In aridi e gelidi deserti
ti ho visto sbocciare,
trascinarti tra la nuda roccia
senza mai vacillare,
sulla tua pelle il marchio spietato
di monsoni e venti,
le nascondi, il corpo abusato
da tristi eventi.
Eppure non sai
quante volte ho sognato
di percorrerle con il dito,
una via della seta tra gli Altai,
affluenti ricchi di tesori.
Tra lisce porcellane cerchi ispirazione,
guardi le tue crepe e sospiri,
tu che hai la bellezza dell'imperfezione,
tu che hai gelsomino nei tuoi respiri.
Vorrei poterle impreziosire,
trasformarle in vene dorate.
Per te, per poterle ammirare
per me, che le ho sempre adorate.