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Autore: Suzyyy92    05/01/2021    2 recensioni
"... quanti ricordi, quante cose che sono successe. Una lacrima mi riga il viso, quasi mi manca il respiro nel pensare che questa normalità da domani sarà solo un lontano ricordo".
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chen, Chen, Kai, Kai, Nuovo personaggio, Xiumin, Xiumin
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Un’altra bellissima giornata di sole, un caldo anomalo per aver da poco superato la metà di aprile. Dieci giorni, è stato assurdo solo sentirmelo dire eppure è proprio così. Questo ha detto la ginecologa questa mattina mentre passava quel aggeggio con il liquido freddo e appiccicoso sulla mia pancia. Tra poco più di una settimana la mia vita cambierà completamente ed io non mi sento per nulla pronta. Ho sempre faticato a crescere me stessa e ora? Dovrei iniziare a crescere una bambina, la mia bambina. Dopo l’ecografia raggiungo Jongdae in macchina, data tutta la situazione che si è creata ha preferito aspettarmi fuori, almeno ancora per questa volta. Entro in macchina sbattendo la porta “Amore che succede? La dottoressa ti ha detto qualcosa che non va?” le mie sensazioni sono talmente contrastanti che descriverle è quasi impossibile. Preoccupata ma euforica allo stesso tempo “Dieci giorni Jongdae, mancano solo dieci giorni!” sobbalza e mi sorride, nonostante la preoccupazione che si percepisce dai suoi occhi “Dieci giorni e avremo qui la nostra principessa, non sei contenta amore?” mi guarda dolce. Gli prendo la mano appoggiata sul cambio “Ho paura…” l’ansia prende il sopravvento. I nostri occhi si incrociano di nuovo “Non devi aver paura, affronteremo tutto insieme, io sarò lì con te… Te lo prometto!” mi sorride e come al solito mi scioglie con la sua tenerezza. Avere  una persona come lui al mio fianco, lo dico sempre, è stato un vero dono che la vita mi ha fatto.  Vista la giornata così splendida decidiamo di andare a prendere qualcosa da mangiare e spostarci in piccolo parco isolato vicino a casa per fare un pic-nic tra i bellissimi alberi di ciliegio che sono finalmente fioriti. E’ bello star qui in mezzo alla natura a goderci i raggi del sole e ad ammirare ko splendore intorno a noi. Jongdae è particolarmente tranquillo e rilassato, finalmente quella brutta storia se la sta mettendo alle spalle e sono sicura che ora è anche più emozionato di me per la grande sfida che ci aspetta. A volte non ci penso ma non ha ancora trent’anni ed ha già affrontato tanto anche lui eppure non ha mai perso quella spensieratezza e quella dolcezza che lo ha sempre caratterizzato. Siamo qui abbracciati, a coccolarci l’una con l’altro e soprattutto a goderci i nostri ultimi attimi da coppia prima che tutta la nostra vita si sconvolgerà completamente con qualcosa che ancora non abbiamo nemmeno l’idea di come sarà.

E’sabato sera e come ormai ogni giorno sono sdraiata sul divano a guardare un drama alla televisione mentre Jongdae è chiuso nel suo studio a lavorare. Per starmi vicino sta lavorando principalmente da casa ed ogni tanto vengono qui i ragazzi per scambiarsi consigli e per registrare qualcosa insieme. Stranamente sono diversi giorni che Chanyeol non si fa vedere, solitamente era sempre il primo ad essere qui, spero per lui che le cose stiano andando meglio. Dovrei alzarmi e preparare la cena anche se la mia solita voglia di pizza sta prendendo anche oggi il sopravvento. Credo che una volta partorito non mangerò più la pizza per molto tempo. Sento il campanello suonare, in realtà non aspettavo nessuno. Sarà sicuramente qualcuno dei ragazzi e Jongdae sarà talmente concentrato nel suo mondo che non avrà sentito il citofono. Mi alzo a fatica per andare ad aprire e mi ritrovo davanti Youngji. C’eravamo sentite questa mattina e mi aveva detto che sarebbe uscita con le sue compagne di corso, non pensavo venisse qui. L’accolgo con il sorriso, è sempre un piacere per me vederla “Ma ciao! Che sorpresa!” la abbraccio forte a me. Ricambia sorridendo “Posso entrare? Mi sei mancata tanto! Ero in giro con le mie amiche ma avevo voglia di vederti ed ho pensato di passare a salutarti. Sei sola?” ormai la timidezza che c’era inizialmente tra noi si è trasformata in un rapporto puro e sereno. Le faccio segno di entrare “C’è Jongdae, ma è di là! Vuoi qualcosa da bere? Intanto siediti!” le indico di mettersi sul divano. “Solo un po’ d’acqua, ho un po’ bevuto prima!” scoppio a ridere, a me questa ragazza mette sempre tanto tenerezza. Vado in cucina e le porto da bere, oltre che dei buonissimi biscotti al cioccolato che ha comprato mio marito l’altra sera quando l’ho mandato in pasticceria a prenderli colpita da una voglia improvvisa in piena notte. Ci mettiamo a mangiarli insieme “Allora che stavi facendo?” mi chiede gentilmente. Le sorrido “Nulla, come ogni giorno ormai… sto sempre e solo a guardare la tv sul divano…” sono sempre stata una persona frenetica e questa vita ammetto che mi sta distruggendo. Mi accarezza il braccio “Guarda me, pensa che ho un esame tra pochi giorni… solo a dirlo mi viene da mettermi le mani nei capelli!” direi che la vita da universitaria, invece, non gliela invidio per nulla! Scoppio a ridere “In realtà ho anch’io un esame tra qualche giorno… almeno tu sai la data!” spontaneamente metto la mano sulla pancia e lei, dolcemente, mette la sua piccola mano sulla mia. Mi sorride dolce “Oddio, non me lo ricordare! Ti prego non partorire il giorno del mio esame!” se solo potessi programmare la cosa. “Non sono io che scelgo ma questa principessa qui dentro!” iniziamo a scherzare sulla cosa, raccontandole di quanto sono stati pesanti questi ultimi giorni. Si alza d’improvviso, non ho mai fatto caso alla cosa ma il suo fisico minuto e longilineo mi ricorda tanto il mio di prima della gravidanza, chissà se tornerò mai così anch’io “Vado in bagno, l’alcool inizia a dare i suoi effetti!” mi sa tanto che con le sue amiche ha un po’ esagerato questo pomeriggio. Annuisco mentre mi metto a sistemare un po’ il salotto, ultimamente sto diventando anche una maniaca dell’ordine. Sento nuovamente citofonare alla porta, ed ora chi sarà? Sicuramente qualcuno degli Exo, urlo a Jongdae ma non mi sente. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti Sehun. La sua presenza come al solito mi sorprende “Ciao Sharon, c’è Jongdae?” immaginavo che cercasse mio marito. Lo chiamo e nel frattempo lo faccio entrare. Sento intanto la voce di Youngji che sbuca fuori dal bagno urlando “Sharon, hai dei pantaloni da prestarmi? Non so come ha fatto a farmi convincere a farmi mettere una gonna così corta…” a quanto pare ha notato la presenza in casa del bel maknae ed rientra in bagno velocemente. Noto lo sguardo di Sehun imbarazzato e piuttosto rosso che sorride timidamente. Mi rendo conto che la mia amica ha bisogno di me, vado a prenderle un paio di jeans e nel frattempo avverto Jongdae dell’arrivo del suo ospite. La scena attorno a me è talmente rapida che quasi non riesco a capirci nulla. Youngji, dopo essersi cambiata corre verso la porta accennando un timido saluto a Sehun che si è seduto sul divano mangiando i biscotti e fissando quasi il vuoto con lo sguardo perso. La mia dolce amica mi stringe forte in un abbraccio “Devo scappare! L’ultima metro parte tra cinque minuti… succede sempre quando bevo! Ci sentiamo domani, stammi bene e salutami Jongdae… ciao Sehun” senza quasi rendermene conto scompare dai miei occhi con passo svelto e deciso. Non riesco a capire cosa possa essere successo, era così tranquilla prima e poi le metro vanno fino a notte fonda il sabato! Noto che Sehun sta fissando la porta d’ingresso piuttosto rosso in viso. Giuro, sono piuttosto confusa in questo momento, la situazione mi è forse sfuggita di mano? Fortunatamente poco dopo ci raggiunge mio marito portandosi l’amico con lui nello studio e mi rimetto sul divano a guardare la tv ordinando le nostre solite pizza, ebbene si piccola Miyou hai visto che mondo ti aspetta, mi sa tanto che è meglio star qui dentro ancora un po’!  

Questa mattina è arrivato un pacco per me dall’Italia, dopo diversi mesi di insistenza mio padre mi ha finalmente spedito un po’ di album di fotografie. Sono da sempre appassionata di foto, amo scattarle ma soprattutto amo conservarle perché sono l’unico modo per lasciare intatti i ricordi così come sono senza che nessuno degli eventi esterni li possa cambiare in alcun modo. Sono molto affezionata a questi album, qui ci sono tante foto di mamma e soprattutto tutte le foto di quando io e Minseok eravamo bambini. Soprattutto in un momento come questo è proprio bello rivedere le mie foto da piccolina e immaginare come sarà Miyou. Chissà se mi assomiglierà oppure sarà più simile a Jongdae. Avrò già fatto passare queste pagine un milione di volte tanto che ormai sono consumate. Sento all’improvviso le braccia di mio marito che mi stringono dolcemente intorno al collo dopo aver dato un piccolo bacio sulla guancia “Che fai amore?” mi chiede mentre si siede di fianco a me. “Stavo guardando delle foto…” noto che prende un album ed inizia a sfogliarlo sorridendo da solo. Mi indica una mia foto, era la festa dei miei 100 giorni e mamma aveva deciso di farmi indossare un vestito da principessa, avevo i capelli piuttosto chiari ed indossavo una coroncina rosa “Sei tu amore? Eri proprio una piccola principessa!” gli sorrido dolcemente mentre continua a sfogliare l’album e scoppia a ridere “Oddio questo è Minseok vero? Avevo visto una foto tempo fa ma questa fa troppo ridere!” mio fratello da piccolo era piuttosto cicciottello, e i miei genitori si divertivano a mettergli degli abiti ridicoli tanto per farlo apparire. Eppure era così carino! Scoppio anch’io a ridere “Si quel piccolo baozi è proprio lui! Pensa se Miyou assomiglia a lui! La mia speranza è che sia bella come la sua mamma, non come suo zio!” continua a fissarlo senza mai smettere di sghignazzare. Poco dopo si alza ed estrae una foto dal portafoglio “Questo sono io invece, non te l’avevo mai mostrata!” in realtà non si rende conto che internet è pieno di sue foto da piccolo, era un bambino tenerissimo anche lui. “Spero davvero che Miyou prende da te” lo guardo dolcemente mentre noto che continua a rovistare tra le foto. Me ne mette davanti una, forse una delle foto che avrei voluto evitare di vedere “Sharon e chi è quel bambino che abbracci così amorevolmente qui?” in realtà quello non è un bambino. La foto che ha estratto Jongdae è una foto che per anni è stata appesa nella mia cameretta ed è una delle foto a cui sono più affezionata. Il mio guardo si rattristisce da subito “Non è un bambino amore, quella è Miyoung! Era il primo giorno di scuola elementare… volta la foto se vuoi!” la gira e dietro scritta con caratteri semplici e ormai sbiaditi c’è scritto “Miyoung e Sharon… amiche per sempre!”. Miyoung da bambina era proprio un maschiaccio mentre io ero la classica bambolina sempre con i codini e la gonna eppure avevamo un rapporto di simbiosi quasi come se fossimo davvero sorelle di sangue. Vedere questa immagine e ricordare cosa siamo diventate ora mi fa tanto male. Mi alzo di scatto e mette le foto tutte nuovamente apposto, Jongdae si rende conto che c’è in me qualcosa che non va “Amore, vedrai che tutto si sistema! Dai ora non pensare a cose tristi, sono sicuro che un giorno ci scherzerete insieme su questa cosa!” mi accarezza i fianchi e mi aiuta a sistemare, spero davvero che abbia ragione. Nel mettere apposto prende una mia foto e dice che la vuole conservare lui per farla un giorno vedere alla nostra bambina quando sarà più grande, gli sorrido e faccio lo stesso con la sua foto che custodiva così gelosamente da tanto tempo.

E’ ormai notte fonda e Jongdae dorme ormai da un po’, io invece non riesco proprio a prendere sonno. Mi alzo ed inizio a passeggiare per la cucina cercando di non far rumore per svegliarlo. Rivedere quella foto con Miyoung quest’oggi ha solo peggiorato le cose, pensare quello che eravamo e quello che ora siamo diventate mi distrugge. Non avrei mai pensato che il nostro rapporto si sfaldasse così all’improvviso in un momento che sembrava tanto perfetto per la nostra vita. Mi manca, e nonostante in Youngji abbia trovato un’ottima amica la persona di Miyoung e il nostro rapporto da sorelle non lo potrò mai sostituire con nessuno. Vorrei parlare, chiederle scusa e riuscire a far tornare tutto come prima. Prendo nuovamente la scatola con gli album e cerco la nostra foto, una delle tante insieme in realtà e le lacrime iniziano a scendere senza sosta. Riguardo quella scritta, era stata lei a farla quando io a malapena sapevo solo scrivere il mio nome. Abbiamo la stessa età eppure lei è sempre stata molto più avanti di me in queste cose! Vorrei solo che potesse vederla questa foto. Ho deciso, gliela farò avere in qualche modo, costi quel che costi! Prendo un foglio di carta e raccolgo tutte le mie idee.

“Probabilmente queste sono le parole che mai avrei pensato di scrivere, eppure eccomi qui!
Ogni volta che guardo questa foto l’unica frase che mi viene in mente è “per sempre”, già perché noi due ci eravamo promesse che sarebbe stato così. Saremmo state legate per sempre come due sorelle che sono cresciute insieme e che insieme avrebbe combattuto tutte le sfide che la vita ci avrebbe posto davanti… e invece cosa è successo? Ora siamo come due estrenee con un passato comune alle spalle che ci lega con un filo indissolubile. Non abbiamo mai sognato la vita perfetta, ci siamo sempre dette che se saremmo state insieme sarebbe andato tutto bene. Ci saremmo state nei momenti importanti della nostra vita, così come tu eri lì quando mi sono sposata io avrei dovuto sempre esserti vicino in tutte le scelte d’amore che avresti voluto fare. Ci eravamo promesse che niente e nessuno avrebbe potuto modificare quello che era il rapporto che da sempre ci legava che nonostante i problemi avremmo trovato il modo per esserci l’una per l’altra. Già ti immaginavo lì, di fianco a me a guardare la mia bambina che sorrideva per la prima volta, che saresti la prima persona a cui l’avrei lasciata tenere in braccio, a cui avrei raccontato euforica tutti i suoi minuscoli cambiamenti. E invece ora, per colpa mia e della mia terribile voglia di aver sempre ragione, nemmeno ci parliamo più. Mi manchi Miyoung, mi manca quel maschiaccio che ogni volta mi tirava fuori dai guai, quell’amica che sgridava quando sbagliavo e che mi supportava quando dovevo prendere le decisioni importanti, mi manca il tuo sorrisetto malizioso di quando mi parlavi di quegli argomenti “imbarazzanti” che mi facevano arrossire, mi manca il tuo “svegliati Sharon” di tutte quelle volte in cui non capivo le situazioni nonostante si mostravano palesi davanti a me, insomma mi manca la mia migliore amica, quella persona che nel bene o nel male mi ha insegnato a vivere e per la quale anche io farei di tutto pur di riaverti qui!
Non so se mai leggerai queste mie parole, ma sappi una cosa che mai e poi mai nessuno, nemmeno un ragazzo potrà mai sostituire quello che c’è tra di noi e che mi dispiace tanto aver dubitato di te! In qualunque modo andranno le cose sappi che racconterò di te alla mia Miyou di quanto speciale è sua zia e di quanto lei desidero diventi esattamente come te, quel piccolo maschiaccio che mi stringe forte in questa foto!

Ti voglio bene e te ne vorrò per sempre,
tua Sharon”

Aver scritto queste poche righe, che chissà se mai avrò modo di dare a Miyoung insieme alla nostra foto mi fa sentire meglio, nonostante tutto. Sospiro e richiudo la busta riponendola in una tasca della mia giacca. Troverò il coraggio di fargliela avere in qualche modo, ho bisogno di lei nella mia vita e so che in qualche maniera anche lei sente il bisogno di me. Quel filo che ci ha sempre unito è ancora attaccato saldo ad entrambe, ne sono sicura!

I giorni passano velocemente e l’idea che la data si avvicina sempre di più mette sia me che Jongdae in un stato d’ansia e nervosismo decisamente percepibile. Ammetto di essere nervosa ma anche lui ha bisogno di darsi una bella calmata. Se fino qualche giorno fa era tutto dolce e tenero,sarà ma oggi proprio non riesco a sopportarlo. Ho bisogno dei miei spazi, di poter fare le cose che voglio ed invece lui continua a rimproverarmi per tutto. “Non fare questo!” “Stai seduta!” “Rimani a casa!” insomma io così non riesco proprio più a sopportarlo. Già la bambina non sta ferma e questa pancia mi provoca dei mal di schiena assurdi e poi anche lui deve metterci. Alla fine finalmente è uscito, credo sia andato a giocare alla playstation con Chanyeol al loro dormitorio, ho voglia solo di stare con me stessa e rilassarmi. Di certo, con lui in casa, faccio di tutto tranne che star tranquilla come dovrei. Sto sistemando la cameretta di Miyou, ho messo già tutte le tutine che ho comprato in ordine ed ora voglio iniziare a sistemare anche i vari peluche che le abbiamo comprato sulle mensole. Voglio che sia pronta per quando arriverà. E’ la cameretta della mia principessina e deve essere perfetta! Sto canticchiando una canzone che passa sempre in televisione quando all’improvviso uno strano dolore mi assale. Oddio che succede! Mi fermo un secondo appoggiandomi con la schiena al muro. Di nuovo, ma che diavolo è?  Cerco lentamente di spostarmi verso il salotto, magari sono solo delle piccole contrazioni, già mi erano capitate in questi ultimi giorni. Mancano tre giorni alla data che mi ha detto la ginecologa e poi, no è impossibile. Mi provo a sedere sul divano ma i dolori sono sempre più forti, non c’è modo che smettano. Che faccio ora? Cerco di calmarmi e fare quegli esercizi che mi hanno spiegato in ospedale.
Sarà passata quasi mezz’ora ma i dolori non smettono, voglio chiamare Jongdae, ho bisogno che torna a casa immediatamente. Digito il suo numero, ma… ha il telefono staccato? Ma come è possibile? Provo a digitare di nuovo il numero. Niente, risponde la segreteria. Non dirmi che ha il telefono scarico! E ora che faccio? Non devo farmi prendere dal panico. Minseok, provo a chiamare mio fratello. L’altro giorno mi ha detto che ha chiesto alcuni giorni di licenza per quando nascerà la bambina e che aveva chiesto di poter uscire nel caso emergenza. Provo a chiamare la base ma purtroppo un suo superiore mi risponde che è fuori per un esercitazione. I dolori sono sempre più forti. Cerco di resistere ma, come faccio? Voglio solo piangere in questo momento ma devo essere forte! Se prima i dolori erano intensi ma distanti tra loro ora sono fitte sempre più vicine. Riprovo nuovamente a chiamare Jongdae, ma niente da fare. Vorrei chiamare una persona ma, Sharon chiamala! Voglio Miyoung, ho bisogno di lei in un momento come questo. Digito nervosamente il suo numero sul display del cellulare, squilla a vuoto. “Pronto!” ha un tono di voce sorpreso. Fatico a parlare “Miyoung… ti prego… aiutami… non so cosa sta succedendo ma… credo che sia arrivato…il momento!” sono disperata, non riesco a smettere di piangere. Non mi lascia neanche il tempo di parlare “Ma Jongdae? Ascolta hai le contrazioni vicine tra loro? Insomma che senti?... Prepara la borsa… insomma…Arrivo!” sento la sua voce fredda ma allo stesso tempo agitata. E’ proprio vero che gli amici si dimostrano nel momento del bisogno, senza chiedermi nulla mi viene a prendere e mi porta veloce in ospedale. I dolori non si placano, anzi aumentano. Non riesco a parlare, vorrei dirle tante cose in questo momento ma non ce la faccio. Prima di scendere dalla macchina mi ricordo della lettera che ho nella tasca della giacca e gliela lascio scivolare sul sedile del passeggero, in modo che la possa trovare una volta che riprenderà la macchina. Continuo a urlare il nome di mio marito, non posso pensare che sta succedendo tutto senza di lui. Miyoung mi raccomanda di calmarmi e che troverà lei un modo per avvertirlo subito.

Arriviamo all’ingresso dell’ospedale  e c’è una grande coda. Miyoung mi sorregge con un braccio mentre con l’altro attira l’attenzione di un’infermiera “Mia sorella sta per partorire!!!” mia sorella, ho sentito bene. Mi ha chiamato così. Mi accompagnano in un’altra sala mentre Miyoung non stacca mai la sua mano dalla mia.  Urlo di nuovo e fa di tutto pur di calmarmi “Sharon rilassati, devi solo rilassarti! Ora chiamo Chanyeol, è insieme a Jongdae. Tu devi solo stare tranquilla!” mi stringe forte a lei. Ho sentito bene, ha detto Chanyeol? “Ma ti sei rimessa con…” non mi lascia tempo di finire la frase “Si, ci siamo rimessi insieme ma l’importante adesso è altro…. Dobbiamo pensare a te, non a me!” mi guarda dolcemente mentre cerco di accennare un timido sorrido. Prende il cellulare e chiama Chanyeol nel frattempo alcune infermiere mi fanno sdraiare su un letto e mi attaccano ad una macchina per il monitoraggio. “Stanno arrivando, davvero tu cerca solo di star tranquilla ora” mi sorride dolce e ricambio anch’io con lo stesso “Non lasciarmi Miyoung… non lasciarmi più ti prego…” non mi risponde ma annuisce.
Succede tutto così velocemente che quasi è difficile spiegare. Vedo Jongdae correre nella stanza mentre una ginecologa lo ferma per dargli alcune indicazioni. Si avvicina a me a Miyoung, i dolori sono sempre forti ed insistenti. Sento caldo, molto caldo. “Amore…” riesco a dirgli con un filo di voce mentre mi bacia dolcemente la fronte “Amore, ci siamo! Ricordati che sei forte e che ti amo! Io sono qui con te principessa!” gli sorrido mentre le lacrime mi attraversano il viso come un fiume in piena. Davanti a me scorrono tante scena, tutto quello che in poco più di un anno abbiamo vissuto insieme da quel che venne a rapire un Baekhyun molesto fuori dal bagno del dormitorio fino al momento in cui ci siamo promessi amore davanti all’altare. Jongdae, il mio Jongdae, quel principe che è entrato nella mia vita quasi in punta di piedi e che ha rischiato il tutto e per tutto pur di dimostrarmi il suo amore. Quel ragazzo così semplice e normale che mi ha preso e mi ha salvato la vita, portandomi in un mondo che mai avrei immaginato di poter vivere. Poco dopo sento i medici intorno a noi confabulare qualcosa e vengo portata in un'altra stanza. Miyoung mi segue con lo sguardo e riesco ad intravedere anche Chanyeol e mio fratello a pochi passi da lei.

Quello che vedo sono solo tante luci bianche tutte puntate verso di me, sento la mano calda del mio Jongdae che stringe forte la mia senza parlare. Riesco a scambiarmi uno sguardo fugace con lui e noto benissimo i suoi occhi. I suoi grandi occhi scuri sono rossi e lucidi, quest’immagine che sono sicura negherà per sempre rimarrà nel mio immaginario per tanto tempo. Sento tante voce intorno a me, i dolori sono sempre più forti. Sento caldo, sto sudando! Non credevo che fosse tutto così doloroso. Mi ripetono di respirare e di spingere, continuano a ripeterlo. Sento la mano di Jongdae tremare ed io cerco di stringerla sempre più forte.” Ancora un pò... Forza… Sei brava! Spingi… Spingi…” sempre le stesse parole che si ripetono allo sfinimento fino a quando all’improvviso tutto tace. Un gemito, solo forte gemito. Un pianto liberatorio di un piccolo esserino tutto sporco di sangue. C’e l’ho fatta, non riesco ancora a crederci che ce l’ho fatta. Sento la mano di Jongdae staccarsi da me e riesco a con la coda dell’occhio a vedere che è impalato nel fissare quella piccola bambina che piange senza sosta. Improvvisamente un’infermiera si avvicina a me con la piccola e me l’appoggia sul mio seno per qualche istante. Il contatto con il suo corpicino, così piccolo e bagnato è qualcosa di completamente indescrivibile. Ho il cuore che batte a mille, le lacrime non smettono di rigare il mio viso. Me la portano via subito prima di riuscire a vederla con attenzione, in un istante non vedo più nessuno. Né Jongdae, né le infermiere, né la mia piccola Miyou. Dopo poco vengo riaccompagnata in una stanza dove mi aiutano a rivestirmi ed a lavarmi.

E’ successo tutto così velocemente che quasi non mi rendo nemmeno conto di essere diventata mamma, di avere un piccolo esserino da proteggere e da coccolare e che sarò legata a vita a lei. L’infermiera che mi ha aiutato mi raccomanda di star tranquilla e che presto potrò vedere la mia bambina. Se ne va poco dopo e rimango a fissare il soffitto bianco della mia stanza, cercando di immaginare quella che potrà essere la mia vita d’ora in poi. Mi addormento ma mi risveglio poco dopo sentendo una mano calda che mi accarezza il viso “Ben svegliata! Hai fatto davvero un ottimo lavoro cucciola mia!” è Jongdae, cerco di alzarmi per dargli un bacio quando lui mi ferma raccomandandomi di star tranquilla. Mi hanno dato dei punti e non mi sono nemmeno resa conto. Gli sorrido “E’successo davvero… Tu l’hai vista? Voglio vederla!” mi guarda dolcemente accarezzandomi il viso “Non l’ho vista nemmeno io… l’hanno portata a lavare ed a fare tutti i controlli, tra poco ce la porteranno” mi tranquillizza. Ci guardiamo, entrambi quasi non riusciamo a parlare. Sento qualcuno bussare la porta, è Miyoung. Rimane lì per qualche istante immobile “Jongdae, mi hanno detto che puoi andare a prenderla! Rimango io con lei…” ci sorride mentre Jongdae dopo aver lanciato uno sguardo si avvicina alla porta “Arrivo subito!” accarezza il braccio alla mia migliore amica e esce dalla stanza. Tra pochi istanti la potrò finalmente vedere, e la cosa più bella è che anche mia “sorella” è qui con me in un momento importante come questo.
   
 
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