Birra
per
Maggie, grane per Nelson
A
Lisa mancava un’ora
prima della fine del turno. Quel giorno Ellie avrebbe fatto il
pomeriggio e la
mattinata sembrava non passare più.
“Scusa…”
Lisa si girò verso il
nuovo cliente, che si era seduto su uno sgabello al bancone del bar e
l’aveva
chiamata cercando di attirare la sua attenzione.
“Ciao” lo salutò lei,
vedendo che era un ragazzo e che le aveva dato del tu. “Posso
portarti qualcosa?”
Lui le guardò il petto e
poi tornò a guardala in viso. Lisa sentì il
nervosismo salirle sulle spalle
quando lui la sorprese e disse: “Sì, Lisa, mi
potresti una tazza di caffè macchiato?”
La ragazza abbassò lo
sguardo e capì che lui le aveva guardato la targhetta per
poterla chiamare per
nome e arrossì per aver pensato male.
“Arriva subito!” esclamò,
improvvisamente molto vivace. Si voltò e afferrò
la caffettiera, tornando a
versargli un’abbondante dose di liquido nero e poi si
allungò a prendere il
bricco del latte.
“Allora, quali novità ci
sono qui a Springfield?” le chiese lui, dopo aver bevuto un
sorso di caffè e
aver allungato una mano al menù.
“Sei tornato da poco?”
Il ragazzo annuì e lei
rimase a chiacchierare con lui un altro po’, fra un cliente e
l’altro. Quando
se ne andò, dopo un’ora, Lisa si stupì
che il tempo fosse volato via tanto
velocemente.
***
Bart
era al bancone del
market e giocava con il cellulare; Apu gli aveva portato via la
televisione e
lui non aveva nient’altro da fare se non servire i clienti.
Quando entrò Milhouse, nel
tardo pomeriggio, fu contento: almeno avrebbe avuto qualche distrazione.
“Milhouse! Prendi due
birre dal frigo” lo invitò. Milhouse
obbedì e Bart lo fece pagare prima di
stappare le due Duff. Sbatté la bottiglietta contro quella
dell’amico e gli
chiese come fosse andata la giornata.
Milhouse alzò le spalle.
“Il solito. Però la mamma mi ha salutato quando
l’ho incontrata in ascensore!”
Bart espirò forte dal
naso, come a contenere una risata. “Guarda,
c’è mia sorella!”
Gli occhi di Milhouse
brillarono quando iniziò a guardarsi intorno:
“Dove? Dove?”
Bart rise più forte e
indicò la porta del locale con la bottiglietta.
“Lì!”
Milhouse si avvicinò al
vetro per guardare fuori, quando la porta venne aperta verso
l’interno e gli
sbatté sul naso. “Ahia!”
piagnucolò il ragazzo.
“Mi scusi…” iniziò a
scusarsi la ragazza che aveva aperto la porta, ma poi lo riconobbe.
“Oh,
Miloser, sei tu!”
“Non chiamarmi Miloser,
Maggie!” la sgridò Milhouse, guardando male Bart.
Ma lui rise. “Oh, scusa
Milhouse, pensavi ci fosse Lisa?”
“Bart! Shhhh… vuoi farlo
sapere a tutti? E poi, non sgridi tua sorella per quello che mi ha
detto?”
Bart annuì e si voltò
verso Maggie. “Non dovresti scusarti quando entri in un
negozio. Se la porta si
apre verso l’interno, deve fare attenzione chi
c’è dietro la porta, non tu!”
“Ma Bart…” piagnucolò
ancora il ragazzo quando notò i due fratelli ridere alle sue
spalle.
“Ok: scusami Miloser se
non sono Lisa” lo prese in giro ancora la piccola Simpson.
Bart rise e batté il
pugno chiuso contro quello della sorella.
“Dammene un goccio” disse
Maggie al ragazzo, indicando la sua Duff.
“No. Questa è mia.”
Maggie alzò gli occhi al
soffitto, ma non insistette.
“Guarda, Milhouse, c’è
Lisa!” disse Bart, indicando la porta da dove stava entrando
una signora di
mezza età seguita dai figli e da altre persone.
“Molto spiritoso, Bart,
bravo…” Milhouse non si voltò neanche e
prese un lungo sorso di birra solamente
per fare un dispetto a Maggie che lo stava guardando.
“Hei,
ciuccellona!”
“Ciao, Babi…” salutò Lisa
entrando nel Market e tenendo la porta aperta per Ellie.
“Cavolo! Lisa! Couff….”
Milhouse iniziò a tossire e si diede dei colpi al petto da
solo quando nessuno
lo aiutò. “C’era davvero
Lisa!” esclamò, una volta finito, con le lacrime
agli
occhi dallo sforzo e guardando male Bart che alzò le spalle
in risposta.
“Ciao, Maggie” salutò Lisa,
lanciando un’occhiataccia al ragazzo dai capelli blu.
“Maggie! Ci sei anche tu!”
Ellie fece due passi verso di lei e le ragazze si scambiarono due baci
sulle
guance.
“Ellie” disse Bart, con un
cenno del capo e la ragazza ricambiò, avvicinandosi al
bancone con un foglietto.
“Ciao, Lisa… Come stai?” Mentre
Ellie chiedeva informazioni a Bart su alcune cose che le servivano,
Milhouse
fece qualche passo avanti per affiancare Lisa, ma lei fece un passo
indietro.
“Milhouse, guarda che non
ho scordato l’altra sera!” lo rimproverò
lei, ma a bassa voce. Lui non disse
niente e incassò il colpo. Ma poi, come se si fosse
ricordato qualcosa in quel
momento, esclamò: “Ti ho visto l’altra
sera con Nelson!”
Lisa lo fulminò con lo
sguardo e lo ignorò avvicinandosi a Bart, rimasto solo al
bancone. “Mamma dice
di non fare tardi che ci sono zia Patty e zia Selma stasera a
cena.”
Bart alzò gli occhi al
soffitto e annuì, continuando a bere. Tutti e due
continuarono a ignorare
Milhouse. La signora entrata poco prima, portò due bottiglie
di latte sul
bancone e sgridò i figli quando tentarono di prendere dei
dolci vicino alla
cassa. Bart la fece pagare e allungò delle caramelle sfuse
al bambino più
piccolo mentre gli altri stavano uscendo.
Mentre
Milhouse si
avvicinava ancora a Lisa, cercando di parlarle ed Ellie si
avventurò lungo la
corsia delle bibite, Maggie si avvicinò di nuovo al bancone
e mise due banconote
da venti dollari sul bancone, vicino alla mano del fratello.
“Per cosa sono, Maggie?”
chiese Bart sospettoso, quando notò che Maggie si era sporta
verso di lui.
“Mi serve della birra per la
festa di stasera…” iniziò lei, ma Bart
la interruppe subito. “No” disse, prima
di tornare a bere, ma continuando a guardarla.
“Dai, Bart, non devi
vendermela. Non rischi niente, basta che la porti a casa. Poi stasera
quando…”
“Forse stasera non
dovresti uscire, Maggie”. Bart continuò a bere e a
guardarsi intorno. Ma Maggie
non la prese bene.
Lisa
stava cercando di
scrollarsi di dosso Milhouse, così, quando sentì
Maggie rispondere a Bart con
un verso strano e strabuzzando gli occhi, si avvicinò a loro.
“Che succede?” chiese, una
volta essere riuscita a staccarsi dal ragazzo.
“Niente” rispose Maggie.
“Maggie vorrebbe portare
della birra a una festa…” disse Bart e la
sorellina gli scagliò un’occhiataccia
come se l’avesse tradita.
“Birra? Ma Maggie non…”
iniziò Lisa, scuotendo la testa.
“Oh, piantala Lisa!” La
ragazzina la ignorò dopo averla interrotta e si rivolse di
nuovo al fratello.
“Dai, Bart, tu di sicuro sai come funziona, lei che ne
sa…”
“Ehi!” esclamò Lisa quando
si rese conto che sua sorella la stava ignorando e probabilmente anche
denigrando.
Maggie si voltò di nuovo
verso di lei e sbuffò. Forte. “Dai, Lisa fatti un
giro sto…”
“Maggie, smettila tu. Non
dovresti bere, né tantomeno portare alcolici a una
festa!”
Sua sorella la guardò
divertita e, con una smorfia che a Lisa non piacque per niente, le
chiese: “Sei
mai stata a una festa, Lisa?”
“Certo che sono stata a
una festa!” esclamò, quasi scandalizzata, la
ragazza. Ma quando Maggie rise
ancora, pensò di non aver dato la risposta giusta.
“E avevi più di dodici
anni, l’ultima volta che ci sei andata?”
“Maggie,
ora basta…” Bart si
era intromesso fra le ragazze. Era una cosa strana, non gli era mai
successo
che loro litigassero. Neanche quando erano più piccole,
quando Lisa era ancora
a casa.
Maggie lo guardò, ancora,
e l’occhiata che gli lanciò lo macchiò
di tentato tradimento, come se avesse
scelto Lisa invece che lei. Per un attimo Bart si sentì
malissimo, ma poi gli
passò. “Ho detto di no. Questione chiusa,
Maggie” le disse, ma abbassò gli
occhi. Non poteva aiutarla. Non quella volta.
“Sei…” Ma non finì la
frase e per Bart fu peggio che se lo avesse insultato.
Maggie
guardò malissimo
Lisa, pensando che se non ci fosse stata lei, sicuramente Bart non
avrebbe
fatto storie. Lo aveva visto fumare Marijuana in camera sua! Non era di
sicuro
un bacchettone come la sorella.
“Perché non sei rimasta a
Cambridge? Qui si stava meglio senza di te!” E corse fuori
dal market.
Corse e corse ancora, con
le lacrime che le scivolavano sulle guance fino a quando non
pensò di scoppiare
per lo sforzo.
Si fermò e si premette la
mano sul fianco, dove sentiva un male allucinante.
“Maggie! Tutto bene?”
Christopher Logan,
bellissimo in tenuta da jogging, le si fermò accanto.
Maggie, se era senza
fiato già prima di vederlo, con la maglietta tirata sul
petto e i capelli lucidi
e spettinati dalla corsa, ora non sarebbe riuscita più a
dire niente.
“Sì, ho solo litigato con
i miei fratelli” disse, dopo un po’, asciugandosi
le guance di nascosto.
“Oh, mi spiace. Qualcosa
di grave?” Maggie alzò una spalla.. “Oh,
anch’io litigo spesso con i miei
fratelli. Noioso, vero?” la consolò lui, ma
dovette trovarla piuttosto triste,
perché le propose: “Che fai? Ti va di fare due
passi insieme?”, e in quel momento
Maggie si sentì la persona più fortunata del
mondo.
***
“Sei
stato bravo, Babi.”
Lisa toccò il braccio al
fratello quando notò che era un po’ giù
di morale dopo la frecciatina di
Maggie.
“È stato difficile.”
Lisa sorrise tristemente e
gli accarezzò il braccio. “Ma hai fatto
bene”. Bart annuì e poi riportò lo
sguardo per il negozio. Era rimasta solo Ellie da servire, mentre
Milhouse era
appoggiato al frigorifero dei gelati e guardava il bancone senza dire
niente e
continuando a bere dalla bottiglietta.
“Oh,
dì
a mamma che stasera non so a che ora arrivo, passo dalla palestra,
convincere
Nelson a fare un incontro e…"
Bart venne interrotto dal ragazzo con i capelli blu che si
staccò dal
frigorifero andando verso di loro.
“Ancora Nelson? Ma cosa ci
troverete in lui? Ma vi ricordate quando faceva il bullo con tutti?
Quante
volte mi ha picchiato? Non capisco proprio perché lo
frequentate!”
Ellie, che si stava
avvicinando al bancone dopo aver finito la spesa fra gli scaffali, alle
spalle
di Milhouse spalancò occhi e bocca. “Mio fratello
era un bullo?”
Tutti
si girarono verso di
lei. Bart vide Milhouse diventare rosso e lo sentì
balbettare. “Tuo… fratello?”
Milhouse si voltò verso di lui e Bart fece una smorfia e
alzò le spalle. Ma
Milhouse non capì. “Quel bastardo di Nelson
è tuo fratello?” chiese alla
ragazza che lo guardava con gli occhi lucidi. “Ah, gran bella
famiglia! Tu
invece cosa fai? Rubi nei negozi? Bart, io controllerei la sua borsa,
dalla
sorella di Nelson non mi aspetterei niente di meno!”
Ellie fece cadere il
cestino con i suoi acquisti e guardò Bart con gli occhi
terrorizzati. “Ti
giuro, Bart, che non ho mai rubato niente…” Il
ragazzo uscì dal bancone per
andarle incontro, mentre notò che anche Lisa
cercò di raggiungerla.
“Ma figurati! Avete
sentito che Nelson è stato anche arrestato? È un
criminale! E le mele non
stanno mai lontane dall’albero!” Milhouse si
dondolò sui talloni e gongolò
delle sue parole, soprattutto quando parlò
dell’arresto di Nelson.
Ellie non si era ancora
ripresa, ma Lisa era riuscita ad affiancarla e a metterle un braccio
sulle
spalle, mentre Bart si era chinato a prendere il cestino.
“Nelson
è stato arrestato
per colpa mia” sussurrò la ragazza a nessuno in
particolare, ma Lisa la sentì
benissimo.
“Sono sicura che ti
sbagli. Vieni, non ascoltare questo stupido…”
“Perché sono stupido
secondo te?” esclamò Milhouse, arrabbiato.
“Perché dico la verità sul quel
mostro?”
Ellie si mosse fra le
braccia di Lisa e scappò via dal market, più
velocemente di come aveva fatto
l’amica poco prima.
“Si dice ‘Perché sarei
stupido?’, Milhouse” lo ribeccò Lisa.
“E sei uno stupido perché…”
“Perché sì!” intervenne
Bart, dandogli uno scapaccione. “Dammi venti
dollari!”
“Perché?” chiese il
ragazzo.
“Perché sei uno stupido!”
gli rispose Bart.
Milhouse borbottò e
brontolò a bassa voce, ma tirò fuori il
portafoglio e diede una banconota
all’amico. Bart la prese e allungò il cestino con
la spesa di Ellie a Lisa,
dicendole di portargliela.
“Tanto in settimana gli
portano via tutto” disse Milhouse quando Lisa stava per
uscire.
“Quando?” chiese la ragazza,
girandosi prima di aprire la porta.
Milhouse alzò le spalle e
fece un brutto ghigno. “Non lo so. Ma la mamma dice che
questa settimana sarà
tutto pulito. E lei ha contatti con il comune, non so se capisci cosa
intendo…
Noi non siamo come certe famiglie che…” Lo
scappellotto che si beccò da Bart lo
interruppe e Lisa ringraziò il fratello con gli occhi, prima
di uscire.
***
Lisa
guidava controllando
tutti i marciapiedi, ma non vedeva Ellie da nessuna parte. Si era
guardata
intorno appena uscita dal market, ma lei non c’era,
così era salita in macchina
e aveva percorso la strada per andare verso casa della ragazza.
Guidò forse per dieci
minuti prima di notarla: una piccola furia arrabbiata che camminava
veloce
lungo il marciapiede. Notò qualcuno scansarsi quando le
arriva davanti, come se
fosse spaventato. Un piccolo sorriso le si disegnò sul viso:
era un vero
uragano.
“Ellie!” la chiamò, ma lei
non si girò, così Lisa accelerò,
accostò al margine del marciapiede, poco più
avanti, e scese di corsa, per bloccarle la strada.
“Ellie” disse, quando
riuscì a raggiungerla e a fermarsi davanti a lei. La ragazza
la guardò ed
esclamò, arrabbiata: “Mio fratello era un
bullo!”
Eh, sì. Era proprio
quello. Ma Lisa non disse niente. “E ruba nei
negozi?” chiese, improvvisamente.
“Scommetto che lo faceva
solo da ragazzino. Sai, si può essere molto stupidi quando
si è piccoli…”
rispose Lisa, sperando di non mentire.
“Quando ero alle
elementari i bulli mi prendevano in giro… Lui…
è come loro…” La ragazza si
guardò intorno, senza vedere niente veramente, tanto era
accecata dall’ira.
“Ecco perché avevano iniziato a lasciarmi stare!
Perché lui li aveva picchiati!
Aveva fatto quello che loro facevano a me!” Nervosa, alla
ragazza tremavano fin
le spalle, da tanto era agitata.
“Vieni, ti accompagno a
casa, vuoi?” Ellie annuì e la seguì
docilmente fino all’auto. Una volta seduta
in macchina, la ragazza si riprese.
“Sono una stupida… Devi
pensare che io sia proprio una stupida…”
“Non penso che tu sia una
stupida, Ellie.”
“Tu non eri sorpresa dalle
parole di quel ragazzo… quel Miller…”
Lisa rise quando lei tentò
di ricordarsi il nome di Milhouse. Probabilmente aveva sentito il suo
soprannome, Miloser.
“Milhouse? Già,
non ero sorpresa. Nelson era in classe con Bart, mio fratello.
Lo… conoscevo”.
“Che idiota che sono! Solo
io non ci ho mai pensato? Fammi indovinare, era uno di quei bambini che
tua
madre ti proibiva di frequentare?” Lisa continuò a
guardare davanti a sé,
mentre guidava verso casa di Ellie. Annuì e non disse niente.
“Ha picchiato il mio
ragazzo, quando mi ha lasciato perché ero incinta. Pensavo
lo avesse fatto per
me… E ha anche picchiato i ragazzini che mi infastidivano
alle medie. Avrei
dovuto capirlo, non era quello il modo di comportarsi. Sono una
stupida. Quelli
che reagiscono così non sono brave persone. E il suo amico,
quel tipo con cui
usciva sempre, Secco, lo sapevo che non era un tipo per
bene…” Fece un profondo
sospiro e guardò fuori dal finestrino. “Nelson non
era…” disse, interrompendosi
subito dopo. Lisa immaginò che parlare male del fratello la
facesse soffrire.
“Ma lo sai che quando ero piccola lo adoravo? Pensavo fosse
il più bravo
fratello del mondo…”
“Ellie, ciò che tuo
fratello ha fatto, non cambia ciò che prova per te. E lo ha
dimostrato nel modo
che conosceva. Ti ha difeso e vuol dire che ti vuole bene.”
La ragazza sbuffò,
arrabbiata e a Lisa ricordò molto Maggie.
“Perché ho una visione
diversa di lui da quella che hanno tutti?”
Lisa sorrise, cambiò
marcia e le accarezzò la mano posata sul sedile.
“Perché è tuo fratello e lo
avevi idealizzato. Prima o poi ci si scontra contro il fatto che in
verità sono
persone con i propri limiti e difetti. E che ci possono
deludere…”
Mentre parlava si rese
conto di dover parlare con Maggie e quando parcheggiò
davanti a casa della
ragazza, disse: “Devo assolutamente scappare. Mi sono
ricordata di dover fare
una cosa. Sicura di stare bene?”
Ellie annuì, molto più tranquilla
di quando l’aveva fatta salire in macchina.
“Dovrò fare una bella chiacchierata
con Nelson!”
Lisa guardò la ragazza
scendere dall’auto con una strana energia e per un attimo,
solo per un attimo,
ebbe pietà di Nelson. Non immaginava che lei non sapesse del
suo passato, ma il
fatto che non ne fosse a conoscenza, faceva pensare a Lisa che lui non
fosse
più il teppista che era e che se era riuscito a tenere
nascoste le cose che
faceva, probabilmente non aveva più fatto niente di grave. A
parte picchiare il
ragazzo che l’aveva abbandonata mentre era incinta.
Quello Lisa poteva quasi
capirlo, però… Cavolo, se il bimbo aveva quattro
anni, voleva dire che Nelson si
era messo a picchiare un ragazzino quando già andava
all’università?
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