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Autore: __Lily    06/01/2021    1 recensioni
[...] Era certa che uno come lui non sarebbe riuscito mai a considerare un essere umano suo pari ma per Rin, Sesshomaru provava del vero affetto, la giovane le aveva detto che per lui, lei era la cosa più preziosa a questo mondo. 

Rin, pregherò affinché tu possa trovare la pace che meriti lontana da lui - pensò silenziosamente la sacerdotessa ormai anziana e stanca. [...]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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TRENTATRE'.






«Rin da quanto lo sai?» chiese Sesshomaru mentre Rin restava seduta accanto a lui guardandolo di tanto in tanto.
«Non molto a dire il vero, l’ho scoperto dopo che sei andato via.»
«Mi dispiace averlo fatto ma dovevo, ora sono qui» disse prendendole il volto tra le mani «e non me ne andrò mai più.»
«Giuralo.»
«Giuro.»
«E se dovrai di nuovo andare mi porterai con te.»
«Rin…»
«Non importa quanto pericoloso potrà essere, noi verremo con te.»
Per tutta risposta il demone cane la baciò, poi la strinse a sé e rimase con il suo corpo stretto contro quello di lei per diversi minuti.
«Dovevo vedere mia madre» disse dopo averla lasciata andare, «portarti con me era troppo rischioso.»
«Tua madre?»
«Sì lei mi stava cercando da tempo e se non fossi andato sarebbe stata lei a venire a Musashi e ora come ora non è ciò che voglio» rispose posando la mano sulla pancia di Rin «non le permetterò di farvi del male.»
«Credi che me ne farebbe?»
«Lo ha già fatto in passato e solo per darmi una lezione, credo che lo farebbe Rin.»
Era vero quel demone in passato l’aveva fatta uccidere ma poi le aveva restituito nuovamente la vita.
«Mi ha riportata indietro» sussurrò lei.
«Lo ha fatto ma ora è diverso. Sa che ci sposeremo.»
Per un istante il corpo di Rin fu pervaso da un tremito cosa che non sfuggì a Sesshomaru, delicatamente le prese le mani tra le sue.
«Non approva vero?»
«Ha importanza? Per tutta la mia vita non le è mai importato delle decisioni che ho preso e questa è senza dubbio la più importante e quella in cui lei non deve avere nulla a che fare.»
«Posso immaginare cosa ti ha detto» rispose lei con voce triste, «un umana come me non è degna di sposare un demone come te, che vivrai più a lungo e-»
«Rin sono io a non meritarti. Senza te non avrebbe senso vivere nemmeno altri due anni, sfrutteremo a pieno il tempo che verrà concesso e saremo felici. Tu ed io saremo felici, tutti e tre lo saremo.»
«Sì» rispose per poi accoccolarsi nuovamente contro il petto del demone cane.





«Dove andate mia signora?» chiese prudentemente una servitrice.
«C’è una cosa che devo fare ma non starò via per molto» rispose il demone.
«Volete che vi accompagni qualcuno di noi servitori?»
«No non occorre ma voglio che tutto sia sistemato al mio ritorno.»
«Sì mia signora» rispose la servitrice inchinandosi per poi ritirarsi prudentemente dal cospetto della sua padrona.
Il demone uscì dal suo grande e vuoto palazzo, anche se negli anni non si era intromessa aveva sempre gettato uno sguardo nella vita del figlio e ora il fatto che il suo unico figlio avesse deciso di sposare proprio un’umana proprio non riusciva a capirlo e figuriamoci accettarlo.
«Anche se non vuoi dirmi dove sei io ti troverò lo stesso Sesshomaru.»






Passarono i giorni e tutto sembrava tranquillo e alla fine pur non essendo ancora sposati Rin aveva deciso di andare a vivere nella casa che Sesshomaru aveva scelto per loro, anche se i commenti degli abitanti di Musashi non avevano tardato a farsi sentire.
Kagome faceva del suo meglio per metterli a tacere ma non poteva obbligarli o rifiutarsi di aiutarli, non sarebbe stato degno di una sacerdotessa.
In mezzo a tutto il caso che si era creato arrivò un’altra buona notizia che rallegrò molto Rin, Kohaku aveva fatto ritorno a Muashi dopo svariati mesi.
«Non ti turba che sia tornato vero?» le domandò Kagome.
Quel giorno aveva deciso di lasciare le incombenze a Kaede per passare un pomeriggio tranquillo con Rin, Sesshomaru, il marito e la figlia.
«No affatto, anzi sono felice che Kohaku sia finalmente tornato.»
«Bene questo farà piacere anche a Sango, era un po’ preoccupata.»
«Non deve anzi sono io che…»
«Se è tornato allora vuol dire che è tutto apposto» disse Sesshomaru prendendole la mano mentre con l’altra aiutava la nipotina a stare in piedi.
«Sì.»
«Potremmo andare a trovarlo più tardi, cosa ne pensi?»
«Mi farebbe piacere rivederlo.»
«Allora è deciso.»
«Ahh quanti problemi, Kohaku non è più un bambino.»
«Inuyasha dopo tutto questo tempo ancora sei un disastro a capire gli altri.»
«Ma cosa dici Kagome?»
«Ah lasciamo stare» rispose lei porgendo a Rin la solita tisana con le erbe di Jinji.
«Mi sento meglio ultimamente, forse potrei smettere di prenderla.»
«Assolutamente no, la madre di Jinenji mi ha detto che devi prenderla per almeno un mese.»
«Hey cosa volevi dire prima?» domandò Inuyasha sedendosi vicino alla moglie che lo ignorò mentre Rin prendeva la tisana e iniziava a berla.
«Mh ha sempre un sapore orribile» commentò lei.
«Bevila.»
«So che devo farlo ma è davvero disgustosa.»
Sesshomaru le sorrise mentre Kikyo si arrampicava sulla coda morbida e candida di suo zio.
«Ancora un po’ Rin.»
Alla fine era quasi riuscita a finirla e così Kagome le diede uno dei suoi biscotti preferiti per farle andare via il cattivo sapore di quelle erbe, biscotto che per la prima volta da settimane mangiò con piacere e appetito.
«Vorrei poterti portare nel mio tempo Rin così potresti fare una visita.»
«Una visita?»
«Ci sono molti dottori nel mio tempo e ognuno è specializzato in cose diverse, se solo potessi farti attraversare il pozzo.»
«Non importa Kagome e poi sto bene ora.»
«So che stai meglio e ne sono felice, ma con una visita potresti sapere a che mese sei o se è un maschio o una femmina» disse lei addolcendo lo sguardo.
«Ha importanza?» disse Sesshomaru guardando sua cognata «maschio o femmina non conta, basta che stia bene.»
«Ma certo quello è l’importante.»
«Però sarebbe bello poterlo sapere un po’ in anticipo» mormorò Rin accarezzandosi la pancia che piano piano giorno dopo giorno stava crescendo.
«Non posso portarti nel mio tempo ma forse posso portare un oggetto nell’epoca Sengoku» rispose lei tutta eccitata.
Era un pomeriggio sereno per quanto presto avrebbe iniziato a fare freddo e tutto procedeva bene tra chiacchiere, cibo, una bambina che si divertiva con la coda di suo zio e risate finché all’improvviso il cielo si scurì e una nuvola immensa passò sopra le loro teste.
Sesshomaru scattò in piedi prendendo Kikyo in braccio e dandola a sua madre e Inuyasha allarmato non solo dallo scatto di Sesshomaru ma anche dai suoi sensi di demone tirò fuori dal suo fodero Tessaiga e la sguainò.
«Che cosa succede?» domandò Rin alzandosi in piedi e mettendosi dietro al futuro marito.
«Resta dietro di me Rin.»
«Sì.»
Poi la nuvola scese fino a terra e quando toccò l’erba quel vortice si trasformò in una bellissima donna con la pelliccia bianca e i capelli argentei come quelli di Sesshomaru però i suoi occhi non erano calorosi come i suoi ma delle perle dorate fredde e distanti come la luna.
Rin ricordava bene quel volto anche se lo aveva visto una sola volta in vita sua e molti molti anni prima.
«Eccoti finalmente devo ammettere che non è stato facile trovarti Sesshomaru.»
«La conosci?» chiese Inuyasha ancora con Tessaiga alzata.
«Ma non mi dire tu sei Inuyasha.»
«Esatto e tu chi saresti sentiamo.»
«La madre di Sesshomaru, avanti figlio mio non essere scortese con tua madre.»
«Cosa sei venuta a fare qui?»
«A conoscere lei» rispose il demone indicando la ragazza umana che stava nascosta dietro a Sesshomaru «dopo tutto l’ultima volta che l’ho vista era solo una cucciola d’uomo.»
Alla fine nonostante avesse paura Rin uscì allo scoperto, aveva affrontato cose peggiori nella sua breve vita.
«Sei davvero tu dunque.»
«Sì.»
«Vattene non abbiamo altro da dirci.»
«La tua vita sarà breve ragazzina mentre quella di mio figlio se si allontanerà da te sarà molto lunga, non ho dimenticato cosa gli umani hanno fatto a suo padre e non permetterò che accada lo stesso a mio figlio per colpa tua.»
Il cuore di Rin perse un battito.
Non conosceva bene la storia del generale cane ma sapeva che era morto per alcune ferite riportate dopo uno scontro.
«Smettila» rispose il demone con voce tagliente.
«Il suo amore per quell’umana lo ha condotto alla morte, vuoi morire anche tu Sesshomaru?»
«Se sarà il mio destino allora sì.»
«Sciocco vuoi gettare via la tua vita per una ragazzina mortale?» chiese lei quasi sdegnata.
«Rin sarà mia moglie e la madre dei miei figli, accettalo.»
«Non ho intenzione di guardarti morire.»
«Non morirò. Sono sopravvissuto a molte cose negli anni, nemmeno le frecce sacre di una sacerdotessa sono state in grado di uccidermi.»
«Ti sopravvaluti Sesshomaru.»
«Forse madre, ma questo lo vedremo» disse stringendo la mano di Rin.
«Perché sprecare la tua esistenza in questo modo?»
«Non mi aspetto che tu capisca.»
«Se anni fa avessi saputo cosa questa ragazza sarebbe diventata per te non le avrei salvato la vita» disse aspramente posando gli occhi gelidi come ghiaccio su Rin.
«No» disse piano Rin trattenendo Sesshomaru.
«Basta così non sei la benvenuta in questo villaggio.»
«Dovrei prendere ordini da un mezzo demone?» rispose lei senza voltarsi.
«Vattene altrimenti-»
«Cosa? Userai Tessaiga contro di me? Conosco bene quella spada Inuyasha.»
«Vattene madre è ora che tu faccia ritorno al tuo palazzo, dimenticherò le tue parole e farò finta che tu non sia mai venuta ma questo solo se adesso te ne vai.»
«Ragazzina tu sarai la sua condanna.»
Quelle furono le ultime parole che la madre di Sesshomaru pronunciò prima di sparire nel turbine dal quale era apparsa, come un tornado che non solo aveva spazzato via le foglie ma anche tutte le sicurezze dal cuore di Rin.
Non voleva piangere voleva disperatamente essere forte, dimostrare a Sesshomaru che ce l’avrebbe fatta, che con lui al suo fianco tutto era possibile e invece non riuscì a frenare le lacrime e i singhiozzi.
«Rin.»
Le sue braccia la cinsero come un rifugio sicuro, quel rifugio che era lì fin da quando era bambina e che avrebbe continuato a esserci fino alla fine dei suoi giorni.
«Va tutto bene» disse lui cercando di consolarla.
Kikyo che fino a poco prima era rimasta calma scoppiò a piangere anche lei mentre Sesshomaru la guardava e stringeva Rin a sé con un forte senso di impotenza che sentiva crescere dentro di sé sempre di più.













 

Salve a tutti! Spero stiate tutti bene e sono felice che continuate a seguirmi vi assicuro che ho in mente dei capitoli molto belli con personaggi fino ad ora mai comparsi e poco mostrati nell'anime/manga!
A presto e un bacio a tutti!

  
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