cosa constatata dopo ovviamente aver strimpellato qui e là su ogni pianoforte del negozio. Inutile dire come quel pover uomo fosse terrorizzato.
  • Mam..Bella, che ne pensi? – mi ridestai un attimo, persa com’ero nei miei pensieri. Dopo della nascita di Nessie, ci trasferimmo per qualche anno a Seattle per non destare sospetti e l’aiuto di Jacob è stato fondamentale. Da qualche mese siamo rientrati a Forks, e ovviamente vedere una giovane donna chiamare mamma una sua coetanea sarebbe stato molto strano, perciò agli occhi di tutti siamo cugine di primo grado. Dire di essere sorelle, nonostante la grande somiglianza, non avrebbe avuto senso: tutti conoscono il capo Swan e tutti sanno dell’esistenza di una sola figlia: me.
  • Scusami Ness, dimmi. – le sorrisi.
  • Dicevo che mi andrebbe di andare a caccia, vuoi unirti a me? – scossi il capo.
  • No tesoro, va pure. Ci vediamo dopo a casa.. ma mi raccomando, fa attenzione. – le dissi lasciandole un bacio sulla guancia. E lei dopo un enorme sorriso e un bacio ricambiato mi salutò lasciandomi sola.
Mi dispiace amore mio, pensai, ma oggi ilo tuo papà mi manca troppo per far finta di nulla.
POV. RENESMEE
Era da molto che non venivo a caccia. Ovviamente la mia natura mi consentiva di nutrirmi in entrambi i modi, ma a volte la parte sovrannaturale di me prendeva il sopravvento, costringendomi ad abbandonarmi ai sensi e ai miei istinti più puri. Proprio come mio padre. Ci  pensavo spesso: gli occhi, il viso, i capelli.. chissà se magari un pò gli somiglio? Mio padre.
Mia madre è sempre stata restia a parlarmene e si sente l'immenso dolore che prova quando per caso pronuncio la parola “papà”. Chissà se mai riuscirò a conoscerlo, che tipo di uomo è. Mia  madre mi ha sempre rassicurato che è l'essere più buono del mondo pero, se è così, perché ha lasciato la mamma, perchè prenderla in giro per tutto quel tempo fingendo di amarla? E così, persa nei miei pensieri, non mi accorsi che qualcuno era proprio arrivato davanti a me.
Lo guardai bene in viso: capelli ramati, occhi dorati come quelli di mia madre, pelle diafana. Un vampiro.
  • E tu chi sei? -
  
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