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Autore: Blue_Wander    06/01/2021    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Andandosene via

 

Yoongi si appoggiò al tronco di un albero poco lontano da dove Namjoon cercava di raccogliere qualche frutto maturo. Doveva mantenere la calma, comportarsi da duro e non lasciarsi trasportare delle emozioni. Namjoon rimaneva il generale delle guardie di Zamek, forte e preparato più di qualsiasi altro soldato.

-So che sei lì, Yoongi.- cominciò il biondo di spalle. -Perché mi osservi?

L'altro non rispose subito. -Per lo stesso motivo per cui tu ci hai traditi tutti quanti.- si staccò e fece qualche passo verso di lui. -Semplice curiosità.

Il generale emise un verso leggermente divertito. -Ma di che parli? Devi aver sbattuto la testa.

Il sovrano di Ignogan si precipitò con passo svelto dal minore e lo prese dal collo del farsetto stropicciato che l'uomo indossava da sempre sotto alla semplice armatura pratica che, al momento, se ne stava sul prato al fianco di alcuni compagni di viaggio. -Pensi che siamo degli stupidi, non è vero?

-Io non so di che parli.- scandì Namjoon, liberandosi con facilità e dandogli le spalle.

-Negare l'evidenza non mi farà cambiare idea.- spiegò, facendo trasparire una punta di delusione nelle sue parole. -Il Guardiano ci ha detto tutto.

Yoongi lo vide venire percorso da un brivido, fermandosi nel mezzo di un passo. Sospirò e si girò verso di lui, ridendo per una manciata di secondi in modo quasi isterico, per poi fingere di asciugarsi una lacrima. -È divertente.- pronunciò. -Siamo amici da anni ma ancora non conoscevo questo lato di te.

Il maggiore, sul punto di una crisi di nervi, lo raggiunse un'altra volta e gli si piazzò davanti. -Namjoon.- lo chiamò, stentoreo. -Ora basta.- scosse la testa. -Comportati da generale e conserva quel briciolo di dignità rimasta.

L'altro girò il viso leggermente dalla parte opposta e sorrise un'ultima volta. -Guardiano, re, principe.- pronunciò con tono canzonatorio. -Generale.- continuò. -Qui tutti abbiamo dei titoli.

-Ognuno di noi ha un ruolo.- rispose l'altro. -Responsabilità verso le persone che ci circondano, ma prima di tutto verso noi stessi. L'ho imparato proprio in questa missione, un concetto che all'inizio pensavo fosse chiaro per gli altri tranne che a me.

Il minore si allontanò ancora. -Quindi se non faccio quello che gli altri si aspettano da me questo farebbe di me una cattiva persona, giusto?- domandò senza aspettare la risposta. -Ma se ti do una ragione, allora?- continuò. -A chi darai ascolto, al Generale o al Guardiano? A quale carica, a quale titolo?

A quel punto Yoongi non si scompose più. -Mi dispiace, Namjoon.- disse in tono malinconico. -Sapevo che nascondevi qualcosa fin dall'inizio dato il tuo comportamento sospetto, ma non avrei mai immaginato che avresti fatto la spia in questo modo per...- per un attimo non seppe cosa dire. -Per qualcosa che non vale la pena nemmeno di essere confessata.

Il re vide il generale sul punto di dire qualcosa per ribattere, ma dei passi regolari e sicuri si fecero sempre più vicini, facendo così comparire davanti ai loro occhi la figura di Kerasi con qualche ramo asciutto tra le braccia. I due uomini rimasero in silenzio fino a che la ragazza non li raggiunse con un sorriso sulle labbra secche dal fresco vento che aleggiava. Dopotutto il Regno dell'Aria era poco più sud di loro. -Va tutto bene?- chiese, accigliata visibilmente. -Avete certe facce.

Prima che Yoongi potesse rispondere Namjoon avanzò verso la sorella e le mise una mano sulla testa, riservandole un sorriso gentile. Subito dopo l'abbracciò dolcemente, poggiandole un delicato bacio sulla fronte, mentre le accarezzava mellifluamente i capelli. Dopo essersi allontanato quasi subito la guardò negli occhi confusi e si sporse verso il suo orecchio. -Kerasi, sei sempre stata la mia luce e la mia gioia. Ho promesso di proteggerti sempre in ogni caso e voglio che tu sappia che continuerò a farlo.- si allontanò sotto gli sguardi interrogativi dei due e sparì tra la vegetazione.

In quel momento il Re capì che il Generale non sarebbe più tornato.

 

La notte era calata definitivamente e Hoseok aveva il compito di spiegare il motivo per il quale Namjoon non si fosse unito a loro -e non solo per quella cena improvvisata.

Kerasi aveva intuito che qualcosa non andasse: aveva da sempre notato che suo fratello maggiore si comportava in modo strano e, soprattutto negli ultimi tempi, l'atteggiamento freddo e distaccato era diventato più insopportabile.

Quando Hoseok diede la notizia però, la giovane soldatessa, non disse una parola e si limitò a sorridere a sua volta cercando di trattenere le lacrime. Era stata talmente concentrata su Jungkook che aveva perso di vista suo fratello, l'unica parte della famiglia che le aveva mostrato affetto. Seyun abbracciò Veral quando sentì della copertura del, ormai, ex generale, dimostrando verso l'amica la propria parte più protettiva, giurando che gli avrebbe sparato in fronte se solo avesse avuto il coraggio di farsi vedere un'altra volta.

-Forse siamo stati brutali con lui.- aggiunse Hoseok subito dopo. -Namjoon aveva una valida ragione per comportarsi in quel modo, una con cui purtroppo non posso interferire. Sembra che avesse un debito verso Opale.- il Guardiano puntò gli occhi su Jungkook che però non disse nulla e addentò una mela, cercando di fare meno rumore possibile.

Blanche scosse la testa. -Non so se è il caso.- cominciò. -Ma posso dire con certezza che per rischiare la sua carica così importante, in gioco ci deve essere qualcosa che non può davvero permettersi di perdere.- puntò il proprio sguardo su Kerasi. -Forse è solo una mia sensazione, però personalmente sento che non potrà mai esserci nessun legame come quello tra fratelli. Quando Laila è stata ferita sentivo che avrei fatto di tutto pur di poterla di nuovo vedere in salute.

-Cosa stai cercando di dire?- chiese Seokjin, stringendo la mano della giovane soldatessa.

L'altra si strinse nelle spalle. -Solo che dovremmo tenere sott'occhio Kerasi. Ho trascorso abbastanza tempo con voi per comprendere che Namjoon non metterebbe in questione la sua importanza per qualcosa di futile.- guardò nuovamente l'interessata. -Avere un minimo di considerazione in più per Kerasi dopotutto non dovrebbe essere così difficile.

-Posso cavarmela da sola, sono stata addestrata per questo.- si intromise. -Siamo qui per frantumare Opale, giusto?- chiese gesticolando appena. -Io ero quella più vicina a mio fratello eppure non mi sono mai accorta di niente per via del mio lavoro come guardia del corpo. Non merito la protezione di qualcuno che avrei il compito di tenere al sicuro a mia volta.

Blanche scosse la testa. -Non fraintendermi.- si grattò la guancia. -Non ho detto che dobbiamo mettere da parte la missione principale del nostro viaggio, solo che dovremo cercare di tenerti lontana dai guai.- fece una piccola pausa. -Per sicurezza, ecco.

-Sono d'accordo.- sorrise Veral. -Anzi, propongo di dividerci in due gruppi una volta entrati in città. Ora che non ci sono più i Mostri avranno aumentato il numero di Jawahrat nella zona e sicuramente Namjoon avrà già detto che siamo rimasti in otto, perciò non ci fermeranno se viaggiamo in quattro.

Yoongi annuì. -Sì sono d'accordo.- guardò verso il principe. -Comunque io e Jungkook capitaneremo i due gruppi, perciò dovremmo procurarci una mappa e segnare un percorso specifico per arrivare al castello di Rubino.

-La leggenda narra che sia protetto dal labirinto del Minotauro, una delle creature che ha voltato le spalle ad entrambe le fazioni.- spiegò Blanche. -Sembrerebbe anche più aggressivo del Basilisco di Tachyta; molti guerrieri hanno perso la vita, inghiottiti dai rampicanti che circondano i percorsi.

Hoseok sembrò pensieroso. -Ziràn è la città che ha opposto più resistenza dopo Ignogan. Ho saputo da alcuni Jawahrat che Rubino ha eliminato gli ultimi sovrani del regno mangiandoli vivi.

Veral venne percorsa da un brivido e trattenne un conato di disgusto. Solo il pensiero di vedere un simile mostro divorare carne umana le faceva rizzare i capelli.

-Non sappiamo ancora quali saranno i suoi assi nella manica.- spiegò Yoongi coricandosi sull'erba fredda e leggermente bagnata. -Ma a giudicare dalle altre Gemme che abbiamo sconfitto direi che uno dei suoi poteri sarà il fuoco.- Seyun alzò gli occhi al cielo ma non disse niente, mentre Seokjin rideva nell'assistere alla scena.

Mentre il gruppo cercava di dormire come meglio poteva sul terreno scomodo, Veral si avvicinò a Jungkook, l'unico rimasto ancora seduto contro il tronco di un albero. Nonostante quel suo gesto così insolito non disse niente e si limitò poco dopo a poggiare la testa sulla sua spalla. Lui allora le rivolse uno sguardo confuso.

-Cosa c'è?- chiese allora la castana. -Vorreste che i miei occhi fossero scuri come i vostri, che portassi una katana alla cintura e che mi chiamassi Krach di cognome?- gli sorrise e si tirò su.

Il principe arrossì e girò la testa. -N-no, certo che no.

Veral emise un verso divertito ma prese nuovamente le distanze, sedendosi leggermente più lontano. -Mi dispiace per quello che è successo con Namjoon.- confessò sincera, ammirando le stelle del cielo notturno. -E so che voi vi sentite molto in colpa per l'accaduto; anche Kerasi è dello stesso avviso.- Jungkook la guardò nuovamente, quella volta più a lungo di quanto avrebbe voluto. -So che lui era molto importante per entrambi.

-Non riuscirò mai a perdonarmi per aver messo in pericolo tutti. La mia ammirazione per lui mi ha reso cieco.- agitò le braccia in preda alla rabbia. -Come potrò diventare Re se continuo a fare scelte sbagliate?

Quella volta fu Veral a fissare i propri occhi sulla figura statuaria del giovane. Per un attimo ebbe l'istinto di toccarlo, ma ricacciò il pensiero e ricordò la differenza tra i loro ruoli. Solo dopo un attimo silenzioso la ragazza distolse lo sguardo e diede la propria risposta. -Fidarsi non è una scelta sbagliata. Pensateci bene: quando avete cominciato questo viaggio non sapevate niente della magia, ne ignoravate persino l'esistenza. Quando è arrivato Yoongi vi siete fidato di lui e lo avete seguito fin qui, dico bene?- il principe annuì. -E lo rimpiangete?- ottenne un cenno negativo del capo. Veral sorrise. -Ammettiamolo, il nostro Re di Ignogan non è il miglior persuasore del continente.- Jungkook rise un po' e la ragazza si ritrovò soddisfatta di se stessa. -Cosa vi ha spinto a fidarvi?

Il moro non indugiò. -Sembrava davvero disperato. Sotto l'aria da duro ho percepito un senso di bisogno che non avevo mai sentito in nessuno, una tristezza senza eguali.

Veral si appoggiò nuovamente al ragazzo. -Vediamo..umh...avete percepito la stessa disperazione di Lapislazzuli? O di Smeraldo? Di Ametista, forse?- Jungkook rimase in silenzio e sentì la minore sorridergli sulla spalla. -Siete una persona buona, ma non sciocca. Sapete distinguere il bene dal male, qualità insostituibile in un sovrano.

-Ti sbagli.- sussurrò.

-Mi sbaglierò se voi lo vorrete.- rispose di getto. -Ma siete proprio sicuro che sia la scelta giusta?

Jungkook non disse più nulla.

 

L'ingresso di Ziràn, come da copione, si trovava alle porte di una vastissima valle tra la catena montuosa che proteggeva il regno, primo sulla mappa e di conseguenza il più esposto. Nonostante fosse la città più a nord non riuscivano a sentire il freddo pungente che avrebbe dovuto contraddistinguerla, probabilmente per via della secolare presenza di Rubino, creatura legata ad Ignogan, Regno del Fuoco.

Taehyung, l'inventore incontrato sul battello Moku, proveniva dalla stessa Ziràn ma alle domande sul posto rispondeva con frasi molto vaghe. Sapevano che era di origine benestante, ma in effetti nessuno si era mai spiegato come mai una famiglia potente fosse rimasta in piedi facilmente per tutto quel tempo.

Seokjin dal fondo del gruppo si trovò in testa, fermo e palesemente in imbarazzo. Si grattò la guancia in modo indeciso e guardò a destra e a sinistra. Poi si fermò con lo sguardo dritto davanti a se, mettendo le mani sui fianchi. A quel punto si girò verso Yoongi, appena dietro di lui. -Prima di avanzare.- cominciò con le sopracciglia abbassate. -Potrei sapere di preciso dove dobbiamo cercare questa mappa?

L'altro, dal canto suo, si strinse nelle spalle e alzò a mezz'aria entrambe le braccia. -Non sono mai stato qui, di certo non te lo so dire.

-Quindi avete intenzione di andare alla cieca fino a che non troveremo qualcuno disposto a vendercene una?- chiese nuovamente il maggiore del gruppo. Si sbilanciò leggermente da un lato e vide Veral poco lontano. -Hai un piano migliore, vero?

La ragazzina avrebbe anche risposto, ma una figura alle spalle di Jin fece comparire sul suo volto una sguardo confuso. Lo sconosciuto poggiò una mano sul braccio del giovane che per poco non trasalì. Una volta ricompostosi ne notò l'aspetto minuto: portava i capelli lunghi sulle spalle scoperte in un abito leggero che a stento avrebbe riparato dal vento, la pelle caramellata e le labbra strette e colorate di rosso. Poteva avere più o meno la stessa età di Veral e riservava loro un sorriso gentile.

-Siete voi gli stranieri che viaggiano per liberarci da Rubino?- domandò con aria allegra.

-Emh...- rimuginò Seokjin. -No?- cercò di liquidarla con una risposta incerta, ma subito Hoseok si mise in mezzo.

La giovane emise una risata sommessa. -Mio fratello mi aveva avvisato che avreste reagito in questo modo.

Il Guardiano le scrutò le iridi scure e poi si girò verso il resto del gruppo con un cenno positivo del capo. -È la sorella minore di Taehyung.

-Mi chiamo Kim Dalisay, mio fratello mi ha spedito una lettera in cui implorava di farvi da guida una volta arrivati.- strizzò un occhio e mostrò il foglio di carta ripiegato. -Sapete, è stato molto semplice! Tutte queste persone che viaggiano insieme non passano inosservate.- il suo sguardo sembrò malinconico. -In realtà nessuno visita Ziràn da molti anni.

Jin si portò una mano al mento e alzò un sopracciglio. -Dici sul serio? Non era una delle città con più visitatori?

Dalisay gli sorrise in modo meno euforico, ma cercò in tutti i modi di non sembrare triste davanti a quella manciata di sconosciuti. -Venite, vi mostro la città.- proclamò prima di girarsi e dare loro le spalle.

-Possiamo fidarci?- chiese Yoongi nell'orecchio di Hoseok, ricevendo un cenno positivo con il capo. -Come facciamo con il nostro piano?

Il Guardiano scosse la testa e si sporse leggermente verso l'amico. -Vediamo che cosa ha da dirci prima, glielo dobbiamo. Taehyung ci ha dato una mano valida per attraversare il Muro e lei ci ha aspettato per giorni.- il re annuì ed insieme si incamminarono per seguirla.

La città non era come avevano sempre pensato che fosse. Il palazzo, ormai occupato per anni da Rubino, era situato all'estremo est della valle e protetto nel centro del labirinto del Minotauro. Eppure, oltre a quella parte nobile del paese decorata con piante e fiori delicati, il resto era stato raso al suolo. Dalisay spiegò loro che tutti i cittadini avevano provato per secoli a piantare nuovamente qualsiasi tipo di forma di vita tipica della regione, ma i risultati erano stati molto scarsi e che quel che era morto non rinasceva più. Con stupore, dalle parole della giovane, capirono che non era solo colpa di Rubino, ma anche della creatura vitale della stessa Ziràn. Un mago, uno straniero, una notte apparve al Minotauro e gli donò tre tipi di poteri: il primo gli conferiva la possibilità di creare, il secondo quella di cambiare e il terzo, il peggiore di tutti, quello di distruggere. In anni e anni di stabilità, quell'uomo misterioso aveva portato un cambiamento.

-Come sapete tutte queste cose?- chiese Seokjin, incredulo nell'ascoltare le parole della loro giovanissima guida.

Lei lo guardò con i suoi occhi scuri e penetranti, leggermente affusolati ma grandi abbastanza per specchiarvisi all'interno. -Ce lo ha detto il mago, ovviamente.- fece una pausa per girarsi e riprendere la camminata spedita. -Non si presentò, disse che conoscere il suo nome sarebbe stato un potere troppo grande per il nostro popolo. Il suo viso mascherato apparve tra le nuvole dei nostri cieli e ci comunicò il suo messaggio, chiedendoci di stare lontano da quella zona della città.- si fermò ancora e diede un piccolo bacio ad una margherita spuntata tra il terreno ormai arido. -Da quel giorno le cose hanno cominciato a cambiare e Rubino non è rimasta contenta di questo. Così qualsiasi cosa prova nuovamente a nascere...- la sua voce risultò quasi spezzata. -...viene subito sterminata dal suo martello.

Jungkook e Yoongi si guardarono. Non avevano alcun dubbio sull'identità dello straniero di cui parlava Dalisay: Gerry era stato lì.

 

  
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